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Puppo sul ritiro di Sinner: “Una dichiarazione poteva anche non farla. Veder piangere Alcaraz dispiace”

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Jannik Sinner
Sinner / IPA Sport

Jannik Sinner si è ritirato dal Masters 1000 di Madrid e non scenderà in campo quest’oggi per il quarto di finale sulla terra rossa spagnola contro il canadese Felix Auger-Aliassime a causa di un problema all’anca destra. Di questo e di tanto altro si è parlato nella puntata odierna di TennisMania Speciale Madrid Open, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco (commentatore tecnico di Eurosport) e Massimiliano Ambesi (giornalista e commentatore di Eurosport).

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La situazione in cui si trovano Alcaraz e Sinner li potrebbe mettere in una posizione scomoda, forse più per lo spagnolo. Alcaraz in sostanza non aveva ancora perso una partita in Spagna ed è chiaro che lui, oltre al discorso della classifica, ha enormi pressioni per giocare a Barcellona e Madrid, che sono oltretutto attaccati. Io non ho mai visto Alcaraz mettersi a piangere al cambio di campo. Non è possibile vedere questa cosa, mi dispiace tantissimo. Due volte l’ha fatto ieri. Si è coperto la faccia con l’asciugamano ma era chiaramente in una situazione di estrema difficoltà e lo ha spiegato, dicendo che ‘ogni volta che colpisco il dritto penso al mio avambraccio’. Un tennista che ha anche quel suo modo particolare di giocare, è brutto che si trovi in quella situazione“, dichiara Puppo a proposito della sconfitta del padrone di casa iberico contro Andrey Rublev.

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Sulla strutturazione del calendario dei tornei: “Il discorso della programmazione e quindi di agevolare l’assenza o quasi di infortuni è dovuto anche ad una determinata scelta di strutturazione del calendario. Si è cambiato, si prova, se si pensa che non vada bene si torna indietro. C’è un problema comunque, per il fatto che certi tornei vanno giocati. Sono 9 i Masters 1000 obbligatori e poi c’è Montecarlo. Visto che c’è questa compressione di tre tornei importanti sulla terra, magari penserei di fare in modo che ci siano 8 tornei obbligatori e non 9. Poi uno si sceglie il torneo che può essere scartato, oltre a Montecarlo. Chiaramente così uno di questi eventi potrebbe essere svilito, ma non c’è dubbio che Madrid non abbia la storia ed il fascino di Roma, che è subito prima del Roland Garros“.

Sul ritiro di Sinner: “La scorsa stagione per tre volte ha dato forfait prima di scendere in campo. Con Fils non stava bene a Marsiglia e non ha giocato, poi a Barcellona ha rinunciato al match con Musetti ed infine la famosa situazione di Bercy. Questa volta ha giocato molto di più, la sua stagione è stata diversa. Penso che la sua dichiarazione sul fatto di andare a Madrid per giocare 2-3 partite poteva anche non farla, però probabilmente era partito già sapendo che c’era questo problema all’anca frutto di un carico di lavoro fatto dopo Miami e prima di Montecarlo. È il secondo 1000 di fila, non per colpa sua, dove si brucia la possibilità di vincerlo. Quando lui gioca Bercy e si ritira, c’era l’obiettivo delle ATP Finals a Torino…“.

Sulla decisione di lasciare il torneo: “Penso che l’avessero già messo in conto. Sinner non è che ha messo le mani avanti dicendo di non essere sicuro di giocare la partita ai quarti, ma secondo me ne avevano già parlato tra di loro. Più vai in là nel torneo, più fai un danno all’evento e al pubblico. Sinner avrebbe giocato i due match attaccati quarti e semifinale. Penso che questa cosa abbia fatto ragionare e dire ‘non voglio danneggiare Madrid e lo dico prima’ “.

Penso che Jannik ed il suo staff abbiano dimostrato di prendere delle decisioni in maniera forse un po’ cinica. Il discorso degli obiettivi è lì ed è la cosa a cui pensano costantemente. Sinner lo ha detto: prima cosa Olimpiadi, seconda cosa Roland Garros, Roma e Wimbledon, anche se non lo ha citato direttamente. Nella logica del tennis italiano, Volandri è stato l’ultimo a fare semifinale al Foro Italico quando ha battuto Federer, poi dopo bisogna passare a Panatta. Non siamo sicuri che Jannik giochi a Roma, ma è molto probabile. Non è un problema che si pone, a meno che il problema fisico non sia più serio. Chiaramente non si potrà allenare come avrebbe fatto normalmente prima degli Internazionali”, aggiunge il giornalista di Eurosport.

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