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Festival di Sanremo

LIVE Sanremo 2021 in DIRETTA giovedì 4 marzo. Ermal Meta: tappa e maglia! Annalisa e Willie Peyote sul podio provvisorio

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https://www.oasport.it/2021/03/live-sanremo-2021-in-diretta-venerdi-5-marzo-attesa-per-mahmood-si-assegna-il-titolo-dei-giovani/

2.08: La lunga diretta della terza serata di Sanremo si chiude qui. Appuntamento a domani sera per la quarta serata. Buonanotte!

2.06: Ermal Meta sta dominando questo Festival. Non c’è partita per il momento. Ha vinto sia la prima che la seconda tappa di questa edizione e ora sarà difficile stravolgere la classifica. Bene Annalisa e Willie Peyote che al momento sono le alternative più importanti. In c alo Malika Ayane, in crescita Arisa, gli Extraliscio e Orietta Berti

2.04: La top ten generale: 10. Maneskin, 9. Orietta Berti, 8. Extraliscio, 7. Malika Ayane, 6. Lo Stato Sociale, 5. Irama, 4. Arisa, 3. Willie Peyote, 2. Annalisa, 1. Ermal Meta

2.04: 10. Ghemon, 9. La rappresentante di lista, 8. Max Gazzè, 7. Annalisa, 6. Maneskin, 5. Arisa, 4. Willie Peyote, 3. Extraliscio, 2. Orietta Berti, 1. Ermal Meta

2.02: 17. Noemi, 16. Malika Ayane, 15. Fulminacci, 14. Colapesce e Dimartino, 13. Irama, 12. Gaia, 11. Lo Stato Sociale

2.00: 26. Coma_Cose, 25. Random, 24. Gio Evan, 23. Bugo, 22. Aiello 21. Francesca Michielin e Fedez, 20. Fasma, 19. Francesco Renga, 18. Madame

1.59: E’ il momento della classifica di questa serata

1.57: Il freestyle di Vegas Jones che porte Gianni ai giorni d’oggi. C’è stato di peggio stasera ma anche di meglio

1.55: Base elettro-pop per la Gianna di Aiello

1.54: Aiello con Vegas Jones: Gianna (Rino Gaetano)

Matteo Privitera, in arte Vegas Jones, nasce il 28 settembre del 1994 a Garbagnate Milanese e cresce a Cinisello Balsamo.  Sogna di diventare rapper già durante gli anni del liceo, periodo in cui si avvicina all’hip hop (scritto) e al rap cantato, registrando le sue prime demo con il fratello minore e produttore Majestic. É il 2012 quando comincia a pubblicare i primi video su You Tube.

Trascorre due anni a Roma per rilasciare il suo primo mixtape Oro Nero, e nel 2016 fa ritorno a Cinisello, dove inizia a collaborare la Dogozilla Empire di Don Joe dei Club Dogo. Nello stesso anno comincia a farsi notare e ad ottenere i primi successi di critica e pubblico.

Incide due album: Bellaria (2018) da cui viene estratto il brano più celebre del rapper Malibu, e La bella musica (2019), che vede la collaborazione con Fabri Fibra.

La carriera da rapper di Vegas Jones comincia nel 2012, quando inizia a pubblicare i suoi primi video su You Tube. Comincia a farsi notare nel 2016 quando rilascia gratuitamente il mixtape Chic Nisello, che contiene alcuni pezzi cantati con Emis Killa e Nitro; il successo lo porta a girare l’Italia in occasione del tour con Boston George che accresce la notorietà del rapper.

Nel 2018 esce il suo primo album Bellaria, da cui viene estratto il brano più celebre del rapper lombardo  Malibu; l’album vede anche la partecipazione tra gli altri di Gué Pequeno, Gemitaiz e MadMan.

Collabora, sempre nel 2018, con il gruppo statunitense OneRepublic per il brano Start Again. A fine anno esce una riedizione di Bellaria, rintitolata Gran Turismo, che comprende anche il famoso singolo Pelle d’oca.

Il 2019 vede la pubblicazione del secondo e per ora ultimo album di Vegas Jones: La bella musica, in cui il rapper milanese collabora con Fabri Fibra per il brano Presidenziale.

 

GIANNA

 

Gianna, Gianna, Gianna sosteneva tesi e illusioni

Gianna, Gianna, Gianna prometteva pareti e fiumi

Gianna, Gianna aveva un coccodrillo e un dottore

Gianna non perdeva neanche un minuto per fare l’amore

 

Ma la notte, la festa è finita, evviva la vita

La gente si sveste, comincia un mondo

Un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà

 

Gianna, Gianna, Gianna non cercava il suo Pigmalione

Gianna difendeva il suo salario dall’inflazione

Gianna, Gianna, Gianna non credeva a canzoni o UFO

Gianna aveva un fiuto eccezionale per il tartufo

 

Ma la notte, la festa è finita, evviva la vita

La gente si sveste, comincia un mondo

Un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà

 

Ma dove vai? Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l’hai?

Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l’hai?

Di chi sei? Ma che vuoi? Dove vai? Con chi ce l’hai?

Butta là, vieni qua, chi la vende a chi la da?

Dove sei? Dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi

Di chi sei? Ma che vuoi? Il dottore non c’è mai

 

Prendi e vai, prendi e vai, tu non prendi se non dai

Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l’hai?

Di chi sei? Ma che vuoi? Dove vai? Con chi ce l’hai?

Butta là, vieni qua, chi la vende a chi la da?

Dove sei? Dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi

Di chi sei? Ma che vuoi? Il dottore non c’è mai

 

Prendi e vai, prendi e vai, tu non prendi se non dai

Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l’hai?

Di chi sei? Ma che vuoi? Dove vai? Con chi ce l’hai?

Butta là, vieni qua, chi la vende a chi la da?

Dove sei? Dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi

Di chi sei? Ma che vuoi? Il dottore non c’è mai

 

Prendi e vai, prendi e vai, tu non prendi se non dai

 

1.53: Bravo Ermal Meta. Applausi

1.51: La bravura di Ermal Meta sta nell’affrontare un pezzo bellissimo e difficilissimo da cantare e non uscirne schiacciato… Oggi giocava per il pareggio in trasferta e probabilmente è riuscito a vincere…

1.50: Intensa l’interpretazione di Caruso da parte di Ermal Meta che oggi si gioca una fetta di vittoria del Festival

1.46: Ermal Meta con Napoli Mandolin Orchestra: Caruso (Lucio Dalla)

La Napoli Mandolin Orchestra è formata da un gruppo di musicisti partenopei che portano la musica classica napoletana in giro per il mondo.

Prodotta dalle sorelle Lucia e Angela Andolfo con la X Event & Communication e diretta da Mauro Squillante, presidente dell’Accademia Mandolinistica Napoletana, la Napoli Mandolin Orchestra si occupa di promuovere il repertorio della musica napoletana, le sonorità campane e soprattutto lo strumento principe della band: il mandolino.

Il celebre strumento a corde; spesso assunto a simbolo internazionale dell’italianità; è infatti nato proprio a Napoli nel Settecento grazie alle abili mani degli artigiani di Casa Vinaccia. Il mandolino classico è infatti detto anche ‘napoletano’. È capace di creare una melodia armonica e calda che fa venire in mente proprio il Sud Italia e i suoi panorami. Essendo adatto ad ogni genere musicale, il mandolino è stato usato spesso nell’ambito della musica barocca, folk ma anche pop e rock. L’orchestra partenopea si occupa di promuovere e valorizzare questo singolare strumento e anche il repertorio classico della musica napoletana.

 

CARUSO

Qui dove il mare luccica,

E tira forte il vento

Su una vecchia terrazza

Davanti al golfo di Surriento

Un uomo abbraccia una ragazza,

Dopo che aveva pianto

Poi si schiarisce la voce,

E ricomincia il canto.

Te voglio bene assaje,

Ma tanto tanto bene sai

è una catena ormai,

Che scioglie il sangue dint’ ‘e ‘vvene sai.

Vide le luci in mezzo al mare,

Pensò alle notti là in America

Ma erano solo le lampare

Nella bianca scia di un’elica

Sentì il dolore nella musica,

Si alzò dal pianoforte

Ma quando vide la luna uscire da una nuvola

Gli sembrò più dolce anche la morte

Guardò negli occhi la ragazza,

Quelli occhi verdi come il mare

Poi all’improvviso uscì una lacrima,

E lui credette di affogare

Te voglio bene assaje,

Ma tanto tanto bene sai

è una catena ormai,

Che scioglie il sangue dint’ ‘e ‘vvene sai

Potenza della lirica,

Dove ogni dramma è un falso

Che con un po’ di trucco e con la mimica

Puoi diventare un altro

Ma due occhi che ti guardano

Così vicini e veri

Ti fan scordare le parole,

Confondono i pensieri

Così diventa tutto piccolo,

Anche le notti là in America

Ti volti e vedi la tua vita

Come la scia di un’elica

Ma sì, è la vita che finisce,

Ma lui non ci pensò poi tanto

Anzi si sentiva già felice,

E ricominciò il suo canto

Te voglio bene assaje,

Ma tanto tanto bene sai

è una catena ormai,

Che scioglie il sangue dint’ ‘e ‘vvene sai

 

1.45: Intenso l’arrangiamento, una delle cose migliori ascoltate questa sera. Ne è valsa la pena di attendere fino all’1.45

1.44: Impeccabile l’esibizione di Gazzè coadiuvato dagli amici della MMB

1.42: Alla chitarra c’è Roberto Angelini

1.41: C’è Daniele Silvestri a fianco di Max Gazzè

1.40: Max Gazzè con M.M.B.: Del Mondo (Csi di Giovanni Lindo Ferretti)

È stato un tempo il mondo giovane e forte

Odorante di sangue fertile

Rigoglioso di lotte, moltitudini

Splendeva pretendeva molto

Famiglie donne incinte, sfregamenti

Facce gambe pance braccia

Dimora della carne, riserva di calore

Sapore e familiare odore

È cavità di donna che crea il mondo

Veglia sul tempo lo protegge

Contiene membro d’uomo che s’alza e spinge

Insoddisfatto poi distrugge

Il nostro mondo è adesso debole e vecchio

Puzza il sangue versato è infetto

È stato un tempo il mondo giovane e forte

Odorante di sangue fertile

Dimora della carne, riserva di calore

Sapore e familiare odore

Il nostro mondo è adesso debole e vecchio

Puzza il sangue versato è infetto

Povertà magnanima, mala ventura

Concedi compassione ai figli tuoi

Glorifichi la vita, e gloria sia

Glorifichi la vita e gloria è

È stato un tempo il mondo giovane e forte

Odorante di sangue fertile

Famiglie donne incinte, sfregamenti

Facce gambe pance braccia

 

1.36: Indiscutibile la bravura di Malika Ayane, elegantissima. Una performance in linea con l’orario. Per fortuna che il caffè sgorga a fiumi

1.34: Versione intimistica del successo di Caterina Caselli scritta da Paolo Conte. La classe non manca a Malika

1.33: Malika Ayane: Insieme a te non ci sto più (Caterina Caselli)

Insieme a te non ci sto più

Guardo le nuvole lassù

Cercavo in te la tenerezza che non ho

La comprensione che non so

Trovare in questo mondo stupido

Quella persona non sei più

Quella persona non sei tu

Finisce qua chi se ne va che male fa

Io trascino negli occhi

Dei torrenti d’acqua chiara

Dove io berrò

Io cerco boschi per me

E vallate col sole più caldo di te

Insieme a te non ci sto più

Guardo le nuvole lassù

E quando andrò devi sorridermi se puoi

Non sarà facile ma sai si muore un po’ per poter vivere

Arrivederci amore ciao

Le nubi sono già più in là

Finisce qua chi se ne va che male fa

1.25: E’ il momento del medley dei Negramaro

1.17: Chitarra a 12 corde per l’assolo di Radius. Coma_Cose alla ricerca dell’etereo, ma che danno l’impressione di tanta insicurezza… Torneranno al rap che li ha resi famosi?

1.15: Delicata, fin troppo, l’interpretazione dei Coma_Cose che cantanti non sono e va comunque apprezzato lo sforzo di ricerca del cambiamento…

1.14: Coma_Cose con Alberto Radius e Mamakass: Il mio canto libero (Lucio Battisti)

Figlio del giornalista, romanziere e saggista Emilio Radius, inizia la carriera verso la fine degli anni cinquanta con i White Booster, una band con cui si esibiva nelle sale da ballo. In seguito fa parte per due anni dell’orchestra di Mario Perrone.

Dopo una pausa per prestare il servizio militare, inizia ad esibirsi nei club di varie città italiane insieme ai due fratelli Gigi e Franco Campanino, con i Campanino[2], complesso che apre nel 1965 alcune serate dell’Equipe 84.

Si trasferisce quindi a Milano dove suona con gli inglesi Simon & Pennies per passare poco dopo con Quelli (la band che successivamente diverrà la PFM Premiata Forneria Marconi), dove è stato chiamato per sostituire Franco Mussida impegnato a svolgere il servizio di leva. Con questo complesso Radius incide le prime canzoni e sviluppa un suo personale modo di suonare la chitarra.

Rientrato Mussida, Radius lascia la formazione e, su suggerimento dell’impresario Franco Mamone, insieme con Tony Cicco e Gabriele Lorenzi fonda il complesso Formula 3. Successivamente, dopo l’incontro con Lucio Battisti, il complesso dei F3 debutta con l’etichetta appena fondata dal cantautore, la Numero Uno, incidendo un brano dello stesso Battisti, Questo folle sentimento, che si piazza al quinto posto della classifica dei dischi singoli più venduti in Italia.

