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Festival di Sanremo

LIVE Sanremo 2023, 9 febbraio in DIRETTA: Mengoni ancora in testa, risalgono in zona podio Ultimo e Mr. Rain! I Maneskin infiammano l’Ariston

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Maneskin

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LE PAGELLE LIVE

2.06: Per questa terza serata è tutto, grazie per averci seguito e buonanotte! A questa sera!

2.05: Scendono i Coma_Cose, Colapesce e Dimartino, Giorgia ed Elodie ma è ancora tutta da giocare! Questa sera sarà la volta dei duetti. Grandi nomi all’Ariston ed è ancora gara

2.03: Conferma al comando per Marco Mengoni come da pronostico, al secondo posto nemmeno troppo a sorpresa per Ultimo, terzo posto, a sorpresa ma fino a un certo punto, per Mr. Rain, Lazza risale in quarta posizione., Tananai tiene bene

2.02: 5) Tananai, 4) Lazza, 3) Mr. Rain, 2) Ultimo, 1) Mengoni

2.01: 10) Giorgia, 9). Elodie, 8) Colapesce Dimartino, 7) Rosa Chemical, 6) Madame

2.00. 19) Leo Gassmann, 18) Mara Sattei, 17) Articolo 31, 16) Ariete, 15) LDA, 14) Paola e Chiara, 13) Modà, 12) Gianluca Grignani, 11) Coma_Cose

1.59: 28) Sethu, 27) Shari, 26) Will, 25) Anna Oxa, 24) Olly, 23) Gianmaria, 22) Cugini di Campagna, 21) Levante, 20) Colla Zio

1.58: E’ il momento della classifica

1.45: In attesa della classifica al termine della terza serata è il momento di Alessandro Siani sul palco dell’Ariston

1.38: Chiuso il televoto

1.36: Altro pezzo che strizza l’occhio ai teenager che poi finiscono per ascoltare sempre la stessa tipologia di musica

1.33: Will
Stupido
di W. Busetti – S. Cremonini – A. Pugliese
Ed. Eclectic Music Publishing/Thaurus Publishing/
Starpoint International/Universal Music Publishing Ricordi – Milano – Roma – Milano

La nostra storia non è andata come pensi tu
Ti mentirei se ti dicessi non ti penso più
Io in verità mi sono perso
Per me sei il mare aperto
E l’odio è una corrente che ci tira giù
Ti chiedo scusa se poi annego in una lacrima
Ma non riesco a voltare pagina
Parole parole non bastano, siamo occasioni che passano,
Siamo dolori che canterò, so che se torni non basterò
Siamo ferite che ballano, io non sopporto chi parla no,
Siamo dolori che canterò e so che se torni non basterò
Ma a volte io mi sento stupido
Volevo tutto il pianeta stringerlo in una mano
Volevo fare il poeta, ora l’essere umano
E divento pure un po’ banale
Come dirti che se non ci sei non so che fare
E poi ti chiamo subito
Ma dubito che tu voglia rispondermi
Ora che non sei più parte di me
Ora mi chiedo che cosa farai da grande
Ormai ti vedo andare sempre più distante da me
E so che forse tu lo trovi divertente, ma non mi è rimasto niente,
Se non qualche ricordo di noi
Il tempo può andare all’indietro se vuoi
Anche se
Parole parole non bastano, siamo occasioni che passano,
Siamo dolori che canterò, so che se torni non basterò
Siamo ferite che ballano, io non sopporto chi parla no,
Siamo dolori che canterò e so che se torni non basterò
Ma a volte io mi sento stupido
Volevo tutto il pianeta stringerlo in una mano
Volevo fare il poeta, ora l’essere umano
E divento pure un po’ banale
Come dirti che se non ci sei non so che fare
E poi ti chiamo subito
Ma dubito che tu voglia rispondermi
Ora che non sei più parte di me
E a volte io mi sento stupido, ma ruberò le lacrime che ti porta via il vento
Lo sai come mi sento, perché so che mi senti, nel pieno della notte
Mi tremerà la voce, darò la colpa al freddo
E non tornerò
E divento pure un po’ banale
Come dirti che se non ci sei non so che fare
E poi ti chiamo subito
Ma dubito che tu voglia rispondermi
Ora che non sei più parte di me

1.32: Will – “Stupido” (TESTO: William Busetti (Will) MUSICA: Simone Cremonini, Andrea Pugliese)

Una canzone onesta che serve per capire che la stoffa c’è. Senza strafare, molto pop e accattivante: “volevo fare il poeta, ora l’essere umano e divento pure un po’ banale…”

Will è l’ultimo (in ordine alfabetico) dei Big è anche l’ultimo dei sei emergenti scelti con “Sanremo Giovani”. Ha scritto da solo il testo di questa ballata pop per Sanremo, nostalgica e sentimentale, dove si parla di un amore finito che lo ha lasciato perso ad annegare in una lacrima, incapace di voltare pagina. «E poi ti chiamo subito ma dubito che tu voglia rispondermi ora che non sei più parte di me».

1.30: Nella tradizione dei Modà questo pezzo che farà contenti i grandi fans. Niente di nuovo ma alla fine probabilmente di questo avevano bisogno i Modà

1.27: Modà

Lasciami

di F. Silvestre – E. Palmosi – F. Silvestre

Ed. K1078 – Milano

Lasciami… ma regalami un giorno…

Lasciami… quando poi farà buio e vai via di nascosto…

Lasciami… solo un po’ di profumo e un bicchiere con dentro un ricordo, mettici un bacio e veleno con ghiaccio…

Lasciami… ma fallo in silenzio… lasciami… ma ti prego fai in modo che non me ne accorga…

Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il veleno e ho capito la parte [peggiore di me…

Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…

Quella che mi mancherà… quella che non scorderò.

Lasciami… ma regalami un sogno… lasciami… con la nostra canzone e un bicchiere con dentro un tramonto, mettici un bacio e veleno con ghiaccio…

Lasciami… ma non farmi capire… lasciami… col pudore di chi vuole piangere ore…

Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il veleno e ho capito la parte [peggiore di me…

Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…

Quella che mi mancherà… quella che non scorderò.

Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…

Quella che mi mancherà… quella che non scorderò mai.

1.26: Modà – “Lasciami” (TESTO: Francesco Silvestre   MUSICA: Francesco Silvestre, Enrico Palmosi) “Lasciami ma fai in modo che non me ne accorga…” parte quasi sommessa e poi esplode in pieno e familiare stile Modà con intarsi di violino che la impreziosiscono . Sul palco sicuramente guadagnerà punti perchè i ragazzi ci sanno fare e toccano le corde giuste. Il voto aumenterà con le serate.

Il terzo Sanremo dei Modà da Big, il primo dopo 10 anni, potrebbe sembrare a un primo sguardo una canzone d’amore ma, come segnalato in una nota della band, l’autentico tema è la depressione: «Ho bevuto il veleno e ho capito la parte peggiore di me» è una frase che mostra un lato più intimo e personale del gruppo di Kekko Silvestre. Il pezzo, che identifica in un bacio la possibile uscita da un momento difficile, è comunque una ballata intensa in pieno stile Modà che non deluderà i fan.

1.24: Altro pezzo orecchiabile e radiofonico. Non da storia della musica ma carino

1.23: Gianmaria gioca a fare il Tananai di quest’anno. Auguri!

1.22: Gianmaria

Mostro

di G. Volpato – G. Manilardi – V. Centrella – A. Filippelli –

V. Petrozzino – G. Volpato – G. Manilardi

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/

Sony Music Publishing (Italy)/Gorilla Publishing – Milano

Ti ho baciato sulla fronte, sono uscito,

Ho tenuto il bacio che mi hai dato in viso

Per non correre nessun rischio

Ho occupato uno spazio più piccolo

Che mi sono perso? Ero solo distratto, da me

Sono entrato con la macchina in giardino

Perché non vedevo l’ora di tornare

Ora che sorella mia tu sei madre

Dimmi se siamo ancora fratelli

Che mi sono perso? Ero solo distratto, da me

E se correre fuori, mi lascia fermo dentro

Allora spero di stancarmi presto

E se seguendo gli altri, lascio indietro me stesso

Farò di tutto per stare da solo un momento

Ma che ti sembro un mostro?

Guarda che sono apposto

Che mi sono perso, ero solo distratto, da me

Mò che ti sembro un mostro

L’ho pensato pure io un secondo

Che mi sono perso, ero solo distratto,

Stavo pensando a me

Ti ho lasciato sopra il letto un mio libro

Così sai che tornerò

Ma con tutti quanti i letti che ho visto

Con che faccia tornerò?

Voglio entrare nei discorsi deciso,

Ma mi sono perso tanto e che dico?

Se non sai mai di che si parla tanto vale star zitto

E se le stelle fuori mi hanno tenuto sveglio

Vuol dire che ho avuto più di un pensiero

Se per allontanarsi basta prendere spazio

Allora diamogli un senso

Ma che ti sembro un mostro?

Guarda che sono apposto

Che mi sono perso, ero solo distratto, da me

Mò che ti sembro un mostro

L’ho pensato pure io un secondo

Che mi sono perso, ero solo distratto,

Stavo pensando a me

Ma che ti sembro un mostro

1.21: Gianmaria – “Mostro” (TESTO: Gianmaria Volpato, Gianmarco Manilardi MUSICA: Gianmaria Volpato, Gianmarco Manilardi, Vito Petrozzino, Antonio Filippelli, Vincenzo Centrella)

Riconoscibile ma forse troppo con il rischio del già sentito. Lui piace e piacerà: “e se correre fuori mi lascia fermo dentro…ma che ti sembro un mostro?”. Curiosa di vederlo sul palco dell’Ariston.

Gianmaria è un altro dei sei esordienti a Sanremo scelti a “Sanremo Giovani”. La vocalità del giovane cantautore si rifà a quella del nuovo pop italiano, ma nel ritornello una cassa ritmata porta questo pezzo in territori più vicini all’elettronica. «Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto» è il ritornello di un pezzo dedicato non a un sentimento romantico, ma agli affetti famigliari: «Ora che sorella mia sei madre, dimmi se siamo ancora fratelli»

1.19: Operazione complicata, quella di Shari che punta tutto sull’r&b. Ritmo sincopato che in Italia non ha mai attecchito

1.18: Shari

Egoista

di S. Noioso – L. Fenudi – R. Puddu – M. Pisciottu – S. Noioso

Ed. Sugarmusic/Lebonski/Brioche Ed. Mus./Red Music Edizioni Musicali/Senza Dubbi – Milano – Olbia (SS) – Milano – Modena

 

Forse vorrei una ragazza normale

Che mi guardi e mi sorrida mentre le scrivo canzoni d’amore

Forse vorrei qualcuno da idealizzare

Che mi tenga apposto il cuore

Mentre svuoto la mente e forse

Forse vorrei un uomo che mi ascolti

Parlare dei problemi e dei posti in cui vorrei abitare

Forse vorrei

Solo qualcuno d’amare

Per poi fargli del male

Ci fossi tu qua con me

Mi sentirei un po’ meno egoista

Mentre stappo sta birra che sa di the

Tu qua con me saresti un po’ meno egoista

Prendi in mano la vita un po’ com’è

E sali

Sali per la montagna dei miei pensieri e arrivi in cima

Ti sembra normale guardarmi così

Che neanche mi accorgo e sei dentro i miei jeans

E il weekend passato l’ho passato in prima fila

Dal divano osservavo in silenzio la vita crollarmi davanti

Cerco di distrarmi

Ma mi perdo il film

Siamo distanti

Voci sognanti

Diventano addì

Ho bisogno di qualcuno

Per sollevarmi se mi chiudo

Non mi servisse più il tuo aiuto

Ti avrei mandato già a fanculo

Odio chi non ha mai amato ma dice di averlo fatto (come te)

Odio chi non prova niente e poi gioca col cuore di un altro (come me)

Ci fossi tu qua con me

Mi sentirei un po’ meno egoista

Mentre stappo sta birra che sa di the

Tu qua con me saresti un po’ meno egoista

Prendi in mano la vita un po’ com’è

E sali

Sali per la montagna dei miei pensieri e arrivi in cima

Forse vorrei, vorrei, vorrei, vorrei

Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista, egoista

Forse vorrei, vorrei, vorrei, vorrei

Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista, egoista

Shari – “Egoista” (TESTO: Shari Noioso MUSICA: Shari Noioso, Maurizio Pisciottu (Salmo), Luciano Fenudi, Riccardo Puddu)

In quota Madame ma coraggiosa. Una delle più contemporanee e meno sanremesi. Con un finale in crescendo “Vorrei, vorrei, ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista”

C’è anche il rapper-fenomeno Salmo tra gli autori della musica di questo brano, con cui debutta a Sanremo l’esordiente Shari, scelta durante lo show “Sanremo Giovani”. La giovane artista ha una vocalità che è quella tipica delle nuove generazioni del pop italiano, ma nel brano il parlato si unisce in modo inaspettato con una melodia che, con l’aiuto di un arrangiamento intelligente, entra di diritto nei territori del soul. «Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista mentre stappo sta birra che sa di the» è la frase da segnare di un brano dove si abbattono con onestà alcune barriere delle convenzioni sociali (e musicali) legate alla sessualità.

