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Djokovic abdica a Melbourne: è la fine di un’era? Una sconfitta dal profumo di passaggio di consegne

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Novak Djokovic

Non perdeva da 33 partite a Melbourne, mai aveva perso in semifinale e mai nessuno era riuscito a batterlo senza concedergli palle break. Nel penultimo atto tra Jannik Sinner e Novak Djokovic degli Australia Open 2024 ci sono questi aspetti estremamente positivi per l’altoatesino, vittorioso, e negativi per il serbo. Si pensava che Nole avesse un vantaggio dettato dal suo essere abituato a certi palcoscenici, considerando la sua storia e il proprio percorso.

E invece, Sinner ha completamente ribaltato lo scenario, infliggendo a Djokovic una sconfitta molto pesante, la terza nelle ultime quattro sfide andate in scena tra i due a livello individuale non considerando il doppio di Coppa Davis. Si potrebbe pensare a una sorta di passaggio di consegne, per la portata del successo di Jannik quest’oggi, ma chiaramente è anche un po’ presto per dirlo.

In primis, l’azzurro il suo titolo Slam lo dovrà ancora vincere e lo attende domenica un match molto complicato, a prescindere da chi sarà il vincente della sfida tra il tedesco Alexander Zverev e il russo Daniil Medvedev. Tuttavia, per Nole il ko è significativo in un percorso che lui avrebbe sperato diverso, anche perchè con la battuta d’arresto odierna sfuma il sogno del Grande Slam.

Da capire quali saranno i risvolti futuri per quanto accaduto in Australia, nella prosecuzione del percorso in questo 2024, tenendo conto anche della presenza in calendario delle Olimpiadi di Parigi, evento a cui il nativo di Belgrado tiene particolarmente. Di sicuro, Jannik può trarre tanta energia da questo risultato, per andarsi a prendere il primo Major della carriera, ma sarà necessario replicare la straordinaria prestazione odierna.

Foto: LaPresse

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