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Pallavolo

Italia, attenta alla Bulgaria! Il talento di Nikolov e il ct Blengini che ha un sassolino da togliersi…

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Simone Anzani
Anzani/Fivb

Anche i più inguaribili ottimisti hanno tremato (è inutile che vi guardiate attorno, siete proprio voi) dopo la sconfitta dell’Italia contro il Belgio. L’infortunio di Lavia alla vigilia del Mondiale aveva fatto calare pesantemente le quotazioni dell’Italia al Mondiale nelle Filippine, poi un debutto un po’ farraginoso con la modesta Algeria, quella partita dove tutto sembrava difficile, dove la strada appariva tremendamente in salita, dove il “milanese” Reggers ha fatto vedere i sorci verdi alla squadra azzurra e dove i meccanismi della squadra di Fefè De Giorgi sembravano girare a vuoto, non riuscire ad incastrarsi neppure lontanamente.

Invece l’Italia ha un cuore grande ed è il cuore dei suoi campioni, da Giannelli a Michieletto, da Russo, ritrovato, a Romanò, dai volti nuovi Gargiulo e Bottolo fino a Fabio Balaso, nuovo Ministro della Difesa della Nazionale azzurra, fino ad arrivare a quelli che si fanno trovare pronti, Anzani, Porro, Sani richiamato all’ultimo e oggi preziosissimo nella semifinale contro la Polonia. Ucraina, Argentina, Belgio e poi Polonia: poteva andare peggio ma, guardando l’altra parte del tabellone, anche meglio. Eppure l’Italia ha portato a casa un’altra finale iridata, la sesta, contro la sorpresa Bulgaria in quella che è una vera e propria festa tricolore, in tutti i sensi, sia perché i bulgari sono allenati da Gianlorenzo Blengini, sia perché, per i trascorsi dei giocatori bulgari in Superlega, la lingua ufficiale è l’italiano.

Se per certi versi l’Italia ancora in finale è una sorpresa, la Bulgaria in finale è più di una sorpresissima. La curiosità è che la squadra contro cui l’Italia aveva iniziato la sua stagione, vincendo 3-1 la sfida di Quebec City di debutto nella Volley nations League, sarà anche la squadra contro cui gli azzurri la concluderanno domani a Manila.  Chi ha avuto l’ardire di scommettere sui bulgari in finale quest’oggi sta festeggiando a ostriche e champagne, chi addirittura l’ha giocata vincente speriamo domani festeggi un po’ meno. La Bulgaria è la dimostrazione che in Italia si lavora molto bene perché gran parte dei giocatori che compongono la rosa vengono dalla Superlega e lì hanno imparato cosa significa giocare ad alti livelli, vincere le battaglie, sovvertire il pronostico. Ne sa qualcosa l’uomo chiave della Bulgaria, Aleksander Nikolov che Blengini ha plasmato quando era alla guida di Civitanova e che quest’anno si è preso la soddisfazione di vincere la Coppa Italia e di giocare la finale scudetto contro Trento. Asparuhov cresciuto a Verona, Grozdanov a Ravenna, Tatarov lo scorso anno a Grottazzolina dove arriverà a breve anche il centrale Petkov.

Blengini non solo ha plasmato Nikolov, ma ha voluto nella “sua” Nazionale azzurra per i Giochi Olimpici di Tokyo un giovanissimo Michieletto che non bastò a portare l’Italia sul podio, visto che il cammino dell’Italia e di Blengini alla guida degli azzurri nell’Olimpiade giapponese si fermò ai quarti contro l’Argentina. Uno stop immediato, l’arrivo al timone dell’Italia di De Giorgi che nel giro di un anno seppe vincere Europei e Mondiali, mandando un po’ nel dimenticatoio il lavoro fatto dal tecnico piemontese che era sulla panchina della Nazionale che si andò a giocare l’oro a Rio contro il Brasile nei Giochi Olimpici del 2016 e che con i Mondiali, fino a due settimane fa, non ha avuto un gran feeling. Il suo desiderio di riscatto potrebbe essere un’arma in più per i bulgari.

Blengini ha a disposizione la squadra più giovane del torneo e in cabina di regia si affida al talento cristallino di Simeon Nikolov, figlio d’arte, fratello d’arte ma soprattutto campione in erba, con ancora qualche difetto legato ai suoi 19 anni, ma con una classe cristallina. Il colpaccio di mercato lo ha messo a segno la squadra russa del Lokomotiv Novosibirsk che ha ingaggiato il giovane palleggiatore in uscita dalla Long Beach State University. Al suo fianco c’è Stoil Palev, bandiera in patria del Levski Sofia. L’opposto non è di ruolo: si tratta di Asparuh Asparuhov, 25 anni, in Italia come banda a Verona e Padova, lo scorso anno in Russia al Kuzbass Kemerovo e nella prossima stagione in Polonia nel MKS Ślepsk Malow Suwałki. L’unico opposto di ruolo è in panchina e si tratta di Venslav Antov, lo scorso anno al Levski Sofia e dal prossimo anno al Tourcoing Metropole Nizza in Francia.

In banda giocano titolari la star della squadra Aleksandar Nikolov, il prossimo anno per la quarta stagione in forza alla Lube Civitanova, e Martin Atanasov, che lo scorso anno vestiva la maglia del Galatasaray in Turchia e dal prossimo anno sarà in Italia in forza al Vero Volley Monza. In panchina ci sono Georghi Tatarov, punto di forza della Yuasa Grottazzolina, decisivo per la salvezza in Superlega dei marchigiani, e Rusi Zhelev, bandiera del Beroe in patria e passato proprio quest’estate al Macerata di Serie A2.

I centrali sono due conoscenze dei tifosi italiani, Aleks Grozdanov, che in Superlega ha giocato a Ravenna, Monza e Verona e che dallo scorso anno gioca in Polonia nel BOGDANKA LUK Lublin, e Iliya Petkov che lo scorso anno giocava in Francia nello Spacer’s Toulouse Volley e il prossimo anno raggiungerà Tatarov a Grottazzolina. Pronti a subentrare un altro Petkov, Preslav, nuovo acquisto del Massa in A2, lo scorso anno in patria nel VC Pirin Razlog, e Boris Nachev, 21 anni, nella passata stagione con la maglia del VC Cherno More Bask in patria e nuovo acquisto della Sonepar Padova. I liberi sono Simeon Dobrev, passato dal Dunav Ruse al Neftochimic Burgas in patria nell’estate appena conclusa, e Damyan Kolev, punto di forza del Levski Sofia.