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Tennis, Darren Cahill giura fedeltà a Sinner: “Se Jannik vorrà proseguiremo ancora insieme”

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Sinner Cahill
Sinner Cahill / LaPresse

Jannik Sinner lo aveva ribadito più volte. La sua speranza era che Darren Cahill rimanesse nel team dell’altoatesino, nonostante l’australiano avesse annunciato che al termine del 2025 le loro strade si sarebbero divise. Nelle ultime ore, invece, sembra che tutto sia andato verso i desiderata del numero 1 del mondo. Darren Cahill, infatti, rimarrà al fianco del 4 volte vincitore di un torneo del Grande Slam anche nel 2026. La conferma è arrivata direttamente dal tecnico aussie nel corso della conferenza stampa odierna in vista dell’esordio delle ATP Finals.

“Il mio futuro è nelle mani di Jannikè netto CahillSono un uomo di parola, abbiamo fatto una piccola scommessa prima della finale di Wimbledon e sarà lui a decidere cosa farò l’anno prossimo. Se mi vuole il prossimo anno, io ci sarò per lui”. Le parole dell’australiano sciolgono tutti i dubbi rimasti: anche nel 2026 lavorerà con Simone Vagnozzi, come coach di Sinner.

Darren Cahill ha proseguito nel suo ragionamento: “Jannik è un ragazzo incredibile con cui lavorare. Il team che abbiamo è fantastico, sono stati 3 anni spettacolari. Quando ne abbiamo parlato l’anno scorso, mi è sembrato che fosse il momento giusto, non sono più un giovanotto. Inoltre, il mio ruolo specifico all’interno del team è qualcosa che dovrebbero considerare per avere una nuova voce, un nuovo sguardo, una nuova ispirazione e sarebbe bello alternare i ruoli a volte, ma se non è pronto a farlo, non c’è problema. Dipenderà da lui e quando ne parleremo alla fine dell’anno, voglio che faccia ciò che è meglio per lui”.

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L’australiano entra nel vivo della decisione: “Se crede che sia il momento giusto per fare questo cambiamento, per me va benissimo e lo aiuterò anche a cercare di trovare la persona successiva. Ma se mi volesse io ci sono. Deve assicurarsi di tenere aperte le sue opzioni per continuare a migliorare, per continuare a ispirarsi e per assicurarsi di continuare a raggiungere il livello successivo”.

Dopo tante parole per il futuro, si è poi tornati sulla scelta di non disputare l’atto conclusivo della Coppa Davis 2025: “La cosa più facile sarebbe continuare a far giocare Jannik, dato che sta vincendo tanto. Ma se continuiamo a farlo giocare senza pause, questo avrà un costo tra tre o quattro anni. Come allenatori abbiamo molte responsabilità. Una delle più grandi è assicurarci che Jannik sia competitivo e in forma a 28, 29, 30, 31, 32 anni. Un periodo in cui potrà essere ancora migliore di oggi. Il nostro compito è prendere decisioni difficili per dargli la migliore opportunità possibile di arrivarci. Quest’anno abbiamo deciso di saltare la settimana di Davis perché, con lo slittamento di una settimana in avanti del calendario Atp, ne avremo due in più per farlo recuperare, allenare e migliorare”.

Ultima battuta su un’altra questione decisamente spinosa di questo 2025, i mesi di sospensione legati al caso Clostebol: “Sono stati mesi complicati. Mi ricordo il primo giorno a Montecarlo. Dovevamo allenarsi, Jannik era titubante, allora gli ho detto: ‘Non abbiamo fatto niente di male, andiamo a testa alta’. In quella fase abbiamo fatto l’unica cosa possibile: stargli vicino, soprattutto nei momenti di nervosismo in allenamento e in partita. La gestione della situazione da parte sua è stata incredibile, e ha ispirato anche noi”.

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