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Atletica, Mondiali 2023, terza giornata. Festival dello sprint con i titoli dei 100 donne e dei 110 ostacoli

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Alessandro Sibilio

Dopo l’abbuffata del week end arriva una terza giornata interessante ma con una sola sessione serale al Mondiale di Budapest con tante emozioni in vista per i tifosi italiani.

Si parte con le qualificazioni dell’asta femminile: due le azzurre che danno la caccia alla finale, Roberta Bruni, protagonista di una buona stagione con la macchia della Coppa Europa a Chorzow ed Elisa Molinarolo. Entrambe le italiane hanno le carte in regola per puntare a superare la qualificazione. La statunitense Katie Moon-Nageotte, campionessa olimpica e mondiale, è l’atleta da battere, anche perché la sua compagna e rivale Sandi Morris sta facendo fatica. Tra le pretendenti al trono l’australiana Nina Kennedy, bronzo un anno fa, la neozelandese McCartney. la finlandese campionessa europea Wilma Murto e la slovena Tina Sutej, oltre alla greca Stefanidi, che ha dalla sua l’esperienza ma finora non ha fatto granchè in stagione.

Si procede con le batterie dei 400 ostacoli donne con tre azzurre che hanno la possibilità di superare il turno, Ayomide Folorunso, Eleonora Marchiando e Rebecca Sartori, con Folorunso che può aspirare anche ad un posto in finale. Occasione da prendere al volo per l’olandese Femke Bol che cercherà di approfittare dell’assenza di Sydney McLaughlin-Levrone, alle prese con un problema al ginocchio. Da tenere d’occhio le statunitensi Shamier Little, l’ex-primatista mondiale Dalilah Muhammad (dal 2016 sempre a podio tra Mondiali e Giochi Olimpici) e Anna Cockrell e le giamaicane Andrenette Knight, Janieve Russell e Rushell Clayton.

A seguire le semifinali dei 400 ostacoli maschili. Per l’Italia c’è un uomo da finale come Alessandro Sibilio che ha combattuto contro i problemi fisici per esserci e proverà a correre sul filo del personale per centrare l’ennesimo risultato di prestigio. Al via anche Mario Lambrughi che è stato bravissimo a superare il primo turno. Karsten Warholm va per il terzo titolo mondiale e per mettersi alle spalle un certo Edwin Moses (allora però i Mondiali erano ogni 4 anni), oltre a Kerron Clement e Felix Sanchez. Gli avversari più temuti dal norvegese sono il brasiliano campione del mondo di Eugene Alison dos Santos (primatista dei campionati in 46.29!), e lo statunitense Rai Benjamin. Gli outsider da podio rispondono al nome del caraibico McMaster, del  giamaicano Roshawn Clarke, dei francesi Happio e Vaillant e dell’estone Rasmus Mägi, nella speranza che ci sia spazio anche per un po’ di azzurro.

Nella finale del triplo pesano le assenze per motivi diversi dell’azzurro Andy Diaz e del campione di tutto Pedro Pablo Pichardo, che ha rinunciato in extremis. Attenzione al 18enne giamaicano Jaydon Hibbert  che quest’anno è atterrato a 17,87, mentre per le medaglie saranno in corsa il primatista africano Fabrice Hugues Zango, il cubano campione mondiale indoor Lazaro Martinez, l’altro cubano Napoles, il cinese Zhu Yaming (bronzo a Eugene dopo l’argento olimpico) e l’algerino Triki. Per l’italia c’è Emmanuel Ihemeje a caccia di un risultato di prestigio. 

In rapida sequenza sono in programma le semifinali e la finale dei 110 ostacoli. Lo statunitense Grant Holloway va a caccia del tris mondiale dopo Doha e Eugene ma le alternative non mancano, sia in casa Usa, con Daniel Roberts e la novità Cordell Tinch, sia in casa Giamaica( dove però non ci sarà il world leader Rasheed Broadbell, caduto ieri in batteria) con il campione olimpico “Jam” Parchment. Dal Giappone arriva un potenziale protagonista, Shunsuke Izumiya e dalla Svizzera Jason Joseph. Attenzione anche ai francesi Belocian, Kwaou-Mathey e il campione europeo Sasha Zhoya, che ha preceduto l’azzurro Lorenzo Simonelli, al via assieme ad Hassane Fofana.

Non ci sono azzurri nella finale del disco maschile che ha un grande favorito, lo sloveno campione del mondo Kristjan Ceh che ha avuto una stagione meno spumeggiante di quella passata ma si presenta con i favori del pronostico. Attenzione però al ritorno del campione olimpico svedese Daniel Stahl, e alla freschezza del lituano campione europeo non ancora 21enne Mykolas Alekna. Gli outsider possono essere l’austriaco Lukas Weisshaidinger, l’altro lituano Gudzius, il samoano Alex Rose, il britannico Okoye, sul podio a Monaco un anno fa, i  giamaicani Dacres, Smikle e Stona, tutti oltre i 68 metri nel 2023 e l’australiano Denny, apparso in crescita di condizione nelle ultime uscite.

In programma anche le semifinali dei 400 femminili. Non c’è la più forte, Sydney McLaughlin-Levrone, fermata da un problema a un ginocchio e non c’è la due volte olimpionica bahamense Shaunae Miller-Uibo, uscita ieri in batteria a pochi mesi dalla maternità. E’ dunque l’occasione per tante: dalla dominicana Marileidy Paulino alla caraibica Sada Williams (Barbados), argento e bronzo un anno fa, a Salwa Eid Naser, del Bahrain, rientrata dopo una lunga sospensione dopo lo strepitoso oro di Doha nel 2019, alle statunitensi Britton Wilson e Talitha Diggs, alle giamaicane McLeod, Young e Pryce, fino alla polacca Natalia Kaczmarek, all’olandese Lieke Klaver e all’irlandese Rhasidat Adeleke.

In chiusura di serata sono in programma prima le semifinali e poi la finale dei 100 donne. La giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce è la campionessa in carica e va a caccia del sesto titolo. Le avversarie arrivano come sempre da casa sua: in particolare Shericka Jackson (iridata dei 200 ma argento nei 100). Attenzione all’ivoriana Marie-Josée Ta Lou, grande protagonista in stagione, alla statunitense Sha’Carri Richardson e Julien Alfred, di St. Lucia. Possono dire la loro anche le britanniche Dina Asher-Smith, Daryll Neita e Imani Lansiquot, la polacca Ewa Swoboda e la svizzera Mujinga Kambundji. Al via anche Zaynab Dosso che ieri ha eguagliato il record italiano e oggi proverà a migliorarsi.

Foto: Grana/FIDAL