1.16: 45525 il numero per le donazioni a favore delle vittime del terremoto in Turchia

1.13: Vestito nero lungo per la terza uscita di Paola Egonu con palla da volley in mano

1.12: “Siamo cause perse”, possibile…

1.10: Il ritmo è indiavolato. Pezzo che ammicca ai più giovani e in quell’area riscontrerà successo

1.09: Sethu

Cause perse

di M. De Lauri – G. De Lauri

Ed. Carosello Edizioni Musicali e Discografiche C.E.M.E.D./Starpoint International/

MB Massimo Bandinelli/E Ventures – Milano – Roma – Milano

 

Eddai non puoi

Farmi sempre le stesse tre domande

Lo sai che ho

Sogni troppo grandi per queste tasche

Ma

Chiedi scusa anche a papà

Se mi parli e sto per aria

Se ho una testa dimmerda

Ma qua fuori è una guerra

Mollami almeno un momento

E spiegami com’è che si fa

Triste vedere niente cambia col tempo

E io sto da solo con il cuore a metà

Siamo due cause perse

Me Io dicevi sempre

Ho messo i tappi alle orecchie

Siamo due cause perse

Eddai non puoi

Farmi sempre quelle solite facce

Non hai nemmeno detto ciao

Nemmeno detto ciao prima di andartene

E ti sto odiando ma al contrario

Forse sono solo sadico

E ho una testa di merda

Ma qua fuori è una guerra

È una guerra

Mollami almeno un momento

E spiegami com’è che si fa

Triste vedere niente cambia col tempo

E io sto da solo con il cuore a metà

Siamo due cause perse

Me Io dicevi sempre

Ho messo i tappi all’orecchie

Siamo due cause perse

La luce dei bar

Non mi illumina

Paranoia

Se tu non sei qua ma ho

Buchi nei miei jeans dove ho messo i sogni

La testa va in tilt con i tuoi discorsi

Brucio questi anni come se non li avessi

Come siga spente sui polsi

Mollami almeno un momento

E spiegami com’è che si fa

Triste vedere niente cambia col tempo

E io sto da solo con il cuore a metà

Siamo due cause perse

Me Io dicevi sempre

Ho messo i tappi all’orecchie

Siamo due cause perse

1.08: “Pioverà per sempre”. L’ultima pubblicazione vede un’apertura del percorso dell’artista verso la direzione di una Trap più melodica, alternando lo scream alla voce in un’ottica più pop.

Il 2021 e il 2022 sono anni in cui vengono pubblicati diversi featuring: Sethu collabora, fra gli altri, con Don Said, gli ISIDE, Wako, Anzij e Claudym. Con quest’ultima apre i concerti dei Pinguini Tattici Nucleari al Forum D’Assago e Willie Peyote a Milano. Nel 2022 Sethu pubblica il nuovo singolo “Giro di notte”. MTV Italia lo sceglie come Artista del mese di settembre, mentre viene invitato ad esibirsi all’evento PLUG MI insieme ad altri artisti della scena urban italiana come Shiva e Rhove. Sethu ama gli anime, gli scheletri e il colore nero. Il suo idolo è Kanye West e fondamentalmente è un inguaribile doomer. Nel 2022 partecipa a Sanremo Giovani con il brano “Sottoterra”.

1.06: Il pezzo è orecchiabile, piace anche al pubblico dell’Ariston che la riempie di applausi

1.04: Per fortuna canta meglio di come si è vestita…

1.03: Ariete

Mare di guai

di E. D’Erme – A. Del Giaccio – D. Faini – V. Centrella

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Puro – Milano

 

Tu, tu eri più bella di me

E adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire

Perse, noi perse senza un perché

E c’è una torre di piatti che aspetta in cucina

E una foto di te sotto il mio cuscino

E vorrei sapere che si prova se resti

Non voglio più perderti nel chiaro di luna

Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi

Tutto ciò che amo mi fa sempre paura

Uniamo i respiri sento caldo la mattina

Tu buttati con me, mare di guai

Non so nuotare in una vasca

Piena di squali, piena di squali

Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito

E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo

Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu

Sai, sai, sai prenderti gioco di me

Di quel giardino che ho dentro annaffiavi il cemento

Io ti vorrei dire (io ti vorrei dire)

Che vorrei sapere che si prova se resto

Non voglio più perderti nel chiaro di luna

Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi

Tutto ciò che amo mi fa sempre paura

Uniamo i respiri sento caldo la mattina

Tu buttati con me, mare di guai

Non so nuotare in una vasca

Piena di squali, piena di squali

Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito

E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo

Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu

È lunedì

La luna sembra un po’ arrabbiata

Come mai

Stanotte non sei più tornata

Sono qui

Con la finestra spalancata

Forse ho perso, forse ho perso

Uniamo i respiri senti che caldo stamattina

Tu buttati con me, mare di guai

Non so nuotare in una vasca

Piena di squali, piena di squali

Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito

E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo

Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu

1.02: Ariete – “Mare di guai” (TESTO: Arianna del Giaccio Edoardo D’Erme (Calcutta) MUSICA: Dario Faini (Dardust), Vincenzo Centrella)

Felice che una ragazza così giovane riesca ad essere originale senza eccessive trovate musicali o vocali. Leggera e semplice come una mattina di primavera o una sera dove “non voglio più perderti nel chiaro di luna, ci siamo incontrate dentro momenti pessimi…”. Si rivolge esplicitamente a una lei, liberamente.

La giovane artista, al suo esordio a Sanremo, porta in gara una fresca ballata sentimentale dedicata a una ragazza, e canta la ricerca di un amore che è anche un sostegno (ill ritornello recita: «Tu buttati con me, mare di guai, non so nuotare in una vasca piena di squali»). L’originale arrangiamento di Dario “Dardust” Faini riesce a mettere insieme elementi più tradizionali a sonorità contemporanee. Il testo è scritto da Ariete con il cantautore Calcutta, che di suo ci ha messo forse il gusto dei dettagli quotidiani, come le foto di un amore lasciate sotto il cuscino oppure «una torre di piatti che aspetta in cucina».

1.00: Articolo 31 nostalgici, J Ax sta “invecchiando” bene. Sempre più intreccio rock e rap

0.57: Articolo 31

Un bel viaggio

di A. Aleotti – L. P. Aleotti – F. Abbate – V. Perrini – A. Colangelo – W. Perrini – D. Silvestri

Ed. Abramo Allione Ed. Mus/Prestigio/Brioche Ed. Mus./

Willy L’Orbo/Alma/Heirloom/Warner Chappell Music Italiana/

Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/Red Music Edizioni Musicali – Milano

 

Com’eravamo belli

In queste vecchie foto,

Due martelli

Anche se non battevamo chiodo.

Io e te scappati da un quartiere velenoso,

A differenza loro abbiamo trasformato

L’eternit in oro.

Là, dove scegli o lavori per due spicci

O spacci pezzi,

Per noi era una miniera di diamanti grezzi.

Vestiti larghi, amici stretti,

Avevamo la visione anche senza farci i funghetti.

La fantasia viaggiava,

Celebrità da strada,

Ma ai nostri non bastava,

Come la busta paga,

Non volevamo una storia italiana,

Con la prima che ci sta

Che metti incinta

E ci metti su casa.

Non volevamo crescere,

Ma è successo tutto a un tratto

E fai tutte le cose che

Giuravi non avresti fatto.

Anche morire giovani non puoi più perché

Adesso c’hai la family e dipende da te.

Non volevamo crescere,

Che ansia e stress,

Però è un bel viaggio.

Poi ce l’abbiamo fatta,

All’inizio era una pacchia,

Come Frank Sinatra con la Mafia.

Ma poi diventa un lavoro e il lavoro diventa ansia,

Tipo che ti senti solo a mandare avanti la baracca,

Poi darsi il cinque,

Ma senza guardarsi in faccia,

Solo perché squadra che vince non si cambia,

Ma se sei in gabbia prima o poi scoppi di rabbia come un bimbo che si porta la palla,

Vaffanculo basta.

Così che dopo abbiamo scritto il manuale su come trasformare un socio in un rivale.

Su come misurare vita e successo,

Che se a me va male

Godo perché a te va peggio.

Non volevamo crescere,

Ma è successo tutto a un tratto

E fai tutte le cose che

Giuravi non avresti fatto.

Anche morire giovani non puoi più perché

Adesso c’hai la family e dipende da te.

Non volevamo crescere,

Che ansia e stress,

Però è un bel viaggio.

Che viaggio…

E poi

Ci siamo odiati davvero,

Lei t’ha lasciato e ridevo,

Tua mamma è volata in cielo

E al funerale non c’ero.

Un uomo è come il vino

Il tempo lo impreziosisce,

Invece quello cattivo

Invecchiando si inacidisce.

Quindi che l’orgoglio si fotta,

Siamo stati due coglioni infatti funzioniamo in coppia.

Nella vita gli amici li scegli,

Noi siamo quelli

Che si vogliono bene anche quando si fanno la guerra,

Come i fratelli.

Non volevamo crescere,

Ma è successo tutto a un tratto

E fai tutte le cose che

Giuravi non avresti fatto.

Anche morire giovani non puoi più perché

Adesso c’hai la family e dipende da te.

Non volevamo crescere,

Che ansia e stress,

Però è un bel viaggio…

0.56: Articolo 31 – “Un bel viaggio” (TESTO: Alessandro Aleotti (J-Ax), Luca Paolo Aleotti, Federica Abbate   MUSICA: Antonio Colangelo, Daniele Silvestri, Wladimiro Perrini, Vito Perrini (DJ Jad))

“Non volevamo crescere ma è successo tutto a un tratto e fai le cose che giuravi non avresti fatto”  è la bella sintesi del racconto onesto di questa canzone che poi è il bel viaggio nella vita del titolo. Con sana e consapevole naturalezza gli Articolo 31 cantano i loro stessi cinquantenni. Apprezzabili.

Il primo Sanremo degli Articolo 31 arriva con una canzone dove J-Ax confronta le immagini della sua gioventù, e quella del compagno di squadra Dj Jad, con l’inevitabilità del diventare grandi, nel bene e nel male. Il “bel viaggio” del titolo è proprio quello di ritrovarsi adulti: «Non volevamo crescere, ma è successo tutto a un tratto, e fai tutte le cose che giuravi non avresti fatto» è un ritornello che si incolla immediatamente in testa. Ma la canzone è anche la storia di come i due hanno litigato («Abbiamo scritto il manuale su come trasformare il socio in un rivale») e poi si sono riappacificati. Non possono mancare i distintivi “scratch” di Dj Jad. Al testo collabora la cantautrice Federica Abbate.

0.55: L’omaggio al più grande compositore del ‘900, Burt Bacharach, scomparso oggi a Los Angeles all’età di 94 anni

0.48: L’ovazione dell’Ariston per Anna Oxa, penalizzata dai giornalisti ma che saprà risalire la china. Addirittura il coro Anna Anna

0.47: La Regina ha sfoderato un altro pezzo che resta in mente, il ritornello invita a cantare.

0.45: Anna Oxa

Sali (Canto dell’anima)

di A. Oxa – F. Bianconi – Kaballà – F. Zanotti

Ed. Oxarte – Chiasso

 

Bocche piene di falsità che nutre il mondo

Mani prive di dignità, votate a Dio

Sali, uomo, sali e dimentica

Sali e ritorna alla (tua) nascita

Occhi dell’ambiguità dei nostri tempi

Vite frammentate senza verità

Sali, donna, sali e resuscita

Sali e ritorna alla (tua) nascita

Libera l’anima

Come rondini la sera

Vola libera

Nitida come il canto dell’anima

Come stella dell’aurora

Di un mattino che non c’è

E che non ha nome

Arca dell’umanità andata a fondo

Cuori puri mangiati dall’avidità

Sali e poi un’altra vita tu

Vivrai, Vivrai, Vivrai,

Vivrai, Vivrai, Vivrai,

Vivrai, Vivrai, Vivrai

Libera l’anima

Come stella dell’aurora

Di un mattino che non c’è

Sali… sali… Rosa… sali

Come stella dell’aurora

Di un mattino che non c’è

E che non ha nome… oh…

Che non ha nome

Oh… oh… oh… oh… oh… oh… oh…

Nitida l’anima

Come stella dell’aurora

Di un mattino che non c’è

E che non ha nome

0.44: Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)”     (TESTO: Anna Oxa, Francesco Bianconi, Kaballà MUSICA: Fio Zanotti)

“Vite frammentate senza verità…libera l’anima”. La musica ci riporta la Oxa migliore con testo profondo e cucito sui suoi pensieri di oggi. Poteva correre moltissimi rischi invece è una gran bella canzone difficile da interpretare a cui lei, sono certa, renderà giustizia.

Ci sono anche anche Francesco Bianconi (leader dei Baustelle) e Kaballà tra gli autori del brano pop, ma dal retrogusto soul, con cui Anna Oxa torna a Sanremo per la quindicesima volta. La straordinaria voce dell’artista esplode davvero nel ritornello, dove recita: «Libera l’anima come rondini la sera, vola libera, nitida come il canto dell’anima». Il brano sembra invitare l’essere umano ad abbandonare le falsità del mondo, le ambiguità e le «vite frammentate senza verità» per ascendere, appunto, a un livello di coscienza superiore.

0.40: Pezzo di facile ascolto, non resterà nella storia. Fa ballare

0.39: Olly

Polvere

di F. Olivieri – E. Lovito – J. Boverod – F. Olivieri – E. Lovito

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Warner Chappell Music Italiana/

Brioche Ed. Mus./Platinum Squad Independent Label/MZ Management/CVLTO Music Group/

Red Music – Milano – Torino – Milano

 

Io

Innamorato

Come i ciechi con gli odori

Come i muti coi rumori

Come gli altri, come noi

Ero distratto

Come un bimbo con un gioco

Come un lupo con il fuoco

Che se lo agiti, scappa via

E stavo sotto a un nuvolone

Poi mi sono accorto che

Più lontano c’era il sole aaaaaa

Stavo in uno scatolone

C’era scritto “fragile”

E sembra facile però

Su di me

Solo polvere

Facciamo un giro

Se piove, piove, fino a che

Non ci si bagnerà il cuore, cuore

Io e te

Ma su di me

Solo polvere

Vuoi sapere che si vede

Qui da sopra a uno scaffale

Io che ho molta fantasia

Vedo mare, mare, mare

Vedo Dio mentre pittura

Che sorride perché sa

Che se fa una sbavatura

Poi non la cancellerà

Io

Davo peso alle parole

Poi mi sono accorto che

Mi coprivano dal sole aaaaaaa

Ho visto uno scatolone

C’era scritto “fragile”

Ma che senso ha?