Il primo album Dies irae è del 1970 ed è proprio il suono della chitarra di Radius a costituire la trama dell’album. Pur continuando a lavorare e a riscuotere successi con la band, Radius due anni dopo incide il primo album da solista, Radius, alla registrazione del quale contribuiscono alcuni celebri strumentisti della musica rock italiana degli anni settanta tra cui Demetrio Stratos, Giulio Capiozzo, Patrick Djivas (che poco dopo daranno vita agli Area), Franz Di Cioccio e Giorgio Piazza della Premiata Forneria Marconi, Gianni Dall’Aglio e Vince Tempera.

Nel 1974, dopo lo scioglimento dei Formula 3, Radius – insieme a Mario Lavezzi (ex Camaleonti e Flora Fauna & Cemento), Vince Tempera, Gianni Dall’Aglio (ex Ribelli), Bob Callero e all’altro ex Formula 3 Gabriele Lorenzi – fonda una nuova band, Il Volo, prodotta dal duo Mogol-Battisti, che incide due album e che si caratterizza per certe sonorità mediterranee.

Dopo lo scioglimento del complesso Il Volo, nel 1976, Radius incide il suo secondo album solista, Che cosa sei, che segna una svolta musicale nella sua carriera.

L’anno dopo esce il suo album di maggior successo, Carta straccia, grazie soprattutto a Nel ghetto, intenso brano rock che anni dopo verrà reinterpretato dai Fratelli di Soledad e dai Gene Reparto Corse. In contemporanea comincia un’intensa carriera di session man che lo vede al fianco dei maggiori cantanti italiani, tra cui Lucio Battisti, Mino Di Martino, Marcella Bella, Goran Kuzminac, Pierangelo Bertoli, Cristiano Malgioglio, Franco Battiato e dei vari artisti con cui ha lavorato il cantautore siciliano in quel periodo: Alice, Milva, Sibilla, Giusto Pio e Giuni Russo, di cui spesso era anche autore e produttore. Nel 1978 apre lo Studio Radius, in cui inciderà i suoi album successivi.

Nel 1986 costituisce i Cantautores, band con cui partecipa a varie trasmissioni televisive di revival musicale e con cui incide due album (Cantautores e La terra siamo noi) in cui convivono vecchi successi e nuovi brani. Nello stesso anno suona la chitarra nella sigla del cartone Holly e Benji due fuoriclasse cantata da Paolo Picutti, in collaborazione con Gigi Cappellotto al basso, Alfredo Golino alla batteria, Francesco Mincone e con il coro dei Piccoli Cantori di Milano.

A cavallo tra gli anni ottanta e novanta partecipa al programma televisivo di Italia 1 Una rotonda sul mare, condotto da Red Ronnie, nella prima edizione come leader e lead guitarist per accompagnare i cantanti in gara e nella seconda edizione nella duplice veste di accompagnatore e di partecipante alla gara come membro del suo vecchio complesso Formula 3.

Nel 1993 riarrangia, insieme a Stefano Previsti, i successi di Franco Simone nell’album (in lingua spagnola per il mercato latino-americano) La ley de l’alma y de la piel e nell’antologia Venti d’amore del 1995.

Nel 2007, insieme ad Oscar Avogadro, scrive la musica del brano Musica e parole con il quale la cantante Loredana Bertè (autrice del testo) partecipa l’anno seguente al 58º Festival di Sanremo. Il brano determina la squalifica della cantante dalla gara, dopo la sua esibizione durante la seconda serata, in quanto la canzone si scopre essere una variante, con testo e arrangiamenti diversi, di un precedente brano scritto dagli stessi Radius ed Avogadro. La parte musicale, infatti, era stata già composta nel 1980 e, con un altro testo, interpretata una prima volta, nel 1987, col titolo Solo tu, dai Los Angeles T.F. e una seconda volta, l’anno successivo, col titolo L’ultimo segreto dalla cantante Ornella Ventura. Solo questa seconda versione fu effettivamente incisa e depositata alla SIAE e pubblicata nello stesso anno nell’album Sesto senso di Ornella Ventura dall’etichetta discografica NAR International.

Ultimi lavori discografici sono Banca d’Italia del 2013, CD/LP pubblicato da Videoradio e prodotto da Beppe Aleo, che è l’ultimo disco con i testi scritti da Oscar Avogadro prima della sua morte (e firmati per motivi legali dalla moglie dell’autore, Laura Pertusi) e …una sera con Lucio del 2015, sempre pubblicato da Videoradio e prodotto da Beppe Aleo. Nel 2017 esce Antichi amori della PLAYaudio che comprende oltre i 10 suoi nuovi brani, 4 pezzi di Lucio Battisti e gli ultimi 4 suoi revival. Tra gli inediti, “1000 Lacrime”.

Dal 2017 inizia un nuovo progetto con una nuova formazione, “Alberto Radius e la sua FORMULA 3”, con Viki Ferrara (Voce e batteria), Dario Polerani(Basso e voci) e Roberto Capuano (Tastiere e voci). Oggi è ancora attivo con concerti e tournée teatrali con la stessa formazione.

 

Il mio canto libero

 

In un mondo che

Non ci vuole più

Il mio canto libero sei tu

E l’immensità

Si apre intorno a noi

Al di là del limite degli occhi tuoi

Nasce il sentimento

Nasce in mezzo al pianto

E s’innalza altissimo e va

E vola sulle accuse della gente

A tutti i suoi retaggi indifferente

Sorretto da un anelito d’amore

Di vero amore

In un mondo che (Pietre, un giorno case)

Prigioniero è (Ricoperte dalle rose selvatiche)

Respiriamo liberi io e te (Rivivono, ci chiamano)

E la verità (Boschi abbandonati)

Si offre nuda a noi (Perciò sopravvissuti, vergini)

E limpida è l’immagine (Si aprono)

Ormai (Ci abbracciano)

Nuove sensazioni

Giovani emozioni

Si esprimono purissime in noi

La veste dei fantasmi del passato

Cadendo lascia il quadro immacolato

E s’alza un vento tiepido d’amore

Di vero amore

E riscopro te

Dolce compagna che

Non sai domandare, ma sai

Che ovunque andrai

Al fianco tuo mi avrai

Se tu lo vuoi

Pietre, un giorno case

Ricoperte dalle rose selvatiche

Rivivono, ci chiamano

Boschi abbandonati

E perciò sopravvissuti vergini

Si aprono, ci abbracciano

In un mondo che

Prigioniero è

Respiriamo liberi

Io e te

E la verità

Si offre nuda a noi

E limpida è l’immagine ormai

Nuove sensazioni

Giovani emozioni

Si esprimono purissime in noi

La veste dei fantasmi del passato

Cadendo lascia il quadro immacolato

E s’alza un vento tiepido d’amore

Di vero amore

E riscopro te

 

1.08: Sangue siciliano per Colapesce e Dimartino le cui voci non possono avvicinare l’intensità espressa dal maestro Battiato. Da apprezzare comunque il tentativo e l’arrangiamento coinvolgente

1.07: Colapesce Dimartino: Povera Patria (Franco Battiato)

Povera patria

Schiacciata dagli abusi del potere

Di gente infame, che non sa cos’è il pudore

Si credono potenti e gli va bene quello che fanno

E tutto gli appartiene

Tra i governanti

Quanti perfetti e inutili buffoni

Questo paese devastato dal dolore

Ma non vi danno un po’ di dispiacere

Quei corpi in terra senza più calore?

Non cambierà, non cambierà

No cambierà, forse cambierà

Ma come scusare

Le iene negli stadi e quelle dei giornali?

Nel fango affonda lo stivale dei maiali

Me ne vergogno un poco e mi fa male

Vedere un uomo come un animale

Non cambierà, non cambierà

Sì che cambierà, vedrai che cambierà

Si può sperare

Che il mondo torni a quote più normali

Che possa contemplare il cielo e i fiori

Che non si parli più di dittature

Se avremo ancora un po’ da vivere

La primavera intanto tarda ad arrivare

 

1.06: Vittoria Ceretti fa la sua ultima apparizione sul palco dell’Ariston

1.04: Si abbracciano Gaia e Lous and the Yakuza al termine di una performance emozionante. Interessante…

1.02: Vestito lungo blu per Gaia, c’è Pathos con Lous and the Yakuza che piazza anche una versione in francese del pezzo che ha reso immortale Luigi Tenco

1.01: Gaia con Lous and The Yakuza: Mi sono innamorato di te (Luigi Tenco)

Lous And The Yakuza è una cantante belga che nasce in Congo nel 1996 da genitori medici coinvolti nello sviluppo del loro Paese. Marie-Pierra, aka Lous, è la terza di quattro figli. All’età di cinque anni, si ricongiunge con sua madre in esilio politico e con la sorellina minore in Belgio, dove rimane fino ai nove anni.

Nel 2005 i suoi genitori scelgono di stabilirsi insieme in Ruanda. Per Marie-Pierra è un duro colpo: scoprire l’Africa e la sua povertà, ascoltare la storia del genocidio. Si rifugia nella scuola, che l’appassiona. Nella musica e le sue arie d’opera. E nella scrittura. A 15 anni implora i suoi genitori di tornare in Europa. Questi finiscono per cedere. Si trasferisce a Namur con la sua sorellina. Con il diploma di maturità in tasca, Marie-Pierra si iscrive alla facoltà di filosofia. Ama studiare, ma il suo desiderio più forte è fare carriera nella

musica, ma i suoi genitori non la supportano. Deve fare la sua scelta.

Marie-Pierra è tenace. Ha un forte senso del lavoro. Impara il solfeggio, la scrittura dei testi e continua a incidere pezzi. Continua a migliorare studiando per ore. A poco a poco, diventa Lous e lascia Namur, poi Louvain-la-Neuve per Bruxelles. Ha 19 anni. Inizia un periodo buio per lei. Aggredita, buttata fuori da casa sua, Lous si ritrova per strada per mesi senza chiedere aiuto alla sua famiglia o ai suoi amici più cari. Scopre la grande generosità della strada, che le rimarrà nel cuore. Alcuni veri amici l’aiutano a uscire da questa brutta situazione. La vita riprende un corso più sereno.

Lous continua a rincorrere il suo sogno nonostante il destino che si accanisce contro di lei: una nuova aggressione, ancora una volta senza tetto e una malattia che la divora. Dorme nello studio musicale dove registra le sue canzoni. Entra ed esce dall’ospedale. La sua vita è una lotta. Il suo corpo lotta. Ma la sua mente non si indebolisce. Louis si esibisce. Incide tutto ciò che esce dalla sua bocca e dal suo cuore. In tre anni realizza 7 EP, 52 pezzi e canta su centinaia di palchi in Belgio.

Lei non lascia andare nulla. E fa bene: un giorno, Miguell Fernandez, il suo editore, la scopre sul web. Ha 22 anni. E firma un contratto che realizza il sogno della sua vita: cantare. Lous è nera, si descrive così, senza complessi: un colore che rappresenta un fardello ma anche una benedizione, bello della sua storia. Adesso Lous ha 23 anni. Grazie alla sua energia interiore e alla sua dolce follia, Lous canta la vita. Musica dell’anima. Nella sua voce si percepiscono le ferite del suo cuore. E l’amore. Le piacciono le persone. Profondamente. Nessuna mezza misura: il troppo amore non esiste.

 

MI SONO INNAMORATO DI TE

Mi sono innamorato di te
Perché non avevo niente da fare
Il giorno volevo qualcuno da incontrare
La notte volevo qualcosa da sognare

Mi sono innamorato di te
Perché non potevo più stare solo
Il giorno volevo parlare dei miei sogni
La notte parlare d’amore

Ed ora che avrei mille cose da fare
Io sento i miei sogni svanire
Ma non so più pensare
A nient’altro che a te

Mi sono innamorato di te
E adesso non so neppur’io cosa fare
Il giorno mi pento d’averti incontrata
La notte ti vengo a cercare

0.57: Si salva con la tecnica Annalisa, che emoziona a sprazzi. Performance in crescendo ma si può fare meglio

0.56: Versione rockeggiante del pezzo storico di Ornella Vanoni

0.53: Annalisa: La musica è finita (Ornella Vanoni) con Federico Poggi Pollini

Ecco

La musica è finita

Gli amici se ne vanno

Che inutile serata amore mio

Ho aspettato tanto per vederti

Ma non è servito a nienteNiente

Nemmeno una parola

L’accenno di un saluto

Ti dico arrivederci amore mio

Nascondendo la malinconia

Sotto l’ombra di un sorrisoCosa non darei

Per stringerti a me

Cosa non farei

Perché questo amore

Diventi per me

Più forte che maiEcco

La musica è finita

Gli amici se ne vanno

E tu mi lasci sola più di prima

Un minuto è lungo da morire

Se non è vissuto insieme a te

Non buttiamo via così

La speranza di una vita d’amoreUn minuto è lungo da morire

Se non è vissuto insieme a te

Non buttiamo via così

La speranza di una vita d’amore

 

 

0.51: L’appello dei lavoratori del mondo dello spettacolo a fine pezzo. Questo finale salva una performance artisticamente da dimenticare

0.50: Poco pathos nell’interpretazione de Lo Stato Sociale

0.48: Lo Stato Sociale con Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino e i lavoratori dello spettacolo: Non è per sempre (Afterhours)

Dici che i tuoi fiori

Si sono rovinati

Non hai abilità

Questa nazione è brutta

Ti fa sentire asciutta

Senza volontà

E gioca a fare Dio

Manipolando il tuo DNA

Così se vuoi cambiare

Invece resti uguale

Per l’eternità

Ma non c’è niente

Che sia per sempre

Perciò se è da un po’

