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Pagelle Mondiali nuoto oggi: promossi Paltrinieri, Martinenghi e Paltrinieri, rammarico Cocconcelli

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Gregorio Paltrinieri
Paltrinieri/Lapresse

PAGELLE MONDIALI NUOTO DOHA 2024 QUARTA GIORNATA

La quarta giornata del Mondiale ha regalato ben tre medaglie all’Italia del nuoto. Sempre grandissimo Gregorio Paltrinieri che ha tentato la fuga negli 800 stile libero ma che nel finale ha dovuto inchinarsi al recupero di due specialisti della volata come Wiffen e Winnington. Si tratta comunque della nona medaglia iridata in vasca per Paltrinieri. Argento scintillante per Alberto Razzetti che, con il personale, si è arreso solo al giapponese Honda, argento a Tokyo, bronzo a Fukuoka e adesso sul gradino più alto del podio. Per Razzetti è la prima medaglia iridata, per l’Italia la prima medaglia in questa specialità. Argento anche per Nicolò Martinenghi nei 50 rana. L’azzurro ha fatto il suo, nuotando a 6 centesimi dal suo record italiano ma ha dovuto fare i conti con la rimonta dell’australiano Williamson che, con il record australiano e dell’Oceania, ha vinto la gara con 7 centesimi di vantaggio sull’italiano. Bene in semifinale Alessandro Miressi e Alberto Razzetti che ritroveremo domani nelle finali rispettivamente dei 100 stile libero e dei 200 misti. Peccato per Frigo e Cocconcelli, usciti entrambi con il nono crono delle semifinali.

GREGORIO PALTRINIERI 8: Per 650 metri si rivede il Greg di Gwangju, quello travolgente dei 1500 di Budapest 2022. la sua azione, decisa, determinata, mette fuori combattimento gente del calibro di Schwarz e Romanchuk ma non il primatista europeo Daniel Wiffen e non l’australiano Winnington che lo bruciano nel finale e lo fanno scendre sul terzo gradino del podio come accadde a Budapest 2017 quando l’oro andò al compagno di allenamenti Gabriele Detti. Coraggioso, determinato, magari non al meglio della condizione ma sempre spettacolare nelle sue scorribande che appesantiscono gambe e braccia di tanti avversari. Una prova incoraggiante in vista di Parigi, in attesa dei 1500.

LUCA DE TULLIO 6: Lo si aspettava più dentro la gara ma i ritmi imposti da Greg non sono ancora i suoi ritmi e fare gara di rimonta come piace a lui quando là davanti vanno così forte è complicato. resta la prima finale mondiale, un settimo posto, una bella esperienza che servirà per il futuro. Il passo avanti atteso c’è stato.

NICOLO’ MARTINENGHI 8: È un secondo posto che brucia un po’ di più rispetto a quello dei 100 per come è arrivato ma che poi lascia poco spazio ai rimpianti se si guarda il tempo. Martinenghi ha fatto la sua gara, a 6 centesimi dal personale che è anche record italiano, ha dimostrato a tutti ma soprattutto a se stesso di essere tornato quello pimpante ed esplosivo del 2022. Nei 50 trova sempre qualcuno che riesce a trovare la gara della vita o giù di lì e un po’ di rabbia viene pensando che a 5 metri dal traguardo era davanti e ha perso per 7 centesimi ma questo Mondiale si rivelerà importante nella marcia verso Parigi per il ranista azzurro.

SIMONE CERASUOLO 6.5: Seconda finale iridata in carriera, sesto posto nei “suoi” 50 rana che tra poco diventeranno meno suoi perché si concentrerà solo sui 100 in vista di Riccione e una possibile qualificazione olimpica. Non era tempo di miglioramento o di medaglie. Ci ha provato, per 25 metri è stato sulla linea di Fink, poi, come lo statunitense, è calato alla distanza. Esperienza comunque positiva.

ALBERTO RAZZETTI 9: Le sue giornate, tra Mondiale ed Europei, si trasformano in prove di resistenza ma lui ha imparato a gestire alla grande la fatica e, nello stesso giorno, porta a casa la sua prima medaglia iridata, uno scintillante argento nei 200 farfalla, e l’accesso in finale nei 200 misti. In finale piace, tanto, per l’atteggiamento aggressivo. Se la vuole giocare con Honda, lo sfida lo supera, tocca assieme a lui ai 150, poi nei 20 metri finali perde contatto ma è il secondo a un Mondiale nella gara che gli ha regalato tante soddisfazioni. Applausi!

ALESSANDRO MIRESSI 7.5: Doppio sub 48″, in batteria e in semifinale per il velocista azzurro che vince entrambe e va in finale dove domani sarà a fianco del cinese Pan Zhanle, neo-primatista mondiale. Si gareggia per il secondo posto? Probabile ma anche dovesse essere è importante andarselo a prendere quel secondo posto che sarebbe la prima medaglia individuale iridata per il torinese che sembra abbia la potenzialità di tirare giù ancora qualche decimo.

MANUEL FRIGO 7: Peccato, davvero, perché avrebbe meritato una corsia in finale e non è arrivata per poco. Esce comunque con il sorriso perché il 42″25 lo mette in una posizione di privilegio nella corsa alla qualificazione olimpica. Lui il minimo lo ha fatto, ora tocca agli altri.

COSTANZA COCCONCELLI 6.5: Anche per lei è questione di centesimi, che non dicono bene all’Italia, purtroppo. Resta fuori per un centesimo dalla finale dei 50 dorso e una finale individuale mondiale non è roba di tutti i giorni. Piace per atteggiamento e anche per tecnica e tattica. Fa quello che può e che deve fare anche se non riesce a migliorarsi.

MICHELE LAMBERTI 5.5: Meglio al mattino, quando conta tanto per la qualificazione olimpica della 4×100 mista mista, che al pomeriggio, dove sarebbe servito un lancio di altro spessore per sognare in grande o comunque avere la chance di restare in corsa per più tempo. Si deve ritrovare per la mista finale.

LUDOVICO BLU ART VIBERTI 6: Prova non straordinaria in batteria ma quanto basta per regalare la finale e la qualificazione olimpica alla staffetta azzurra.

GIULIA D’INNOCENZO 5.5: La farfalla una volta era la specialità della casa ma la virata sullo stile libero ha annacquato le polveri della pugliese che resta lontana dagli standard dell’eccellenza.

CHIARA TARANTINO 6: Merita la sufficienza perché si tiene alle spalle Taylor Ruck, non l’ultima arrivata, e questo frutta all’Italia l’ingresso in finale nella mista mista, dove combatte ma chiude con un tempo al di sotto delle aspettative.

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