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Tiro a volo, Giovanni Pellielo: “Punto a Parigi 2024. Abbiamo i giovani, ma servono nuovi strumenti”

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Giovanni Pellielo è un monumento dello sport italiano. In carriera ha preso parte a ben sette edizioni dei Giochi Olimpici nel tiro a volo, collezionando quattro allori: 3 argenti ed 1 bronzo. Pluri-campione d’Europa e del mondo, il fuoriclasse piemontese ha mancato la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Ma il suo cammino non è finito, tutt’altro. Ora la nuova sfida si chiama Parigi 2024. In Francia il nativo di Vercelli avrebbe 54 anni: nulla è impossibile per uno dei più grandi tiratori della storia.

Sfumata la tua ottava partecipazione olimpica a Tokyo 2020 ci riproverai in vista di Parigi 2024? 
Sicuramente mi preparerò al meglio per partecipare a Parigi 2024 con l’obiettivo di essere molto competitivo“.

Il sistema-Italia del tiro a volo è stato copiato del mondo. Questo è stato forse uno svantaggio per la nostra Nazionale?
Il nostro sistema è emulato in tutto il mondo; parecchie nazioni hanno a disposizione anche i nostri tecnici e, pertanto, sicuramente rispetto a un tempo sono molto più avvantaggiate“.

Intravedi dei giovani talenti su cui ricostruire una squadra formidabile nella fossa? 
Certo, l’Italia ha tantissimi giovani di grande talento. E’ necessario lavorare per farli emergere, ma soprattutto c’è bisogno di nuovi strumenti. Avvicinare i giovani alle discipline del tiro a volo non è semplice ma da anni la Federazione lavora per raccogliere ed affrontare a testa alta le nuove sfide che si prospettano. Recentemente è stato lanciato il blog shootingpost.it nato con l’intento di mettere in risalto contenuti con taglio tecnico sul mondo del tiro prodotti direttamente dai protagonisti di questo meraviglioso sport quali tiratori, preparatori atletici, gestori delle strutture di tiro, oltre che dagli appassionati di questa disciplina. Si tratta di un nuovo strumento in cui intravedo grandi potenzialità“.

Da grande campione quale sei, cosa consiglieresti ai giovani che si vogliono avvicinare alle discipline del tiro al volo?
Per capire e appassionarsi a questo sport ci si deve rivolgere ad un campo di tiro a volo, ci sono oltre 300 società in Italia, chiedere del maestro e provare. Solo provando si capisce e si impara a conoscere la bellezza della nostra disciplina. Il blog shootingpost.it e il progetto Neofitav (www.neofitav.it), lavorano sinergicamente in un’ottica di avviamento e avvicinamento allo sport. Neofitav, presente da oltre 5 anni in più di 70 strutture di tiro convenzionate in tutta Italia, offre la possibilità di provare gratuitamente il tiro a volo con la supervisione degli istruttori federali“.

Hai vinto tanto, praticamente tutto. Oltre a provare sicuramente grande soddisfazione per la tua carriera, c’è qualcosa che rimpiangi?
Devo dire che ho sempre dato tutto me stesso, l’unico rimpianto è quello di non avere più 25 anni; sarebbe bello avere l’esperienza e la maturità di oggi con 20 anni in meno“.

Il regolamento attuale nel trap premia davvero il miglior tiratore o avresti preferito quello di un tempo? 
Io ho vinto con tutti i regolamenti nel corso degli anni, però mi piaceva molto di più la gara classica di una volta con 200 piattelli: sparavi in tre giorni, 75 il primo e secondo giorno, 50 il terzo e i primi sei disputavano la finale. Il risultato veniva poi sommato a seconda della distanza; questo significa che più la gara diventa impegnativa e si allunga e più emergono i più forti“.