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Ciclismo

AlUla Tour, Soeren Waerenskjold vince la seconda tappa allo sprint e diventa leader. Brambilla 11°

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Soeren Waerenskjold

Soeren Waerenskjold ha vinto la seconda tappa dell’AlUla Tour, corsa di livello 2.1 che va in scena in Arabia Saudita. Il 23enne norvegese si è imposto in una splendida volata sul traguardo di Shaaran Nature Reserve (199 km dopo la partenza da AlUla Winter Park), battendo in maniera nitida l’eritreo Henok Mulubrhan (Astana Qazaqstan Team) e l’olandese Nils Eekhoff (Team dsm-firmenich PostNL).

L’alfiere della Uno-X Mobility, alla settima vittoria in carriera (le altre sei tutte nel 2023, la prima nella terza tappa del Saudi Tour). ha giganteggiato allo sprint dopo che il gruppo ha ripreso il francese Pierre Latour quando mancavano 300 metri all’arrivo (il transalpino della TotalEnergies aveva cercato un colpo di mano nell’ultimo chilometro e mezzo).

Tre chilometri in morbida salita prima degli ultimi 2.000 metri hanno spaccato il plotone (si è staccato un velocista di rango come Groenewegen), sono rimasti insieme i primi cinquanta corridori (anche se si è ravvisato un buco di due secondi tra i sette uomini che hanno disputato la volata per il successo e chi è arrivato alle loro spalle). Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team) è stato il migliore italiano al traguardo: undicesimo posto appena davanti a Matteo Sobrero (Bora-hansgrohe). Matteo Moschetti, compagno di squadra di Brambilla, ha terminato in 16ma piazza. Davide Formolo (Movistar) 25mo, spalleggiato dal compagno Davide Cimolai (27mo).

L’olandese Casper van Uden (Team dsm-firmenich PostNL), vincitore della frazione di ieri, ha concluso al quinto posto e ha perso la maglia di leader della classifica generale, ora indossata da Waerenskjold (stesso tempo di van Uden, che è dietro per la somma dei piazzamenti: primo e quarto il norvegese, primo e quinto l’olandese). Sobrero è sesto a 9 secondi. Domani (giovedì 1° febbraio) è in programma la terza tappa sulle cinque in calendario: 170,6 km da AlUla International Airport ad AlUla Camel Cup Track, senza particolari difficoltà altimetriche.

Foto: Lapresse