Che stai così male

Il tuo diploma in fallimento

È una laurea per reagire

Puoi finger bene

Ma so che hai fame

Tutto è efficacia

E razionalità

Niente può stupire

E non è certo il tempo

Quello che ti invecchia

E ti fa morire

Ma tu rifiuti di ascoltare

Ogni segnale che ti può cambiare

Perché ti fa paura

Quello che succederà

Se poi ti senti uguale

Ma non c’è niente

Che sia per sempre

Perciò se è da un po’

Che stai così male

Il tuo diploma in fallimento

È una laurea per reagire

Sai finger bene

Ma so che hai fame

Non è niente

Non è per sempre

È troppo ormai

Che stai così male

Il tuo diploma in fallimento

È una laurea per reagire

Non è niente

Non è per sempre

 

0.40: Deboluccia la performance di Madame. Un vorrei ma n on posso che si avverte anche nell’arrangiamento… C’è poco di tribale e molta confusione

0.38: La gag in apertura. Madame la prof e sei ballerini a fare gli scolari con i banchi di Arcuri

0.37: Madame: Prisencolinensinainciusol (Adriano Celentano)

Prisencolinensinainciusol

In de col men seivuan

Prisencolinensinainciusol ol rait

Uis de seim cius nau op de seim

Ol uait men in de colobos dai

Trrr ciak is e maind beghin de col

Bebi stei ye push yo oh

Uis de seim cius nau op de seim

Ol uoit men in de colobos dai

Not s de seim laikiu de promisdin

Iu nau in trabol lovgiai ciu gen

In do camo not cius no bai for lov so

Op op giast cam lau ue cam lov ai

Oping tu stei laik cius go mo men

Iu bicos tue men cold dobrei goris

Oh sandei

Ai ai smai sesler

Eni els so co uil piso ai

In de col men seivuan

Prisencolinensinainciusol ol rait

Ai ai smai senflecs

Eni go for doing peso ai

Prisencolinensinainciusol ol rait

Uel ai sint no ai giv de sint

Laik de cius nobodi oh gud taim lev feis go

Uis de seim et seim cius go no ben

Let de cius end kai for not de gai giast stei

Ai ai smai senflecs

Eni go for doing peso ai

In de col mein seivuan

Prisencolinensinainciusol ol rait

Lu nei si not sicidor

Ah es la bebi la dai big iour

Ai aismai senflecs

Eni go for doing peso ai

In de col mein seivuan

Prisencolinensinainciusol ol rait

Lu nei si not sicodor

Ah es la bebi la dai big iour

0.31: La gag di Fiorello e Amadeus per permettere di liberare il palco dalle colonne

0.25: Moderna vestale Emma Marrone prende il posto di Achille Lauro sul podio e Achille chiude con il suo monologo. “Dio benedica gli incompresi”

0.22: Achille Lauro statua greca in mezzo al Colonnato del Tempio. Il pezzo è Penelope, entra in scena anche Emma Marrone

0.21: Il monologo di Monica Guerritore su Penelope

0.08: L’incontro tra Donato Grande, calciatore di Power Chair e Ibra

0.06: Da applausi la prova di Arisa e Bravi

0.05: Si tengono per mano Arisa e Michele Bravi, uno dei momenti più alti della serata.

0.04: Delicati, precisi, emozionanti Arisa e Michele Bravi che affrontano alla grande uno dei capolavori della musica italiana, Quando di Pino Daniele

0.02: Arisa con Michele Bravi: Quando (Pino Daniele)

Michele Bravi nasce il 19 Dicembre 1994 (Lunedì) a Castello (in Provincia di Perugia) sotto il segno zodiacale del Sagittario. La madre si chiama Giovanna Machi e il padre Stefano Bravi. Fin da piccolo la sua unica passione è il canto ma è sempre stato anche molto bravo a scuola, lo studio infatti non lo ha mai spaventato. In giovane età Michele è una delle voci del coro della sua città e, per approfondire le sue conoscenze musicali, inizia anche a studiare pianoforte e chitarra. Per quanto concerne il suo percorso scolastico, Michele decide di iscriversi al liceo classico dove consegue il diploma con il massimo dei voti. Uno dei suoi riferimenti musicali è sempre stato Tiziano Ferro, che lui considera un “padre musicale”. Una delle persone a cui è più legato è la cantante “Chiara” che gli è stata vicino anche durante il silenzio interiore e vocale che è seguito all’incidente.

Michele Bravi è un cantante italiano di enorme talento, molto apprezzato specialmente dai giovani. Dopo aver concluso il suo percorso scolastico, Michele decide di partecipare ai provini di Xfactor per realizzare il suo sogno nel cassetto, ovvero quello di diventare un cantante di successo. Dopo aver superato i provini del talent condotto da Alessandro Cattelan, entra nella squadra degli under uomini capitanata da Morgan e riesce a vincere il programma.

Subito dopo la vittoria però (a soli 18 anni) Michele non riesce a gestire le mille ansie e preoccupazioni che nascevano dagli inviti a duettare con persone di successo come Tiziano Ferro ecc. Tutto ciò ovviamente lo lusinga ma Michele ancora non sente di avere una propria identità artistica. Questo è il motivo della sua temporanea scomparsa dalla scena musicale. Nel 2015 apre il proprio canale YouTube dove, grazie all’aiuto dei suoi followers, inizia ad avvicinarsi nuovamente alla sua passione. Nello stesso anno pubblica il suo album “I Hate Music” scritto completamente in lingua inglese. Nel 2017 sale su un palcoscenico importante ovvero quello dell’Ariston cantando il suo brano “Il diario degli errori” posizionandosi al quarto posto. Nonostante non abbia vinto quella edizione, il brano di Michele è stato un vero e proprio tormentone. Sempre nel 2017 si aggiudica il premio “Best Performance” ai Tim MTV Awards con il brano “Solo per un po’ .  Successivamente, torna alla ribalta con il tormentone “Nero Bali” in duetto con Elodie.

Dopo l’incidente Michele Bravi è tornato in tv prima di tutto con un’intervista a Verissimo da Silvia Toffanin dove ha confessato le sue emozioni e le sue sensazioni dopo l’incidente. Ha provato a partecipare a Sanremo 2020 ma non è stato scelto tra i partecipanti finalisti.

Il nuovo album di Michele Bravi,  “La geografia del buio“, uscirà prossimamente anche se il cantante non ha annunciato quando: ha scritto sui social che preferisce aspettare un momento migliore dato che attualmente non si può uscire di casa. Tuttavia l’album è preceduto dal singolo “La vita breve dei coriandoli” che viene presentato dal 15 maggio su tutte le piattaforme streaming e Amici Speciali.

 

Quando (Pino Daniele)

 

Tu dimmi quando, quando

Dove sono i tuoi occhi e la tua bocca

Forse in Africa che importa

Tu dimmi quando, quando

Dove sono le tue mani ed il tuo naso

Verso un giorno disperato

Ed io ho sete

Ho sete ancora, ho sete ancora

Tu dimmi quando, quando

Non guardarmi adesso amore

Sono stanco

Perché penso al futuro

Tu dimmi quando, quando

Siamo angeli che cercano un sorriso

Non nascondere il tuo viso

Perché ho sete, ho sete ancora, ho sete ancora

E vivrò, sì vivrò

Tutto il giorno per vederti andar via

Fra i ricordi e questa strana pazzia

E il paradiso, che forse esiste

Chi vuole un figlio non insiste

Oh no, oh no

Tu dimmi quando, quando

Ho bisogno di te almeno un’ora

Per dirti che ti amo ancora

Tu dimmi quando, quando

Lo sai che non ti avrò e sul tuo viso

Sta per nascere…

 

 

0.00: Bella la performance di Veronica Lucchesi, la cantante de La Rappresentante di Lista con Donatella Rettore. Interessante anche dal punto di vista musicale

23.59: Entra Rettore… una leonessa

23.58: Electro funky la base di Splendido splendente. Due indizi iniziano a fare una prova sulla estensione della voce della cantante del gruppo

23.57: In rosso i due componenti de La rappresentante di lista

23.55: La Rappresentante di lista con Donatella Rettore: Splendido Splendente (Donatella Rettore)

Donatella Rettore nasce a Castelfranco Veneto nel 1955. Dopo il diploma si trasferisce a Roma per inseguire il suo sogno: cantare. Debutta al Festival di Sanremo nel ’74 con la canzone “Capelli sciolti”. Nel 1975 pubblica il suo primo album, …OGNI GIORNO SI CANTANO CANZONI D’AMORE… con l’aiuto di Claudio Rego che dal ’77 in poi sarà l’autore di tutte le sue musiche.

Con il 45 giri “Lailolà”, nel ’76, vende 300.000 copie in Germania. Nel ’77 nuova partecipazione a Sanremo (con “Carmela”) e secondo album, DONATELLA RETTORE.

Nel ’78 si fa bionda e decide di farsi chiamare solo Rettore. Il singolo “Splendido splendente”, da BRIVIDO DIVINO (1979), le regala una grandissima popolarità ed è seguito l’anno dopo da MAGNIFICO DELIRIO, che contiene “Kobra”: testo scabroso e susseguente scandalo.

Nel 1981 ottiene grande successo con il brano “Donatella”, la vittoria al Festivalbar e l’album ESTASI CLAMOROSA, che contiene un brano, “Remember”, scritto per lei da Elton John; nel 1982 adotta un look militaresco per il brano “Lamette” e l’album KAMIKAZE ROCK AND ROLL SUICIDE, che fa discutere per le tematiche provocatorie. Nel 1982 esce “This time”, un altro brano scritto per lei da Elton John, che è anche la colonna sonora del primo film di cui Rettore è la protagonista: “Cicciabomba”.

Nel 1983 va forte col singolo “Io ho te” e alla fine dell’anno pubblica FAR WEST, con un terzo pezzo a firma Elton John, “Sweetheart on parade”. Nel 1985 è il momento di “Femme fatale” e dell’album DANCETERIA, mentre nel 1986 Rettore torna a Sanremo – è la terza volta – con “Amore stella”.

Nel 1987 Giuni Russo scrive “Adrenalina” e la canta in duetto con Rettore, che nel frattempo ha cambiato ancora look e ha i capelli rosso fuoco.

Nel 1988 esce RETTORESSA e Rettore interpreta un cortometraggio, “Il collezionista”. 1989: è il momento di OSSIGENATA, una raccolta di successi con due inediti, “Zan zan zan” e “Sogno americano”. Al cinema recita in “Paganini” di Klaus Kinski e “Strepitosamente flop” di Pierfrancesco Campanella.

Nel 1991 debutta in teatro con “Omicidio a mezzanotte”. Tra il 1991 e il 1992 pubblica SON RETTORE E CANTO, nel 1993 scrive la colonna sonora di “Cattive ragazze” e la canzone “Bad girl”.

1994: quarto Sanremo, con “Di notte specialmente” e l’album INCANTESIMI NOTTURNI. Poi un live, nel 1996: CONCERT, cui seguono tanta attività dal vivo e un duetto con gli Statuto (“La mia radio”), nel 1999. Nel 2003 esce una rilettura di “Vento nel vento” di Lucio Battisti, su Cd singolo; seguono una partecipazione al reality show “La fattoria” e, nel 2005, il matrimonio con il compagno di sempre (e coautore) Claudio Rego e la pubblicazione dell’album FIGURINE. Nel 2008 è la volta del doppio STRALUNATA, mentre nel 2011 è la volta di CADUTA MASSI, il tredicesimo disco della cantante, che viene anticipato dal brano “L’onda del mar”. Nel 2012 arriva THE BEST OF THE BEAST, anticipato dal singolo “Natale sottovoce”.

 

Splendido splendente

L’ha scritto anche il giornale

Io ci credo ciecamente

Anestetico d’effetto

E avrai una faccia nuova

Grazie a un bisturi perfetto

Invitante, tagliente

Splendido splendente

Pa ra pa pa pa ra

Pa ra ra pa pa pa ra

Pa ra pa pa pa ra

Splendido splendente

Costa poco e finalmente

Io sorrido eternamente

Amo un camice innocente

Si avvicina sorridente

È padrone e già si sente

Perdo i sensi lentamente

Come tra le braccia di un amante

Splendido splendente

Pa ra pa pa pa ra

Pa ra pa pa pa pa ra

Pa ra pa

Pa ra pa

Sono splendida splendente

Io mi amo finalmente

Ho una pelle trasparente

Come un uovo di serpente

Come sono si vedrà

Uomo o donna senza età

Senza sesso crescerà

Per la vita una splendente vanità

Splendido splendente

Come sono affascinante

Faccio cerchi con la mente

Mi distinguo fra la gente

Tutto relativamente

Grazie a un bisturi tagliente

Invitante, splendente

Splendido splendente

Pa ra pa pa pa ra

Pa ra ra pa pa pa ra

Pa ra pa

Pa ra pa

Sono splendida splendente

Io mi amo finalmente

Ho una pelle trasparente

Come un uovo di serpente

Come sono si vedrà

Uomo o donna senza età

Senza sesso crescerà

Per la vita una splendente vanità

Splendido splendente

Come sono affascinante

Faccio cerchi con la mente

Mi distinguo fra la gente

Tutto relativamente

Grazie a un bisturi tagliente

Invitante, splendente

Splendido splendente

Pa ra pa pa pa ra

Pa ra ra pa pa pa ra

Pa ra pa pa pa ra

Pa ra pa pa pa ra

Pa ra pa pa pa ra

Pa ra ra pa pa pa ra

Pa ra pa pa pa ra

 

23.54: Rientra sul palco Vittoria Ceretti in completo Armani Privè. Lei che è musa di Karl Lagerfeld. Abito a sirena senza spalline in lutea dotato e capelli raccolti in un elegante chignon

23.47: Mihajlovic sembra un bambino alle giostre, Ibra più impacciato.

