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Atletica, Mondiali 2023. La 4×100 vuole tornare in finale! Cestonaro e Derkach: un triplo nella storia

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Tortu Desalu

Si torna alla doppia sessione in pista e in pedana in questa settima giornata di gare della rassegna iridata senza Italia nelle gare del mattino ma con tanti azzurri impegnati nell’appuntamento serale, in particolare le due staffette veloci e Ottavia Cestonato e Dariya Derkach nella finale del triplo.

Inizia in mattinata il cammino dei protagonisti del decathlon, ancora una volta senza azzurri, nella speranza che questo sia l’ultimo anno di digiuno. L’attesa è per il campione olimpico Damian Warner, il canadese che non ha mai vinto un Mondiale. Il suo rivale numero uno è il francese primatista mondiale e iridato uscente Kevin Mayer. Da medaglia anche l’altro canadese argento lo scorso anno Pierce LePage, l’australiano Ashley Moloney, i tedeschi Niklas Kaul (oro a Doha e Monaco) e il campione NCAA Leo Neugebauer, gli statunitensi  Zach Ziemek, bronzo un anno fa, Harrison Williams e Kyle Garland, il norvegese Rooth e Skotheim, i forti estoni Erm, Oiglane e Tilga. In mattinata 100, salto in lungo e getto del peso. Nel pomeriggio salto in alto e 400 metri.

In programma la qualificazione del giavellotto maschile senza azzurri al via. Il grenadino Anderson Peters va a caccia del terzo successo di fila. Le alternativa sono il world leader Jakub Vadlejch, il tedesco campione europeo Julian Weber, l’indiano oro olimpico Neeraj Chopra e il finlandese Helander.

Non ci sarà, e dunque non potrà difendere il bronzo conquistato lo scorso anno, Elena Vallortigara nelle qualificazioni dell’alto femminile. Non ci sono dunque azzurre al via e la gara si preannuncia tirastissima. La migliore finora in stagione è stata la australiana Nicola Olyslagers, ma per l’oro non si può prescindere dalla ucraina Yaroslava Mahuchikh, meno brillante in qualche frangente quest’anno, e dalla ritrovata campionessa del mondo, l’australiana Eleanor Patterson, reduce da una frattura a un piede. La terza ucraina, Iryna Gerashchenko, può dire la sua così come la statunitense Vashti Cunninghame e la giovane figlia d’arte  Angelina Topic.

In apertura della sessione pomeridiana in programma le batterie della 4×100 maschile. Ancora da definire la composizione del quartetto azzurro anche se è ipotizzabile un Ceccarelli, Jacobs, Patta e Tortu. Gli Stati Uniti sono i favoriti per definizione ma anche i “pasticcioni” honoris causa. La Gran Bretagna non scende dal podio da un po’ e il Canada è campione uscente e punta a un difficile bis, mentre occhio al Giappone che ha già fatto bene in stagione e ha un quartetto solidissimo e alla Giamaica con una squadra giovane ma compatta. Alla Nigeria mancano due pezzi importanti, il Brasile e il Sud Africa possono dire la loro per la finale così come  Francia e Germania hanno le chances.

Dariya Derkach e Ottavia Cestonaro saranno protagoniste, a sorpresa ma fino a un certo punto, della finale del salto triplo. La venezuelana Yulimar Rojas va per il poker di ori consecutivo (con in mezzo un titolo olimpico): è la dominatrice della specialità e la favorita incontrastata. Le cubane Leyanis Perez e Liadagmis Povea proveranno a imitare i colleghi maschi (Napoles argento, Martinez bronzo) ma attenzione all’argento di Eugene, la giamaicana Shanieka Ricketts e alla statunitense Tori Franklin, oltre alle connazionali Moore e Orji. Maryna Bekh-Romanchuk ha il dente avvelenato per l’eliminazione nel lungo.

Italia a caccia di una difficile ma non impossibile finale nella 4×100 femminile. Al via presumibilmente Dosso, Fontana, Kaddari e Bongiorni, ma Siragusa e Pavesi sono a disposizione. Dal Mondiale di Helsinki 2005, Usa e Giamaica si giocano il titolo e anche a questo giro difficile pensare a qualche inserimento da dietro, dove però scalpitano Gran Bretagna (tre argenti), Germania, Olanda, Svizzera Spagna, Polonia e una Costa d’Avorio, mai così forte, per la finale.

A seguire una finale senza italiane, quella del giavellotto donne. Stagione intensa, quella che si va a chiudere perché la specialità era inserita in Diamond League e ha visto come grande protagonista la giapponese Haruka Kitaguchi, bronzo a Eugene ma in forte ascesa e dunque in grado di mettersi alle spalle l’australiana Kelsey-Lee Barber, mai vincente nel 2023 e qualificata per il rotto della cuffia ieri, a differenza della connazionale Mackenzie Little, la più in forma delle settimane passate assieme alla Kitaguchi. Fuori alcune delle più attese, la neozelandese Peeters, la giovane campionessa europea, la 20enne greca Elina Tzengko, e la 19enne croata Adriana Vilagos., da Usa e Colombia potrebbe arrivare qualche sorpresa.

C’è Eloisa Coiro al via delle semifinali degli 800 donne. La campionessa mondiale e olimpica Athing Mu, che ha gareggiato pochissimo nel 2023, è apparsa in condizione più che accettabile in batteria. Tra le grandi favorite la 21enne britannica e primatista europea U23 Keely Hodgkinson (argento mondiale e olimpico) e la keniana Mary Moraa (bronzo in Oregon). Attenzione anche alla statunitense Raevyn Rogers, alla connazionale Akins, all’ugandese Halima Nakaayi, all’australiana Bisset, alla giamaicana Goule-Toppin e alle etiopi Mesele e Alemu.

Si chiude con la doppia finale dei 200 senza azzurri in gara. Tra le donne Sha’carri Richardson vuole la doppietta dopo l’exploit nei 100 ma non sarà facile per la statunitense che se la dovrà vedere più o meno con le stesse rivali della gara più veloce. A Eugene con 21”45 la giamaicana Shericka Jackson, argento a Budapest nei 100, fu la prima ad avvicinare davvero il record del mondo di Florence Griffith (21”34). Può dire la sua la britannica Dina Asher-Smith, oro a Doha. Gli Usa puntano anche su Gabrielle Thomas. Le outsider sono la bahamense Anthonique Strachan, l’ivoriana Ta Lou, che ha tanto rabbia in corpo per il quarto posto dei 100 ,e la quinta della gara più breve, la rappresentante di Santa Lucia Alfred.

In campo maschile Noah Lyles non va in cerca solo del terzo titolo consecutivo in questa specialità ma stavolta può fare doppietta 100-200 come solo i grandissimi sprinter sono riusciti. Il campione dei 100 dovrà fare i conti ancora una volta con ill 20enne Tebogo, che sui 200 riesce ad esprimersi ancora meglio rispetto alla distanza breve e con il giovane connazionale Erriyon Knighton. Tra i papabili per il podio c’è il bronzo dei 100 Zharnel Hughes, i canadesi Aaron Brown, l’oro olimpico Andre DeGrasse e Brendon Rodney.

Foto Fidal Colombo