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Taekwondo: l’Ucraina non vuole Larin alle Olimpiadi di Parigi 2024. Ma per il CIO l’atleta è ammissibile

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Vladislav Larin

Con l’avvicinamento ai Giochi è sempre più forte il pressing dell’Ucraina, da sempre contraria alla decisione di coinvolgere gli atleti russi alle Olimpiadi di Parigi 2024, seppur solo in gare individuali e sotto bandiera neutrale. Nelle ultime ore il ministero dello Sport e il Comitato Olimpico Nazionale ucraino si sono concentrati sul taekwondo, intimando la Federazione Internazionale (la World Taekwondo) a un passo indietro.

Una questione che non è soltanto di principio: l’indignazione del Paese riguarda soprattutto un atleta specifico, Vladyslav Larin, escluso in precedenza dai Campionati Mondiali 2023 in quanto sostenitore del conflitto bellico tutt’ora in atto (fattore che viola quindi le attuali norme espresse dal CIO), salvo poi essere riammesso una volta scaduto il ban, poi non rinnovato dalla Commissione competente.

Lo scorso dicembre non a caso il Campione Olimpico in carica nella categoria +80 kg è tornato sul tatami internazionale vincendo il Grand Prix di Taiyuan e riprendendo così ufficialmente il suo percorso verso la rassegna a cinque cerchi.

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L’Ucraina, malgrado abbia inviato al CIO delle prove che dimostrerebbero un sostegno diretto alla guerra da parte di Larin, ha ricevuto un riscontro negativo. Dal materiale esaminato infatti secondo il Comitato Olimpico Internazionale non è al momento rilevabile alcun supporto correlato alla guerra da parte dell’atleta, fattore che attualmente consente al combattente di prendere regolarmente parte alle Olimpiadi.

Larin, stando a quanto detto dal Ministro dello sport ucraino Gutsait, sarebbe membro del CSKA, club sportivo centrale dell’esercito russo. Probabilmente la polemica non si esaurirà qui, ma al momento la presenza del russo a Parigi è confermata.

Foto: LaPresse