23.45: Fiorello propone il nome per il gruppo: gli Abba-Deus

23.43: Mihajlovic e Ibra canteranno “Io vagabondo”

23.38: Belli i racconti di Ibra e Mihajlovic, tra calcio e goliardia. Ora Mihajlovic racconta della malattia

23.34: Mihajlovic racconta della testata di Ibra con cui i due si sono conosciuti

23.33: Elegante Mihajlovic che si sente James Bond

23.32: E’ il momento Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, amico di Ibra che lo presenta

23.30: Il taglio dei baffi in diretta

23.29: per evitare la somiglianza con D’Alema Fiorello si fa tagliare i baffi da Amadeus

23.28: La gag tra Fiorello e Amadeus, che ha dimenticato Fiorello

23.26: Bella l’idea e la scelta! Bravi. Applausi

23.25: Acqua e sapone degli stadio ed entrano gli strumenti, il soul di Ghemon

23.24: Donne di Zucchero, delicata e incisiva al tempo stesso

23.23: Si canta!!!

23.22: Il blues de Le Ragazze che portò al trionfo i Neri per Caso a Sanremo

23.21: Ghemon con Neri per caso: Medley “Le ragazze”, “Donne”, “Acqua e sapone”, “La canzone del sole” con Neri per caso

I Neri per Caso vengono scoperti da Claudio Mattone nel 1994. Il gruppo è composto dai salernitani Massimo Devitiis, Mario Crescenzo, dai fratelli Ciro e Diego Caravano e da due cugini di questi ultimi, Mimì e Gonzalo. Il repertorio del sestetto, prevalentemente a cappella, si ispira al Doo-Woop che prese piede – soprattutto in America – nel corso degli anni Cinquanta.

I Neri per Caso esordiscono nel 1995 al Festival di Sanremo, dove vincono nella sezione Nuove Proposte grazie al brano “Le ragazze” (che poi intitola il primo album del gruppo). Il disco contiene una serie di riuscite cover, reinterpretate a cappella: i Neri per Caso si cimentano, tra l’altro, con Zucchero (“Donne”), Pino Daniele, Jovanotti, Edoardo Bennato. Nel ’96 tornano al Festival con “Mai più sola”, che si piazza al quinto posto nella sezione Campioni (e lancia il successivo album del gruppo, STRUMENTI. Nell’autunno dello stesso anno i Neri vengono scelti per interpretare una delle canzoni dell’edizione italiana del film animato “Il gobbo di Notre Dame”, della Walt Disney. Segue un mini-album intitolato NERI PER CASO…AND SO THIS IS CHRISTMAS, composto prevalentemente da canzoni natalizie; nel 1997, i Neri per Caso incidono un album che ha per titolo il loro nome.

Segue una pausa di riflessione della durata di tre anni; nella primavera del 2000 il sestetto pubblica l’album ANGELO BLU.

Nel giugno 2002 – per festeggiare dieci anni di attività – esce LA RACCOLTA, cd contenente i maggiori successi del gruppo. A distanza di cinque anni, nel 2007, i Neri Per Caso tornarono in studio per lavorare ad un nuovo progetto discografico. Il 15 febbraio 2008 esce infatti un nuovo lavoro intitolato ANGOLI DIVERSI, che vede la partecipazione di undici importanti nomi della musica italiana – tra cui Luca Carboni, i Pooh, Lucio Dalla, Samuele Bersani – che reinterpretano per l’occasione dei loro brani riarrangiati “a cappella”. Il singolo di anticipazione è “What a fool believes” cantato assieme a Mario Biondi.

Segue, nel 2010, DONNE: il disco contiene brani eseguiti a cappella in cui la band duetta con sole artiste donne. Nel 2016 arriva invece NERI PER CASO 2.0, con brani eseguiti a cappella dalla band, detta “2.0” dopo l’uscita dal gruppo di Diego Caravano, sostituito prima da Moris Pradella e poi da Daniele Blaquier dopo venti anni di carriera.

 

le ragazze si lanciano ad occhi

chiusi nelle avventure

qualche volta confondono

la bugia e la verita’

seguono l’istinto

e l’istinto le aiutera’

sono treni in corsa

che nessuno fermera’

le ragazze decidono il destino

dei loro amori

i ragazzi s’illudono

ma non contano un gran che…

quando ti sorridono

e’ probabile che sia un si

ma quando si allontanano e’ no!

e tu…

ci devi stare inutile sperare

di recuperare se hanno detto no

meglio sparire non telefonare

per sentirsi dire un’altra volta no

come se non t’importasse piu’

senza farti mai vedere giu’

si puo’ amare da morire

ma morire d’amore no!

le ragazze che ispirano

tutti i testi delle canzoni

sono sempre al centro

dei discorsi di tutti noi

che non conosciamo

nemmeno la meta’

di tutti quel che pensano

e dei segreti che ognuna ha

le ragazze volteggiano

sulle ali degli aquiloni

e noi innamorati

che le seguiamo da quaggiu’

guarda come planano…

qualcuna scendera’

ma quando si allontanano e’ no!

e tu…

ci devi stare inutile sperare

di recuperare se hanno detto no

meglio sparire non telefonare

per sentirsi dire un’altra volta no

come se non t’importasse piu’

senza farti mai vedere giu’

si puo’ amare da morire

ma morire d’amore no!

le ragazze che sfidano

le opinioni della gente

hanno gli occhi limpidi

di chi dice la verita’

senza compromessi

ne’ mezze misure

sono piu’ sincere

le ragazze della nostra eta’

 

Donne du du du

In cerca di guai

Donne al telefono

Che non suona mai

Donne du du du

In mezzo a una via

Donne allo sbando senza compagnia

Negli occhi hanno dei consigli

E tanta voglia d’avventure

E se han fatto molti sbagli

Sono piene di paure

Le vedi camminare insieme

Nella pioggia o sotto il sole

Dentro pomeriggi opachi

Senza gioia né dolore

Donne du du du

Pianeti dispersi

Per tutti gli uomini così diversi

Donne du du du

Amiche di sempre

Donne alla moda, donne contro corrente

Negli occhi hanno gli aeroplani

Per volare ad alta quota

Dove si respira l’aria

E la vita non è vuota

Le vedi camminare insieme

Nella pioggia o sotto il sole

Dentro pomeriggi opachi

Senza gioia né dolore

Donne, ooh

Donne

Donne du du du

In cerca di guai

Donne al telefono

Che non suona mai

Donne du du du

In mezzo a una via

Donne allo sbando senza compagnia

Donne du du du

Donne du du du

Donne du du du

Na na na na na na na na na na

 

È strepitosa

Donna bambina

Donna vedrai bambina se lo sai

Meravigliosa

Stramaliziosa

Vieni e vedrai, che cosa sentirai

Una donna lo sa

Sa già cosa ogni uomo

Sa come si fa

Una donna non ha

Più bisogno di prove

Più malizia non ha

Prendi una donna

Rendila bella

Tu credi che si ricordi di te

Non c’è una donna

Che ti perdona

Se tu la rendi più importante di te

Una donna lo sa

Sa già cosa ogni uomo

Sa come si fa

Una donna non ha P

Più rispetto di te

Se è sicura di sé

Di notte poi si trucca, lo sai

E tutta la città impazzisce

Ormai si parla solo di lei

Della bambina che stupisce

È strepitosa

Donna bambina

Donna vedrai bambina se lo sai

Meravigliosa

Stramaliziosa

Vieni e vedrai, che cosa sentirai

Una donna lo sa

Sa già cosa come ogni uomo

Sa come si fa

Una donna non ha

Più rispetto di te

Se è sicura di sé

Di notte poi si trucca lo sai

E tutta la città impazzisce

Ormai si parla solo di lei

Della bambina che stupisce

Stupisce con la semplicità

Di una malizia che non nasce

Non nasce dalla volgarità

Ma da un’adolescenza che fiorisce

 

Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi

Le tue calzette rosse

E l’innocenza sulle gote tue

Due arance ancor più rosse

E la cantina buia dove noi

Respiravamo piano

E le tue corse, e l’eco dei tuoi no, oh no

Mi stai facendo paura

Dove sei stata cosa hai fatto mai?

Una donna, donna dimmi

Cosa vuol dir sono una donna ormai

Ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai

Per diventar quel che sei

Che importa tanto tu non me lo dirai

Purtroppo

Ma ti ricordi l’acqua verde e noi

Le rocce, bianco il fondo

Di che colore sono gli occhi tuoi

Se me lo chiedi non rispondo

O mare nero, o mare nero, o mare ne

Tu eri chiaro e trasparente come me

O mare nero, o mare nero, o mare ne

Tu eri chiaro e trasparente come me

Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi

Noi due distesi all’ombra

Un fiore in bocca può servire sai

Più allegro tutto sembra

E d’improvviso quel silenzio fra noi

E quel tuo sguardo strano

Ti cade il fiore dalla bocca e poi

Oh no, ferma ti prego la mano

Dove sei stata, cos’hai fatto mai?

Una donna, donna, donna, dimmi

Cosa vuol dir sono una donna ormai

Io non conosco quel sorriso sicuro che hai

Non so chi sei, non so più chi sei

Mi fai paura oramai purtroppo

Ma ti ricordi le onde grandi e noi

Gli spruzzi e le tue risa

Cos’è rimasto in fondo agli occhi tuoi

La fiamma è spenta o è accesa?

O mare nero, o mare nero, o mare ne

Tu eri chiaro e trasparente come me

O mare nero, o mare nero, o mare ne

Tu eri chiaro e trasparente come me

No, no, no, no, no, no (O mare nero, o mare nero, o mare ne)

No, no, no, no, no, no (O mare nero, o mare nero, o mare ne)

No, no, no, no (O mare nero, o mare nero, o mare ne)

No (O mare nero, o mare nero, o mare ne)

Il sole quando sorge, sorge piano e poi

La luce si diffonde tutto intorno a noi

Le ombre ed i fantasmi della notte

Sono alberi e cespugli ancora in fiore

Sono gli occhi di una donna

Ancora pieni d’amore

 

23.12: Si canta… Riuscita a metà l’operazione. Sufficienza risicata… Merito del pezzo di Max Pezzali

23.10: Meno pesce fuor d’acqua rispetto a ieri Gio Evan, funziona questo strano connubio

23.09: Gio Evan seduto a gambe incrociate, inizio lirico con i cantanti di The Voice Senior

23.08: Gio Evan con I cantanti di The Voice Senior: Gli anni (883)

La prima edizione di The Voice Senior è andata in onda in prima serata su Rai 1 dal 27 novembre al 20 dicembre 2020 con la conduzione di Antonella Clerici per cinque puntate. Il vincitore è stato Erminio Sinni, concorrente del team Loredana Bertè. La finale è andata in onda in diretta il 20 dicembre 2020. All’inizio della finale, la conduttrice Antonella Clerici apre un televoto unico che dura per tutta la serata. I due concorrenti per team si esibiscono prima insieme al loro coach, successivamente gli otto finalisti si esibiscono singolarmente uno dietro l’altro con dei pezzi scelti dai loro coach. Alla chiusura del televoto viene annunciato il podio con i tre cantanti più votati. Il televoto viene riaperto per un’ultima volta con i tre finalisti rimasti che si esibiscono con un pezzo scelto da loro, fino alla chiusura dello stesso e alla proclamazione del vincitore.

 

Stessa storia, stesso posto, stesso bar

Stessa gente che vien dentro consuma, poi va

Non lo so che faccio qui

Esco un po’ e vedo i fari dell’auto che mi

Guardano e sembrano chiedermi chi cerchiamo noi

Gli anni d’oro del grande Real

Gli anni di Happy Days e di Ralph Malph

Gli anni delle immense compagnie

Gli anni in motorino, sempre in due

Gli anni di “Che belli erano i film”

Gli anni dei Roy Rogers come jeans

Gli anni di “Qualsiasi cosa fai”

Gli anni del “Tranquillo, siam qui noi, siamo qui noi”

Stessa storia, stesso posto, stesso bar

Una coppia che conosco, c’avrà la mia età

Come va? Salutano

Così io vedo le fedi alle dita di due

Che porco giuda potrei essere io qualche anno fa

Gli anni d’oro del grande Real

Gli anni di Happy Days e di Ralph Malph

Gli anni delle immense compagnie

Gli anni in motorino, sempre in due

Gli anni di “Che belli erano i film”

Gli anni dei Roy Rogers come jeans

Gli anni di “Qualsiasi cosa fai”

Gli anni del “Tranquillo, siam qui noi, siamo qui noi”

Stessa storia, stesso posto, stesso bar

Stan quasi chiudendo, poi me ne andrò a casa mia

Solo lei davanti a me

Cosa vuoi? Il tempo passa per tutti lo sai

Nessuno indietro lo riporterà, neppure noi

Gli anni d’oro del grande Real

Gli anni di Happy Days e di Ralph Malph

Gli anni delle immense compagnie

Gli anni in motorino, sempre in due

Gli anni di “Che belli erano i film”

Gli anni dei Roy Rogers come jeans

Gli anni di “Qualsiasi cosa fai”

Gli anni del “Tranquillo, siam qui noi, siamo qui noi”

 

 

23.07: Il festival a casa di Zlatan: Amadeus a fare il caffè e Achille Lauro in garage a guardare che non rubino le auto perché hanno paura

23.06: Sessanta km in moto per salvare il mio Festival, non il tuo! dice a Amadeus

23.05: Ibra si scusa per il ritardo, dopo tre ore di fila. Ha fermato un motociclista e ha accompagnato Ibra

23.04: Un incidente sull’Autostrada ha bloccato Ibra

23.02: Angelica fusione di voci al femminile. Esibizione statica ma riuscita. Bello l’arrangiamento

23.00: Non. cercano avventure Orietta Berti e Le Deva. Interpretazione classica e tutto sommato ben riuscita

22.58: Orietta Berti con Le Deva: Io che amo solo te (Sergio Endrigo)

Le Deva sono una band al femminile formata da Greta Manuzi, Verdiana Zangaro, Roberta Pompa e Laura Bono.

