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Editoriali

Pagellone 2017: tutti i voti allo sport italiano. Scherma e tiro a volo eccellenti, novità ciclismo su pista, guizzo canottaggio. Ma quanti flop….

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GINNASTICA ARTISTICA: 6

L’Italia si è ancora una volta aggrappata al talento infinito di Vanessa Ferrari, Campionessa monumentale che a 11 anni di distanza dal suo trionfo iridato nel concorso generale è riuscita nell’impresa di qualificarsi alla Finale dei Mondiali al corpo libero. Lo ha fatto senza gare nelle gambe, di rientro dall’operazione al tendine effettuata dopo le Olimpiadi 2016 e al termine di un anno di recupero: non era sicuramente al 100% a Montreal eppure è andata a caccia di una medaglia, voleva l’oro a tutti i costi ma purtroppo il tendine ha ceduto durante una diagonale dell’atto conclusivo. Dovrà stringere i denti ancora una volta con l’obiettivo di tornare competitiva in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Abbiamo ammirato anche l’esplosione di Lara Mori che ha sfiorato la medaglia al corpo libero agli Europei e poi ha conquistato la Finale sempre al quadrato durante i Mondiali (oltre a quella ottenuta nel concorso generale). La toscana è ormai diventata un pilastro della Nazionale e può continuare a crescere. Insieme a Vanessa ha sostenuto il peso del nostro Paese a livello internazionale visto che Erika Fasana e Martina Rizzelli non hanno ancora definitivamente recuperato, Carlotta Ferlito si è vista poco o nulla, Elisa Meneghini ha faticato.
Brava Martina Maggio a conquistare il sesto posto nell’all-around agli Europei ma purtroppo si è infortunata prima dei Mondiali. Tanta sfortuna per Sofia Busato che, inserita tra le favorite per le medaglie al volteggio agli Europei, si è infortunata sulla pedana di Cluj-Napoca durante l’allenamento che precedeva l’inizio delle competizioni continentali.
Si sogna in grande con le giovani della classe 2003 (Elisa Iorio, le gemelle Asia e Alice D’Amato, Giorgia Villa) che hanno già fatto vedere cose interessanti a livello internazionale. La sufficienza risicata è influenzata dalle prestazioni sottotono della squadra maschile che stenta a riprendersi: dopo aver mancato la qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016, il movimento non riesce a decollare e non possono bastare le buone prestazioni di Marco Lodadio (medaglia in una tappa del World Challenge Cup e Finale sfiorata ai Mondiali, sempre sugli anelli) per avvicinarsi alla sufficienza.

GINNASTICA RITMICA: 6,5

Per la prima volta l’Italia ospitava i Mondiali, l’edizione di Pesaro è entrata di diritto nella storia dei piccoli attrezzi. Tutti si aspettavano la grande recita delle Farfalle nel concorso generale (l’unica prova olimpica) ma purtroppo le ragazze di Emanuela Maccarani non sono riuscite a salire sul podio nella gara regina. Le azzurre sono state brave a riscattarsi nella giornata dedicata alle Finali di Specialità e a laurearsi Campionesse del Mondo con i 5 cerchi: un successo parziale che certifica il valore della nostra squadra nonostante i tanti cambi rispetto alla formazione del precedente quadriennio olimpico.
Ormai il Bel Paese è abituato a vedere una squadra altamente competitiva ma finalmente, dopo tempo immemore, riusciamo a dire la nostra anche a livello individuale con le giovanissime Alexandra Agiurgiuculese e Milena Baldassarri, brave a salire sul podio più volte in Coppa del Mondo (sempre nelle specialità) e a disputare delle Finali anche ai Mondiali. Entrambe (soprattutto la ragazza di origini rumene) hanno ampi margini di miglioramento e possono farci sognare nell’imminente futuro.

TRAMPOLINO ELASTICO: 4

Questa disciplina non riesce proprio ad attecchire in Italia e si fatica a portarla anche solo a dei discreti livelli. Tra Europei e Mondiali siamo soltanto comparse, la baracca è sempre sorretta dall’infinito Flavia Cannone e dal buon Dario Aloi ma è davvero troppo poco. Dopo aver mancato la qualificazione alle Olimpiadi 2016 non sarà facile riuscire nell’impresa per Tokyo 2020.
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