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Sci Alpino
Sci alpino, ‘Slalom Parallelo’ Varettoni-Alfieri: “Brignone? La favorita”. “No, profilo basso”. E questo Kilde…
La Coppa del Mondo di sci alpino è ormai entrata nell’ultimo mese di gare. Regna grande incertezza sull’esito del risultato finale, sia al maschile che al femminile, nel secondo caso anche a causa dell’assenza prolungata di Mikaela Shiffrin dalle competizioni.
È giunto il momento della diciassettesima puntata di “Slalom parallelo”, sorta di botta e risposta tra Silvano Varettoni e Camilla Alfieri sulle stesse domande (ma senza conoscere l’uno le risposte dell’altra).
Inevitabile partire da Federica Brignone: è lecito sognare in grande, a questo punto?
Silvano Varettoni: “Direi proprio di sì, a maggior ragione se Shiffrin non dovesse più tornare, cosa che però non possiamo sapere. Per me adesso è la favorita numero 1 la valdostana. In superG, a Crans Montana, ha fatto letteralmente paura. Impossibile batterla, scia troppo bene, sicura e il punto chiave è questo: è l’unica ad aver spinto sempre, in tutte le curve, dalla prima all’ultima, nella combinata. Ed è stata brava anche in slalom. Magari avrebbe vinto la Vlhova senza l’uscita, per carità, però bisogna arrivare al traguardo. Per la Coppa di combinata è quasi fatta. Si deciderà a La Thuile, che è casa sua. Federica sta reggendo soprattutto di testa, è lì che impressiona maggiormente: ok forse nelle discese a Crans non è stata perfetta, né venerdì né sabato, però ieri non ha commesso errori. Doveva rispondere alle altre e l’ha fatta alla grande“.
Camilla Alfieri: “Come ho sempre detto, continuo a rimanere molto tranquilla da questo punto di vista. Ancora presto per esaltarsi, certamente bisogna godersi il momento. Ma Petra Vlhova è lì, mentre nessuno sa esattamente cosa stia facendo Mikaela Shiffrin. E’ vero, ormai mancano sempre meno gare. Federica sta facendo benissimo, ma per me non cambia la situazione: il suo obiettivo primario deve rimanere la Coppa di gigante e a questo punto anche quella di combinata alpina. Il resto è solo una conseguenza, secondo me. Meglio continuare a pensare ai piccoli passi da compiere, di volta in volta, di gara in gara”.
Il dibattito è aperto: come dovrà essere considerata una eventuale vittoria di Brignone o Vlhova al termine della Coppa femminile, stante l’assenza di Shiffrin?
Silvano Varettoni: “Non capisco chi parla di eventuale Coppa… con asterisco. Un nome resta nell’albo d’oro e quello verrà ricordato. Punto. Nessuno sarà poi lì a discutere troppo su chi c’era o chi non c’era. Chi c’è deve approfittare della situazione e Federica e Petra lo stanno facendo. Nessuno discute Shiffrin e il fatto che avrebbe vinto ancora a mani basse senza la tragedia, sia chiaro. Ne prendiamo atto. Ma Federica sta facendo un’annata strepitosa, parliamo di 5 vittorie e 10 podi a dieci gare dalla fine, soprattutto è sempre lì, in tutte le specialità o quasi. Può portarsi a casa anche tre Coppe. Non c’è molto da aggiungere. Sarebbe una degna vincitrice. Lei come Vlhova”.
Camilla Alfieri: “Sono d’accordo con il tuo discorso di base, legato cioè al fatto che Brignone di punti ne sta facendo tanti e così anche Vlhova. Mancano ancora dieci gare, entrambe potrebbero arrivare a un super bottino. Se una delle due dovesse vincere la Coppa, lo farebbe con un punteggio di alto livello che meriterebbe grande rispetto. Chiaro, Mikaela Shiffrin ne avrebbe fatti comunque di più, di punti, è lecito pensarlo, però non stiamo parlando di una Coppa del Mondo vinta con… 800 punti, che allora avrebbe fatto un po’ riflettere. In altre parole, entrambe, in caso di conquista del trofeo, lo farebbero dopo una grande stagione. Punto. Stagione particolare, per quanto accaduto all’americana, certo, ma non è colpa di nessuno e non si può fermare tutto. Altrimenti bisognerebbe farlo anche per ogni infortunio. E’ brutto dirlo, ma sono cose che possono succedere”.
Coppa maschile. Naeba. Ne valeva la pena?
Silvano Varettoni: “Col senno di poi è tutto un altro ragionamento. Il problema è sempre lo stesso: giusto andare anche in Giappone, ma lì il tempo è folle. Cambia completamente. Solo che una settimana prima non puoi certo dire agli organizzatori ‘Non veniamo più’ perché non si va in Cina causa Coronavirus. Non si può fare. Il calendario era strutturato bene: prima Cina, poi Giappone. Così, ovviamente, lascia pensare. Ma non è colpa di nessuno. E sono anche stati sfortunati, i giapponesi: il giorno prima trovi 15 gradi, il giorno dopo c’è una bufera di neve. Voglio dire, che rogna! Questo magari deve portare la FIS a fare determinate riflessioni sul futuro. Ma non si poteva non andare, no. Solo che quando in Giappone il tempo è brutto, è brutto… forte”-
Camilla Alfieri: “Con il senno di poi, ovviamente no. E mi spiego: mandarli lì in un contesto particolare e non mi riferisco al Coronavirus, ma alle condizioni così mutevoli del meteo, con una neve molle e trasformata, con un inverno è quello che è, mi è sembrato uno spreco folle per disputare una gara sola, per giunta al limite. Chiaro, con il senno di poi. Va detto però che la situazione è questa, è giusto far crescere anche realtà minori, allargare la mappa delle tappe in calendario, esplorare nuovi orizzonti, portare lo sci (o riportarlo) in altre Nazioni”.