Greta e Verdiana partecipano ad “Amici” nel 2013, Roberta Pompa, sempre nel 2013, partecipa a “X Factor”, Laura Bono vince Sanremo Giovani nel 2005 e, nel 2006, partecipa a “Music Farm”.

Si fanno conoscere grazie al singolo “L’Amore Merita”, che affronta i temi dei diritti Lgqbt, dell’amore universale, della libertà e dell’uguaglianza; seguono altri singoli che apromo la pista per l’album di debutto 4, che esce a ottobre del 2017.

 

C’è gente che ha avuto mille cose,

Tutto il bene, tutto il male del mondo.

Io ho avuto solo te

E non ti perderò,

Non ti lascerò

Per cercare nuove avventure.

C’è gente che ama mille cose

E si perde per le strade del mondo.

Io che amo solo te,

Io mi fermerò

E ti regalerò

Quel che resta

Della mia gioventù.

Io ho avuto solo te

E non ti perderò,

Non ti lascerò

Per cercare nuove illusioni.

C’e’ gente che ama mille cose

E si perde per le strade del mondo.

Io che amo solo te,

Io mi fermerò

E ti regalerò

Quel che resta

Della mia gioventù.

22.55: Sul palco dell’Ariston l’attrice Valeria Fabrizi, alias Suor Costanza. Moglie di Tata Giacobetti del Quartetto Cetra

22.46: Un messaggio intenso sulla malattia, sulla cura psicologica della malattia: in tempi di Covid parlare di altre malattie non è del tutto sbagliato

22.44: Sul palco c’è Antonella Ferrari, l’attrice e scrittrice con la sclerosi multipla

22.42: Fiorello in platea e Amadeus ricorda che i teatri dovrebbero riaprire

22.41: Cinque minuti di magia. Meraviglioso!

22.38: Atmosfera eterea sul palco dell’Ariston. Il capolavoro di Bersani basta a far dimenticare qualche nefandezza tecnico-artistica della prima parte della serata

22.37: Bersani canta la “sua” Giudizi Universali. Una canzone che non può essere toccata e Willie Peyote la sta rispettando, quasi in punta di piedi

22.36: Willie Peyote con Samuele Bersani: Giudizi Universali (Samuele Bersani)

Samuele Bersani nasce a Rimini l’1 Ottobre 1970. Inizia la carriera artistica nel 1991 all’interno del tour “Cambio” di Lucio Dalla con la canzone “Il mostro” che viene inserita nell’album live “Amen”. Nello stesso anno viene invitato al Premio Tenco per presentare il brano “Il mostro” , fatto del tutto eccezionale dato che all’epoca non aveva ancora pubblicato alcun disco.

Nel 1992 esce il primo album C’HANNO PRESO TUTTO da cui viene estratto il singolo “Chicco e Spillo”, che diventa un hit per le radio e per il pubblico. Nel 1994 scrive per Fiorella Mannoia il testo della canzone “Crazy Boy” per l’album “Gente comune”.

Nel 1995 esce il secondo album: s’intitola FREAK e conquista immediatamente il consenso di tutti: oltre 130.000 copie vendute, 56 settimane consecutive nelle Top 100 FIMI/Nielsen.

Dallo stesso album vengono estratti 3 brani gettonatissimi: “Freak”, “Spaccacuore” e “Cosa vuoi da me” (rielaborazione in italiano di un brano dei Waterboys).

Nel 1996 scrive insieme a Dalla il testo di “Canzone”, forse il pezzo più richiesto di quell’anno: si piazza in testa alle classifiche radiofoniche per ben 4 mesi e porta l’album “Canzoni” di Lucio Dalla a oltre il milione di copie vendute. Nell’estate del 1997 il singolo “Coccodrilli” diventa un hit e apre la via al terzo album che si intitola semplicemente SAMUELE BERSANI. Un titolo su tutti: “Giudizi universali” , che si aggiudica il Premio Lunezia 1998 come miglior testo letterario scritto tra il ‘97 e il ’98; il premio gli viene riconosciuto da una giuria composta dai più importanti critici musicali e presieduta da Fernanda Pivano.

Nell’Ottobre 1998, Samuele Bersani incide la canzone “Siamo gatti” che entra a far parte della colonna sonora del film natalizio a cartoni animati “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, tratto dall’omonimo libro di Luìs Sépulveda. Nello stesso periodo scrive anche il testo di “Isola” per Ornella Vanoni, la canzone con musiche di R. Sakamoto che diventa il singolo di lancio dell’album “Live adesso” della cantante.

Il 2000 porta Samuele a partecipare per la prima volta al Festival di Sanremo: “Replay” è il brano presentato nella categoria dei “campioni”, segna il suo ritorno sulle scene musicali dopo ben tre anni di silenzio e offre un’anticipazione del suo nuovo album L’OROSCOPO SPECIALE , che esce il 27 aprile 2000 e che ottiene immediati consensi da parte di tutti gli addetti ai lavori. Al Festival di Sanremo “Replay” si aggiudica il premio della critica e si posiziona al 5° posto della classifica finale.

Nel settembre 2000, Samuele inizia a comporre la colonna sonora del film natalizio di Aldo Giovanni e Giacomo intitolato “Chiedimi se sono felice”. Oltre ai nuovi pezzi scritti apposta per il film, vengono incluse molte canzoni tratte dall’album L’OROSCOPO SPECIALE.

Ottobre 2000 riporta ancora Samuele a Sanremo ma questa volta per ricevere uno dei premi più ambiti della canzone d’autore: la Targa Tenco. L’album L’OROSCOPO SPECIALE viene riconosciuto da una giuria di giornalisti specializzati, come miglior album dell’anno 2000.

Nel settembre 2002 esce CHE VITA!, ‘best of’ con tre inediti, seguito da un tour teatrale. Poco dopo viene pubblicata “In percentuale”, canzone scritta per in “Veleno” di Mina. Quindi nel 2003 esce CARAMELLA SMOG, nuovo disco di inediti.

Samuele si riaffaccia sulle scene nel 2006 con “Lo scrutatore non votante”, canzone pubblicata solo in formato digitale alla vigilia delle elezioni politiche. Due mesi, a fine maggio, esce L’ALDIQUA’, nuovo disco di studio, seguito nel 2009 da MANIFESTO ABUSIVO.

Dopo tre anni di silenzio, il 15 gennaio 2012 viene annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo, dove sarà in gara nei Big con “Un pallone”, duettando su “My sweet Romagna” (“Romagna mia”) con Goran Bregovic nella serata del giovedì. Arriva in finale, e vince il premio della critica per la sua canzone.

In contemporanea alla partecipazione al Festival, esce PSYCO, 20 ANNI DI CANZONI, antologia con due brani inediti. A settembre 2013 arriva invece il nuovo capitolo discografico NUVOLA NUMERO NOVE.

Nel 2016 arriva LA FORTUNA CHE ABBIAMO, disco live registrato nel 2015 a Milano e Roma con ospiti Carmen Consoli, Caparezza, Marco Mengoni e Luca Carboni, Malika Ayane e altri.

L’album è capitanato dal singolo “La fortuna che abbiamo” e il tour teatrale che avrebbe dovuto portare il live album sui palchi italiani viene rimandato al 2017 per i problemi alle corde vocali di Bersani.

Dopo sette anni di silenzio discografico, nell’ottobre 2020 esce CINEMA SAMUELE, nono album del cantautore, anticipato dal singolo “Harakiri”.

 

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane

Ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate

Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l’aquilone

Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace

Liberi com’eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto I piedi

Per tirare la maniglia della porta e andare fuori

Come Mastroianni anni fa

Come la voce guida la pubblicità

Ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore

Ci si passa sopra almeno due o tre volte I piedi come sulle aiuole

Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini per scivolare meglio sopra l’odio

Torre di controllo, aiuto, sto finendo l’aria dentro al serbatoio

Potrei ma non voglio fidarmi di te

Io non ti conosco e in fondo non c’è

In quello che dici qualcosa che pensi

Sei solo la copia di mille riassunti

Leggera, leggera si bagna la fiamma

Rimane la cera e non ci sei più

Vuoti di memoria, non c’è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia

Piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria

Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l’aquilone

Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace

Libero com’ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi

Adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori

Come Mastroianni anni fa, sono una nuvola, fra poco pioverà

E non c’è niente che mi sposta o vento che mi sposterà

Potrei ma non voglio fidarmi di te

Io non ti conosco e in fondo non c’è

In quello che dici qualcosa che pensi

Sei solo la copia di mille riassunti

Leggera, leggera si bagna la fiamma

Rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei e non ci sei

22.34: I The Colors hanno combattuto ma alla fine sono finiti nel calderone assieme ad un Random che non esce bene da Sanremo per ora

22.33: Insert di Ciao Mamma ma l’esibizione, nonostante il giro di basso che ormai è un marchio di fabbrica dei The Kolors, è debolissima

22.32: Versione funky di Ragazzo Fortunato di Random: non rende ma aspettiamo…

22.28: Random con The Kolors: Ragazzo fortunato (Jovanotti)

I Kolors sono un trio italiano composto dai cugini Stash e Alex Fiordispino (rispettivamente voce/chitarra e batteria) con Daniele Mona (sintetizzatore). Il padre del primo possiede uno studio di registrazione a Napoli, frequentato fra gli altri da Pino Daniele: da lui Stash eredita la passione per la musica dei grandi del rock, arricchita da ascolti di hip-hop, elettronica, indie. Trasferitosi a Milano, nel 2010 mette in piedi il gruppo che diventa resident band nello storico locale meneghino Le Scimmie. Il primo pezzo prodotto dal trio è “I don’t give a funk” del 2011; il video, con ospite Andy dei Bluvertigo, finisce nella programmazione di MTV Generation. Tra il 2012 e il 2013 aprono per Paolo Nutini, Atoms For Peace, Hurts e Gossip. Debuttano nel 2014 con I WANT, masterizzato all’Exchange di Londra da Mike Marsh (Depeche Mode, Björk, Massive Attack). Gli arrangiamenti sono curati da Rocco Tanica (Elio e le Storie Tese), la grafica da Cesare Monti Montalbetti (Battisti).

Nel 2015 partecipano ad “Amici” – che vincono. A poche settimane dalla fine di “Amici” il gruppo pubblica il suo secondo album di inediti, OUT, autoprodotto con l’aiuto di Elisa (impegnata nelle vesti di supervisore artistico). La stessa cantautrice compare per un duetto nel brano “Realize”. A maggio del 2017 i Kolors pubblicano il loro terzo album in studio dal titolo “You” e a dicembre dello stesso anno il trio guidato da Stash Fiordispino viene viene selezionato tra i 20 big del Festival di Sanremo 2018, dove porta il brano intitolato “Frida”, loro prima canzone totalmente in italiano. Il 15 maggio 2018 i Kolors lasciano l’etichetta Baraonda per firmare un nuovo contratto discografico con la Universal Music Group per poi pubblicare il singolo “Come le onde” in collaborazione con J-Ax.

Se io potessi

Starei sempre in vacanza

Se io fossi capace scriverei

“Il cielo in una stanza”

Ma se devo dirla tutta

Qui non è paradiso

All’inferno delle verità

Io mento col sorriso

Problemi zero

Problemi a non finire

Un giorno sembra l’ultimo

Un altro è da imbastire

Ma se devo dirla tutta

Qui non è paradiso

All’inferno delle verità

Io mento col sorriso

Di dieci cose fatte

Te n’è riuscita mezza

E dove c’è uno strappo

Non metti mai la pezza

Di dieci cose fatte

Te n’è riuscita mezza

E dove c’è uno strappo

Non metti mai la pezza

Sono un ragazzo fortunato

Perché m’hanno regalato un sogno

Sono fortunato

Perché non c’è niente che ho bisogno

E quando viene sera

E tornerò da te

È andata com’è andata

La fortuna è di incontrarti ancora

Sei bella come il sole

A me mi fai impazzire, oh

Sei bella come il sole, ah

A me mi fai impazzire, eh

Siddhartha me l’ha detto

Che conta solo l’amore

E tutto quello che ti serve

È stare dentro al cuore

Ma se devo dirla tutta

Qui non è il paradiso

All’inferno delle verità

Io mento col sorriso

Di dieci cose fatte

Te n’è riuscita mezza

E dove c’è uno strappo

Non metti mai la pezza (everybody)

Di dieci cose fatte te

Te n’è riuscita mezza

E dove c’è uno strappo

Non metti mai la pezza

Sono un ragazzo fortunato

Perché m’hanno regalato un sogno

Sono fortunato

Perché non c’è niente che ho bisogno

E quando viene sera

E tornerò da te

È andata com’è andata

La fortuna è di incontrarti ancora

Sei bella come il sole, ah

A me mi fai impazzire, oh

Sei bella come il sole, ah

A me mi fai impazzire, ah, eh

Uh, sei bella come il sole

A me mi fai impazzire

Sono un ragazzo fortunato

Perché m’hanno regalato un sogno

Sono fortunato

Perché non c’è niente che ho bisogno

E quando viene sera

E tornerò da te

È andata com’è andata

La fortuna è di incontrarti ancora

Eh, m’hanno regalato un sogno

Non c’è niente che ho bisogno

 

22.23: Mix ben riuscito, intenso al punto giusto. Grande energia sul palco dell’Ariston. Le ultime due sono state le performance meglio riuscite assieme agli Extraliscio

22.21: Suoni rock, con tanto di assolo di chitarra. I Maneskin sono coerenti e Agnelli non può che assecondarli

22.20: Chitarra e voce per uno dei pezzi più intensi della storia della musica italiana

22.20: Maneskin con Manuel Agnelli: Amandoti (CCCP di Giovanni Lindo Ferretti)

Manuel Agnelli nasce a Milano il 13 marzo 1966. Fonda alla fine degli anni ’80 gli Afterhours, che debuttano nel 1989, e che rapidamente diventano il nome di riferimento del nuovo rock italiano. Nel 1995, con GERMI, la band passa alla lingua italiana, dopo avere sempre cantato inglese.

