Tennis
Nado Italia sul caso Sinner: “Non abbiamo presentato ricorso per assenza di elementi”
La vicenda “Clostebol” con protagonista Jannik Sinner continua a essere oggetto di discussione, nonostante la parola “Fine” sia stata messa poco più di due mesi fa, con l’accordo tra i legali del tennista pusterese e la WADA, con conseguente sospensione dal circuito internazionale del tennista per tre mesi. Una squalifica che scadrà il 4 maggio alle ore 23.59.
A pronunciarsi a riguardo è stato il direttore generale di Nado Italia (Agenzia Antidoping in Italia), Alessia Di Gianfrancesco, durante la presentazione del protocollo d’intesa tra Federcalcio e Federfarma. Alla domanda se ci sia stato accanimento nei confronti di Sinner da parte della WADA, Di Gianfrancesco ha dichiarato si è espressa con estrema chiarezza.
“L’istituzione preposta ha fatto tutte le valutazioni sulla base di documenti che aveva. Hanno rispettate le procedure. Nado Italia non ha presentato ricorso perché riteneva che non ci fossero elementi tali, mentre la WADA sì“, ha precisato.
“La WADA ha già comunque preso in esame questo genere di casi, quelli di doping inconsapevole e di contaminazioni. Nel 2027 ci sarà il nuovo codice mondiale antidoping che aggiornerà gli standard internazionali e Nado Italia è parte attiva di questo processo“, ha aggiunto. Un aggiornamento previsto tra meno di due anni, che se applicato al caso di Sinner molto probabilmente avrebbe portato a nessuna sanzione nei confronti del n.1 del mondo.
