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Editoriali

Pagellone 2017: tutti i voti allo sport italiano. Scherma e tiro a volo eccellenti, novità ciclismo su pista, guizzo canottaggio. Ma quanti flop….

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CANOA VELOCITA’: 7,5

In salita rispetto alla scorsa stagione, dove era stata raggiunta una sufficienza stiracchiata: i podi iridati conquistati a Racice fanno ben sperare per il futuro del movimento azzurro verso Tokyo 2020. Certo, le medaglie mondiali sono arrivate tutte in specialità non olimpiche, ma Carlo Tacchini, che domina a livello Under 23, riesce già ad essere vicino ai big di questo sport. Un pizzico di sfortuna, sottoforma di medaglie di legno, lo ha accompagnato nel corso di questa stagione, ma in ottica Olimpiadi sarà uno degli uomini da battere.
Nelle specialità non olimpiche è da incorniciare l’argento ottenuto nel C1 500, dove l’azzurro è rimasto alle spalle del ceco Fuksa, autentico mostro sacro della specialità, dal quale il nostro portacolori non è poi così lontano. I fratelli Craciun hanno centrato un bellissimo bronzo nel C2 500, mentre a far ben figurare l’Italia del kayak ci hanno pensato Susanna Cicali e Francesca Genzo, argento nel K2 200: per sognare il Giappone però bisognerà migliorare sui 500 metri.

CANOA SLALOM: 6

Voto confermato rispetto all’anno olimpico. Poteva starci qualcosa di più, ma il Mondiale, abbastanza sottotono degli azzurri, ha prodotto questa valutazione. Purtroppo la rassegna iridata ha portato in dote il solo argento della coppia Ferrari-Horn nel C2 misto. Si è ben comportato Roberto Colazingari, quinto nel C1, dopo le numerose vittorie a livello giovanile, ma è mancata la zampata da podio. Stefanie Horn può fregiarsi dell’argento europeo nel K1, ma ha steccato la prova mondiale, fermandosi alle semifinali. K1 che al maschile ha deluso profondamente a Pau, con i nostri rappresentanti che non hanno centrato l’ultimo atto. Molto si puntava su Giovanni De Gennaro, che ha chiuso comunque la Coppa del Mondo al settimo posto, piazzamento certo da non buttar via, ma nel momento clou la squadra italiana non è apparsa al massimo della forma, mostrando anzi in terra transalpina un vero e proprio calo fisico. Il bronzo della canadese a squadre agli Europei fa ben sperare per il futuro.

CANOTTAGGIO: 10

Voto massimo, non si poteva davvero chiedere di più. Mondiali stratosferici, con tanto di conquista del medagliere finale. Nelle specialità olimpiche, per quanto riguarda il settore maschile, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino sono scesi dal quattro senza senior per andare a prendersi una storica medaglia d’oro nel due senza senior. Molto bene hanno fatto anche i doppi: Stefano Oppo e Pietro Ruta, pesi leggeri, si sono arresi soltanto all’imbarcazione francese, mentre Filippo Mondelli e Luca Rambaldi, senior, hanno ottenuto una bellissima medaglia di bronzo. Secondo posto per il quattro senza senior, dulcis in fundo il bronzo dell’ammiraglia azzurra: l’otto con senior. Nelle specialità non olimpiche, in ambito maschile, da applausi è stato il successo del quattro senza pesi leggeri, imbarcazione che dopo Rio non rientra più nel programma a cinque cerchi. Nel settore femminile tanti buoni piazzamenti nelle specialità olimpiche, con una formazione molto giovane, e la consapevolezza di poter crescere verso Tokyo. Bellissimo e storico, infine, lo stupendo oro del quattro di coppia pesi leggeri di Asja Maregotto, Paola Piazzolla, Federica Cesarini e Giovanna Schettino, giovanissime azzurre (due classe 1995 e due 1998).
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