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Ciclismo

‘La rasoiata’ di Ballan: “Giro d’Italia spento. Se Pogacar fa la tripletta bisognerebbe pagarlo per non correre”

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Alessandro Ballan
Ballan / IPA Agency

JONATHAN MILAN SFORTUNATO

Con il senno di poi si sarebbe giocato meglio le proprie carte. Pensavo che ci sarebbe stata anche qualche presa di posizione da parte dei giudici perché ha fatto una bella drenata dietro alle ammiraglie. Sfortunato perché la sua ammiraglia era dietro, se la Lidl-Trek avesse avuto un uomo di classifica sarebbe stata davanti e invece ha perso tantissimo tempo. Se avesse vinto qualcuno avrebbe fatto ricorso e non so se la sua vittoria sarebbe rimasta, opnione mia.

Sappiamo delle progressioni di Merlier sul lastricato, è uno specialista di questi arriva: in Belgio ha vinto una gara partendo a 400 metri, oggi la differena l’ha fatta nel momento in cui è partito: ha dato 2-3 metri a Milan che non è riuscito a recuperare. La Lidl ha sbagliato impostazione? No, si fa quel che si può. Sono stati bravi a recuperare posizioni perché ai 4,5 km dall’arrivo con un gruppo che tirava forte per la volata sono stati bravi a trovare spazio e a rimontare, nel finale si sono ritrovati in tre più Milan, l’arrivo non era facilissimo con le semicurve ma hanno fatto il possibile.

PARITÀ TRA MILAN E MERLIER (3-3)

Merlier è stato più scaltro e sveglio, ha saputo cogliere di più l’attimo. Milan è più forte come potenza e progressione, ma ha fatto qualche errorino nella gestione dell’ultimo chilometro e si è trovato in una posizione scomoda nelle volate che ha perso. Mi viene in mente Napoli, dove è partito lunghissimo per paura che Narvaez arrivasse. Ha pagato questi errori, ma quanti secondi posti ha fatto rispetto a Merlier?

POGACAR FAVORITO AL TOUR? COSA POSSONO FARE VINGEGAARD, ROGLIC, EVENEPOEL?

Pogacar è il favorito principale. A mio parere Vingegaard, se rientra, non sarà al 100%. Anche io ho avuto un pneumotorace e ci ho messo parecchio a recuperare: non è semplice. Speriamo che sia ad alti livelli, ma io lo vedo più forte alla Vuelta che al Tour. Evenepoel e Roglic sono ottimi corridori, ma nelle tre settimane hanno sempre qualche problemino, soprattutto con le cadute: quando c’è una caduta sono quasi sempre dentro. Evenepoel rientra da una caduta, dovrebbe arrivare abbastanza giusto ma non penso che abbia potuto fare un percorso come avrebbe voluto farlo. Al Tour Pogacar troverà molta più qualità rispetto al Giro.

GIRO D’ITALIA SOTTOTONO

Pogacar ha entusiamato il Giro, ma se andiamo a tirare via lui dalla classifica, sarebbe stato un Giro abbastanza spento. Non ci sono stati attacchi, i distacchi che ci sono stati dietro sono stati per le cronometro, per il resto sono sempre stati lì, regolari e massimo si staccavano di pochi secondi. Ieri Tiberi ha preso un po’ di vantaggio insieme a Martinez, dietro Thomas inseguiva con massimo 12-13” su due salite di 20 km. Per fortuna che c’è stato Pogacar, dietro c’è stato poco. Thomas ha la sua età, Tiberi nuovo arrivato, O’Connor non ha fatto vedere molto nei Grandi Giri, Martinez è al suo primo grande risultato. Ad esempio Zana è stato in top-10 fino alla penultima tappa: effettivamente non era un Giro d’Italia, qualitativamente parlando, di livello altissimo.

LA TRIPLETTA DI POGACAR

Lui è talmente forte, sa correre fuori dai problemi, è uno che può cercare di farla. Da uno che ti fa questi numeri puoi aspettarti di tutto. È partito forte a inizio stagione, per fare una tripletta di questo tipo me lo sarei aspettato su una stagione più breve, senza le Classiche. Spero non ci riesca, perché altrimenti bisognerebbe pagare per non venire ai Grandi Giri (ride, n.d.r.).

