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Tennis, Lorenzo Musetti: “Punto a vincere il Challenger di Ortisei. A Sinner ruberei la mentalità”
Lorenzo Musetti si appresta a salutare questo 2020 agonistico, ricco di soddisfazioni. Il 18enne nativo di Carrara guarda infatti al prossimo torneo di Ortisei come all’ultima occasione per vincere partite e incamerare punti e fiducia. Anche in caso di vittoria l’obiettivo top-100 non sarà centrato, lui che ora è n.126 del mondo. Tuttavia, l’azzurrino vuol far calare il sipario col sorriso in una stagione importante che gli ha regalato le luci dalla ribalta: dagli ottavi di finale a Roma, al primo successo nel mondo dei grandi a Forlì, senza dimenticare la semifinale nell’ATP di San Margherita di Pula. Sono quindi tanti gli aspetti confortanti per chi nel 2019 vinceva gli Australian Open juniores e ora sogna di essere parte integrante del circuito ATP dall’anno venturo. Noi di OA Sport abbiamo raggiunto telefonicamente il ragazzo classe 2002, che ha deciso di trascorrere alcuni giorni presso l’Academy di Patrick Mouratoglou a Sophia Antipolis, onorando un rapporto di collaborazione dovuto alla Champ Seed Foundation di cui fa parte.
Lorenzo, ormai la stagione agonistica è prossima alla conclusione e tu ti approcci all’ultimo impegno di Ortisei. Che annata è stata per te?
“Sto trascorrendo alcuni giorni di allenamento da Mouratoglou, prima di giocare a Ortisei. E’ il mio ultimo torneo dell’anno, al termine di una stagione molto particolare per tutto quello che è accaduto anche al di fuori del campo. Sinceramente non mi aspettavo un anno di questo tipo, l’obiettivo era quello di entrare in tabellone negli Australian Open, ma pur vincendo il Challenger non avrei la classifica. Comunque proviamo a vincere le partite per chiudere al meglio anche perché imporsi fa sempre bene e fa comodo ripresentarsi nel 2021 con fiducia“.
Un 2020 nel quale sei molto migliorato. Quali sono gli aspetti nei quali hai lavorato maggiormente e in cui ti senti di aver compiuto dei progressi?
“Indubbiamente ho fatto dei grandi passi avanti sul piano fisico. Ho sfruttato il periodo del lockdown sia per recuperare le energie che per continuare a lavorare e i risultati si sono visti quando sono tornato a giocare. Ovviamente, anche l’aspetto mentale ha avuto un suo peso. La gestione della partita è una cosa in cui mi sento cresciuto e chiaramente la fiducia data da alcune vittorie ha aiutato molto“.
Vittorie significative che in questa stagione non sono mancate e il torneo di Roma è stato un’occasione per farti conoscere al grande pubblico. Le vittorie contro Stan Wawrinka e Kei Nishikori sono state due perle. Quale ricordi con più piacere?
“Direi quella contro Wawrinka. E’ stata una sorpresa, ho giocato alla grande il primo set e credo che lui non se lo aspettasse. Poi nel secondo ha cercato di rientrare, ma sono stato a bravo a tenere botta e a vincere nel tie-break. Sicuramente mi piacerebbe rivivere quei momenti al Foro Italico“.
In questi giorni è in corso l’ATP di Sofia e uno degli osservati speciali è un giocatore che tu conosci piuttosto bene, ovvero Jannik Sinner. Recentemente l’altoatesino ha tessuto le tue lodi e Riccardo Piatti sostiene che tu sia il miglior tennista del circuito nell’esecuzione della palla corta. Tu, guardando Jannik, cosa vorresti “rubargli”?
“Lui ha un tennis opposto al mio per cui non potrei prendere nessuno dei suoi colpi, pur ammettendo che ha un timing sulla palla incredibile ed è pazzesco col rovescio soprattutto. Tuttavia, credo che sia la sua mentalità la cosa che mi fa più gola perché ha un’attitudine già da grande giocatore, nonostante sia solo un anno più grande di me. Questa continuità di partita in partita è una cosa su cui io sto lavorando, al pari di un gioco più vicino alla riga di fondo come fa lui“.
Lorenzo, il tennis italiano maschile sta vivendo un grande momento e anche tra i giovani c’è abbondanza. Al di là di te e di Jannik, ci sono anche altri giocatori che spingono. Questa sorta di circolo virtuoso ti/vi può aiutare a tuo parere anche perché non avrai la responsabilità di doverti sobbarcare un movimento solo sulle tue spalle?
“Indubbiamente togliersi un po’ di pressione, per quello che dici, aiuta. Nel tennis maschile italiano ci sono tanti tennisti emergenti e devo dire che questo mi fa piacere anche perché secondo me in futuro siamo una delle realtà messe meglio. Quando gioco, chiaramente, non penso tanto a quello che fanno gli altri perché i miei obiettivi sono personali, però avere tanti giocatori italiani bravi è uno stimolo per fare bene“.
Chiudiamo con una domanda più leggera: tra una serie televisiva e il Nadal e Federer degli Australian Open 2017 su Youtube che cosa scegli?
“Non sono un malato di tennis alla tv anche perché poi mi viene voglia di giocare. Quando stacco dal mio sport, preferisco pensare ad altro. Ascolto tantissima musica e mi comporto come un ragazzo normale della mia età. Credo che la cosa migliore sia alternare per trovare un proprio equilibrio“.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Marta Magni