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Ciclismo

Pagelle Giro d’Italia 2024: Thomas guarda a Parigi, Milan si mangia le mani, Pietrobon alla ribalta

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Jonathan Milan
Milan / Lapresse

PAGELLE GIRO D’ITALIA 2024 

Quinta tappa, mercoledì 8 maggio 

Benjamin Thomas, 9: il francese coglie la vittoria più importante della carriera su strada. Tra i fuggitivi era il più veloce e non si è lasciato scappare la ghiotta occasione. Attenzione a lui per le Olimpiadi di Parigi 2024 su pista: sarà l’uomo da battere nell’omnium e potrebbe andare a caccia del successo anche nella madison.

Michael Valgren, 7,5: tra i battistrada era il più esperto e vincente, tuttavia in termini di velocità gli manca qualcosa rispetto a Thomas. Ci saremmo aspettati che il danese provasse ad anticipare la volata.

Andrea Pietrobon, 8: si è preso i suoi 20 secondi di gloria, tentando la rasoiata all’ultimo chilometro e provando ad anticipare i compagni di fuga. Per qualche istante ci ha anche creduto, poi il sogno si è infranto negli ultimi 300 metri. Questo ragazzo non ha mai vinto in carriera ed oggi ha accarezzato l’impresa che ti cambia la vita. Bravo per averci provato.

Enzo Paleni, 6,5: tra i fuggitivi era quello con meno energie, infatti neanche ha disputato la volata per il successo.

Jonathan Milan, 6: vincere la volata dei battuti non fa altro che rendere ancora più cocente la delusione. Era di gran lunga il più forte, ma oggi il gruppo ha sbagliato completamente i calcoli, sottovalutando la lunga discesa che da Montemagno portava al traguardo. Il problema per il friulano è che mancano appena 4 tappe per velocisti fino a Roma, non sono tante. L’unica nota positiva è l’incremento del vantaggio nella classifica a punti.

Caleb Ewan, 6: chiude sesto, dunque alle spalle di Milan. Un risultato che conterà poco in assoluto, ma di sicuro serve per il morale: l’australiano sin qui era stato una comparsa in questo Giro d’Italia.

Squadre dei velocisti, 2: è incredibile aver gettato al vento una simile occasione. Lidl, Soudal e Alpecin si sono date cambi regolari per gran parte degli ultimi 60 km, tenendo a bada i fuggitivi a circa un minuto. L’errore strategico è stato quello di non andare a chiudere sulla testa prima di Montemagno, sottovalutando il velocissimo finale in discesa che ha consentito anche ai battistrada di viaggiare intorno ai 60 km/h. Una beffa che fa male non solo a Milan, ma anche ai vari Merlier, Groves e Kooij.