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Australian Open, Spizzica (mentore di Sinner): “A 8 anni giocava già con il sorriso. I genitori non si sono mai intromessi”

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Jannik Sinner

Il fenomeno Jannik Sinner è deflagrato totalmente dopo il successo di ieri agli Australian Open, battendo in finale Daniil Medvedev. L’altoatesino ha riportato all’Italia una vittoria che mancava da quasi 48 anni e per la prima volta un azzurro si è imposto nello Slam australiano che aveva visto al massimo Matteo Berrettini spingersi in semifinale.

A raccontare il personaggio Sinner a 360 gradi ci ha pensato Andrea Spizzica, uno dei suoi primi coach in Alto Adige. Queste le sue parole durante la trasmissione Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1: “Le prime palle le scambiò con il maestro del suo paese: d’inverno era maestro di sci, d’estate istruttore di tennis. Finché poi non arrivò nella nostra scuola tennis a otto anni, col suo storico maestro di Brunico Heribert Mayr. La prima volta che lo vidi a 8 anni, vidi questo ragazzino coordinato, ma un bambino come tanti altri, che però aveva questi occhi così felici di giocare e questo grande sorriso che ha mantenuto anche successivamente. Aveva già un grande piacere di giocare a tennis”.

Sull’importanza della famiglia in questa ascesa: I genitori di Jannik sono molto riservati, non si sono mai intromessi nella sua preparazione, eda quello che leggo stanno continuando su questa linea. Sono lavoratori, fanno il loro mestiere, sono persone semplici e a Jannik gli lasciano proseguire la sua vita. Jannik ha fatto una scelta coraggiosa, andar via di casa a 14 anni e lasciare i propri affetti gli ha tolto qualcosa per poi ridargli tanto altro. Ma la sua scelta non è da tutti”.

Sinner diventerà numero 1 del mondo? “Lo sta dimostrando, virtualmente lo è. Con questa vittoria a Melbourne ha dimostrato che è lì. La stagione è lunga e difficile, tutti avranno il mirino puntato. Ma non gli manca tanto: facendo una battuta, gliene ne mancano solo tre da superare”.

Foto: Lapresse