Facciamo un giro se

Piove, piove, fino a che

Non ci si bagnerà il cuore, cuore

Io e te

Ma su di me

Solo polvere

Facciamo un giro se

Piove, piove uhhhh

E ci si bagnerà il cuore, cuore uhhh

Ma su di me

Solo polvere

Su di me

Solo polvere

Su di me

Solo polvere

Su di me

Solo polvere

Su di me

Solo

0.38: Olly – “Polvere” (TESTO: Federico Olivieri (Olly), Emanuele Lovito MUSICA: Federico Olivieri, Emanuele Lovito, Julien Boverod)

“Davo peso alle parole poi mi sono accorto che mi coprivano dal sole..” è una delle frasi azzeccate dell’incalzante brano di Olly che, al netto dell’unz unz, porta a casa un brano contemporaneo e discreto.

Il ritmo accelera vertiginosamente con Olly, un altro dei sei emergenti scelti nella serata di “Sanremo Giovani”. «Ma su di me solo polvere» canta il giovane artista che nel suo brano di Sanremo parla di fragilità, distrazioni, e di una pioggia capace di bagnare il cuore

0.30: Collegamento con Fiorello e al suo fianco c’è Lillo nei panni di Posaman

0.23: Un pezzo in stile Pooh per i Cugini di Campagna. Arie anni 70/80, quello che ci si attendeva dai Cugini

0.21: I Cugini Di Campagna

Lettera 22

di D. Mangiaracina – V. Lucchesi – F. Gargiulo –

D. Mangiaracina – V. Lucchesi

Ed. Woodworm Publishing Italia/Sony Music Publishing (Italy)/BKM Production – Arezzo – Milano

 

Io non sono altro che un bambino

Che non sa contare

E vorrebbe dirti che gli manchi

Senza le parole

Io non sono altro che un dottore

Che si è fatto male

Io non sono altro che un palazzo

In costruzione e cade

Se mi guardi con quegli occhi amore

Mi farai morire

Io non sono altro che una storia

Che non sa finire

Io non sono altro che un giardino

Senza neanche un fiore

Io senza di te non sono altro che

La parola “amore”

E con questo amore tornerei

A dirti che ci vuole altro

Per convincermi a rinchiuderti

Dentro un singhiozzo

Altro per lasciarmi in un riflesso

Dentro a uno specchio

E non era mai il momento giusto

E non era mai il momento giusto

Per parlare

Non lasciarmi solo

Non lasciarmi qui

Non lasciarmi solo

Non lasciarmi qui

Ora che ho trovato le parole

Già mi salta il petto

Come treni in corsa tra le nuvole

Uno spazio altro

Come due uragani che distruggono

Ma per dispetto

Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo

Se non guardi il mondo come lo guardo anch’io.

Non lasciarmi solo

Non lasciarmi qui

Non lasciarmi solo

Non lasciarmi qui

Non lasciarmi solo

Non lasciarmi qui

Non lasciarmi solo

Non lasciarmi qui

0.22: I Cugini di Campagna – “Lettera 22” (TESTO: Veronica Lucchesi Dario Mangiaracina   MUSICA: Veronica Lucchesi Dario Mangiaracina Fabio Gargiulo)

Parte negli anni 70, ma atterra nei 2000 con quel “non lasciarmi solo” reiterato e convinto. Un po’ Pooh ma con il tocco evidente e molto ben assestato dei Rappresentante di lista. Inaspettata.

Come ormai sappiamo da tempo, la canzone dei Cugini di Campagna per Sanremo è firmata da La Rappresentante di Lista. E questo strano incontro tra due gruppi così diversi, all’apparenza incompatibili, ha creato “Lettera 22”, una canzone pop che nel ritornello flirta con la dance Anni 80 e dove si trova un’inaspettata alchimia tra gli elementi più moderni e quelli più classici, dando grande spazio alla voce di Nick Luciani. «Non lasciarmi solo, non lasciarmi qui» sono le parole di un ritornello che sarà sulla bocca di tutti.

0.16: Entra sul palco Rocio Munoz Morales, che torna sul palco dell’Ariston dove ha già presentato il Festival

0.13: Lasciami dove ti pare il titolo del singolo di Massimo Ranieri

0.10: Entra sul palco Massimo Ranieri. Non ci sarà questa sera Peppino di Capri che ha avuto un abbassamento di voce. proverà ad esserci domani sera

0.08: You are my everything dei Real Thing, poi ripresa da Marina Rei con Primavera ricorda tanto il pezzo di Leo Gassmann scritto dai Pinguini Tattico Nucleari

0.06: Leo Gassmann in canottiera bianca sul palco dell’Ariston

0.06: Leo Gassmann

Terzo cuore

di R. Zanotti – L. Gassmann – G. Pesenti – M. Paganelli – R. Zanotti

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Padova

 

Quando mi hai letto la mano

Ci hai visto mille problemi e mille guai

Dovevi starmi lontano

Ma mi hai risposto che tu non scappi mai

Ci siam lasciati e ripresi

Come i trapezisti del Cirque Du Soleil

Ma non ci siamo mai arresi

Abbiamo contato le stelle come fossero nei

Di una storia straordinaria quanto incasinata

Quando ci concederemo un po’ di acqua passata

Come fanno i buoni amici

O le strade di Parigi

Per sentirsi meglio

So che hai riso quando ho detto che io ho

Tre cuori dentro al petto

Ma ora no, non so quale inseguirò

Perché mi sembra inutile

E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa

Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta

E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole

Maledetto terzo cuore!

Penso di avere talento

Per trasformar le sfide in sfighe ormai

Non so più cosa sento, no

E guardo solamente serie crime

Mi illuderò che ci sia un colpevole per ogni male

Si però è una bugia perché spesso le cose succedono e amen

Era una storia straordinaria quanto incasinata

Quando ci concederemo un po’ di acqua passata

Come fanno i buoni amici

O le strade di Parigi

Per sentirsi meglio

So che hai riso quando ho detto che io ho

Tre cuori dentro al petto

Ma ora no, non so quale inseguirò

Perché mi sembra inutile

E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa

Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta

E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole

Maledetto terzo cuore!

Non mi importa di avere ragione se poi resto sempre da solo

Meglio avere torto con te

Forse voli in un cielo migliore ma giuro che non ti abbandono

Sei il mio terzo cuore

So che hai riso quando ho detto che io ho

Tre cuori dentro al petto

Ma ora no, non so quale inseguirò

Perché mi sembra inutile

E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa

Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta

E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole

Maledetto terzo cuore!

0.05: Leo Gassmann – “Terzo cuore”   (TESTO: Riccardo Zanotti, Leo Gasmann   MUSICA: Riccardo Zanotti, Giorgio Pesenti, Marco Paganelli)

Si sente fortissimo il tocco di Riccardo Pinguini Zanotti nella scelta delle parole  “quando ci concederemo un po’ di acqua passata come fanno i buoni amici o le strade di Parigi…” perchè una storia finita possa sdrammatizzare anche  se stessa. Incalzante e orecchiabile. Gassmann in assenza di ballata risulta più coraggioso.

La canzone di Leo Gassmann, vincitore a Sanremo tra le Nuove proposte nel 2020 (e figlio di Alessandro), è stata scritta con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Quali sono i tre cuori che una persona porta nel petto? Il primo è quello che regala la capacità di ridere, il secondo quella di sconfiggere le avversità. E poi, c’è quello che soffre perché non riesce a dimenticare un amore: «Ci siamo lasciati e ripresi come i trapezisti del Cirque de Soleil» dice a un certo punto Leo. Ed è proprio su questo «Maledetto terzo cuore» che è incentrata questa ballata pop molto radiofonica.

0.00: Se ti aspetti qualcosa di nuovo dai Coma_Cose resti deluso ma sono un porto sicuro per chi cerca un testo vero, soave, romantico

23.59: Coma_Cose

L’addio

di F. Zanardelli – F. Mesiano – F. Dalè – C. Frigerio – F. Zanardelli

Ed. Warner Chappell Music Italiana/Asian Fake – Milano

Essere veri quanto può far male

Quando non è concesso litigare

Per non deludere le aspettative

Dopo sei anni di diapositive

Nel camerino il pianto cola il trucco

Restare zitti per non maledirsi

Come un silenzio che racconta tutto

La cicatrice quando togli il piercing

Davanti al mio cuore c’è una ringhiera

Sul tuo che è sempre stato uno strapiombo

Lo sai che mi è piaciuto anche caderci

Sì, però mica poi toccare il fondo

Magari è solo questa vita strana

Con le valigie sempre mezze fatte

Magari è solo che ci si allontana

Se si vuole ciò che si combatte

E sparirò ma tu promettimi che

Potrò sempre ritornare da te

Se mi dimentico me, com’ero

Quando l’orgoglio era ancora intero

E comunque andrà

L’addio non è una possibilità

E forse arriverà davvero il giorno

In cui diventerai solo un ricordo

O ce ne andremo via come uno stormo

Che con l’autunno poi farà ritorno

Quel tempo trascorso

Non puoi cancellarlo

Ti resta sul volto

Sarò come quel fumo

Che disegna sul muro

La cornice che hai tolto

C’era una foto dove ci guardiamo

Gli occhi felici dopo i giorni brutti

Ed ogni tanto lo dimentichiamo

Ma il nostro fuoco lo hanno visto tutti

Forse diventeremo due stranieri

In viaggio su respiri più leggeri

Chissà se piloti o passeggeri

E sparirò ma tu promettimi che

Potrò sempre ritornare da te

Se mi dimentico me, com’ero

Quando l’orgoglio era ancora intero

E sparirai ma tu promettimi che

Vorrai sempre ritornare da me

Se ti dimentichi te com’eri

Quando non c’ero tra i tuoi pensieri

E comunque andrà

L’addio non è una possibilità

Non è una possibilità.

23.58: Coma_Cose – “L’addio” (TESTO: Fausto Zanardelli Francesca Mesiano MUSICA: Fausto Zanardelli, Fabio Dalè, Carlo Frigerio)

“Comunque andrà l’addio non è una possibilità” è una delle tante frasi azzeccate di questa canzone (ma l’unica cantata a due voci sul finale) che racconta una storia che passa ma resiste con immagini azzeccate e un ritmo affascinante “E sparirò ma tu promettimi che potrò sempre ritornare da te“. I Coma Cose sono difficili da cogliere al primo ascolto, ma sono bravi davvero.

Dopo due anni riecco a Sanremo i Coma_Cose con una canzone dove ritroviamo ancora una volta il loro gusto per le rime e per immagini concrete e sorprendenti («Sarò come quel fumo che disegna sul muro la cornice che hai tolto» è subito da segnare), nel raccontare, stavolta, la necessità di allontanarsi, senza dimenticare però tutto ciò che è stato vissuto. «E sparirò, ma tu promettimi che potrò sempre ritornare da te». Perché l’addio del titolo «Non è una possibilità». E alla fine l’amore trionfa.

23.52: Intervento all’acqua di rose… La sofferenza, la storia, le sconfitta, la rinascita. Speriamo di vederla presto con la maglia dell’Italia

23.43: E’ il momento dell’intervento di Paola Egonu, al suo fianco c’è Amadeus e si parlerà di razzismo

23.42: Ma che mare, ma che mare rischia di diventare uno dei tormentoni dell’anno. C’è Battisti o gli Audio 2

23.41: Rischiano un po’ di ripetersi ma Colapesce e Dimartino sono piacevoli all’ascolto, autoironici

23.39: Colapesce Dimartino

Splash

di A. Dimartino – L. Urciullo

Ed. Sugarmusic/Sony Music Publishing (Italy)/Don’t Panic! – Milano – Castel Maggiore (BO)

 

Campi sconfinati

Che si arrendono alla sera

Qualche finestra accesa

Mentre il vento arpeggia

Una ringhiera

Tu vivresti qui per sempre

Dici che dovrei staccare

Un po’ la mente

Ma io

Ma io lavoro per non stare con te

Preferisco il rumore delle metro affollate

A quello del mare

Ma che mare ma che mare

Meglio soli su una nave

Per non sentire il peso delle aspettative

Travolti dall’ immensità del blu

Splash

Vorrei svegliarmi più tardi al mattino

Cambiare vita baciarti nel grano

In sudamerica

Ma l’entusiasmo poi se ne va

Questa sera mi nascondo

Mentre i miei pensieri

Vanno per il mondo

Ma io

Ma io lavoro per non stare con te

Preferisco il rumore delle metro affollate

A quello del mare

Ma che mare ma che mare

Meglio soli su una nave

Per non sentire il peso delle aspettative

Travolti dall’ immensità del blu

Splash

Sorrido alle Seychelles

Mi annoio a Panama

La vita è un baccarat

Balliamo vieni qua

Perdonami

Non ci capisco mai

Mi dici lascia stare

Sono qua

Ma io, io

Ma io lavoro per non stare con te

Preferisco il rumore dei cantieri infiniti

A quello del mare

Ma che mare ma che mare

Come stronzi galleggiare

Per non sentire il peso delle

Aspettative

Vado via senza te

Mi tuffo nell’immensità del blu

Splash

23.38: Colapesce Dimartino – “Splash” (TESTO e MUSICA: Lorenzo Urciullo (Colapesce, Antonio Di Martino)

Elegante e avvincente ma devo risentirla per capire se farà il bis di Musica leggerissima. Perchè questi due ragazzi si svelano poco a poco e possono rendere poesia anche un racconto apparentemente semplice “Ma io lavoro per non stare con te preferisco il rumore delle metro affollate a quello del mare…”

Due anni dopo l’enorme successo di “Musica leggerissima”, il formidabile duo siciliano formato da Colapesce e Dimartino torna al Festival di Sanremo con un pezzo veloce, dal ritmo irresistibile e caratterizzato da sonorità vintage, con un testo suggestivo e ironico che in qualche modo ribalta i cliché della canzone romantica estiva: «Ma che mare, meglio soli su una nave per non sentire il peso delle aspettative». Lo «Splash!» è un tuffo liberatorio che conclude il brano.