I GIOVANI ITALIANI E LA DIFFICOLTÀ DI PASSARE PROFESSIONISTI

Abbiamo dei bei nomi interessanti come Tiberi e Pellizzari che fanno ben sperare. I procuratori si fiondano addosso ai ragazzini, già da allievi, ma anche per loro firmare con un procuratore e parlare di professionismo è una pressione in più. Sarei per lasciarli più tranquilli, il ciclismo moderno, con questi fenomeni giovani, ti porta ad andare a cercare ragazzini di 17-18 anni ma non è così per tutti. Io sono un esempio classico: io ho fatto sei anni da dilettante e sono passato professionista a 24 anni, nel panorama attuale io non sarei passato. O maturi a 18 anni e sei un fenomeno oppure se lo fai a 22 anni rischi di non trovare la squadra che ti permetta di passare. Quanti Ballan adesso stanno smettendo? Per me più di uno. Il dilettantisimo ti porta a fare questo, le gare più importanti sono under 23 e le formazioni più importanti sono satellite di quelle World Tour e quindi o sei già un fenomeno da ragazzino e prima di finire gli studi sei già all’estero oppure corri in Italia con team di seconda e terza fascia: gli anni passano e ti trovi a dover smettere di correre.

UN PROMOSSO E UN BOCCIATO

Mi è piaciuto molto Giulio Pellizzari, è giovanissimo, non ha mai avuto paura di attaccare, si è messo in luce ma purtroppo ha trovato Pogacar e si è dovuto accontentare del secondo posto. Non mi è piaciuto molto Geraint Thomas: è sempre stato lì, ha fatto un po’ il compitino per portare a casa il podio, non si è mai visto una volta provare un’azione, né con la squadra né da solo. Uno come lui con la sua esperienza e con quella squadra, pote azzardare di più.

DOMENICO POZZOVIVO INFINITO

Domenico è molto bravo a stare in gruppo, 20mo in classifica. Penso che sia stato d’aiuto con la sua esperienza, tipo un direttore sportivo in corsa, per i giovani della Bardiani, soprattutto Pellizzari.

LE PUNTATE PRECEDENTI

La presentazione del Giro d’Italia
Prima tappa: “Pogacar così si fa dei nemici. Oropa sarà un esame per Tiberi”
Seconda tappa: “Pogacar ha un solo tallone d’Achille. Tiberi e Pellizzari non sono ancora pronti”
Terza tappa: “Pogacar sta spendendo troppo e potrebbe pagare. Milan deve fidarsi dei compagni”
Quarta tappa: “Milan può vincere 3-4 tappe, ma occhio a Pogacar per la ciclamino. E Ganna…”
Quinta tappa: “Pogacar potrebbe lasciare la maglia rosa”
Sesta tappa: “Pogacar può dare più di 30″ a Thomas”
Settima tappa: “Pogacar lascia un solo spiraglio. Tiberi: meglio un piazzamento o una tappa?
Ottava tappa: “Tiberi capirà i suoi limiti sulle Dolomiti. Pogacar si sta facendo tanti nemici”
Nona tappa: “A Milan serve un regista in corsa. Pogacar sta creando dei malumori”
Decima tappa: “Tiberi fa bene ad attaccare. La squadra lo sta responsabilizzando”
Undicesima tappa: “Tiberi ha dimostrato di essere forte. Milan è potenza pura”
Dodicesima tappa: “Spero che la Bahrain non lavori troppo e si ritrovi con meno uomini la terza settimana”
Tredicesima tappa: “Milan sulle orme di Cipollini. Pogacar guadagnerà a cronometro”
Quattordicesima tappa: “Ganna aveva paura di Pogacar. Tiberi, attenzione alla giornata storta”
Quindicesima tappa: “Tiberi non esce ridimensionato. Pogacar annoia, ma crea anche entusiasmo”
Sedicesima tappa: “Tiberi e Pellizzari sulla strada giusta. Piganzoli è tanta roba al debutto”
Diciassettesima tappa: “Pogacar può vincere Giro, Tour e Vuelta. Come una moto 250 contro delle 125”
Diciottesima tappa: “Milan non dovrebbe fare certi errori. DSM e le francesi sono le squadre più deludenti”
Diciannovesima tappa: “Pogacar si sta tenendo un 10% di margine. Tiberi sul Monte Grappa…”
Ventesima tappa: “Tiberi può vincere il Giro d’Italia in futuro. Oggi io non sarei passato professionista”