Pallavolo
Volley, Italia a caccia del bis in VNL contro l’Iran dopo la vittoria convincente con la Germania
C’era una volta l’Iran spauracchio tutte le rivali, l’Iran capace di centrare la final four di VNL (che allora si chiamava World League) nel 2014 al Mandela Forum di Firenze. C’era una volta l’Iran che riforniva i top team europei di giocatori di alto livello e che affrontava con il coltello fra i denti ogni partita anche con gli avversari più forti. Quell’Iran oggi è un po’ sbiadito anche se il coltello ce l’ha sempre fra i denti e ogni tanto, qualche colpaccio, lo piazza.
Il ricambio generazionale c’è stato, la “generazione dei fenomeni iraniani” è ormai dietro le spalle ma il vivaio continua a produrre giocatori di qualità anche se non del livello dei loro predecessori. In panchina nella nazionale asiatica c’è una vecchia conoscenza dell’Italia, Marco Aurelio Motta che dalle nostre parti è stato anche allenatore della Nazionale femminile quando ancora l’Italia non faceva parte dell’elite mondiale del volley rosa.
Se prima l’Iran puntava tanto sulla tecnica, sulla grinta e sulla tattica (da quelle parti ha fatto tappa un certo Julio Velasco che ha sparso il seme buono della preparazione) adesso le caratteristiche degli asiatici sono cambiate. Tanti centimetri, tanta potenza, forse un po’ meno di tecnica e tattica ma guai a ingaggiare duelli fisici perché il rischio è di rimetterci.
L’Italia vista con la Germania è la squadra che tutti attendevano. I titolari sono inamovibili, anche se è stato bello rivedere Simone Anzani decisivo in battuta nel finale, in azzurro e il debutto nel salotto buono del volley di Luca Porro, che ha giocato senza paura un terzo set dove a farsi prendere dal panico ci si poteva mettere davvero poco. Per due set è stata un’Italia da manuale, anche se la condizione e l’amalgama con pochi giorni di allenamento alle spalle, non è facile da trovare da subito. Grande efficacia al servizio e in attacco, tanti muri, buona ricezione: meglio di così non si poteva credere. Anche il black out in avvio di terzo set è fisiologico, molto meno scontata era la capacità degli azzurri di rimontare una volta sotto di tanti punti: la rimonta è arrivata, così come una vittoria che toglie tanti pensieri nella rincorsa al pass olimpico: meno una partita e distacco pressoché invariato su chi rincorre.
Piazzare un altro colpaccio con l’Iran è molto importante per restare ben oltre la distanza di sicurezza da chi è fuori dalla qualificazione (Cuba, che ha già battuto il Brasile guadagnando 12 punti). L’Iran non renderà la vita facile all’Italia ma gli azzurri possono prendere fiducia dai precedenti: 19 vittorie contro gli asiatici finora contro 8 sconfitte. Si può fare.
Nella partita d’esordio persa 3-1 contro la Serbia, Marco Aurelio Motta si è affidato al 35enne Mohammad Taher Vadi che ha sempre giocato nel campionato iraniano ed ora milita nel Foolad Sirjan Iranian. L’opposto è Amin Esmaeilnezhad che nella scorsa stagione era in forza alla Rana Verona e il prossimo anno indosserà la maglia dei polacchi del PGE GiEK Skra Bełchatów. In banda ci sono il giocatore più rappresentativo, Milad Ebadipour che in Italia ha giocato a Milano lo scorso anno e ora indossa la maglia in Polonia dell’Exact Systems Hemarpol Częstochowa e Meisam Salehi, da due anni in forza agli iraniani dello Shahdab Yazd dopo un’esperienza in Polonia. Attenzione anche alle altre due bande, il giovane Pourya Hossein Khanzadeh (soprannominato Terminator) del Foolad Sirjan Iranian e Amirhossein Esfandiar, che milita in Cina nel Tianjin Food Group. I centrali sono Mahdi Jelveh Ghaziani del Fenerbahce e Mohammad Valizadeh del Shahdab Yazd. Il libero è il 32enne Arman Salehi in forza all’Urmia Municipality V nel campionato iraniano.