23.35: Completo rosso per Guè Pequeno che si esibisce con Mollami, cover degli ini Kamoze (Here comes the hotstepper)

23.30: Collegamento con la Costa Smeralda dopo la pubblicità con Guè Pequeno

23.28: Altra interpretazione accorata, l’Ariston appl,aude durante il pezzo e alla fine arriva l’ovazione, la più fragorosa, di questa sera

23.26: Si canta già con Marco Mengoni, prima parte dolcissima, poi sale il ritmo, pezzo che mette d’accordo tutti

23.24: Marco Mengoni

Due vite

di M. Mengoni – D. Petrella – D. Simonetta – D. Petrella

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Eclectic Music Group/Garage Days/No Comment Opificio Musicale – Milano – Napoli – Milano

 

Siamo i soli svegli in tutto l’universo

E non conosco ancora bene il tuo deserto

Forse è in un posto del mio cuore

Dove il sole è sempre spento

Dove a volte ti perdo

Ma se voglio ti prendo

Siamo fermi in un tempo così

Che solleva le strade

Con il cielo ad un passo da qui

Siamo i mostri e le fate

Dovrei telefonarti

Dirti le cose che sento

Ma ho finito le scuse

E non ho più difese

Siamo un libro sul pavimento

In una casa vuota

Che sembra la nostra

Il caffè col limone

Contro l’hangover

Sembri una foto mossa

E ci siamo fottuti ancora una notte

Fuori un locale

E meno male

Se questa è l’ultima

Canzone e poi la luna esploderà

Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai

Qui non arriva la musica

E tu non dormi

E dove sarai

Dove vai

Quando la vita poi esagera

Tutte le corse gli schiaffi gli sbagli che fai

Quando qualcosa ti agita

Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai

Che giri fanno due vite

Siamo i soli svegli in tutto l’universo

A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto

Che nessuno si sente così

Che nessuno li guarda più i film

I fiori nella tua camera

La mia maglia metallica

Siamo un libro sul pavimento

In una casa vuota

Che sembra la nostra

Persi tra le persone

Quante parole

Senza mai una risposta

E ci siamo fottuti ancora una notte

Fuori un locale

E meno male

Se questa è l’ultima

Canzone e poi la luna esploderà

Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai

Qui non arriva la musica

E tu non dormi

E dove sarai

Dove vai

Quando la vita poi esagera

Tutte le corse e gli schiaffi gli sbagli che fai

Quando qualcosa ti agita

Tanto lo so che tu non dormi

Spegni la luce anche se non ti va

Restiamo al buio avvolti

Solo dal suono della voce

Al di là della follia che balla in tutte le cose

Due vite guarda che disordine

Se questa è l’ultima

Canzone e poi la luna esploderà

Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai

Qui non arriva la musica

Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai

Che giri fanno due vite

Due vite

23.23: Marco Mengoni – “Due vite”   (TESTO: Davide Petrella, Marco Mengoni MUSICA: Davide Petrella, Davide Simonetta)

Non è una ballata pura, ma avvince comunque come i violini che la attraversano e, quando esplode, diventa subito familiare e trasforma una domanda in una consolazione “Persi tra le persone quante parole senza mai una risposta…”. Marco cresce di Sanremo in Sanremo. In odor di podio.

A dieci anni dalla vittoria con “L’essenziale”, Marco Mengoni torna al Festival di Sanremo con una ballata dove il cantante ha la possibilità di sfruttare la sua voce con grande effetto e profondità. Nel testo, firmato con Davide Petrella, Marco parla attraverso immagini e suggestioni, più che con una tradizionale narrazione, di “Due vite” incrociate in un amore che resiste, che è pronto a tutto, fatto anche di piccole cose («Il caffè col limone contro l’hangover»), fino a raccontare quella voglia di isolarsi dal caos del mondo: «Restiamo al buio avvolti solo dal suono della voce al di là della follia che balla in tutte le cose».

23.22: Acchiappa il funky dei Colla Zio. Può essere un progetto interessante anche se il funky in Italia ha spesso avuto vita breve. Si può sempre cambiare strada però

23.20: Colla Zio

Non mi va

di A. Malatesta – A. Arminio – F. Lamperti – T. Bernasconi – T. Manzoni – A. Malatesta – A. Arminio – F. Lamperti – T. Bernasconi – T. Manzoni – G. Pesenti

Ed. Sony Music Publishing (Italy)/Woodworm Publishing Italia/BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Arezzo – Milano – Padova

 

Resta qui un’altra notte con me

Resta qui un’altra notte sto male

Non voglio stare male

Cos’hanno più di me?

Non voglio stare male, male

Quelli che puliscono i cessi

Poi c’è chi fa sesso, chi wrestling, gli onesti

Molti che prendono in giro se stessi

Ma tu non sei nessuna di questi

Tu sei come tabacco

Io matto uno scacco

Sai bene che ti chiamo solo quando ho voglia

Ci ripetiamo perché siamo la storia

Dici troppo “che noia” e ti rovini la forma

Faccio la fine del topo

Se gioco e lo sapevo

Ti voglio e non ti chiedo di più, ma come si fa

Mi piace la tua bocca e “La spada nella roccia”

Mi chiamano Artù all’università

Sei la fine ad est

Piazza Tienanmen

Ho una scia di passi sull’oceano

Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi

Resta qui un’altra notte con me

Io sto male male male

Se non so dove sei, se mi pensi

Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma

Non mi va

Il mare ti indirizza alla Savana

Lei mi dice che non vuol dire come si chiama

Mollo solo quando non sono più a mollo

Faccio pause per farmi pensare

Vuoi più fare quella cosa se non puoi, vuoi sapere se non sai

Non mi va

Bimba, sai che la mia lingua è un mitra

Parlo male e ti mordi le dita

Non ho fame finché sei sfinita, minchia

Ma che sesso mi fai, ma che sesso mi fai

Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi

Resta qui un’altra notte con me

Io sto male male male

Se non so dove sei, se mi pensi

Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma

Non mi va

Non voglio stare male

Cos’hanno più di me?

Non voglio stare male, male, male

Non voglio stare male

Cos’hanno più di me?

Non voglio stare male, male, male

Non voglio stare male

Cos’hanno più di me?

Non voglio stare male, male, male

23.19: Colla Zio – “Non mi va” (TESTO: Colla Zio MUSICA: Colla Zio, Giorgio Pesenti)

Quota freschezza e rime che restano in testa e si incollano facilmente, slang compreso. Piaceranno molto e la canzone sarà una delle più radiofoniche , perchè in fondo “cos’hanno gli altri più di me”.

Tra i sei esordienti scelti lo scorso dicembre durante lo show “Sanremo Giovani”, i Colla Zio sono quelli che portano a Sanremo il brano più scanzonato, anche se il loro modo di raccontare l’amore nasconde un’anima nostalgica, in un testo pieno di citazioni inaspettate (dove “La spada nella roccia” si incrocia alle proteste di Piazza Tienanmen) sopra un ritmo indiavolato.

23.15: Morandi sul palchetto fa un lento con Paola Egonu sull’aria di Reality di Richard Sanderson, colonna sonora de Il Tempo delle Mele

23.13: Esce Paola Egonu in total black! Pantalone, giacca e scollatura generosa. Elegante

23.11: Qualcosa guadagna il pezzo di Giorgia al secondo ascolto ma le banalità del testo e un’aria tutt’altro che originale restano

23.09: Parole dette male

di A. Bianco – F. Roccati – M. Dagani – M. M. G. Fracchiolla – A. Bianco – F. Roccati

Ed. Metatron Publishing/Popnova/Doner Music/Girasole Edizioni Musicali/Sony Music Publishing (Italy) –

Torino – Milano – Roma – Milano

 

Ogni tanto ti vedo in giro

Ma poi non sei tu

E quante macchine come la tua

Dello stesso blu

La mia pelle è il mio foglio bianco

E ci scrivo su

Pensieri brevi lunghi una vita

Forse di più

Non sei più mio ricordo sei un’allucinazione

Chiudo ancora i miei occhi

Quando sento il tuo nome

Il cielo che crolla giù

E io non ragiono più

E tu alla fine eri una bella canzone

La prima fuga al mare in moto d’estate

Le tue risate e fare i cretini nei prati

Andare a dormire ancora bagnati

Alla fine eri una bella canzone

Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!

Ricordo le ultime parole

Quelle dette male, maledette

Ci sono cose che non ho deciso

Tipo cosa farò

Galleggiare senza direzione

Finché mi ritroverai

Ogni volta che vedo il mare

Io cresco un po’

Qualcuno ha messo il tuo stesso profumo

Cambia il colore al pomeriggio però

È un pensiero profondo

Come un capello biondo

Conficcato là in testa

Che mi dice che il mondo

Ora non esiste più e io non ragiono più

E tu alla fine eri una bella canzone

La prima fuga al mare in moto d’estate

Le tue risate e fare i cretini nei prati

Andare a dormire ancora bagnati

Alla fine eri una bella canzone

Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!

Ricordo le ultime parole

Quelle dette male, maledette

Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì

Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì

E tu alla fine eri una bella canzone

Tutta la luce l’alba che brucia le mie paure

Eri una bella canzone, maledizione!

La mia maledizione

E tu alla fine eri una bella emozione

Che non si può provare a ripetizione,

La mia canzone

Ricordo le ultime parole

Quelle dette male, maledette

23.08: Giorgia – “Parole dette male” (TESTO:Alberto Bianco, Francesco Roccati MUSICA: Alberto Bianco, Francesco Roccati, Massimiliano Dagani, Mario Marco, Gianclaudio Fracchiolla)

Ballad con giochi di parole (parole dette male, maledette) che servono la voce di Giorgia che basterebbe da sola per fare la canzone. Manca qualcuno e mancano quelle giornate, ma forse è solo malinconia per un tempo passato “Ogni tanto ti vedo in giro ma poi non sei tu e quante macchine come la tua dello stesso BLU” anticipa un album che aspettiamo da anni.

Il ritorno in gara di Giorgia a Sanremo dopo 22 anni è con una ballata dalle sonorità contemporanee che fa leva sull’eccezionale versatilità della sua voce. È una canzone d’amore che racconta una relazione passata: «Ogni tanto ti vedo in giro ma poi non sei tu» dice all’inizio del brano Giorgia, perdendosi poi in ricordi come «Le tue risate e fare i cretini nei prati» che ricordano “Questo piccolo grande amore”. Ma l’emozione non si può provare a ripetizione, dice la cantante, e tra i ricordi ci sono purtroppo anche delle «ultime parole, quelle dette male, maledette».

23.04: C’è una certa somiglianza a Torna a casa dei Maneskin

23.03: Pezzo dolce, costruito bene. Non aggiunge niente, piazza anche una citazione di Lady Gaga. Resta nella mente

23.01: Mr. Rain

Supereroi

di M. Balardi – L. Vizzini – F. Abbate – M. Balardi – F. Abbate

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Mr. Rain/

Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia – Milano

 

Non puoi combattere una guerra da solo

Il cuore è un’armatura

Ci salva ma si consuma,

A volte chiedere aiuto ci fa paura

Ma basta un solo passo come Il primo uomo sulla luna,

Perché da fuori non si vede quante volte hai pianto

Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro

Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro.

Camminerò

A un passo da te

E fermeremo il vento come dentro gli uragani

Supereroi

Come io e te

Se avrai paura allora stringimi le mani

Perché siamo invincibili vicini

E ovunque andrò sarai con me

Supereroi

Solo io e te

Due gocce di pioggia

Che salvano il mondo dalle nuvole

Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo

Più profonde di quello che sembrano

Guariscono sopra la pelle, ma in fondo ti cambiano dentro

Ho versato così tante lacrime fino ad odiare me stesso, ma ogni volta che ho toccato il fondo

Tu c’eri lo stesso

Oh

Quando siamo distanti

Ogni volta che piangi piange pure il cielo

Oh

Non ho molto da darti ma ti giuro che

Camminerò

A un passo da te

E fermeremo il vento come dentro gli uragani

Supereroi

Come io e te

Se avrai paura allora stringimi le mani

Perché siamo invincibili vicini

E ovunque andrò sarai con me

Supereroi

Solo io e te

Due gocce di pioggia

Che salvano il mondo

Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice tua è anche mia

Mi basta un attimo per dirti che con te ogni posto è casa mia

Perché siamo invincibili vicini e ovunque andrò sarai con me

Supereroi solo io e te

Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole

Camminerò

A un passo da te

E fermeremo il vento come dentro gli uragani

Supereroi

Come io e te

Se avrai paura allora stringimi le mani

Perché siamo invincibili vicini

E ovunque andrò sarai con me

Supereroi

Solo io e te

Due gocce di pioggia

Che salvano il mondo dalle nuvole

23.01: Mr. Rain – “Supereroi” (TESTO: Mattia Balardi (Mr. Rain), Lorenzo Vizzini, Federica Abbate   MUSICA: Mattia Balardi, Federica Abbate)

Compitino svolto bene che non si scosta però dalla produzione che già conosciamo. Un buon testo rassicurante per bravi ragazzi che hanno sofferto: “Siamo angeli con un’ala soltant0 e riusciremo a volare solo restando uno accanto all’altro”.

