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Rugby, Ntamack “Noi giocatori siamo solo carne da macello”

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Romain Ntamack

Sono esplose come un botto di Capodanno le parole di Romain Ntamack, mediano d’apertura della Francia, rilasciate a Midi Olympique nei giorni scorsi. Un’intervista che è un j’accuse nei confronti del sistema rugbistico professionistico, ma che racconta anche come il campione transalpino, dentro di sé, è stato felice che la sua Francia non abbia vinto i Mondiali dello scorso anno.

“La verità è che stiamo diventando carne da macello. Qui tutti pensano a inserire nuove partite, nuove competizioni, ma nessuno ci vuole ascoltare per chiedere il nostro parere. È brutto doverlo dire, ma al momento l’unica possibilità di riposo e rigenerazione fisica è quella di un lungo infortunio” ha dichiarato il 24enne giocatore del Tolosa.

Proprio un infortunio ha tenuto Ntamack lontano dai campi lo scorso autunno, impedendogli di partecipare alla Rugby World Cup e tornando sul tema della gestione del fisico e della mente dei giocatori il numero 10 francese confessa che “anche non facendomi male, qualche mese prima del Mondiale pensavo: “e dopo? Io avrei bisogno di riposarmi”, il mio fisico era già arrivato al limite”. E a parlare è un ragazzo di 24 anni, non un giocatore alla ricerca delle ultime forze fisiche a fine carriera, quando si gestisce la propria attività.

Ma Romain Ntamack ha confessato anche un’altra cosa durante l’intervista, mettendo in luce come da un lato l’infortunio gli ha permesso di recuperare e riposarsi, ma sicuramente è arrivato nel momento peggiore. “Voglio essere onesto. Se la Francia fosse diventata la squadra campione del mondo, quello sarebbe stato uno dei giorni peggiori della mia vita. Essere parte del gruppo per tutto quel tempo e poi non riuscire a vivere da dentro l’atmosfera di un Mondiale, per di più in casa, ti taglia fuori: non poter vivere quelle emozioni è pesante” ha detto il francese.

Foto: LaPresse