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Sci alpino, De Chiesa su Lara Colturi: “Dispiace che un’italiana gareggi per l’Albania. Non so se sarà come Brignone e Goggia”

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Lara Colturi

Lara Colturi è ritenuta dagli addetti ai lavori una potenziale fuoriclasse, in grado di essere grandissima protagonista nel prossimo futuro. La 17enne ha iniziato la sua seconda stagione nella Coppa del Mondo di sci alpino, lasciandosi alle spalle un infortunio. La figlia di Daniela Ceccarelli, campionessa olimpica a Salt Lake City 2002 in superG, difende i colori dell’Albania e per il momento il suo miglior risultato in carriera è il 12mo posto ottenuto nel gigante di Killington lo scorso 25 novembre.

L’atleta è andata a punti in dieci occasioni nel massimo circuito internazionale itinerante, tra i vari risultati figurano anche tre 17mi posti (gigante di Killington 2022, giganti di Kronplatz a gennaio 2023) e tre 25mi posti in slalom (l’ultimo il 26 novembre a Killington). Nelle ultime due gare disputate a Lienz ha collezionato un 22mo posto in gigante e una mancata qualifica in slalom, come era già successo nello slalom di Courchevel e nei due giganti di Tremblant che avevano seguito il convincente weekend in terra statunitense.

Negli ultimi due anni si è parlato a lungo della decisione della famiglia di far gareggiare l’atleta con il passaporto albanese e la discussione ha animato gli appassionati italiani, che speravano di poter fare affidamento sulle qualità di Lara Colturi per il prossimo futuro, considerando che alle spalle delle attuali big il movimento sembra faticare parecchio.

Paolo De Chiesa, ex sciatore e ora apprezzato commentatore tecnico per la Rai, si è soffermato su questo aspetto in un’intervista concessa a OA Sport: “È prematuro dire che Lara Colturi avrebbe potuto risolvere tutti i problemi dello sci italiano. Risolvere i problemi dello sci italiano vuol dire tirare fuori un’altra Brignone, un’altra Goggia, che copre le spalle al resto della squadra, ma chi può dire che Lara Colturi diventerà una sciatrice di quei livelli?“.

Paolo De Chiesa ha poi proseguito: “Io glielo auguro, anche di diventare più forte della Shiffrin, ma per adesso è tutto in divenire. Lara Colturi è un talento fantastico, si è fatta purtroppo male l’altro anno e adesso è ritornata sorprendendo. Ha fatto delle gare molto buone, con delle qualificazioni importanti (12mo posto in America con un grande recupero nella seconda manche). Si è fatta male, è stata ferma tanto e adesso bisogna vedere il prosieguo della sua carriera, giovanissima“.

Sci alpino, De Chiesa avvisa: “Poca roba dietro Paris. C’è un giovane che mi piace. Brignone e Goggia non hanno alter ego”

L’analisi continua con un passaggio molto interessante: “Penso che con il ginocchio a posto lei possa riprendere il filo del discorso, ma da lì a dire che diventerà Brignone o Goggia, cioè un’atleta di quel livello… Io non mi sbilancerei per nessuno al mondo, anche il più grande dei talenti a livello giovanile, non mi sbilancerei perché so benissimo che in Coppa del Mondo cambiano le cose: quando tu devi passare a un altro livello, non è detto che tu lo faccia, perché una come la Colturi deve saltare ancora tanti livelli, deve salire, adesso arriva nelle 20, poi dovrà arrivare nelle 10, poi tra le prime 5 e poi, secondo i suoi piani, i suoi progetti e le speranze della sua famiglia, dovrà arrivare a vincere, ma son tanti step che dovrà ancora fare, nessuno può garantire che riuscirà a farlo questo“.

Paolo De Chiesa si è soffermato anche sul discorso della nazionalità: “Per il fatto dell’Albania io sono sempre stato molto chiaro: mi dispiace molto che una ragazza italiana corra per un’altra nazione, anche perché forse son antiquato, però io penso che correre per la nostra bandiera abbia ancora un senso. Se questo senso i giovani non lo trovano e l’hanno perso, mi dispiace per loro. Certo i problemi nella squadra ci sono, molti giovani sono tentati di fare altro, di cambiare nazione come ha fatto Lara“.

Il commentatore svela anche un interessante aneddoto: “Federica Brignone una sera, a tu per tu, chiacchierando, mi ha detto ‘io non correrei mai per nessun motivo al mondo per un’altra bandiera che non sia l’italiana’’, quindi non sono il solo a pensarla così. Poi se i giovani hanno altri valori e non gliene frega niente di tutto questo, allora fanno benissimo a correre per l’Albania, per la Turchia… Per me non è così, a costo di scontrarmi con la famiglia e di non essere a loro simpatico. Io faccio un tifo sfrenato per Lara, la stimo moltissimo e stimo moltissimo i suoi genitori, però su questa cosa non sono mai stato d’accordo. Se è richiesto un mio pensiero a riguardo, lo dico tranquillamente: mi dispiace che i giovani possono pensare di correre per un’altra bandiera, per me è anni luce lontano dal mio modo di ragionare e di vivere lo sport e lo sci“.

Foto: Lapresse