Kilde ha le mani sulla Coppa maschile?
Silvano Varettoni: “Le mani ancora no, forse un dito, ma è l’unico che non perde un colpo. Bravissimo anche l’altro giorno in gigante, sette centesimi in meno ed era sul podio. Certo che se uno tra Kristoffersen e Pinturault non vince la Coppa nemmeno quest’anno, senza Hirscher, dovrà porsi parecchie domande. Non era minimamente prevedibile a inizio stagione. Percentuali? Al momento dico Kilde 40%, Kristoffersen e Pinturault 30%. Ma ci riaggiorniamo dopo Hinterstoder, il francese è capace di fare man bassa di tutto, ora, nelle discipline tecniche, tra Austria prima e Kranjska Gora poi. Vedremo“.
Camilla Alfieri: “Per me è sempre stato il favorito, ricorderete, l’ho sostenuto tante volte, nel momento in cui è entrato effettivamente in corsa. In primis grazie al gigante. Non ci sono stati dubbi. I prossimi due weekend giocano anche a suo favore, ha finalmente vinto la prima gara, vedremo adesso come reggerà la pressione. Resta una sfida aperta e interessante, direi tutta da gustare. Ma gli altri due, Kristoffersen e Pinturault, sono imprevedibili“.
Marta Bassino a 24 anni non smette di stupire, nonostante l’uscita nel superG della combinata a Crans Montana. E’ stata l’unica vicina a una straordinaria Brignone.
Silvano Varettoni: “E’ forse quella che scia meglio di tutte, in assoluto e in assenza di Shiffrin, ma che errore ieri! E’ entrata tre metri sotto le altre su quel passaggio, così non aveva chance. Un peccato enorme. Aggiungo un particolare: quello di ieri mi è sembrato uno dei superG più belli di sempre a livello femminile, anche da vedere. E in tante sono state brave. Questa era la pista ideale per quel tipo di tracciatura, non troppo difficile“.
Camilla Alfieri: “Marta si sta dimostrando fortissima, forse anche più di quanto si potesse ipotizzare a inizio annata. Arrivare a 1000 punti a 24 anni, obiettivo possibile in classifica generale, sarebbe un risultato clamoroso. Ma a impressionare per me è la sua crescita, graduale e costante, come è anche giusto che sia a questa età. Può diventare più forte o meno di Federica? Complicato dirlo adesso, sicuramente ha la capacità di andare forte in più discipline ed è sempre quello il punto chiave”.
Primo verdetto stagionale, Coppa di discesa a Corinne Suter: meritata, pur con una sola vittoria?
Silvano Varettoni: “Sì, è sempre stata lì nelle 5, tranne a Bansko. Anche Feuz l’anno scorso ha vinto una sola gara, quest’anno due. Fill si è portato a casa una delle due Coppe in discesa senza successi parziali. La ‘coppetta’ premia sempre la continuità, la costanza, un numero elevato di podi. Il fatto che Ledecka sia seconda in classifica, però, deve far riflettere sulla competitività attuale della velocità, tra le donne“.
Camilla Alfieri: “E’ l’unica che rappresenta un po’ il futuro in questo momento, forse l’unica velocista pura rimasta, al netto dei vari infortuni. Sono mancate tante atlete e altre invece si sono “risvegliate’ d’incanto, proprio come ipotizzavamo settimana scorsa. Tra queste Lara Gut, che è una fuoriclasse, ma che ha tirato fuori due gare top quasi dal nulla. Vero, Corinne finora ha vinto una sola gara, ma è sempre stata nelle prime 5 in tutte le discese, Bansko a parte e Bansko è una pista particolare. Credo sia giusto premiare anche la costanza, in passato il francese Amiez vinse la coppetta di slalom senza imporsi mai. In questo tipo di competizione la costanza premia e vale tantissimo. Questo comunque è un premio al futuro, la Suter ha una possibilità gigante davanti a sé nei prossimi anni“.
LE PUNTATE PRECEDENTI
Prima puntata: il pre-Coppa del Mondo
Seconda puntata: l’analisi post-Soelden
Terza puntata: l’avvicinamento a Levi
Quarta puntata: il commento ai primi slalom stagionali
Quinta puntata: le prime gare in America
Sesta puntata: il bilancio dopo la trasferta nordamericana
Settima puntata: la concorrenza interna che aiuta l’Italia
Ottava puntata: la capacità di adattamento alle bizze del meteo
Nona puntata: le ultime gare dell’anno solare 2019
Decima puntata: il dopo-Zagabria
Undicesima puntata: che Brignone!
Dodicesima puntata: Sestriere chiama Italia
Tredicesima puntata: azzurre superstar
Quattordicesima puntata: una Coppa con tanti record
Quindicesima puntata: Brignone superstar. E il parallelo…
Sedicesima puntata: Vlhova superstar.
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gianmario.bonzi@gmail.com
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Foto: LaPresse & Silvano Varettoni