Primo Sanremo per Mr. Rain, con una canzone, più che un rap, dove l’artista bresciano fa comunque grande sfoggio di rime e assonanze. I supereroi del titolo sono due persone che scelgono di affrontare le avversità insieme, di sconfiggere le ferite profonde che ti cambiano anche dopo essere guarite, diventando «Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole». L’uso prominente di un coro di bambini nel ritornello rende il brano ancora più coinvolgente. Frase da segnare sul diario: «Quando siamo distanti ogni volta che piangi piange pure il cielo». Anche qui tra gli autori del testo e della musica c’è Federica Abbate.

23.00: Il ritornello resta in testa e l’impalcatura sta in piedi. Buona performance di Elodie

22.58: Melodie anni ’70 con gli archi in primo piano. Ritmo travolgente, altra produzione di qualità

22.57: Elodie

Due

di F. Abbate – J. Ettorre – E. Di Patrizi – F. Catitti – F. Abbate – J. Ettorre

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/Jet Music Publishing/Double Trouble Club – Milano – Bologna

 

Cosa c’è?

C’è che mi fai agitare

Cosa ti aspetti se

Sai già come va a finire?

Nascoste dal velo più sottile

Tutte le mie paure

Che anche stanotte

Si avvolgono su di te

È solo un brivido a volte

Ma ‘sto periodo non è facile

Tu vuoi una donna che non c’è

E se ci pensi il nostro amore

È nato appena

Ma è già finito male

E se a quest’ora

Mi cerchi, perdonami

Dimmi, come mai?

Baby mi fulmini

Con gli occhi lucidi

Che rumore fa

Il silenzio alla fine

Di tutte le nostre

Telefonate interrotte?

Sapessi dirti basta

Ma il cuore danza

Per me le cose sono due

Lacrime mie o lacrime tue

Le cose sono due

Due

Solamente tu

Una coltellata ogni parola

Solamente io

Nei discorsi sulla bocca della gente

Forse è vero, è tardi adesso

Ma lo rifarei lo stesso

Con gli stessi errori, lo rifarei

Che se ci pensi il nostro amore

È nato appena

Ma è già finito male

E se a quest’ora

Mi cerchi, perdonami

Dimmi, come mai?

Baby mi fulmini

Con gli occhi lucidi

Che rumore fa

Il silenzio alla fine

Di tutte le nostre

Telefonate interrotte?

Sapessi dirti basta

Ma il cuore danza

Per me le cose sono due

Lacrime mie o lacrime tue

Le cose sono due

Due

Ah

Sei il vino che mi ubriaca

La mia nota stonata

Parolacce sotto casa

In questa notte amara

Dagli occhi cade il Niagara

Mi accorgo ancora di te

E se a quest’ora

Mi cerchi, perdonami

Dimmi, come mai?

Baby mi fulmini

Con gli occhi lucidi

Che rumore fa

Il silenzio alla fine

Di tutte le nostre

Telefonate interrotte?

Sapessi dirti basta

Ma il cuore danza

Per me le cose sono due

Lacrime mie o lacrime tue

Le cose sono due

Due

Per me le cose sono due

Lacrime mie o lacrime tue

Le cose sono due

Due

22.57: Elodie – “Due” (TESTO: Elodie Di Patrizi (Elodie), Federica Abbate, Jacopo Ettorre MUSICA: Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Francesco Catitti)

Un amore che finisce o terribilmente complicato (tema ricorrente quest’anno) ma che lascia il sapore della danza. Elodie e il suo stile arrivano a Sanremo con una canzone che entra facile in testa “per me le cose sono due Lacrime mie o lacrime tue” e che spopolerà in radio.

Terzo Sanremo per Elodie che si presenta in gara con una canzone ritmata e moderna, dal sicuro impatto radiofonico, ma tutt’altro che banale, con un ritornello di grande efficacia. «Baby mi fulmini con gli occhi lucidi» canta Elodie in un testo che mette un amore «Nato appena ma è già finito male» di fronte a una scelta obbligata: «Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue». Più chiaro di così… Anche qui tra gli autori (in questo caso di testo e musica) appare il nome di Federica Abbate.

22.50: Pubblicità e poi Elodie

22.48: Elodie – “Due” (TESTO: Elodie Di Patrizi (Elodie), Federica Abbate, Jacopo Ettorre MUSICA: Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Francesco Catitti)

Un amore che finisce o terribilmente complicato (tema ricorrente quest’anno) ma che lascia il sapore della danza. Elodie e il suo stile arrivano a Sanremo con una canzone che entra facile in testa “per me le cose sono due Lacrime mie o lacrime tue” e che spopolerà in radio.

Terzo Sanremo per Elodie che si presenta in gara con una canzone ritmata e moderna, dal sicuro impatto radiofonico, ma tutt’altro che banale, con un ritornello di grande efficacia. «Baby mi fulmini con gli occhi lucidi» canta Elodie in un testo che mette un amore «Nato appena ma è già finito male» di fronte a una scelta obbligata: «Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue». Più chiaro di così… Anche qui tra gli autori (in questo caso di testo e musica) appare il nome di Federica Abbate.

22.45: Ultimo è tra quelli che possono decollare con il televoto. Il pezzo al secondo ascolto è meno spiazzante, non decolla ma in fondo resta in mente e questo è l’obiettivo di un Ultimo che urla troppo

22.43: Ultimo

Alba

di N. Moriconi

Ed. Honiro Publishing/Ultimo Entertainment – Roma

 

Amo l’alba perché è come fosse solo mia

Mi rilassa respirare l’aria pure tua

Amo l’alba perché è come fosse una bugia

Mi rilassa quanto basta, ma tu poi vai via

E t’immagini se fossimo al di là dei nostri limiti,

Se stessimo di fianco alle abitudini

E avessimo più cura di quei lividi?

Saremmo certo più distanti, ma più simili

E avremmo dentro noi perenni brividi

T’immagini se tutto questo fosse la realtà?

Amo l’alba perché spesso odio la vita mia

Camminando senza meta in questa strana via

Amo l’alba perché è come una sana follia

Puoi capirla se la senti e non mandarla via

E t’immagini se tutto stesse sopra i nostri limiti

E credessimo ai sorrisi come i comici,

Se non dovessimo parlare per conoscerci,

Se non amassimo soltanto i nostri simili?

Forse avremmo gli occhi solo per descriverci

Perché uno sguardo, in fondo, basta per dipingerci

Quando vivi un giorno bello ridi e pensami

Ho ascoltato i miei silenzi e ho avuto i brividi

Perché dentro un mio respiro sei tu che abiti

E quando vivi un giorno bello ridi e pensami

A me basta solo questo per non perderti,

Ma t’immagini se tutto questo fosse la realtà?

22.42: Ultimo – “Alba”     (TESTO e MUSICA: Niccolò Morriconi (Ultimo))

Niccolò al piano è irresistibile e mi immagino già l’impatto che avrà sul palco all’inizio dell’interpretazione. “Amo l’alba perché spesso odio la mia vita…e quando vivi un giorno bello ridi e pensami” sono le due facce di una canzone di triste speranza che ha tutte le carte per salire sul podio.

È firmata unicamente da Ultimo la ballata che l’artista romano porta a Sanremo a quattro anni dalla sua ultima partecipazione in gara. Ma non si tratta di un brano tipicamente sentimentale: la canzone, infatti, ci invita infatti a superare i nostri limiti, a curare i lividi che ci siamo fatti dentro e fuori, a non “sederci” né ad abituarci troppo, e persino ad amare le persone diverse da noi, in un testo ricco di emozioni in cui l’alba del titolo diventa una metafora di «Una sana follia, puoi capirla se la senti e non mandarla via». Il crescendo vocale del brano avrà di certo un incredibile impatto interpretato sul palco dell’Ariston.

22.37: Collegamento con il Suzuki Stage dove c’è Annalisa che canta Bellissima

22.28: Ancora una volta Ariston in visibilio per Gianni Morandi e non potrebbe essere altrimenti per un pezzo che ha fatto la storia e che ha sdoganato il twist in Italia

22.25: Sangiovanni in completo nero attacca ed è lui a cantare la prima strofa

22.21: Si festeggiano i sessant’anni di una canzone indimenticabile: Fatti mandare dalla mamma. Arriva Sangiovanni sul palco per cantarla assieme a Gianni Morandi

22.20: Si balla, si canta e si riflette perchè il testo è dio qualità. Brava Madame!

22.19: Il pezzo decolla. Ci siamo! Sta nascendo un nuovo movimento di Italo Disco. Si era esaurito alla fine degli anni ’90 con Jestofunk, Tipical e Doublee Dee. Adesso c’è Dardust e le tante ramificazioni dei produttori italiani che stanno dando una riconoscibilità al sound di una dance che sta prendendo piede anche fuori dai confini nazionali. Questo pezzo di Madame ne è l’esempio

22.18: Madame

Il bene nel male

di Madame – N. Biasin – I. Sinigaglia – Madame

Ed. Sugarmusic/Miriolinga – Milano – Creazzo (VI)

 

Ti ho rivisto dopo

Tanto tanto tanto tanto tempo

E come previsto tu eri

Tanto tanto tanto tanto bello come un tempo

Hai cominciato a parlare

Mi aspettavo un “mi mancavi”

Invece hai parlato

Tanto tanto tanto tanto

Tanto amore quello che ti ho dato

Se la memoria non mi inganna

Quanto ti sei ingarbugliato

Nel pensare che ti volessi male

E nelle tue idee

Alla fine hai sbottato, hai detto

“Guarda tanto tanto tanto tanto

Amore, tu sei,

Sei l’errore più cattivo che ho commesso nella vita

Amore, tu sei,

Sei lo sbaglio più fatale che ho commesso nella vita

Amore, tu sei,

Sei la prova che gli errori sono fatti per rifarli

Ancora tu sei,

La puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”

Nel bene e nel male

Sei bene e sei male

Bebe nel bene e nel male

Fai bene e fai male

Quanto bene e male

Nel bene e nel male

A me resta il bene, a te resta il male

Non male per me

Non sono nemmeno un dolce ricordo

A me è rimasto il rimpianto,

A te soltanto il rimorso

E ho paura di te

Ho sempre avuto paura di te

Non ti ho mai dato il cuore

Già sapevo che sarebbe stato un grosso sbaglio

Il cuore va tenuto dentro al petto

Per potere ancora respirare

L’amore è solamente

Di chi prova amore

Non è di chi lo riceve

E io che l’ho provato ad ogni tocco tuo,

Posso dire che a me è rimasto

Il bene, a te il male

A me il bene, a te il male

Bebe nel bene e nel male

Fai bene e fai male

Quanto bene e male

Nel bene e nel male

A me resta il bene, a te resta il male

Tu mi hai saputo solamente dire

“Amore, amore, amore tu sei

Sei l’errore più cattivo

Che ho commesso nella vita

Amore, tu sei,

Sei lo sbaglio più fatale che ho commesso nella vita

Amore, tu sei,

Sei la prova che gli errori sono fatti per rifarli

Ancora tu sei,

La puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”

Dopo tanto tanto tanto tanto tempo

Era tanto tanto tanto tanto tempo

Dopo tanto tanto tanto tanto tempo

Era tanto…

L’unico sei tu

Con cui ho fatto l’amore,

Facendo l’amore

Amore tra tutti

Hai pagato il mio corpo a parole, parole dolci

Sarò una puttana

Ma sei peggio di me

Perché di tutto quello che ti ho dato

Potevi tenerti tanto tanto tanto

Di quel bene nel male

Di bene nel male

Bebe di bene nel male

Di bene nel male

Un po’ di bene nel male

Di bene nel male

Da chi ti è dato non è importante

È sempre del bene, nel male

Amore

22.16: Madame – “Il bene nel male”     (TESTO: Francesca Calearo (Madame) MUSICA: Francesca Calearo, Iacopo Sinigaglia (Brail), Nicolas Biasin (Bias)

Le canzoni di Madame arrivano prima alla pancia che alle orecchie ed entrano subito nel cuore perché è lì vicino. Le ami prima di capirle e questa non fa eccezione “Nel bene e nel male sei bene e sei male bebe nel bene e nel male…”. Rimane addosso subito e ipnotizza.

Madame ritorna a Sanremo in gara a due anni da “Voce” con un pezzo decisamente elettronico in cui l’inconfondibile vocalità della giovane cantautrice, che firma da sola il testo, si dedica alla descrizione di un amore finito in cui «Posso dire che a me è rimasto il bene, a te il male». L’alternanza nel testo delle parole «Bene» e «Male», sulla base di un ritmo davvero incessante, creano un’inconsueta cantilena che si afferma come una tra le più interessanti invenzioni sonore di questa edizione.

22.12: E infatti l’Ariston urla. Amadeus consegna il premio Città di Sanremo nel tripudio generale

22.11: Da urlo l’assolo di chitarra di Morello!