Il percorso è fatto di rock, aperture alla melodia (“Non è per sempre”, del 1999) e riconoscimenti all’estero, sia con il gruppo (gli Afterhours organizzanao diversi tour in America, e nel 2005 “Ballate per piccole iene” viene inciso anche in una versione inglese, “Ballad for little hyenas”, pubblicato dalla One Little Indian), sia come solista: suona diverse volte come membro della band di Greg Dulli, già leader degli Afghan Whighs.

Parallelamente al ruolo di leader della band, Agnelli è organizzatore culturale (nell’estate del 2001 per lanciare il Tora! Tora! Festival, rassegna itinerante di band italiana), produttore (Verdena e Cristina Donà, tra gli altri). Quando porta gli Afterhours al Festival di Sanremo 2009, Agnelli organizza “Il paese è reale”, una compilation in cui raduna il meglio del rock indipendente nostrano. Nel novembre 2009 scrive per Mina: in “Facile” c’è “Adesso è facile”, brano arrangiato dagli Afterhours, scritto, e cantato in duetto, da Manuel Agnelli.

Nell’autunno del 2014 gli Afterhours rinnovano la formazione, con l’uscita del membro storico Giorgio Prette e poco dopo Giorgio Ciccarelli arrivano Fabio Rondanini (fondatore dei Calibro 35) e Stefano Pilia. Con la nuova formazione la band incide FOLFIRI O FOLFOX, disco che prende il nome dal trattamento chemioterapico a cui si è sottoposto il padre di Agnelli, alla cui malattia il lavoro è ispirato.

In contemporanea, viene annunciata la partecipazione di Manuel Agnelli come giudice nell’edizione 2016 di X Factor.

 

Amarti m’affatica

Mi svuota dentro

Qualcosa che assomiglia

A ridere nel pianto

Amarti m’affatica

Mi dà malinconia

Che vuoi farci, è la vita

È la vita la mia

Amami ancora

Fallo dolcemente

Un anno, un mese, un’ora

Perdutamente

Amarti mi consola

Le notti bianche

Qualcosa che riempie

Vecchie storie fumanti

Amarti mi consola

Mi dà allegria

Che vuoi farci, è la vita

È la vita la mia

Amami ancora

Fallo dolcemente

Un anno, un mese, un’ora

Perdutamente

Amami ancora

Fallo dolcemente

Solo per un’ora

Perdutamente

22.18: Non andava stravolto il pezzo e non è stato stravolto. Bene così Irama. Potrebbe prendere llo slancio per l’assalto al primo posto

22.16: Intensa l’interpretazione di Irama (registrato dalle prove) che ha avuto il merito di rispolverare un pezzo non certo mainstream. Bella l’intro di Guccini

22.14: Irama: Cyrano (Francesco Guccini)

Venite pure avanti, voi con il naso corto

Signori imbellettati, io più non vi sopporto

Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio

Perché con questa spada vi uccido quando voglio

Venite pure avanti signori imbellettati

Inutili cantanti di giorni sciagurati

Buffoni che campate di versi senza forza

Avrete soldi e gloria, ma non avete scorza

Godetevi il successo, godete finché dura

Che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura

E andate chissà dove per non pagar le tasse

Col ghigno e l’ignoranza dei primi della classe

Io sono solo un povero cadetto di Guascogna

Però non la sopporto la gente che non sogna

Gli orpelli? L’arrivismo?

All’amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco

Io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti

Nuovi protagonisti, politici rampanti

Venite portaborse, ruffiani e mezze calze

Feroci conduttori di trasmissioni false

Che avete spesso fatto del qualunquismo un arte

Coraggio liberisti, buttate giù le carte

Tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto

Assurdo bel paese

Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliato

Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato

Coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco

E al fin della licenza io non perdono e tocco

Io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede

Che almeno di mezz’ora da sempre mi precede

Si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore

Che a me è quasi proibito il sogno di un amore

Non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute

Per colpa o per destino le donne le ho perdute

E quando sento il peso d’ essere sempre solo

Mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo

Ma dentro di me sento che il grande amore esiste

Amo senza peccato, amo, ma sono triste

Perché Rossana è bella, siamo così diversi

A parlarle non riesco: le scriverò dei versi, le parlerò coi versi

Venite gente vuota, facciamola finita

Voi preti che vendete a tutti un’altra vita

Se c’è, come voi dite, un Dio nell’infinito

Guardatevi nel cuore, l’ avete già tradito

E voi materialisti, col vostro chiodo fisso

Che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso

Le verità cercate per terra, da maiali

Tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali

Tornate a casa nani, levatevi davanti

Per la mia rabbia enorme mi servono giganti

Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco

E al fin della licenza io non perdono e tocco

Io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada

Ma in questa vita oggi non trovo più la strada

Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo

Tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:

Dev’esserci, lo sento, in terra o in cielo

Un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto

Non ridere, ti prego, di queste mie parole

Io sono solo un’ombra e tu, Rossana, il sole

Ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora

Ed io non mi nascondo sotto la tua dimora

Perché oramai lo sento, non ho sofferto invano

Se mi ami come sono, per sempre tuo

Per sempre tuo, per sempre tuo Cyrano

 

22.11: Versione Mercoledì della famiglia Addams una Michielin che però mette in campo tutta la sua bravura. Da applausi la sua performance canora, molto meno gli arrangiamenti

22.10: Bella la versione jazz di Le cose che abbiamo in comune, Felicità in versione ska, Fiumi di parole, Non amarmi,

22.09: Fedez in Versace, con giacca nera e pantalone fantasia, Michielin in Diu Diu stile Olivia di Pepeye

22.07: Francesca Michielin e Fedez: Medley (Calcutta – Del Verde, Daniele Silvestri – Le cose che abbiamo in comune)

Preferirei, che non esistesse il mondo

Nemmeno la città più bella che io abbia visto

Preferirei perderti nel bosco, che per un posto fisso

Preferirei, una spiaggia di Sardegna

Preferirei, scaldarmi con la legna

Ti presterò i miei soldi per venirmi a trovare

Ti presterò dei soldi per venirmi a trovare

Ci vorrebbe una notte, una notte, una notte

Soltanto per viaggiare

Una notte, una notte, una notte

Per ricominciare

Preferirei, del verde tutto intorno

Vestiti da Sandra che io faccio il tuo Raimondo

Ti presterò i miei soldi per venirmi a trovare

Ti presterò dei soldi per venirmi a trovare

Ci vorrebbe una notte, una notte, una notte

Soltanto per viaggiare

Una notte, una notte, una notte

Per ricominciare

 

Le cose che abbiamo in comune sono 4850

Le conto da sempre, da quando mi hai detto

“Ma dai, pure tu sei degli anni ’60?”

Abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi

Due orecchie ed un solo cervello

Soltanto lo sguardo non è proprio uguale

Perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello

Le cose che abbiamo in comune

Sono facilissime da individuare

Ci piace la musica ad alto volume

Fin quanto lo stereo la può sopportare

Ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo, le urla di Prince, i Police

Mettiamo un CD prima di addormentarci

E al nostro risveglio deve essere lì

Perché quando io dormo, tu dormi

Quando io parlo, tu parli

Quando io rido, tu ridi

Quando io piango, tu piangi

Quando io dormo, tu dormi

Quando io parlo, tu parli

Quando io rido, tu ridi

Quando io piango, tu ridi

Le cose che abbiamo in comune

Sono così tante che quasi spaventa

Entrambi viviamo da più di vent’anni

Ed entrambi comunque da meno di trenta

Ci piace mangiare, dormire, viaggiare

Ballare, sorridere e fare l’amore

Lo vedi, son tante le cose in comune

Che a farne un elenco ci voglio almeno tre ore, ma

Allora cos’è

Cosa ti serve ancora

A me è bastata un’ora

“Le cose che abbiamo in comune”

Ricordi, sei tu che prima l’hai detto

Dicevi, “Ma guarda, lo stesso locale

Le stesse patate, lo stesso brachetto”

E ad ogni domanda una nuova conferma

Un identico ritmo di vino e risate

E poi l’emozione di quel primo bacio

Le labbra precise, perfette, incollate

Abbracciarti, studiare il tuo corpo

Vedere che in viso eri già tutta rossa

E intanto scoprire stupito e commosso

Che avevi le mie stesse identiche ossa

Allora ti chiedo, non è sufficiente?

Cos’altro ti serve per essere certa

Con tutte le cose che abbiamo in comune

L’unione fra noi non sarebbe perfetta?

Quando io dormo, tu dormi

Quando io parlo, tu parli

Quando io rido, tu ridi

Quando io piango, tu piangi

Quando io dormo, tu dormi

Quando io parlo, tu parli

Quando io rido, tu ridi

Quando io piango, tu ridi, ma

Allora cos’è

Cosa ti serve ancora

A me è bastata un’ora

A me è bastata un’ora

Le cose che abbiamo in comune sono 4850

Le conto da sempre, da quando mi hai detto

“Ma dai, pure tu sei degli anni ’60?”

Abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi

Due orecchie ed un solo cervello

Soltanto lo sguardo non è proprio uguale

Perché il mio è normale, ma il tuo

È troppo bello

Troppo bello

E vai

E vai

Quando io dormo, tu dormi

Quando io parlo, tu parli

Quando io rido, tu ridi

Quando io piango, tu ridi

Troppo bello

 

 

22.06: “Forza Bergamo!” Si chiude così una versione non indimenticabile di “Un’avventura”. Non cantata benissimo da entrambi. Peccato

22.04: La base è la stessa de La Copa de la Vida di Ricky Martin, sigla del Mondiale di Francia 98

22.03: Timpani per Bugo e i Pinguini. Inizio un po’ stentato ma restiamo fiduciosi

22.02: Bugo con i Pinguini Tattici Nucleari: Un’avventura (Lucio Battisti)

Nome d’arte: Pinguini Tattici Nucleari

Nomi: Riccardo Zanotti, Nicola Buttafuoco, Lorenzo Pasini, Simone Pagani, Matteo Locati, Elio Biffi

Età:  Riccardo, Nicola, Lorenzo ed Elio hanno 26 anni; Simone e Matteo 29.

Date di nascita:  16 settembre 1994 (Riccardo), 24 ottobre 1994 (Nicola), 28 maggio 1994 (Lorenzo), 4 luglio 1991 (Simone), 26 febbraio 1991 (Matteo), 8 maggio 1994 (Elio)

Luogo di nascita: Alzano Lombardo (Riccardo e Lorenzo), Perdendo (Nicola ed Elio), Bergamo (Simone), Treviglio (Matteo)

I pinguini Tattici Nucleari sono un gruppo musicale formatosi nel 2010, nel bergamasco. Raggiungono la fama facendosi conoscere al grande pubblico durante la partecipazione al 70° Festival di Sanremo condotto da Amadeus, dove riescono a conquistare il terzo posto con il pezzo “Ringo Starr”, dietro a Diodato e Francesco Gabbani.  Il nome del gruppo deriva dalla birra scozzese Tactical Nuclear Penguin.

I Pinguini Tattici Nucleari nascono nel 2010. il gruppo inizialmente nasce per dar vita ad un progetto musicale basato su cover Metal Il primo EP del gruppo (Cartoni Animali), contenente 5 brani, viene autoprodotto e pubblicato nel 2012. Il disco vede la formazione originale del gruppo: Francesco Bernuzzi, Claudio Cuter, Cristiano Marchesi, Lorenzo Pasini e Riccardo Zanotti, quest’ultimi due ancora oggi nel gruppo. Il loro primo album di inediti vede la luce qualche anno dopo, precisamente nel 2014, “il re è nudo”. Nel 2019, firmano con l’etichetta Sony Music, l’album “fuori dal’Hype“, partecipano al concerto del Primo Maggio a Roma e conquistano il disco d’oro per i pezzi “Verdura” e “Irene”.

Nel 2020, i Pinguini Tattici Nucleari partecipano al Festival di Sanremo portando sul palco dell’Ariston “Ringo Starr”, esibendosi durante la seconda serata di gara, condotta da Amadeus accompagnato da Fiorello, Emma D’aquino e Sabrina Salerno.  Durante la terza serata del Festival dedicata alle cover, i Pinguini Tattici nucleari si esibiscono con un medley dal titolo Settanta Volte. La partecipazione alla prestigiosa kermesse canora gli  permette di conquistare la notorietà, e la ristampa di “Fuori dall’hype”, contenente anche il brano classificatosi terzo al festival viene certificata primo disco d’oro e poi di platino.

Dopo esser saliti sul terzo gradino del podio, i Pinguini Tattici nucleari, il 29 febbraio 2020 iniziano i loro concerti in giro per l’Italia, esordendo al Mediolanum Forum di Assago. Tuttavia, presto sono costretti ad interrompere la loro attività per l’improvviso scoppio della pandemia di Coronavirus. A dicembre dello stesso anno, viene pubblicato l’ep “Ahia!” certificato il mese successivo disco d’oro. Nel febbraio 2021, tre singoli della band, ovvero Scooby Doo, Ridere e successivamente Verdura, vengono certificati disco di platino.

