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Tartarini difende Musetti: “Il problema è paragonarlo a Sinner. Critiche ingiuste, a Roma non stava in piedi”

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Lorenzo Musetti

Pazienza e giudizio. Lorenzo Musetti va in cerca di un equilibrio in mesi non semplici per la sua vita tennistica e personale. L’arrivo di un figlio ti cambia tante cose, specie per un ragazzo di 21/22 anni, bisognoso di esperienze e di certezze nel percorso. Musetti sembra un po’ averle smarrite e allora, in avvicinamento al Roland Garros 2024, ci siamo rivolti a Simone Tartarini, coach del toscano che lo segue da sempre.

Il primo tema approfondito con Tartarini ha riguardato lo stato di salute del carrarino. Musetti, infatti, è stato costretto a ritirarsi dagli Internazionali d’Italia, non terminando l’incontro di secondo turno contro il francese Terence Atmane: “È stato veramente male per tre giorni, garantisco che faceva fatica anche ad alzarsi dal letto. Ha provato a giocare contro Atmane, ma le energie erano quelle che erano. Proverà a giocare a Torino, ma negli ultimi giorni non si è mai allenato per questo virus intestinale, prima di affrontare il Roland Garros“.

Un avvicinamento a Parigi non ideale e il coach parte da lontano: “Lorenzo sta vivendo una fase non semplice perché un po’ la sua vita è cambiata. Non sto dicendo che le sue sconfitte si giustifichino per l’essere diventato papà, però il suo percorso ha preso una direzione un po’ diversa. Specialmente prima dell’arrivo di Ludovico (figlio di Musetti, ndr), non poteva essere sempre super focus in allenamento“.

Parlando però di cose di campo, Musetti dà la sensazione di essere un po’ involuto e la risposta di Tartarini è perentoria: “Il problema è che nei giudizi si prende come riferimento Sinner, ma lui non sarà mai come Jannik che è un alieno. Lorenzo è un giocatore che esprime un tennis di altissimo livello, ma ben difficilmente potrà avere la stessa continuità di Sinner. Sarà in grado di disputare grandissimi tornei, ma poi vi saranno anche alcune battute d’arresto da mettere in conto“.

Noi stiamo lavorando per dare più concretezza al suo gioco e negli ultimi due/tre mesi si sta molto impegnando. Garantisco che in allenamento colpisce molto bene la palla, ma poi in partita subentrano dei problemi. Quali? Di base è una condizione di alta sfiducia e quindi quello che gli riesce bene nella preparazione, in partita non altrettanto, finendo per arretrare ed essere troppo vulnerabile. L’unico modo per risolvere queste problematiche è giocare più partite“, ha aggiunto Tartarini.

Il tecnico di Musetti si mostra poco tollerante verso certe critiche: “È giusto da parte vostra (giornalisti, ndr) sottolineare quello che non è andato bene, però c’è un’attenzione esasperante rispetto a quanto fatto da questo ragazzo. Shelton gode di una stampa favorevole anche in Italia, per fare un esempio, eppure spesso ha perso quasi subito e l’anno scorso sono state diverse le uscite al primo turno. Non capisco questa disparità di trattamento tra due ragazzi che hanno la stessa età. Non trovo molto equilibrato questo modo di ragionare. E poi mettiamoci in testa questo: nel tennis moderno tutto è molto livellato, basti vedere quanto è accaduto a Madrid e a Roma. Da fuori sembra facile, ma non lo è. Per cui, mettersi a questionare sulle abilità di Lorenzo, che viene descritto come una p….a, ma a 21 anni era n.15 del mondo e ora, pur giocando male, è nei 30, mi sembra assurdo. Ripeto, il problema non è il nostro, perché conosciamo pregi e difetti del ragazzo, ma chi giudica Musetti come fosse Sinner“.

Tuttavia, c’è una cosa che Tartarini vuole dal suo pupillo: “Deve ritrovare quella spregiudicatezza nell’andarsi a prendere il punto, come aveva fatto nella vittoria di Amburgo, oppure nel torneo a Napoli. In questo momento gli manca proprio questa sensazione e per ritrovarla deve giocare e convincersi lui di quanto sta facendo“. E dunque gli obiettivi sono i seguenti: “Rimanere in top-30 del ranking essendo questa un’annata, come detto, di tanti cambiamenti ed è necessario tempo per assorbirli“.

Cambiamenti coincisi anche con l’arrivo di Corrado Barazzutti: “Siamo assolutamente in linea con l’idea che abbiamo di Musetti come giocatore e a Torino c’è lui a seguire Lorenzo. Poi saremo entrambi presenti a Parigi per il Roland Garros. È una presenza importante perché è una persona di grande esperienza e ne ho bisogno anche io per ricaricare le pile, oltre che per abituare il ragazzo a sentire una voce diversa. Vedremo se poi Corrado vorrà proseguire l’anno prossimo con noi. In caso contrario, cercheremo un’altra soluzione“.