22.07: Sale sul palco il grande chitarrista Tom Morello, componente dei Rage Against the Machine, Damiano attacco Gossip

22.06: E’ il momento dell’ultimo successo: The loneliest

22.05: Scena già vista più volte in questa edizione! Si balla, centinaia di telefonini per immortalare uno dei momenti più attesi

22.04: Si prosegue con il brano che ha trionfato a Sanremo nel 2021 e all’Eurofestival 2021

22.02: Si parte con il ritmo alienante di I wanna be your slave

21.59: MANESKIN

I Maneskin sono una band musicale italiana attiva dal 2015. I componenti, tutti di Roma, sono il leader Damiano David, la bassista Victoria De Angelis, il chitarrista Thomas Raggi e il batteirista Ethan Torchio. I Maneskin hanno raggiunto la fama nel 2017 grazie alla vittoria del programma X-Factor e nel 2021 con la vittoria del 71°  Festival di Sanremo con il brano Zitti e buoni. Vincono anche l’ Eurovision Song Contest 2021 e aprono il concerto dei Rolling Stones a Las Vegas a novembre 2021 dopo un tour americano di Grande successo. Partecipano come ospiti a Sanremo 2022 e al Coachella Festival a Indio, in California, dal 17 al 24 aprile, considerato come uno dei più iconici festival del mondo.

I Maneskin sono un gruppo di genere pop rock e funk rock, formatosi nel 2015 a Roma. Famosa è la foto che li ritrae, giovanissimi, esibirsi in piena Via del Corso cantando in strada. Raggiungono la notorietà nel 2017 in seguito alla partecipazione all’undicesima edizione di X-Factor Italia, grazie alla quale, pur essendosi classificati secondi dietro a Lorenzo Licitra, firmano un contratto con l’etichetta discografica Sony Music. Il loro primo album, Il ballo della vita, è stato pubblicato nel 2018, riscuotendo grande successo, grazie soprattutto ai singoli Morirò da re e Torna a casa.

Raggiungono velocemente ed in maniera esponenziale il successo, sia di pubblico che di critica. Nel 2020 viene annunciata la loro partecipazione al 71° Festival di Sanremo 2021,  condotto da Amadeus. Nell’ottobre del 2020, un anno funestato dalla pandemia, la band torna sulle scene musicali con il singolo Vent’anni, primo estratto dal loro secondo album in studio, pubblicato insieme a un annuncio: la partecipazione al Festival di Sanremo 2021. Completamente rinnovati nello stile, glam rock: si presentano in tute aderenti effetto nude firmata Etro, un capo dalla forte carica sensuale che subito diventa un omaggio alla libertà di espressione che li rende un’icona del gender fluid. Sul palco cantano il brano hard rock Zitti e buoni, trionfando nella serata conclusiva.

Sarà una vittoria spartiacque: per loro niente sarà più come prima. A marzo esce il secondo album Teatro d’ira – Vol. I, composto da otto brani, un disco registrato interamente in presa diretta per ricreare la stessa atmosfera che la band ha provato durante i concerti, un concetto ribadito dal gruppo nel corso della presentazione dell’album: «Sarà un disco fuori dai canoni, ne siamo consapevoli ma ce ne siamo fottuti per donarvi la versione più sincera e reale di noi stessi, perché la musica è l’unica cosa che conta, e questa volta sarà soltanto lei a parlare».

La vittoria al Festival di Sanremo li spedisce direttamente all’Eurovision Song Contest 2021 in qualità di rappresentanti dell’Italia. A Rotterdam, nella notte del 23 maggio, spaccano di nuovo con Zitti e buoni, mandando in tilt i voti da casa. Si classificano al primo posto diventando i terzi vincitori italiani nella storia nella manifestazione dopo Gigliola Cinquetti, nel 1964, e Toto Cutugno, nel 1990. Grazie a questo trionfo internazionale, altri brani come I Wanna Be Your Slave e Coraline, entrano nelle classifiche settimanali europee e mondiali insieme a Beggin’ (la cover del successo dei Four Seasons), nonché in quella globale di Spotify. In Europa vincono gli Mtv Europe Music Awards 2021 come Miglior Artista Rock e anche gli Stati Uniti si innamorano di loro. Il rock italiano è pronto a volare negli USA.

A fine ottobre, dopo la pubblicazione del nuovo inedito Mammamia, debuttano infatti nella tv statunitense con un’esibizione al Tonight Show di Jimmy Fallon, durante il quale il conduttore annuncia che il quartetto italiano avrebbe aperto il concerto dei Rolling Stones del 6 novembre 2021 all’Allegiant Stadium di Las Vegas. I Maneskin non si fermano più: sbarcano anche nello storico talk show Satuday Nigh Live, tornano come ospiti al Festival di Sanremo per cantare commossi Coraline.

Dopo aver annunciato la tournée mondiale Loud Kids Get Louder, con date in Asia, Sud America, Nord America e Europa, il gruppo incide il brano inedito Gasoline per l’iniziativa Stand Up for Ukraine indetta da Global Citizen. Damiano, frontman carismatico, portatore di uno stile all’insegna della diversità, della trasgressione e della libertà assoluta, senza alcuna paura durante un’esibizione al Coachella Valley Music and Arts Festival condannerà l’invasione russa criticando Vladimir Putin.

Alternando look classici eleganti ad altri più stravaganti (Victoria va ormai sul palco a seno scoperto mentre Damiano indossa scarpe col tacco e calze a rete), il gruppo – che viene vestito ufficialmente da Gucci – è ormai diventato un simbolo del nostro tempo e la nuova canzone Supermodel, presentato dal vivo alla finale dell’Eurovision Song Contest 2022 a Torino, è una nuova hit di successo da aggiungere alle precedenti. Dal red carpet di Cannes in occasione dell’anteprima del biopic Elvis di Baz Luhrmann (per aver realizzato una loro versione di If I Can Dream di Elvis Presley, contenuta nella colonna sonora del film), al concerto storico al Circo Massimo di Roma fino alla nuova performance (con tanto di censura, per via del topless di Vic) in mondovisione agli Mtv Video Music Awards 2022, dove diventano i primi artisti italiani a vincere un premio: si aggiudicano infatti il premio per il Miglior Video Alternativo grazie a I Wanna Be Your Slave.

21.58: Si riparte con i Maneskin!

21.53: Tra poco i Maneskin, adesso la pubblicità

21.51: Purtroppo siamo a rischio plagio con Ed Sheeran. Il pezzo si lascia ascoltare ma lo abbiamo già sentito un sacco di volte

21.50: LDA

Se poi domani

di L. D’Alessio – A. Caiazza – F. D’Alessio – L. D’Alessio

Ed. GGD Edizioni – Roma

 

Circondata dagli specchi

E ti giuro sei bella da ogni prospettiva

Tu che disegni i silenzi a matita è così

Che ti senti capita

Vorrei abbracciarti ma mentre dormi

Così da unire tutti i nostri sogni

Immaginare che le notti insonni

Siano delle ore regalate a noi

Che siamo angeli

Ti prego ascoltami

Quelle immagini

Continuano ad uccidermi

Oh oh dammi le mani

Ma solo se tu rimani

Sai penso a te

Sai io penso che

Io non dormirò più come prima

Oh oh dimmi che mi ami

Io non so se poi domani

Verrai da me se verrai da me

O sarai solo un’altra bugia

E mi manca disegnare con lei sulla spiaggia

Due iniziali in un cuore di sabbia

Che ormai non ci son più

Come non ci sei tu

Eravamo angeli

Ti prego ascoltami

Queste immagini

Continuano ad uccidermi

Oh oh dammi le mani

Ma solo se tu rimani

Sai penso a te

Sai io penso che

Io non dormirò più come prima

Oh oh dimmi che mi ami

Io non so se poi domani

Verrai da me se verrai da me

O sarai solo un’altra bugia

Voglio darti il mio mondo se mi dai un secondo dirò

Solo che in fondo ti amo

E la notte poi piango per riempire il vuoto

Oh oh dammi le mani

Ma solo se tu rimani

Sai penso a te

Sai io penso che

Io non dormirò più come prima

Oh oh dimmi che mi ami

Io non so se poi domani

Verrai da me se verrai da me

O sarai solo un’altra bugia

21.49: LDA – “Se poi domani” (TESTO: Luca D’Alessio (LDA), Alessandro Caiazza) MUSICA: Luca D’Alessio, Francesco D’Alessio)

Un po’ polverosa e basic nella scelta dei suoni e delle parole. Canzone d’amore senza rime a sorpresa “ti amo e la notte poi piango, dammi le mani ma solo se rimani”. Figlio d’arte (suo padre è Gigi D’Alessio), lanciato da “Amici”, LDA ha scritto la musica di questa ballata per Sanremo con suo cugino, Francesco D’Alessio. Il testo della canzone fa riferimento a una persona che non è più al suo fianco, ricordando «queste immagini» che «continuano ad uccidermi». C’è la speranza di ritrovare quello che si è perso, ma anche la paura che sia «solo un’altra bugia».

21.47: Lazza porta i fiori alla mamma, emozionatissima

21.44: Un ritornello che resta in testa in stile “Salirò” di Daniele Silvestri

21.43: Campionatura alla Moby, pezzo dal respiro internazionale. Produzione di altissima qualità

21.42: Giacca rosso cardinale per Lazza! Pronto a far ballare l’Ariston

21.41: Lazza

Cenere

di J. Lazzarini – D. Petrella – D. Faini – J. Lazzarini – D. Petrella

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/J/Me Next – Milano – Napoli – Milano

Ho paura di

Non riconoscerti mai più

Non credo più alle favole

So che ho un posto ma non qui

Tra le tue grida in loop

Corro via su una cabriolet

Di noi resteranno soltanto ricordi confusi

Pezzi di vetro

Mi spegni le luci se solo tieni gli occhi chiusi

Mi rendi cieco

Ti penso con me per rialzarmi

Sto silenzio potrebbe ammazzarmi

Aiutami a sparire come cenere,

Mi sento un nodo alla gola,

Nel buio balli da sola,

Spazzami via come cenere,

Ti dirò cosa si prova,

Tanto non vedevi l’ora,

Ma verrai via con me

Ho visto un paio di inferni alla volta

So che vedermi così ti impressiona

Primo in classifica ma non mi importa

Mi sento l’ultimo come persona

L’ultima volta che ho fatto un pronostico

È andata a finire che mi sono arreso

Sai che detesto che citi l’oroscopo

Ma non sai quanto con me ci abbia preso.

Ti prego abbassa la voce

O da sta casa ci cacciano proprio

Ormai nemmeno facciamo l’amore

Direi piuttosto che facciamo l’odio

Ora ti sento distante

Io schifo il mondo e tu guardi

Cercavo una verità che

È sempre in mano ai bugiardi

Aiutami a sparire come cenere,

Mi sento un nodo alla gola,

Nel buio balli da sola,

Spazzami via come cenere,

Ti dirò cosa si prova,

Tanto non vedevi l’ora,

Puoi cancellare il mio nome,

Farmi sparire nel fumo,

Come un pugnale nel cuore,

Come se fossi nessuno,

Via come cenere, cenere

Vorrei,

Che andassi via,

Lontana da me,

Ma sei la terapia

Rinasceremo insieme dalla cenere,

Mi sento un nodo alla gola,

Nel buio balli da sola

Bella che mi sembri Venere,

Scendi che il tempo non vola,

Sono qua sotto da un’ora

Tu sei più calda del sole,

Io invece freddo mercurio

Lasciamo quelle parole,

Dimenticate nel buio

Via come cenere, cenere

21.40: Lazza – “Cenere” (TESTO: Jacopo Lazzarini (Lazza), Davide Petrella MUSICA: Jacopo Lazzarini, Davide Petrella, Dario Faini (Dardust))

“Come un pugnale nel cuore come se fossi nessuno” rapper che ha fatto il conservatorio e si sente anche se l’elettronica la fa da padrona e del rap non resta che CENERE.  Piacerà moltissimo ai giovani.

Chi si aspetta un semplice pezzo rap da Lazza sarà stupito: qui l’arrangiamento di Dario “Dardust” Faini è uno degli elementi più evidenti di una canzone decisamente contemporanea che porta a Sanremo elementi di elettronica spinta (ed è anche tra le più ballabili di questo Festival) su un testo che usa la cenere del titolo come metafora di una voglia di sparire, di essere spazzato via, ma è anche una cenere da cui è possibile rinascere insieme.

21.37: E’ il pezzo più sanremese di questa edizione. Il romanticismo esce da tutti i pori. Per chi ama Tananai e il genere è ujn pezzo da ascoltare e riascoltare

21.35: Tananai
Tango
di A. Cotta Ramusino – D. Simonetta – P. Antonacci – A. Raina –
A. Cotta Ramusino – D. Simonetta
Ed. Eclectic Music Publishing/Nuova Nassau – Milano

Non c’è un amore senza una ragazza che pianga
Non c’è più telepatia
È un’ora che ti aspetto
Non volevo dirtelo al telefono
Eravamo da me, abbiamo messo i Police
Era bello finché ha bussato la police
Tu, fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta
Così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta
Ma ora addio, va bene amore mio
Non sei di nessun altro
E di nessuna io
Lo so quanto ti manco
Ma chissà perché Dio
Ci pesta come un tango
E ci fa dire
Amore tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
È bello, è bello, è bello
È bello stare così
Davanti a te in ginocchio
Sotto la scritta al neon di un sexy shop
Se amarsi dura più di un giorno
È meglio, è meglio
È meglio che non rimani qui
Io tornerò un lunedì
Come si salva un amore se è così distante
È finita la poesia
È un anno che mi hai perso
È quel che sono, non volevo esserlo
Eravamo da me, abbiamo messo i Police
Ridevamo di te che mi sparivi nei jeans
Tu, fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta
Così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta
Ma ora addio, va bene amore mio
Non sei di nessun altro
E di nessuna io
Lo so quanto ti manco
Ma chissà perché Dio
Ci pesta come un tango
E ci fa dire
Amore tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
È bello, è bello, è bello
È bello stare così
Davanti a te in ginocchio
Sotto la scritta al neon di un sexy shop
Se amarsi dura più di un giorno
È meglio, è meglio
È meglio che non rimani qui
Io tornerò un lunedì
Ma non è mai lunedì
Qui non è mai lunedì
Amore, tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
È meglio, è meglio
È meglio che non rimani qui
Io tornerò un lunedì
Ma non è mai lunedì

21.34: Tananai – “Tango”   (TESTO: Alberto Cotta Ramusino (Tananai), Paolo Antonacci, Alessandro Raina, Davide Simonetta MUSICA: Alberto Cotta Ramusino, Davide Simonetta)

Ballatona che speriamo Alberto sappia cantare bene anche all’Ariston perché in quel caso potrebbe arrivare molto in alto “Ma chissà perché Dio ci pesta come un Tango e ci fa dire amore…”. La storia di un addio sdrammatizzata da alcune immagini che salvano Tananai dalla totale sanremizzazione. Chiara la volontà di voler lasciare l’ultimo banco.