Un’avventura

Lucio Battisti

Non sara’

Un’avventura

Non puo’ essere soltanto

Una primavera

Questo amore

Non è una stella

Che al mattino se ne va

Oh no no no no no no

Non sara’

Un’avventura

Questo amore è fatto solo di poesia

Tu sei mia

Tu sei mia

Fino a quando gli occhi miei

Avran luce per guardare gli occhi tuoi

Innamorato

Sempre di piu’

In fondo all’anima

Per sempre tu

Perché non è una promessa

Ma è quel che sara’

Domani e sempre

Sempre vivra’,

Sempre vivra’,

Sempre vivra’,

Sempre vivra’.

No! Non sara’ un’avventura

Un’avventura

Non è un fuoco che col vento puo’ morire

Ma vivra’

Quanto il mondo

Fino a quando gli occhi miei

Avran luce per guardare gli occhi tuoi.

Innamorato

Sempre di piu’

In fondo all’anima

Per sempre tu

Perché non è una promessa

Ma è quel che sara’

Domani e sempre

Sempre vivra’,

Perché io sono innamorato

Sempre di piu’

In fondo all’anima

Ci sei per sempre tu…

 

21.59: Il confronto con Tiziano Ferro non regge, purtroppo. L’autotune di Fasma non ha una resa meravigliosa in un pezzo intenso come questo

21.57: Si riparte con Fasma e Nesli sul palco

21.52: Amadeus lancia la pubblicità

21.51: Bloccata la performance di Nesli e Fasma

21.50: Un altro problema tecnico! Fasma non riesce a cantare

21.48: Fasma con Nesli: La fine (Nesli)

Nesly Rice – questo, lo pseudonimo degli inizi – comincia a rappare nel 1999, anche grazie al successo locale che ebbe suo fratello Fabrizio. Lo stile è più o meno simile a quello di Fabri Fibra, anche se – come i più esperti di rap sanno – il flow è più scandito. Il suo primo lavoro è la demo Fitte da latte, a cui lavora anche Fabri Fibra; dopo di quel successo, Nesli si prende una pausa e inizia a collaborare con grandi artisti dell’hip hop italiano: la più grande soddisfazione di quegli anni è quella con i Sottotono, anche se sarà solo nel 2014 che arriverà il primo contratto con una grande casa discografica, la Universal Music, con la quale arriverà a pubblicare un ottavo disco in studio in questo 2015. Una bella carriera, fatta anche di partecipazioni discutibili per il mondo del rap, come quella ad Amici, dove Nesli ha lavorato come co-coach di Miguel Bosè.

Chiedo scusa a chi ho tradito, e affanculo ogni nemico

Che io vinca o che io perda è sempre la stessa merda

E non importa quanta gente ho visto, quanta ne ho conosciuta

Questa vita ha conquistato me e io l’ho conquistata

“Questa vita” ha detto mia madre “figlio mio va vissuta,

Questa vita non guarda in faccia e in faccia al massimo sputa”

Io mi pulisco e basta con la manica della mia giacca

E quando qualcuno ti schiaccia devi essere il primo che attacca.

Non ce l’ho mai fatta, ho sempre incassato,

E sempre incazzato, fino a perdere il fiato

Arriverà la fine, ma non sarà la fine

E come ogni volta ad aspettare e fare mille file

Con il tuo numero in mano e su di te un primo piano

Come un bel film ma che purtroppo non guarderà nessuno.

Io non lo so chi sono e mi spaventa scoprirlo,

Guardo il mio volto allo specchio ma non saprei disegnarlo

Come ti parlo, parlo da sempre della mia stessa vita,

Non posso rifarlo e raccontarlo è una gran fatica.

Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani,

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole.

Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani,

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole.

Non mi sembra vero e non lo è mai sembrato

Facile, dolce perché amaro come il passato

Tutto questo mi ha cambiato

E mi son fatto rubare forse gli anni migliori

Dalle mie paranoie e da mille altri errori

Sono strano lo ammetto, e conto più di un difetto

Ma qualcuno lassù mi ha guardato e mi ha detto:

“Io ti salvo stavolta, come l’ultima volta”.

Quante ne vorrei fare ma poi rimango fermo,

Guardo la vita in foto e già è arrivato un altro inverno,

Non cambio mai su questo mai, distruggo tutto sempre,

Se vi ho deluso chieder scusa non servirà a niente.

Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani,

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole.

Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani,

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole.

Senza parole

Senza parole

Senza parole

Senza parole

Senza parole

Senza parole

21.46: Fiorello sta cantando le canzoni di Morandi con le parole dei pezzi di Ranieri e viceversa, un esperimento già visto

21.43: Il messaggio di Vasco Rossi a Fiorello e Amadeus

21.40: Fiorello: io avevo fatto due battutine e tu ti dimetti? Rivolto a Zingaretti. Hai detto che si parla solo di poltrone ma io non posso fare altro, riferendosi alle poltrone vuote dell’Ariston

21.39: Entra in scena Fiorello con tanto di jingle

21.36: Ritmo infernale sul palco Ariston con i ballerini! Grande performance degli Extraliscio. Un bel modo per rispolverare la musica folk italiana e poi noi, dalla Romagna, un po’ siamo di parte…

21.35: Attacca Rosamunda, incrociando rock e liscio. “Dai de’ gas!!!”

21.33: Si parte con una Romagna Mia destrutturata e poi il Kazachok cantata da Mauro Ferrara

21.30: Extraliscio feat Davide Toffolo con Peter Pichler: Medley Rosamunda (Gabriella Ferri)

Peter Pichler è un artista tedesco famoso specialmente tra gli appassionati di musica elettronica. E il motivo è presto detto. Si tratta di uno dei pochi a saper suonare il Trautonium, uno strumento particolare inventato nel 1929 e considerato dagli esperti una sorta di precursore dei moderni sintetizzatori.

Pichler è un musicista tedesco che si è formato all’interno della scena punk della Germania. Già da ragazzino, all’età di 14 anni, faceva parte della band Condom, ma a causa di un testo offensivo verso le autorità, vennero arrestati. Il suo bagaglio musicale, però, non si ferma a quello punk. Infatti, Pichler ha avuto la possibilità di seguire degli studi classici in conservatorio.

Il suono del Trautonium l’ha lasciato affascinato fin dal momento in cui lo scoprì per la prima volta. Appassionato degli studi di Oskar Sala, fisico e compositore tedesco del XX secolo anch’egli suonatore dello strumento, in occasione dei suoi 100 anni (nel 2010) compose un’opera musicale solamente pensata per questo strumento. L’opera, chiamata “Wiedersehen in Trautonien”, venne eseguita al German Museum di Monaco di Baviera, dove oggi sono conservati i particolari strumenti da lui realizzati per la registrazione dei brani.

 

ROSAMUNDA

Rosamunda, Rosamunda, che magnifica serata

Sembra quasi preparata da una fata delicata

Mille luci, mille voci, mille cuori strafelici

Son tutti in allegria, oh che felicità

Rosamunda, se mi guardi tu

Rosamunda, non resisto più

Tutte le coppie fo inciampar

Più non mi trovo a saltellar

Rosamunda, tu mi fai gioir

Rosamunda tu mi fai stordir

Sotto le stelle, a cuore a cuor

È tanto bello fare all’amor

Rosamunda, tu sei la vita per me

Rosamunda, tutto il mio cuore per te

Nei tuoi baci c’è tanta felicità

Più ti guardo e più mi piaci

Rosamunda…

21.25: Ritmo incalzante, base rock, un Renga ancora una volta poco brillante e nemmeno la bravura di Casadilego, indubbia, riesce a salvare questo duetto che non merita la sufficienza

21.23: Non particolarmente esaltante l’outfit di Casadilego. Poteva fare meglio

21.22: Francesco Renga con Casadilego: Una ragione di più (Ornella Vanoni)

Casadilego, nome d’arte di Elisa Coclite, è una giovane cantante abruzzese nata da genitori entrambi cultori della musica, nota al pubblico per aver partecipato e vinto X Factor 2020.

Sai, c’è una ragione di più

Per dirti che vado via

Vado e porto anche con me

La tua malinconia

Cerco le mie mani, ti vorranno ancora

Ma ci sarà chi me le tiene

Oggi e domani e poi domani ancora

Finché il mio cuore ce la fa

Sei tu quella ragione di più

Mi hai chiesto talmente tanto

Io, non ho più niente per te

E ti amo, tu non sai quanto

Amo da morire anche il tuo silenzio

Che non mi lascia andare via

Vado ma se mi dici “non lasciarmi solo”

Non so se il cuore ce la fa

È una ragione di più

È una ragione di più

È una ragione di più

21.21:La top model Vittoria Ceretti veste Armani

21.20: Appena arrivata da Parigi e tornerà a Parigi domani, Vittoria racconta la modalità di sfilata

21.19: E’ il momento dell’ingresso della top model più famosa d’Italia: Vittoria Ceretti

21.18: “La pandemia!” si chiude così la bella prova del trio Lundini, Paci, Fulminacci

21.17: Funziona anche sul rap di Fulminacci, bravo anche Valerio Lundini a riscrivere il testo di Jovanotti

21.16: Grande l’insert di tromba di Roy Paci. Difficile stare fermi con Penso Positivo cantato da Fulminacci che è partito dalla batteria

21.15: Positivo

Io penso positivo

Perché son vivo perché son vivo

Io penso positivo

Perché son vivo e finché son vivo

Niente e nessuno al mondo

Potrà fermarmi dal ragionare

Niente e nessuno al mondo

Potrà fermare, fermare, fermare, fermare

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Io penso positivo

Ma non vuol dire che non ci vedo

Io penso positivo in quanto credo

Non credo nelle divise

Né tanto meno negli abiti sacri

Che più di una volta

Furono pronti a benedir massacri

Non credo ai fraterni abbracci

Che si confondon con le catene

Io credo soltanto

Che tra il male e il bene

È più forte il bene

Bene, bene, bene, bene

Io penso positivo

Perché son vivo, perché son vivo

Io penso positivo

Perché son vivo e finché son vivo

E niente e nessuno al mondo

Potrà fermarmi dal ragionare

Niente e nessuno al mondo

Potrà fermare, fermare, fermare, fermare

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Positivo

Uscire dal metro quadro

Dove ogni cosa sembra dovuta

Guardare dentro alle cose

C’è una realtà sconosciuta

Che chiede soltanto un modo

Per venir fuori a veder le stelle

E vivere l’esperienze

Sulla mia pelle, sulla mia pelle

Io penso positivo

Perché son vivo, perché son vivo

Io penso positivo

Perché son vivo e finché son vivo

Niente e nessuno al mondo

Potrà fermarmi dal ragionare

Niente e nessuno al mondo

Potrà fermare, fermare, fermare, fermare

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Positivo

La storia, la matematica

L’italiano, la geometria

La musica, la la musica

La fantasia

Io credo che a questo mondo

Esista solo una grande chiesa

Che passa da Che Guevara

E arriva fino a madre teresa

Passando da Malcom X

Attraverso Gandhi e San Patrignano

Arriva da un prete in periferia

Che va avanti nonostante il Vaticano

Io penso positivo

Perché son vivo, perché son vivo

Io penso positivo

Perché son vivo e finché son vivo

Niente e nessuno al mondo

Potrà fermarmi dal ragionare

Niente e nessuno al mondo

Potrà fermare, fermare, fermare, fermare

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda che viene e che va

Quest’onda che va

Quest’onda

La storia, la matematica

L’italiano, la geometria

La musica, la la musica

La fantasia

La storia, la matematica

L’italiano, la geometria

La musica, la la musica

La fantasia

21.14: Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci: Penso positivo (Jovanotti)

Valerio Lundini è un autore e presentatore di programmi televisivi nonché un comico teatrale e televisivo molto apprezzato dal pubblico. Attualmente è il conduttore della trasmissione “Una pezza di Lundini” in onda su Rai2 in seconda serata.

Rosario Paci è nato ad Augusta, in provincia di Siracusa, il 16 settembre 1969 sotto il segno della Vergine. Comincia a suonare il pianoforte da bambino, e già a 10 anni decide di svoltare verso la tromba, unendosi alla banda del suo paese.

A soli 13 anni è già il primo trombettista della banda e si dedica anche ad altre attività, suonando in diversi gruppi jazz. La sua formazione musicale viene completata dopo il trasferimento, nel 1990, in Sudamerica prima e in Africa poi.

Tornato in Italia, s’inserisce in diversi progetti. Il più importante è Roy Paci e Aretuska, un progetto solista del trombettista insieme a tanti giovani talenti della sua terra. Il suo primo album esce nel 2001, ed appassiona la critica con la sua fusione di ska, rocksteady, soul, funk e le immancabili influenze mediterranee.

Nel 2003 fonda l’etichetta Etnagigante e si autoproduce il secondo album Tuttapposto, altro disco ricco di elementi svariati. La triade dei primi dischi viene completata da Parola d’onore, sempre nei primi anni Duemila.

Nel 2007 dà alle stampe SuoNoGlobal, uno degli album più ricchi di sonorità esotiche che vede la collaborazione di duetti importanti come quelli con Manu Chao, Bandabardò, Pau dei Negrita e altri ancora. Da questo disco viene estratto uno dei suoi singoli di maggior successo, Toda joia toda beleza.

Altro disco importante nel 2010 per Roy Paci: Latinista. Si tratta di un capitolo importante dell’artista siculo, il primo dopo i 10 anni di carriera, ed è la conferma della maturità di uno dei più talentuosi musicisti italiani.

