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Monaco non ci sta: “La ‘gestione Swarowski’ di Sinner non mi piace. Ha rovinato il torneo a Madrid”

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Jannik Sinner
Sinner / IPA Sport

La notizia del ritiro di Jannik Sinner per problemi all’anca prima del quarto di finale con Felix Auger-Aliassime e l’eliminazione del beniamino locale Carlos Alcaraz hanno sconvolto inevitabilmente il Masters 1000 di Madrid 2024. Di questo e di tanto altro si è parlato nella puntata odierna di TennisMania Speciale Madrid Open, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco (commentatore tecnico di Eurosport) e Massimiliano Ambesi (giornalista e commentatore di Eurosport).

Sull’impatto del tabellone femminile nei 1000 combined, Monaco dichiara:In un torneo combined studiato così, il prodotto femminile come riempitivo è fondamentale. In questo momento storico, dopo anni in cui si è detto che mancavano le protagoniste, tre giocatrici che arrivano sempre in fondo ci sono. Poi, a parte Sabalenka che può essere anche un personaggio molto prorompente, le altre due non sono proprio personaggi così incredibili, ma fanno comunque il loro. Nel mondo dello sport femminile, il tennis rappresenta un punto di riferimento anche per certe battaglie che combattono da sempre e che hanno portato a dei risultati. Esistono discipline in cui le gare femminili sono anche più godibili di quelle maschili“.

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Sulla situazione Sinner e sul gap tra i 1000 e gli Slam:Il problema che vedo io è che ormai da un bel po’ l’importanza che rivestono gli Slam rispetto a questi comunque grandi tornei è talmente grande che un top player e anche i giocatori dietro non prendono il minimo rischio per non compromettere lo Slam. Questo è un problema irrisolvibile. Nel tempo si è creato sempre di più questo gap, nonostante crescessero i 1000 e ci fosse questo circuito ricchissimo. Per un giocatore top rimane troppo più importante lo Slam. Finché la situazione rimarrà questa, Sinner come altri si potrà permettere di rinunciare o allenarsi per ritrovare la condizione e questo non è bello nei confronti degli organizzatori di un torneo che mette in campo un montepremi di milioni di euro. Djokovic rinuncia, Alcaraz per contro essendo in Spagna ci tiene e gioca anche da mezzo infortunato perdendo ai quarti contro un giocatore forte come Rublev. Gli infortuni ci sono“.

Sulla gestione di Sinner e del suo staff a proposito del problema all’anca e del ritiro:Il fatto che Jannik abbia giocato il giorno dopo il problema e non giochi oggi con il giorno di riposo in mezzo, per me è una gestione un po’ particolare. Mi potranno dire che se avesse vinto oggi, avrebbe dovuto rigiocare domani e poi eventualmente la finale domenica, rischiando veramente di andare a peggiorare le sue condizioni. Qui però parliamo di un torneo per cui il 99% dei giocatori si strapperebbe i capelli per giocarlo e fare dei turni, mentre i top player possono rinunciarci anche a cuor leggero. Questo è il problema che vedo. Il calendario è molto compresso, ci sono tanti eventi, probabilmente troppi. L’allungare questi 1000 da un lato aiuta perché c’è più riposo, ma dall’altro fa fare dei ragionamenti ai giocatori. La soluzione non la vedo. O i 1000 diventano come prestigio quasi paragonabili a uno Slam, o queste cose le vedremo sempre“.

Ieri avevo fatti i complimenti a Sinner per aver giocato a dispetto del problema all’anca, oggi dico che questa gestione ‘Swarovski’ non mi fa impazzire. Medvedev, Zverev e Tsitsipas giocano sempre. Questa attenzione così spasmodica a trattare l’atleta come se fosse un cristallo sinceramente non mi fa impazzire. Lo ribadisco per coerenza. Spero che in futuro si possa giocare sempre più spesso sul male come sono abituati a fare tutti i tennisti del mondo. Poi ovviamente se c’è un infortunio che rischia di peggiorare, ovviamente non dico di fare il kamikaze. Il torneo sta per entrare nel vivo, ma adesso c’è un alone di tristezza“, prosegue Monaco.