Tananai ritorna a Sanremo dopo il “Sesso occasionale” dell’anno scorso (e i molteplici successi a seguire) con un brano dove tira fuori, invece, l’altro lato della sua musica, quello più romantico. È un’autentica ballata, dal crescendo travolgente, piena di curiose immagini urbane: «Amore tra le palazzine a fuoco la tua voce riconosco», ma anche «Davanti a te in ginocchio sotto la scritta al neon di un sexy shop». Una citazione in particolare («Eravamo da te, abbiamo messo i Police») sembra quasi un omaggio a “Le cose che abbiamo in comune» di Daniele Silvestri. Tra gli autori del testo c’è Paolo Antonacci.

21.33: Una delle migliori artiste della musica italiana degli ultimi 20 anni! Levante ha un brano da corsa, non vincerà ma si ascolterà

21.31: Produzione di grande qualità e la voce di Levante illumina, il ritmo è incalzante e si balla ancora

21.29: Levante

Vivo

di Levante

Ed. Metatron Publishing/Etnavel/Taiga/Curci Ed./Gorilla Publishing – Torino – Milano

O sorrido o piango

Non so fare altro

Mi emoziono con poco

Gioco ancora col fuoco

Bacio rime, bacio bene, ti bacio dopo.

Ho sorriso tanto

Dentro a questo pianto

Ho voglia di credere di poter farcela

A costo di cedere parti di me

Ho voglia di cedere a questa speranza

Per poter credere a tutta la vita che

Vivo come viene

Vivo il male, vivo il bene

Vivo come piace a me

Vivo per chi resta e chi scompare

Vivo il digitale

Vivo l’uomo e l’animale

Vivo l’attimo che c’è

Vivo per la mia liberazione

Vivo un sogno erotico

La gioia del mio corpo è un atto magico.

Vivo un sogno erotico

La gioia del mio corpo è un atto magico.

O respiro o affanno

Come stare al mondo?

Mi sorprendo con poco

Credo nel Dio che prego

Padre nostro, Padre posso andare in cielo?

Ho il destino stanco

Forse ho corso tanto

Ho voglia di prendere tutto il possibile

Non voglio perdermi niente di me

Ho voglia di credere “nulla è impossibile”

Vorrei provarci per tutta la vita che

Vivo come viene

Vivo il male, vivo il bene

Vivo come piace a me

Vivo per chi resta e chi scompare

Vivo il digitale

Vivo l’uomo e l’animale

Vivo l’attimo che c’è

Vivo per la mia liberazione

Vivo un sogno erotico

La gioia del mio corpo è un atto magico.

Vivo un sogno erotico

La gioia del mio corpo è un atto magico.

Addio

A tutti i “dovrei”

A tutti i “se poi”

A tutti i miei “perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?”

Vivo un sogno erotico

Vivo un sogno erotico

La gioia del mio corpo è un atto magico.

21.28: Levante – “Vivo” (TESTO e MUSICA: Claudia Lagòna)

Canzone di gioia con il ritmo incalzante  delle intriganti parole che Claudia ha saputo scegliere ancora una volta: “Vivo l’attimo che c’è vivo per la mia liberazione, Vivo un sogno erotico la gioia del mio corpo è un atto magico”. Non facile, ma necessaria.

È scritta al 100% da Levante la canzone con cui la cantautrice torna a Sanremo dopo tre anni. Non una ballata, ma un pezzo veloce e dalle sonorità sorprendenti, dove Claudia Lagona canta la necessità di vivere senza limiti o imposizioni, la libertà di potersi esprimere fino in fondo, «di riprendere possesso della propria vita» come dice l’artista in una nota, dichiarando poi che si tratta di un brano autobiografico nato dopo l’esperienza della depressione post-parto. «Vivo come viene, vivo il male, vivo il bene» canta Levante nel ritornello, fino a esplodere in quello che è il coraggioso fulcro centrale del brano: «Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico».

21.26: PAOLA EGONU

Paola Egonu nasce il 18 dicembre del 1998 a Cittadella in provincia di Padova. Figlia di genitori migrati nigeriani, il padre Ambrose (ex camionista di Lagos) e la madre Eunice (infermiera a Benin City) arrivano in Italia prima della nascita di Paola. La giovane, da sempre appassionata alla pallavolo, inizia a giocare da giovanissima a livello locale, per passare rapidamente in serie B1, A2 e infine in A1. La prestanza fisica e il talento straordinario della giovane Paola la portano fino in nazionale: prima nella Under-18 (2015) per poi passare alla nazionale maggiore italiana.

Dal 2019 al 2022 gioca con l’Imoco Volley di Conegliano (serie A1) portando avanti la sua carriera da schiacciatrice opposta. Per i suoi meriti sportivi, la rivista Forbes ha incluso Paola Egonu nella lista degli Under 30 europei più influenti dell’anno. Nell’ultima stagione ha vinto scudetto, Coppa Italia, è stata finalista di Champions e del Mondiale per Club e bronzo ai Mondiali con la maglia dell’Italia, con la quale è campionessa europea in carica. In estate si è trasferita a Istanbul dove gioca nel Vakifbank.

Paola comincia la sua carriera da giovanissima. Gioca localmente a Cittadella e facendosi notare rapidamente, nella stagione 2013-2014 prende il suo posto nella squadra federale del CLub Italia in Serie B1. Vi rimane per 4 anni, durante i quali passa in Serie A2 e in Serie A1 durante la stagione 2015-2016. Nella stagione successiva l’AGIL di Novara la ingaggia e con la squadra Paola vince: Supercoppa italiana 2017; Due Coppe Italia; Champions League 2018-2019.

Paola dal 2019 al 2022 gioca con l’Imoco Volley di Conegliano, con la quale vince: Due Supercoppe Italia; Campionato mondiale per club 2019; Due Coppe Italia; Scudetto 2020-2021 e 2021-2022; Champions League 2020-2021.

21.18: Pubblicità

21.17: Una ovazione dell’Ariston per Grignani. Vero, sul palco, “nudo” davanti al pubblico che ha apprezzato tanto

21.17: Cuore, determinazione, passione! Era il Grignani che aspettavamo e che aspettavano tutti i suoi fans, si gira e sulla giacca bianca ha scritto NO WAR

21.13: Sale sul palco Amadeus, stoppa l’orchestra e fa ripartire Grignani

21.12: Grignani ferma l’orchestra perchè non sentiva la voce: “A 50 anni ho imparato come si fa”

21.11: Oggi sentiamo dei lampi del vero Grignani! Sta cantando

21.09: Gianluca Grignani

Quando ti manca il fiato

di G. Grignani – E. Melozzi

Ed. Warner Chappell Music Italiana/Falco a Metà/Ravenscry – Milano

Mio padre tornava la sera

Ed era forte quando era in vena

Questo lo ricordo bene

Sì questo lo ricordo bene

Mio padre era uno dei tanti

Ma era il mio eroe quando mi sorrideva

Vivevamo ancora insieme

Questo lo ricordo bene

E poi… non ricordo più

Dopo vent’anni dalla terra dei ricordi

Mi chiamano

(Mi chiamano)

Spaccando in due il silenzio

Con uno squillo del telefono

Ciao sono papà

Come va Gianluca?

Ma no che non sto male

Ma quando accadrà

Tu verrai o no al mio funerale

Tu verrai o no?

Ed io non ho parlato più

Ho tenuto tutto dentro

E ho messo giù

Poi ci ho pensato su

Sì ci ho pensato su

Ciao papà o addio papà

Io ti perdono

Le mie lacrime sono sincere

Ma c’è chi non lo farà

Tu accettala la verità

E in mezzo a chi finge cordoglio

Sarò il tuo orgoglio

Perché chi ha troppa libertà

Non ha parole,

Quando fa male ma male davvero

Sono coltelli che cadon dal cielo

Fan sanguinare anche l’uomo più duro

Anche se son cresciuto da solo

A modo mio

Sì e tu sai a modo mio

Ciao papà o addio papà

Questa canzone te la canto adesso

Perché tu sappia che ti amo lo stesso

E per il resto ognuno giudichi se stesso

Questa è l’unica legge

Che conosco e rispetto

Ti ricordi quando ti dicevo

Che la vita chiede i conti al passato

Proprio quando ti manca il fiato

E chi sa la verità

Mi dica perché faccio fatica a staccare le dita

Oh oh

A smettere di suonare

Quando la musica è finita

È questo che devo imparare… da te

Forse non volevi o me lo hai insegnato?

Non fare accordi con i ricordi

Quando ti manca il fiato

21.08: Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato”   (TESTO e MUSICA: Gianluca Grignani, Enrico Melozzi)

Sospesa tra sangue e lacrime è forse la canzone che trasuda più verità di tutte quelle ascoltate. Intensa, vera come i compromessi che Gianlcuca NON ha mai accettato. Una dedica al padre tra odio, amore, ma soprattutto perdono e una scusa per guardarsi dentro: “E’ questo che devo imparare da te … non fare accordi con i ricordi quando ti manca il fiato”.

Al suo sesto Sanremo da Big, Gianluca Grignani presenta una canzone dedicata a suo padre, un commovente brano che unisce l’intensità dell’orchestra alle sonorità del rock, scritta assieme a Enrico Melozzi (direttore d’orchestra ben noto al pubblico del Festival). Il brano è un vero racconto autobiografico: Gianluca ricorda un padre forte ma sorridente che poi, a un certo punto, ha lasciato la casa dove vivevano insieme. Un giorno, riceve una telefonata che gli dice: «Ma no che non sto male, ma quando accadrà tu verrai o no al mio funerale?». Grignani a quel punto sceglie di perdonare e dice: «In mezzo a chi finge cordoglio sarò il tuo orgoglio».

21.07: Il pezzo LGBTQ per eccellenza, acchiappa, ha tutto per potersi affermare. Tiene il palco alla grande. L’ovazione dell’Ariston. E’ piaciuto!

21.06: La base è molto simile ad alcuni pezzi di Fabri Fibra

21.05: Rosa Chemical

Made in Italy

di M. F. Rocati – P. Antonacci – O. Inglese – D. Simonetta

Ed. Eclectic Music Publishing/Nuova Nassau/Thaurus Publishing – Milano

Damn, fratello

Ma siamo l’Italia anche oggi, la stiamo salvando

Vai Bdope, fammi sentire quanto sei italiano

Dimmi come si fa

A restare fedeli

Sex boy ma non parlo americano

Per i tuoi sono il tipico italiano

Uh Ah

Tu sai che non è la cosa giusta

Finché la vicina non ci bussa

Finché non sente le urla

Uh Ah

Maaa (ahh)

Le canzoni d’amore

Sono meglio stonate

Te le canto così

Ai ai ai ai Ai

Nel momento piccante

Ti messaggia l’amante

Ma va bene così

Ti piace

Che sono perverso e non mi giudichi

Se metterò il rossetto in ufficio lunedì

Da due passiamo a tre

Più siamo e meglio è

Ci dicono di no

E adesso ci lasciate fare

Il sesso (made in Italy)

L’amore (made in Italy)

Il sogno (made in Italy)

La storia (made in Italy)

Sono un bravo cristiano

Ma non sono cristiano

Tu vuo’ fa l’americano

Io voglio morire da italiano

Io voglio una vita come Vasco

Stringere la mano a Celentano

Ti voglio nuda col calzino bianco

L’uomo vitruviano

Io sono il tuo Leonardo

E a ma ma marama

Sì le piaccio (eh)

E pa pa parapa

Non gli piaccio

A te

Te

Te

piace un altro

E okay

Nel mio letto c’è spazio

Maaa

Le canzoni d’amore

Sono meglio stonate

Te le canto così

Ai ai ai ai ai

Nel momento piccante

Ti messaggia l’amante

Ma va bene così

Ti piace

Che sono perverso e non mi giudichi

Se metterò il rossetto in ufficio lunedì

Da due passiamo a tre

Più siamo e meglio è

Ci dicono di no

E adesso ci lasciate fare

Il sesso (made in Italy)

L’amore (made in Italy)

Il sogno (made in Italy)

La storia (made in Italy)

Ehm ehm

Babababadibubum

Babababadibubum

Badabadabidababa badibubum

Babababadibubum

Hey sexy lady

Babababadibubum

Badabadabidababa badibubum

Ahah

Ti piace

Che sono perverso e non mi giudichi

Se metterò il rossetto in ufficio lunedì

Da due passiamo a tre

Più siamo e meglio è

Ci dicono di no

E adesso ci lasciate fare

Il sesso (made in Italy)

L’amore (made in Italy)

Il sogno (made in Italy)

La storia (made in Italy)

La festa (made in Italy)

La voglia (made in Italy)

I piedi (made in Italy)

L’Italia (made in Italy)

21..05: Rosa Chemical – “Made in Italy” (TESTO: Manuel Franco Rocati, Paolo Antonacci MUSICA: Davide Simonetta, Oscar Inglese)

E’ la quota Dargen di quest’anno. Immediatamente orecchiabile, ironica  con tutti gli stereotipi del made in italy musicale : “Io voglio una vita come Vasco stringere la mano a Celentano, ma ti voglio nuda con il calzino bianco”. Perfetta la vuvuzela finale.

