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Artistica
Casella: “Alice D’Amato ancora adesso non si vede come travista. Vorrei portare questo gruppo a Los Angeles”
Enrico Casella ha proseguito nella propria analisi sulle prestazioni offerte dall’Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024. La Nazionale di ginnastica artistica femminile ha conquistato un oro con Alice D’Amato alla trave, l’argento nella gara a squadre e il bronzo con Manila Esposito sui 10 cm.
Il Direttore Tecnico si è soffermato propria sulla trionfale doppietta alla trave ai microfoni di Chiara Sani per Ginnasticomania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Alice non crede di essere una travista, anche ora. Le ho detto è che una fantastica all-arounder e che è una travista, glielo avevo detto anche pochi giorni prima di partire per Parigi. Le avevo detto che la sua trave era da finale e che doveva crederci, ma lei ancora adesso non si vede“.
L’ingegnere bresciano ha proseguito: “La gara alla trave è una gara di nervi e quindi è venuta fuori la capacità di restare concentrate. A loro avevo fatto un discorso molto semplice: se mi dite che le Olimpiadi sono una gara come un’altra non mi credete, è una gara diversa da tutte perché capita una volta ogni quattro anni, tu devi essere performante in quel momento e allora devi fare come un allenamento, devi solo pensare alla tua performance, ti isoli da tutto. Quando siamo entrate ho detto di fare un buon allenamento, loro sono state capaci di vincere la tensione. Mi dispiace un po’ per Manila perché quello sbilanciamento sulla ruota senza, poi sull’entrata non ha fatto tutto, è quel decimo che sposta dal bronzo all’argento. L’unica che ha fatto una trave che sembrava su un’autostrada è stata la Campionessa Olimpica”.
Alice D’Amato è atterrata dal flic senza mani su un solo piede ed Enrico Casella si è illuminato: “Abbiamo fatto un lavoro specifico per quella gamba. Lei era un po’ scarsa, si è ricordata cosa doveva fare: ci siamo c****i addosso tutti, lei è stata brava ma lei si è ricordata tutto quello che abbiamo fatto in allenamento. Sembrava perfetto, ma noi sappiamo che non lo era. Un’uscita stampata in due e mezzo, è stata perfetta e lì si è guadagnato tanto. Gli altri sbagliano? Quando sbagli tu non è che gli altri vengono a dirti ‘ah tu hai sbagliato’. Simone Biles è la migliore ginnasta di tutti i tempi, ma è un’atleta anche lei”.
Il Direttore Tecnico ha poi analizzato ulteriormente: “Un oro, un argento di squadra, un bronzo. Per una femminile che non aveva mai vinto una medaglia direi che abbiamo fatto abbastanza. Abbiamo fatto un’altra storia e credo che l’argento di squadra vale come oro: chi ha vinto era imbattibile e in secondo luogo dà idea del nostro movimento. Abbiamo Chechi agli anelli, Cassina alla sbarra, D’Amato alla trave. Loro non si sono ancora rese conto di quello che hanno fatto. Questo risultato porterà tanti bambini in palestra“.
Inevitabile anche guardarsi alle spalle e pensare ai prossimi passi: “La lacrimuccia è scappata a tutti, trent’anni fa era un miraggio andare in una finale a 36 e ora lottiamo con le migliore squadre del mondo pur essendo una micro-nazione. Da noi si parla con i fatti, l’unico autorizzato a parlare prima di fare i fatti e fare brutta figura sono io: uno ha aspettative ma poi va dimostrato sul campo, se volessimo pubblicare sui social tutto quello che facciamo in allenamento prendereste paura ma poi non facciamo tutto in gara, perché bisogna fare delle scelte tattiche per ottenere risultati e l’umiltà è la cosa più importante. Ora ci aspettano al varco e dovremo impegnarci ancora di più“.
Si inizia già a guardare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028: “Vorrei portare questo gruppo, con l’integrazione di altre, a Los Angeles 2028. Se riusciamo a modificare il lavoro e ad adattarlo alle atlete… Non sono più ragazzine di 16 anni, devono fare un tipo di lavoro diverso, cominceremo a pensare al futuro“.