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Judo, Mondiali 2023: i fratelli Hifumi e Uta Abe salgono per la quarta volta sul trono iridato

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Uta Abe

La famiglia Abe continua a scrivere pagine di storia e può festeggiare ancora una volta un doppio trionfo nella stessa giornata, grazie alle vittorie odierne dei fratelli Uta e Hifumi in occasione del day-2 dei Campionati Mondiali di judo 2023, in corso di svolgimento sui tatami della ABHA Arena di Doha (in Qatar) e valevole come tappa del lungo cammino di qualificazione olimpica per Parigi 2024.

Ripercorriamo però il Final Block in ordine cronologico e partiamo quindi dalla categoria -52 kg femminile, in cui Uta Abe si è confermata decisamente superiore al resto della concorrenza dominando il torneo (cinque successi per punteggio tecnico e prima dello scadere dei 4 minuti regolamentari) e centrando il quarto titolo iridato della carriera a soli 22 anni.

In finale la fuoriclasse nipponica si è sbarazzata in 2’35” dell’uzbeka Diyora Keldiyorova, brava comunque a sfruttare un tabellone favorevole per raggiungere l’atto conclusivo e garantirsi l’argento, mentre il podio è stato completato in terza posizione dalla francese Amandine Buchard e soprattutto dall’italiana Odette Giuffrida, che ha battuto la kosovara Distria Krasniqi (oro olimpico uscente nei -48 kg) dopo 8 minuti di Golden Score agguantando la prima medaglia ad un Mondiale.

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Nella -66 kg maschile è andata in scena invece la Finale che tutti aspettavano, ovvero l’ennesimo capitolo della rivalità tra i due fenomeni giapponesi Hifumi Abe e Joshiro Maruyama. In palio non c’era soltanto il titolo iridato, ma anche un tassello fondamentale per la selezione olimpica e quindi per la possibilità di giocarsi (da favoriti) l’oro a cinque cerchi in quel di Parigi. Il 25enne fratello di Uta ha prevalso anche quest’oggi (per somma di sanzioni al Golden Score), portandosi dunque a quota 4 vittorie consecutive negli scontri diretti con il rivale e ottenendo a sua volta il quarto sigillo mondiale in carriera. Bronzi al francese Walide Khyar e al mongolo Baskhuu Yondonperenlei.

Foto: IJF

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