A portare un ritmo veramente scatenato al Festival di Sanremo ci pensa Rosa Chemical, con una canzone elettronica che affronta con ironia gli stereotipi dell’italianità, ideale per chi sentirà la mancanza di Achille Lauro. Tante le citazioni, da “Tu vuo’ fa l’americano” (di cui forse si propone come una sorta di “sequel” non ufficiale) a Vasco Rossi, Celentano e Leonardo Da Vinci. Tutto qui è “Made in Italy”: il sesso, l’amore, il sogno, la storia, persino… i piedi. Diventerà un tormentone il suo “Badabadabidababa badibubum”. Finale a sorpresa con trombetta. Il testo è scritto da Rosa Chemical con Paolo Antonacci, figlio di Biagio.

21.03: Decolla il pezzo di Mara Sattei! Sta cantando meglio rispetto a martedì, è un pezzo che sarebbe stato cucito bene su Giorgia.

21.01: Dolce, cruda, vera, Mara Sattei può essere una delle rivelazioni di questo Sanremo. Semplicità ed eleganza

21.00: Mara Sattei

Duemilaminuti

di D. David – E. Brun – D. Mattei – D. David

Ed. Sony Music Publishing (Italy)/Me Next/THASUP/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Padova

Ti chiamerei anche se non prende

Ti cercherei dove non si vede

Dovesse rimanermi niente

Non importa se fa male

A piedi scalzi sulla neve

Non ho paura di cadere

Pensavo di poter guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti

Però il risultato non cambia nemmeno se cambi gli addendi

Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è

Ed ho usato duemila minuti per capire di me in fondo cosa pensi

Ho trovato solo la rabbia forse siamo troppo diversi

Ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me

E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole

E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore

Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare

Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce

Tutta la mia voce

Io mi ricordo quando ritornavi a casa stanco

E sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool

E ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia

Non ti importava di distruggere i nostri momenti

Lividi sopra il mio corpo erano solo i segni

Che quel male che ti porti non andrà più via

Pensavo di poter guardare le cose da un punto di vista diverso

Però il tuo riflesso non cambia

Non entri mai nel mio universo

Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è

Ed ho usato duemila minuti per capire che in fondo tu eri diverso

Cercassi nel buio le ombre

O l’aria nel mare blu intenso

Ho capito che non era amore ma soltanto un posto che avevi creato per me

E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole

E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore

Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare

Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce

Tutta la mia voce

Ma dimmi se c’è stato amore tra quelle parole (tra quelle parole)

E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore (anzi duemila ore)

Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare

Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce

Tutta la mia voce

20.59: Mara Sattei – “Duemilaminuti”   (TESTO: Damiano David   MUSICA: Damiano David, Davide Mattei (Thasup), Enrico Bruno)

“Pensavo di guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti” è uno dei passaggi più intensi di questa canzone in cui Mara Sattei tira fuori tutta la sua voce e la getta oltre l’ostacolo. Un bel pezzo pop che devo capire se si attaccherà su quel palco dove tante canzoni sono transitate.

Damiano David, voce dei Maneskin, è l’autore del testo di questo brano per Sanremo, di cui ha firmato anche la musica con thasup (fratello di Mara Sattei) ed Enrico Brun. Un bel curriculum per una canzone tutt’altro che superficiale, anche piuttosto dolorosa: parla di un amore tossico, fatto di fiumi di alcol che sotterrano problemi, di lividi sul corpo, di manipolazione mentale («E ogni volta mi dicevi che la colpa era mia»). Il ritornello non potrebbe essere più chiaro («Mi hai insegnato a respirare, poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce») mentre Mara Sattei, al suo debutto festivaliero, sfoggia un limpido talento vocale.

20.58: Pezzo da festa estiva, l’ovazione dell’Ariston. Potrebbero recuperare posizioni in classifica

20.56: Si balla con Paola & Chiara. Il ritornello al secondo ascolto resta in testa,

20.55: Paola & Chiara

Furore

di J. Ettorre – A. La Cava – P. Iezzi – C. Iezzi – J. Ettorre – A. La Cava – G. Cremona – F. Mercuri – L. Grillotti – E. D. Maimone

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Jet Music Publishing/Ultra Music Publishing Europe/Merk & Kremont – Milano – Torino – Bologna

La pista non è più buia

E l’ansia con te si annulla

La musica muove

La sola illusione

Di averti con me

Non dici niente però

Dentro ai tuoi occhi

C’è un fuoco, una strobo

Un riflesso di noi

E tutti i colori di questa città

In questa notte di sole

Furore, furore

Amarsi e fare rumore

Nel mio respiro tu

Senza fermarci più

Ballare, ancora ballare

Come se fosse l’ultima

Se fosse l’ultima canzone

Furore

Con te, con te

Adesso che il cuore scoppia

Per la strada nella folla

È un arcobaleno

Io non so fare a meno

Di averti con me

Non dici niente però

Nei nostri sguardi

C’è un gioco, una strobo

Un riflesso di noi

Che ferma il tempo, che non se ne va

In questa notte di sole

Furore, furore

Amarsi e fare rumore

Nel mio respiro tu

Senza fermarci più

Ballare, ancora ballare

Come se fosse l’ultima

Se fosse l’ultima canzone

Furore

Con te, con te

E due milioni di parole non bastano

Per dirti cosa sei per me

E tutto quello che ci serve è in un battito

Un battito, battito, battito

In questa notte di sole

Furore, furore

Amarsi e fare rumore

Nel mio respiro tu

Senza fermarci più

Ballare, ancora ballare

Come se fosse l’ultima

Se fosse l’ultima canzone

Furore

Con te, con te

20.54: Paola & Chiara – “Furore” (TESTO: Jacopo Ettorre, Alessandro La Cava, Paola Iezzi, Chiara Iezzi MUSICA: Federico Mercuri, Giordano Cremona, Leonardo Grillotti, Eugenio Maimone, Jacopo Ettorre, Alessandro La Cava)

Sono le Paola e Chiara di Vamos a Bailar (occhio al doppio “con te” da battito di mani) ma nel 2023. Voci perfette su un ritmo “da ballare come se fosse l’ultima canzone furore con te”.

Si balla davvero con Paola & Chiara! Il pezzo di Sanremo ci riporta ai successi più noti delle sorelle Iezzi con sonorità pop dance dove ritroviamo persino degli archi in stile discomusic. Il “Furore” del titolo si riferisce alla voglia di lasciarsi andare, abbandonare tutto e «Ballare ancora, ballare come se fosse l’ultima canzone». Siamo pronti.

20.53: Tre minuti di codici per il televoto perchè oggi si può votare da casa

20.50: OGGI POTETE CANTARE CON NOI! Metteremo i testi delle canzoni

20.48: Amadeus entra sul palco dell’Ariston in diretta Instagram

20.46: C’è Gianni Morandi sul palco dell’Ariston

20.44: Sul palco dell’Ariston risalirà Peppino Di Capri, uno dei grandi della musica italiana, mentre Gianni Morandi canterà con Sangiovanni “Fatti (ri)mandare dalla mamma a prendere il latte”.

20.42: Domani Amadeus sarà affiancato dalla attrice Chiara Francini, mentre sabato tornerà in scena Chiara Ferragni, già protagonista martedì sera. Gli ospiti più attesi della terza serata saranno i Måneskin, gruppo che ha vinto nel 2021.

20.40: A condurre il Festival sarà per il quarto anno consecutivo Amadeus, affiancato alla conduzione da Gianni Morandi che sarà presente sul palco dell’Ariston tutte le sere. Questa sera la co-conduttrice sarà Paola Egonu, schiacciatrice opposta della Nazionale italiana di pallavolo, campionessa europea in carica e bronzo ai Mondiali di ottobre 2022.

20.37: Nella prima e nella seconda serata (martedì 1 e mercoledì 2 febbraio, con 14 artisti in gara ciascuna) hanno votato la giuria della sala stampa, tv, radio e web che effettuerà la propria votazione dividendosi in tre componenti autonome: un terzo per tv e carta stampata, un terzo per quella radio e un terzo per la giuria web. Il risultato complessivo ha determinato una classifica delle 14 canzoni eseguite in ciascuna serata.

20.34: Ci aspettano altre tre serate piene di musica: nella terza, questa sera, si esibiranno tutti i 28  artisti in gara e sarà il modo per riascoltare i pezzi che magari abbiamo già sentito anche in radio con l’arrangiamento sanremese e con l’orchestra.

20.31: Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2023 al termine della serata finale di sabato 11 febbraio.

20.28: A Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche e nel giudicare gli outfit dei partecipanti.

20.25: Buonasera agli amici di OA Sport e benvenuti alla diretta live della terza serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo

IL PROGRAMMA E L’ORDINE DEI CANTANTI DI OGGI

Il programma di Sanremo 2023 giorno per giorno: ospiti, cantanti, conduttriciTutti i vincitori e l’albo d’oro del FestivalChi sono le presentatrici di Sanremo 2023? Le co-conduttrici giorno per giornoIl regolamento di Sanremo 2022: come funziona la garaSanremo 2023, i cachet e quanto guadagnano Amadeus, cantanti, ospiti e conduttriciSanremo 2023, i cantanti in gara: testi e titoli delle canzoniSanremo 2023, i favoriti e le scommesseIl programma di giovedì 9 febbraio: big in gara, presentatori, ospitiChi saranno gli ospiti del Festival di Sanremo 2023?Chi saranno gli ospiti di oggi, 9 febbraio?La cronaca della prima serata del Festival 2023 – Le pagelle della prima serata del Festival 2023La cronaca della seconda serata del Festival 2023Le pagelle della seconda serata del Festival 2023Gli ascolti della prima serataCosa è successo a Blanco?Il video della esibizione di BlancoQuanto guadagna Paola Egonu a presentare il Festival?

Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della terza serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo. OA Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2023 al termine della serata finale di sabato 11 febbraio.

Ci aspettano altre tre serate piene di musica: nella terza, questa sera, si esibiranno tutti i 28  artisti in gara e sarà il modo per riascoltare i pezzi che magari abbiamo già sentito anche in radio con l’arrangiamento sanremese e con l’orchestra. Nella prima e nella seconda serata (martedì 1 e mercoledì 2 febbraio, con 14 artisti in gara ciascuna) hanno votato la giuria della sala stampa, tv, radio e web che effettuerà la propria votazione dividendosi in tre componenti autonome: un terzo per tv e carta stampata, un terzo per quella radio e un terzo per la giuria web. Il risultato complessivo ha determinato una classifica delle 14 canzoni eseguite in ciascuna serata. Al termine della serata di ieri è stata stilata una classifica generale congiunta di tutte le 28 canzoni in gara. 

Nella serata oderna il voto sarà affidato per il 50% al televoto e per l’altro 50% alla giuria demoscopica. Nel corso della quarta serata la votazione sarà tripartita: il 34% affidato al televoto, il 33% alla giuria sala stampa, tv, radio, web e il 33% alla giuria demoscopica, mentre nella quinta i 28 campioni saranno giudicati dal solo televoto che andrà a sommarsi alle precedenti classifiche. Al termine della quinta serata per decretare il vincitore del 73° Festival di Sanremo tra i 5 finalisti (ovvero i primi 5 classificati nella somma di tutte le votazione della settimana) nuova votazione da parte di televoto, giuria sala stampa, tv, radio, web e giuria demoscopica.

A condurre il Festival sarà per il quarto anno consecutivo Amadeus, affiancato alla conduzione da Gianni Morandi che sarà presente sul palco dell’Ariston tutte le sere. Questa sera la co-conduttrice sarà Paola Egonu, schiacciatrice opposta della Nazionale italiana di pallavolo, campionessa europea in carica e bronzo ai Mondiali di ottobre 2022. Domani Amadeus sarà affiancato dalla attrice Chiara Francini, mentre sabato tornerà in scena Chiara Ferragni, già protagonista martedì sera. Gli ospiti più attesi della terza serata saranno i Måneskin, gruppo che ha vinto nel 2021. Sul palco dell’Ariston risalirà Peppino Di Capri, uno dei grandi della musica italiana, mentre Gianni Morandi canterà con Sangiovanni “Fatti (ri)mandare dalla mamma a prendere il latte”.

Questa la lista dei Big in gara oggi in ordine di uscita sul palco:

Paola & Chiara – “Furore”
Mara Sattei – “Duemilaminuti”
Rosa Chemical – “Made in Italy”
Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato”
Levante – “Vivo”
Tananai – “Tango”
Lazza – “Cenere”
LDA – “Se poi domani”
Madame – “Il bene nel male”
Ultimo – “Alba”
Elodie – “Due”
Mr. Rain – “Supereroi”
Giorgia – “Parole dette male”
Colla Zio – “Non mi va”
Marco Mengoni – “Due vite”
Colapesce Dimartino – “Splash”
Coma_Cose – “L’addio”
Leo Gassmann – “Terzo cuore”
I Cugini di Campagna – “Lettera 22”
Olly – “Polvere”
Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)”
Articolo 31 – “Un bel viaggio”
Ariete – “Mare di guai”
Sethu – “Cause perse”
Shari – “Egoista”
Gianmaria – “Mostro”
Modà – “Lasciami”
Will – “Stupido”

OASport vi propone la DIRETTA LIVE della terza serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla di questo spettacolo. Appuntamento alle 20.40 circa. Buon divertimento!

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