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Editoriali

Pagellone 2017: tutti i voti allo sport italiano. Scherma e tiro a volo eccellenti, novità ciclismo su pista, guizzo canottaggio. Ma quanti flop….

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NUOTO: 9

6 medaglie (3 ori e 3 bronzi) ai Mondiali 2017 a Budapest non sono risultati così consueti entro i nostri confini. La Duna Arena, nella settimana magiara, sembrava il Foro Italico di Roma per la portata delle prestazioni nostrane. Una spedizione trionfale suggellata dai successi straordinari di Federica Pellegrini (200 stile libero donne), Gabriele Detti (800 stile libero uomini) e Gregorio Paltrinieri (1500 stile libero uomini) e dai terzi posti di Detti (400 stile libero uomini), Paltrinieri (800 stile libero uomini) e Simona Quadarella (1500 stile libero uomini). Ed è proprio la giovane ragazza romana, classe ‘98, la sorpresa di una rassegna che ha confermato nel gotha della piscina la “Divina” ed i “Gemelli diversi” del nuoto italiano. In generale un movimento che ha registrato poche controprestazioni ed in cui alcuni atleti sono riusciti ad esprimersi al 100%, vedi Fabio Scozzoli, autore del primato italiano nei 50 rana e finalista nelle medesima distanza dominata dall’alieno Adam Peaty. Una manifestazione da incorniciare da cui trarre spunto per quel che verrà, dovendo fare i conti con un ricambio generazionale che vede nella Quadarella ed in Nicolò Martinenghi (due volte campione del mondo nei 50 e 100 rana nella rassegna junior di Indianapolis) gli esponenti più convincenti della nouvelle vague.

NUOTO DI FONDO: 7

Nel Lago Balaton (Ungheria) la nazionale di fondo, tra le più accreditate alla vigilia del Mondiale, ha ottenuto 5 medaglie (2 argenti e 3 bronzi) mettendo in luce una giovane, sempre più realtà del contesto delle acque libere, ovvero Arianna Bridi, sul gradino più basso del podio nella 10 km (distanza olimpica) e nella 25 km. Una buona compattezza del movimento confermata dalla terza piazza nella prova a squadra del formato da Rachele Bruni, Giulia Gabbrielleschi, Federico Vanelli e Mario Sanzullo, e replicata dagli argenti proprio di Sanzullo (5 km) e di Matteo Furlan (25 km). Certo, è mancato l’acuto e questo chiaramente ha un suo peso nella valutazione complessiva comunque buona. Va considerato infatti l’andamento nella Coppa del Mondo in cui la Bridi ha ottenuto il successo finale al pari di Simone Ruffini, rafforzando l’idea di un Bel Paese molto convincente nella specialità.

NUOTO SINCRONIZZATO: 8

“A Scream of Lampedusa”. Quell’urlo prima della magica esibizione del duo misto composto da Giorgio Minisini e Manila Flamini ce la ricordiamo tutti. Una sequenza di grande emozione ed intensità in cui i due ragazzi italiani hanno impressionato nel loro esercizio non soltanto per la grande precisione dei gesti ma soprattutto per la loro interpretazione. Sembrava impossibile battere i russi Mikhaela Kalancha/Aleksandr Maltsev ma Giorgio e Manila ce l’hanno fatta, regalandosi un sogno e dando risalto ad una specialità, spesso, giudicata con superficialità. Un successo simbolico confermato poi dall’argento nella routine del libero di Minisini, in coppia con Mariangela Perrupato. Una selezione, quella di Patrizia Giallombardo, in grande crescita ed i piazzamenti di Linda Cerruti nel singolo, nel doppio con Costanza Ferro, e della squadra ne sono dimostrazione. Un lavoro che vuol portare alle Olimpiadi Tokyo 2020 il Bel Paese a rivaleggiare con ancor più convinzione per la top3 ed i segnali sono ottimi.
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