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Sinner-Djokovic 3-1: tutti i numeri e le statistiche della partita. Decisivo il rendimento con la seconda

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Ci voleva una partita perfetta per battere Novak Djokovic nella semifinale degli Australian Open, momento del torneo in cui non aveva mai perso. Ma Jannik Sinner ha eseguito il compito nel ‘giardinetto di casa’ del numero 1 al mondo conquistando meritatamente l’accesso alla finale del primo Slam della stagione. Una vittoria supportata anche dalle statistiche.

Si sa che solitamente i numeri valgono il giusto, poiché non si possono ‘pesare’ gli scambi. Ma l’azzurro è riuscito a disinnescare le velleità del serbo togliendogli la sua arma più efficace, quella della risposta. Infatti Sinner non ha perso un colpo con il proprio servizio: vince l’83% di prime messe in campo (53/64), mentre con la seconda è autore di un buonissimo 63% (29/46). Il numero di prime in percentuale non è altissimo, il 58%, ma ormai l’altoatesino ha raggiunto una certa sicurezza anche con la seconda di servizio, con il quale notoriamente si rischia di meno.

Tutto questo si traduce in un dato emblematico: il non aver concesso una singola palla break a Djokovic. Non era mai successo nella storia del serbo negli Slam, quantomeno in una partita intera: anche il ceco Tomas Berdych vanta questo piccolo record a Wimbledon 2017, ma il caso in questione è ‘viziato’ dal dettaglio non da poco che il serbo si ritirò sul 7-6 2-0 in suo sfavore.

Sinner ha dalla sua anche una grande aggressività sul servizio del serbo, soprattutto sulla seconda: il 20/37 portato a casa con questo fondamentale è una delle cause delle undici palle break avute a disposizione. L’azzurro è bravo anche a tenere positivo il bilancio tra vincenti ed errori non forzati, 31-28, a differenza di un Nole che sbaglia tantissimo soprattutto nei primi due set (54 non forzati) e tiene bene nei punti a rete: 15/18  complessivo contro il 18/23 di Nole.

Foto: LaPresse

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