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Australian Open, Novak Djokovic cede un set e impiega 4 ore per venire a capo di Prizmic

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Con più fatica del previsto, ma Novak Djokovic non canna il debutto agli Australian Open. Il numero 1 al mondo ha bisogno di quattro ore di partita per aver ragione del qualificato Dino Prizmic, al debutto Slam ma che non ha avuto timore reverenziale nell’affrontare il serbo e facendo partita pari nella seconda e terza frazione, arrendendosi poi per 6-2 6-7  6-3 6-4 in quattro ore.

Il primo set è una passeggiata di salute per il numero 1 al mondo, che gestisce gli scambi a proprio piacimento. Il giovane Prizmic pare non avere armi, anche debilitato da un piccolo problema fisico (ha una fasciatura evidente sulla coscia sinistra e deve anche chiamare il fisioterapista), e appare come la vittima sacrificale per il grande di turno; break in apertura e chiusura, il croato conquista solo tre punti in risposta e per Nole è un facile 6-2.

L’inerzia però cambia nella seconda frazione. Entra in gioco quell’esuberanza giovanile che ci aspetteremmo da un ragazzo di diciotto anni e mezzo e inizia a far appassionare il centrale con un quarto gioco da applausi, sempre in costante spinta, e trovando il primo break della sua partita con un passantone incrociato per il 3-1. Djokovic è pur sempre Djokovic però: nel game successivo arriva subito il controbreak approfittando delle tante seconde del suo avversario. Si va al tiebreak, dove Nole appare nervoso: un suo commento verso il pubblico dopo aver perso il punto del 3-2, assai aggressivo, è emblematico. E Prizmic ne approfitta: due minibreak grazie a due errori di Nole, che ha il rovescio ballerino. Ci sono quattro set point per il croato, il quarto è quello buono per un dritto fuori giri di Djokovic.

Prizmic non si vuole accontentare di essere il secondo qualificato a strappare un set a Djokovic nella storia degli Slam. Il terzo set, il cosiddetto pivotal, è massacrante dal livello fisico. Il croato concede il break in apertura, con qualche problemino di troppo al servizio, ma continua a rimanere aggrappato alla sfida, anche perché Djokovic non sembra essere il solito mostro sotto il profilo fisico. Dino si mette di impegno e strappa per due volte di fila il servizio al numero uno al mondo, nel quinto game dopo un set durato venti minuti e sette parità, ma paga immediatamente le conseguenze dello sforzo, con Nole che da gran campione si prende prima il 3 pari per poi strappare ancora il servizio al giovane avversario nell’ottavo gioco e portarsi in vantaggio quando si toccano le tre ore di gioco.

E in un territorio inesplorato come il quarto set, il croato inizia a sgonfiarsi mentre Nole va in gestione totale della partita. Il servizio di Prizmic non funziona più e arrivano due break immediati per Nole, che vola subito sul 4-0. Il giovane qualificato ha un sussulto d’orgoglio riuscendo a recuperare almeno metà dello svantaggio, annulla sei palle match ma deve arrendersi, prendendosi comunque l’applauso del centrale a cui si aggiunge anche Djokovic con i suoi applausi.

Ad aiutare Nole è la resa al servizio: 11 ace con il 65% con la prima (51/79) ed il 73% con la seconda (32/44), annullando cinque delle nove palle break concesse. Servirà qualcosa in più nelle prossime partite, ma il numero 1 al mondo ci ha abituato a partenze diesel in passato.

Foto: LaPresse