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Storia delle Olimpiadi: Riccardi, Ragno, Cornaggia-Medici. L’irresistibile spada azzurra a Berlino ‘36

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Ai Giochi Olimpici di Berlino 1936 vide la luce l’innovazione meccanica, regolamentare e tecnica che cambierà per sempre i destini della scherma: il segnalatore elettrico per le stoccate. In Germania, fu l’arma della spada a fare da “cavia” e l’aiuto ai giudici si rivelò subito preziosissimo; l’apparecchio era in grado di registrare una differenza di 1/25 di secondo nella precedenza dei colpi. Non male, vista l’assenza della “convenzione”.

Novità tecnologica o no, l’Italia incantò (anche) in occasione del torneo berlinese di scherma. Quattro ori su sette in palio, nove medaglie totali, una doppietta e una tripletta…quella realizzata da Franco Riccardi, Saverio Ragno e Giancarlo Cornaggia-Medici nella spada individuale. Ovviamente, si tinse d’azzurro anche la gara a squadre dell’arma più pesante, nella quale si mise in mostra un talentuoso diciassettenne chiamato Edoardo Mangiarotti. Ma quella è un’altra storia. E che storia…

Il milanese Franco Riccardi si mise in evidenza fin dall’età di 16 anni, in seno alla Società del Giardino di Milano. Alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928, ventitreenne, conquistò il suo primo alloro olimpico: l’oro nella spada a squadre insieme a Carlo Agostoni, Giulio Basletta, Marcello Bertinetti, Giancarlo Cornaggia-Medici e Renzo Minoli. Quattro anni dopo la medaglia fu d’argento, sempre nella spada a squadre, con Agostoni, Cornaggia-Medici, Minoli e Saverio Ragno.

Toccò il culmine della sua carriera proprio alle Olimpiadi di Berlino, quando si aggiudicò la prova individuale e l’oro a squadre. Ma il palmarès di questo straordinario spadista comprende anche due i titoli a squadre ai Campionati Internazionali di Scherma del 1931 e 1933 (nonché tre secondi posti nel 1929, 1930 e 1934), quelli di Campione nazionale dilettanti dal 1927 al 1929, il terzo posto agli Europei del 1929. Vinse più di 50 medaglie d’oro tra Italia e resto del mondo…

Argento individuale a Berlino ’36, Saverio Ragno aveva già pregustato il podio olimpico a Los Angeles ’32, nella prova a squadre, e riuscì nell’incredibile impresa di cogliere un altro argento ai Giochi di Londra ’48, nel fioretto a squadre e alla veneranda età di quarantatré anni! Lo schermidore nato a Trani è il papà di Antonella Ragno, fiorettista d’oro a Monaco ’72, nonché suocero di Gianni Lonzi, pallanuotista medaglia d’oro a Roma ’60 con il Settebello.

Giancarlo Cornaggia-Medici, infine, riuscì a conquistare ben cinque medaglie olimpiche (tre ori, un argento e un bronzo), fra il 1928 e il 1936. Il primo podio a cinque cerchi giunse ai Giochi della IX Olimpiade di Amsterdam con l’oro nella competizione a squadre; quattro anni dopo arrivarono un argento ancora a squadre e l’oro individuale, che non sarà bissato ai Giochi di Berlino, dove fu terzo. Nella Germania hitleriana otterrà il terzo alloro olimpico della sua carriera, assieme ad una squadra formidabile, irresistibile, entrata di diritto nella storia della scherma italiana.

Storia delle Olimpiadi, prima puntata: Dorando Pietri
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Storia delle Olimpiadi, quarta puntata: Pietro Mennea
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Storia delle Olimpiadi, sesta puntata: il massacro di Monaco 1972
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