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Editoriali

Pagellone 2017: tutti i voti allo sport italiano. Scherma e tiro a volo eccellenti, novità ciclismo su pista, guizzo canottaggio. Ma quanti flop….

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TIRO A SEGNO: 5

L’Italia è orfana del suo uomo di punta, quel Niccolò Campriani che a marzo ha detto basta con l’attività sportiva dopo aver letteralmente dominato per più di un lustro la carabina mondiale, con ben tre medaglie d’oro conquistate in due diverse edizioni dei Giochi. Mancato però il fuoriclasse fiorentino, gli altri atleti azzurri non sono riusciti a confermare quanto di buono mostrato nelle passate stagione e a raccogliere, in questo modo, il testimone lasciato da Niccolò. La fidanzata Petra Zublasing e il carabiniere Marco De Nicolo non hanno brillato in questa stagione, ottenendo piazzamenti molto lontani da quelli a cui ci avevano abituati negli anni passati. La pistola, al contrario, gode di miglior salute: sia Riccardo Mazzetti – unico italiano classificato alle finali di Nuova Delhi – sia Giuseppe Giordano si sono ben comportati in stagione: per il primo è arrivato un terzo posto in Coppa del Mondo, per il secondo una serie di ottimi piazzamenti a ridosso del podio. È mancato sicuramente l’acuto, ma entrambi hanno dimostrato una buona continuità nell’arco dell’anno. Buone notizie giungono infine dalle categorie giovanili, in cui l’Italia ha conquistato buoni risultati, con l’auspicio che si possano confermare, in futuro, anche fra i senior.

TIRO A VOLO: 10 E LODE

Stiamo probabilmente parlando della disciplina che negli ultimi anni ha regalato – e regalerà – più soddisfazioni a livello mondiale al nostro paese. L’Italia era chiamata a confermare l’exploit di Rio De Janeiro, rassegna olimpica in cui riuscì a cogliere ben cinque medaglie, due ori e tre argenti. Se possibile, il bottino è aumentato ulteriormente. Ai Mondiali di Mosca, gli azzurri hanno letteralmente dominato il medagliere senior, con gli ori di Jessica Rossi e Daniele Resca nel trap e di uno splendido Gabriele Rossetti che ha monopolizzato lo skeet maschile; nelle altre discipline poi, sono stati diversi gli azzurri capaci di conquistare la finale e di ottenere ottimi piazzamenti a ridosso del podio. Guardando alle Finali di Coppa del Mondo di Nuova Delhi, ci si accorge di come quello azzurro sia davvero un movimento incapace di tradire nelle grandi occasioni: nell’atto finale della Coppa, l’Italia ha visto sbocciare anche i talenti di Riccardo Filippelli e Alessia Iezzi, e ha potuto ritrovare una grandissima Diana Bacosi, sesta ai Mondiali di Mosca ma capace di duellare fino al ventesimo piattello dello shootoff contro la fuoriclasse americana Kimberly Rhode. Le buone notizie, poi, non si fermano qui. Infatti, se i campioni azzurri sono relativamente giovani – a parte l’eterno Giovanni Pellielo – per uno sport molto longevo come questo, dal basso spuntano atleti che lasciano ben sperare per il futuro. Lucia Palmitessa è ormai a tutti gli effetti una big del trap, Diana Ghilarducci ha vinto il bronzo mondiale junior, Elia Sdruccioli l’argento nello skeet e Matteo Marongiu quello nel trap.

TIRO CON L’ARCO: 9

Il voto alto è ampiamente giustificato dallo splendido oro mondiale della squadra di ricurvo maschile, battendo in semifinale i maestri della Corea del Sud e in finale la squadra francese. Sempre nella rassegna di Città del Messico, a medaglia anche il Team di Compund, a confermare la solidità del movimento azzurro, che pur mancando magari della punta di diamante nei grandi appuntamenti riesce spesso a tirare fuori il meglio. Ottime sensazioni arrivano anche dal giovane rampante David Pasqualucci, che sempre più si sta avvicinando ai vertici della disciplina (sempre nell’olimpico), mentre Nespoli si mantiene stabile ad alti livelli. Situazione più complicata in campo femminile, dove le azzurre hanno faticato a tenere il ritmo delle migliori al mondo. Qui, però, le giovani stanno dimostrando di avere il talento e la stoffa che consentirà loro di rimanere sulla breccia anche una volta entrate in maniera definitiva nella categoria superiore. Per ora, si fondono i successi a livello giovanile, che certo non fanno male e arricchiscono anche il bottino azzurro degli ultimi 12 mesi.
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