Sul punto di vista degli organizzatori:Quando un giocatore importante che tu vendi nel tuo torneo in questo caso come testa di serie numero 1 alla fine ti fa il pacco, è brutto. Dobbiamo guardarla da tutti i punti di vista. Non esistono solo gli Internazionali d’Italia, il tennis è uno sport globale e Madrid, piaccia o meno, mette in campo 9 milioni di euro nel tabellone maschile e un po’ meno in quello femminile. Gli organizzatori vanno rispettati. L’ho detto anche l’anno scorso in occasione del ritiro a Bercy, anche se lì avevano fatto una frittata. Come si è svolta questa situazione, pre-torneo e durante il torneo, non mi piace“.

L’anca è un problema molto presente nel mondo del tennis. Abbiamo avuto Kuerten, Hewitt, Murray e tanti giocatori. Alla fine è un gioco di torsioni e le anche sono molto sollecitate, con il vantaggio che come nel caso di Murray queste nuove operazioni ti consentono di provare a continuare a giocare. Un conto però è il logorio, un altro è un ragazzo di 22 anni per cui si spera sia qualcosa legato ai carichi perché altrimenti sarebbe veramente un problema grande. L’entità non la conoscono magari esattamente neanche loro, però giochi due match di fila e hai un giorno di riposo prima del turno successivo, per me non ha senso“, aggiunge il commentatore tecnico di Eurosport.

Se un giocatore non al meglio, in questo caso Sinner, ma può essere chiunque, preferisce nettamente ritirarsi da un 1000 perché tra 3-4 settimane c’è lo Slam, allora mi metto nei panni degli organizzatori di questi tornei e magari mi chiedo che senso abbia organizzarli. È questo il mio punto. Il mio mirino non è puntato su Sinner, anche se questa gestione non mi è piaciuta. C’è un problema. Io vorrei vedere giocare fino alla morte con il coltello fra i denti. Poi capisco perfettamente chi segue un grande campione e ci deve essere una gestione delle energie, ma forse si sta un po’ esagerando. Si giocano questi tornei su 10 giorni, c’è sempre un giorno di riposo. I giorni di gara per fortuna non sono 300. Ci sono giocatori dietro come Rublev o altri, che magari hanno una fisicità diversa, che giocano tanto. In questo caso non ho la sensazione che ci sia un problema grosso, altrimenti non avrebbe giocato con Khachanov. Non raccontiamoci storie. Hai un giorno di riposo e non giochi. È un ritiro studiato. Va bene, ha sempre premiato questa cosa, però oggi volevo vedere Sinner-Aliassime e da appassionato mi dispiace. Non mi sembra che altri giocatori facciano così. A questo punto non andare a Madrid e non rovinare il torneo. Mi dispiace dirlo, ma ha rovinato il torneo“, dichiara Monaco.

Su Alcaraz: “Ha saltato due tornei molto importanti per lui, era infortunato. È arrivato a Madrid, il giorno prima di esordire ha fatto un set con Medvedev e ha sciolto le riserve. Ha un problema evidentemente gestibile all’avambraccio, altrimenti non potrebbe giocare. Fosse stato il torneo di Roma, probabilmente non avrebbe giocato, come a Montecarlo e Barcellona. A Madrid ha provato a fare uno sforzo che potrebbe magari pagare perché ha peggiorato la sua situazione. Sinner ha fatto Montecarlo, si è fermato e aveva la possibilità di preparare Madrid, hanno deciso di gestirla in un certo modo, ma sono andati in Spagna da n.1 del seeding. Non parliamo di un giocatore infortunato o quasi infortunato. Con la situazione fisica che aveva oggi, da quel che si è capito, a Roma e Parigi di sicuro avrebbe provato a giocare, mentre a Madrid si ritira. Questo a me non piace del tennis, perché c’è il pubblico, la tv, gli organizzatori“.

Sulla situazione di Sinner a livello fisico:Ogni fisico è diverso. Non è detto che si facciano sempre dei lavori corretti anche a quei livelli. Negli ultimi due anni ha cambiato metodo di preparazione. Ha una struttura fisica esile che sta rinforzando tutt’ora. Possono saltar fuori dolori cronici come successo un po’ a Nadal, che se li è portati dietro per tutta la carriera, possono succedere cose molto meno gravi. Ci sono fisici più elastici come quello di Djokovic, meno soggetto a infortuni. Nell’arco della carriera un problema un po’ serio è normale. Questi ripetuti problemini speravo fossero un po’ superati e gestiti più coraggiosamente“.

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