Il suo ultimo album fino a oggi è Valelapena del settembre 2017, un disco corale con molti dei musicisti della sua avventura con gli Aretuska e altri amici come Daniele Silvestri.

 

21.13: Ritmo anni ’70 con largo uso dei fiati per il funky di Neffa e Noemi

21.12: Risolto il problema tecnico che ha mandato Neffa e Noemi in ritardo nella prima parte

21.11: Fuori sincrono Neffa. C’è un problema tecnico

21.10:

Prima di andare via

Spero che balli un po’

Con me

Sopra la musica

Ora il tuo corpo si

Muove

Può essere l’ultima

Buona occasione per me

Di redenzione insieme a te

Niente distanze ora no

Tu sei bellissima

Forse un po’ troppo per me

Se avessi solo un attimo

Cos’è che ti direi

Prima di andare via

Spero che resti un po’

Con me

Solo un momento sai

Ora che la notte

Corre

Può essere l’ultima

Buona occasione per me

Di redenzione insieme a te

Niente distanze ora no

Tu sei bellissima

Forse un po’ troppo per me

Se avessi solo un attimo

Cos’è che ti direi

Cos’è che ti direi

Prima di andare via

Solo un momento sai

Può essere l’ultima

Buona occasione per me

E sento che è possibile

Niente sostanze ora no

Tu sei bellissima

Forse un po’ troppo per me

Se avessi solo un attimo

Cos’è che ti direi

Eh eh, eh eh

Se tu resti qui con me

Eh eh, eh eh

Prima di andare via

Se tu resti qui con me

Spero solo che tu resti

Ancora un poco qui con me

Spero solo che tu resti

Ancora un poco qui con me

Spero solo che tu resti

Ancora un poco qui con me

Spero solo che tu resti

Ancora un poco qui con me

 

21.09: Noemi con Neffa: Prima di andare via (Neffa)

Neffa, all’anagrafe Giovanni Pellino, nasce a Scafati in provincia di Salerno il 7 ottobre 1967. Inizia nella scena musicale underground italiana: Negazione, Isola Posse All Stars e Sangue misto sono le tappe del suo percorso artistico, a coronamento del quale nel ’96 arriva l’album NEFFA & I MESSAGGERI DELLA DOPA, trainato dal singolo “Aspettando il sole”. L’album successivo è 107 ELEMENTI (1998), che vede la presenza fissa del soul singer Al Castellana.

Nel ’99 Neffa pubblica l’EP CHICOPISCO, contenente cinque brani. Nel 2001 esce ARRIVI E PARTENZE, che contiene, per la prima volta, canzoni scritte, arrangiate, prodotte e cantate da Neffa: nove cantate e quattro strumentali. Tra i brani spiccano i due singoli “La mia signorina” e “Sano e salvo”. Nel 2003 arriva il nuovo lavoro: I MOLTEPLICI MONDI DI GIOVANNI, IL CANTANTE NEFFA, composto da quindici canzoni inedite, più una breve intro musicale. Il singolo che anticipa in radio l’uscita del disco è “Prima di andare via”; nel 2004 Neffa partecipa al Festival di Sanremo con “Le ore piccole”.

Per un nuovo disco d’inediti bisogna attendere il 2006: ALLA FINE DELLA NOTTE esce nell’estate 2006 anticipato dal singolo “Il mondo nuovo”.

Compone le musiche per la colonna sonora del film “Saturno Contro” di Ferzan Ozpetek e realizza anche il tema principale intitolato “Passione”, che vince anche il nastro d’Argento 2007 come miglior componimento originale. Nel 2007 scrive per il disco di Adriano Celentano DORMI AMORE, LA SITUAZIONE NON È BUONA, il brano “Fiori”. Nel 2008 collabora con i Sud Sound System nel brano “Chiedersi come mai”, mentre nel 2009 esce il primo singolo del nuovo album di inediti, SOGNANDO CONTROMANO, ovvero “Lontano dal tuo sole”. Nel 2010 – assieme al rapper J-Ax – crea il duo Due di Picche, con cui pubblica il disco C’ERAVAMO TANTO ODIATI.

Nel 2013 esce il singolo “Molto calmo”, che anticipa il disco omonimo. Nel 2015 arriva RESISTENZA, preceduto dal singolo “Sigarette”. Nel 2016 il cantante partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Sogni e nostalgia” e in contemporanea pubblica RESISTENZA EDIZIONE SPECIALE.

 

21.07: I Negramaro danno appuntamento ad un’altra uscita

21.06: Impeccabile l’interpretazione dei Negramaro del grande successo di Domenico Modugno

21.03: Un altro omaggio: a Domenico Modugno con “Meraviglioso”

21.02: Il monologo di Giuliano Sangiorgi Coin una base di archi. Un viaggio nella canzone

21.00: Giuliano Sangiorgi ringrazia Fiorello e Amadeus per “averci fatto vivere qualche ora di normalità”

20.57: Arrangiamento toccante con fisarmonica per il pezzo che Lucio Dalla portò a Sanremo 50 anni fa

20.56: Inizia l’omaggio a Lucio Dalla che oggi avrebbe compiuto 78 anni. I Negramaro cantano 4 marzo 1943

20.55: Parte il jingle di “Perché Sanremo è Sanremo”

20.54: Parte la sigla dell’Eurovisione: si comincia

20.53: Un lieve ritardo oggi sull’inizio della trasmissione… Preparate il caffè

20.50: Tra pochi minuti si accenderanno le luci dell’Ariston

20.49: Gli altri ospiti di oggi saranno i Negramaro e l’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic che racconterà della battaglia vinta con la leucemia.

20.48: Gli ospiti fissi per tutte le cinque serate saranno Fiorello, Achille Lauro e Zlatan Ibrahimovic.

20.45: A condurre il Festival sarà Amadeus, affiancato questa sera dalla dalla co conduttrice Vittoria Ceretti

20.42: Il regolamento: la media tra le percentuali di voto ottenute dagli artisti in serata e quelle ottenute dalle 26 canzoni/artisti in competizione nella sezione Campioni nelle serate precedenti determinerà una nuova classifica nella sezione Campioni.

20.37: Questa la seconda metà delle canzoni che verranno eseguite questa sera con i duetti: Irama – “Cyrano” (Francesco Guccini); La Rappresentante di Lista – “Splendido splendente” (Donatella Rettore) con Donatella Rettore; Lo Stato Sociale – “Non è per sempre” (Afterhours) con Sergio Rubini e i lavoratori dello spettacolo; Madame – “Prisencolinensinainciusol” (Adriano Celentano); Malika – “Insieme a te non ci sto più” (Caterina Caselli); Maneskin – “Amandoti” (Cccp Di Giovanni Lindo Ferretti) con Manuel Agnelli; Max Gazzè e Trifluoperazina Monstery Band – “Del mondo” (Csi Di Giovanni Lindo Ferretti) con Daniele Silvestri e The Magical Mistery Band; Francesca Michielin e Fedez – Medley (Calcutta – “Del verde”, Daniele Silvestri – “Le Cose Che Abbiamo In Comune”); Noemi – “Prima di andare via” (Neffa) con Neffa; Orietta Berti – “Io che amo solo te” (Sergio Endrigo) con Le Deva; Random – “Ragazzo fortunato” (Jovanotti) con i The Kolors; Willie Peyote – “Giudizi universali” (Samuele Bersani) con Samuele Bersani

20.34: Questa la prima metà delle canzoni che verranno eseguite questa sera con i duetti: Aiello – “Gianna” (Rino Gaetano) con Vegas Jones; Annalisa – “La musica è finita” (Ornella Vanoni); Arisa – “Quando” (Pino Daniele) con Michele Bravi; Bugo – “Un’avventura” (Lucio Battisti) con i Pinguini Tattici Nucleari; Colapesce e Dimartino – “Povera patria” (Franco Battiato); Coma_Cose – “Il mio canto libero” (Lucio Battisti) con Alberto Radius e Mamakass; Ermal Meta – “Caruso” (Lucio Dalla) con Napoli Mandolin Orchestra; Extraliscio feat. Davide Toffolo – Medley “Rosamunda” (Gabriella Ferri) con Peter Pichler; Fasma – “La fine” (Nesli) con Nesli; Francesco Renga – “Una ragione di più” (Ornella Vanoni) con Casadilego; Fulminacci – “Penso positivo” (Jovanotti) con Valerio Lundini e Roy Paci; Gaia – “Mi sono innamorato di te” (Luigi Tenco) con Lous And The Yakuza; Ghemon – Medley “Le ragazze”, “Donne”, “Acqua e sapone”, “La canzone del sole” con i Neri Per Caso; Gio Evan – “Gli anni” (883) con i cantanti di The Voice Senior

20.31: Le esecuzioni saranno votate dai musicisti e dai coristi componenti l’Orchestra del Festival. Stasera pubblicheremo qui su tutti i testi delle canzoni, gran parte delle quali sono conosciutissime, così potrete cantare anche voi assieme agli artisti di Sanremo.

20.28: La terza serata del Festival sarà dedicata ai grandi brani della storia della Canzone d’autore, per la quale gli artisti hanno potuto scegliere di esibirsi da soli oppure insieme ad altri artisti italiani o stranieri.

20.26: Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità.

20.23: Seguiamo minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore e nel giudicare i look dei partecipanti.

20.20: Buonasera agli amici di OA Sport e benvenuti alla diretta live della terza serata della 71ma edizione del Festival di Sanremo, in programma martedì 2 marzo 2021

QUANTO GUADAGNA ZLATAN IBRAHIMOVIC CON LE 4 SERATE A SANREMO: LE CIFRE

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Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della terza serata della 71ma edizione del Festival di Sanremo, in programma giovedì 4 marzo 2021. OA Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi accompagnano con la diretta scritta nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore e nel giudicare i look dei partecipanti. Vi raccontiamo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi teniamo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2021 al termine della serata finale di sabato 6 marzo.

Dopo i primi due appuntamenti che hanno svelato tutte le canzoni in gara, ci attendono altre tre serate piene di musica. La terza serata del Festival sarà dedicata ai grandi brani della storia della Canzone d’autore, per la quale gli artisti hanno potuto scegliere di esibirsi da soli oppure insieme ad altri artisti italiani o stranieri. Le esecuzioni saranno votate dai musicisti e dai coristi componenti l’Orchestra del Festival. La media tra le percentuali di voto ottenute dagli artisti in serata e quelle ottenute dalle 26 canzoni/artisti in competizione nella sezione Campioni nelle serate precedenti determinerà una nuova classifica nella sezione Campioni.

A condurre il Festival è Amadeus, affiancato da Fiorello e dalla co conduttrice Vittoria Ceretti, con ospite della serata Sinisa Mihajlovic. L’allenatore del Bologna salirà sul palco e canterà insieme a Fiorello, Amadeus e Zlatan Ibrahimovic, che torna sul palco dell’Ariston dopo essere stato protagonista delle prime due serate. Presente anche Achille Lauro. Fra gli ospiti musicali della serata ci saranno i Negramaro, che avranno l’onore di aprire la serata con omaggio a Lucio Dalla. 

Questi i duetti in programma oggi: Aiello – “Gianna” (Rino Gaetano) con Vegas Jones; Annalisa – “La musica è finita” (Ornella Vanoni); Arisa – “Quando” (Pino Daniele) con Michele Bravi; Bugo – “Un’avventura” (Lucio Battisti) con i Pinguini Tattici Nucleari; Colapesce e Dimartino – “Povera patria” (Franco Battiato); Coma_Cose – “Il mio canto libero” (Lucio Battisti) con Alberto Radius e Mamakass; Ermal Meta – “Caruso” (Lucio Dalla) con Napoli Mandolin Orchestra; Extraliscio feat. Davide Toffolo – Medley “Rosamunda” (Gabriella Ferri) con Peter Pichler; Fasma – “La fine” (Nesli) con Nesli; Francesco Renga – “Una ragione di più” (Ornella Vanoni) con Casadilego; Fulminacci – “Penso positivo” (Jovanotti) con Valerio Lundini e Roy Paci; Gaia – “Mi sono innamorato di te” (Luigi Tenco) con Lous And The Yakuza; Ghemon – Medley “Le ragazze”, “Donne”, “Acqua e sapone”, “La canzone del sole” con i Neri Per Caso; Gio Evan – “Gli anni” (883) con i cantanti di The Voice Senior; Irama – “Cyrano” (Francesco Guccini); La Rappresentante di Lista – “Splendido splendente” (Donatella Rettore) con Donatella Rettore; Lo Stato Sociale – “Non è per sempre” (Afterhours) con Sergio Rubini e i lavoratori dello spettacolo; Madame – “Prisencolinensinainciusol” (Adriano Celentano); Malika – “Insieme a te non ci sto più” (Caterina Caselli); Maneskin – “Amandoti” (Cccp Di Giovanni Lindo Ferretti) con Manuel Agnelli; Max Gazzè e Trifluoperazina Monstery Band – “Del mondo” (Csi Di Giovanni Lindo Ferretti) con Daniele Silvestri e The Magical Mistery Band; Francesca Michielin e Fedez – Medley (Calcutta – “Del verde”, Daniele Silvestri – “Le Cose Che Abbiamo In Comune”); Noemi – “Prima di andare via” (Neffa) con Neffa; Orietta Berti – “Io che amo solo te” (Sergio Endrigo) con Le Deva; Random – “Ragazzo fortunato” (Jovanotti) con i The Kolors; Willie Peyote – “Giudizi universali” (Samuele Bersani) con Samuele Bersani

OASport vi propone la DIRETTA LIVE della terza serata della 71ma edizione del Festival di Sanremo, in programma giovedì 4 marzo 2021: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla di questo spettacolo. Appuntamento alle 20.20 circa. Buon divertimento!

Foto: Lapresse

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