Atletica
Stefano Mei sullo spionaggio ai danni di Jacobs: “Vicenda che non coinvolge Filippo Tortu, in staffetta vanno i più veloci”

Giacomo Tortu, fratello maggiore di Filippo, si sarebbe rivolto a una società di sicurezza e investigazioni per ottenere informazioni riguardo a delle possibili pratiche illecite commesse da Marcell Jacobs. La Equalize è oggetto di un’inchiesta giudiziaria per accesso illecito a banche dati istituzionali e Giacomo avrebbe chiesto di accedere alle cartelle mediche di Jacobs e alle telefonate intercorse tra il Campione Olimpico e il suo staff (l’allora tecnico Paolo Camossi e il suo ex nutrizionista Giacomo Spazzini, oltre al manager Marcello Magnani).
La questione è naturalmente al centro dell’attenzione, Filippo Tortu ha fatto sapere di essere estraneo alla vicenda e Marcell Jacobs ha affermato di credere al collega. I due velocisti lombardi sono stati i grandi protagonisti del trionfo della 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove Jacobs trionfò anche sui 100 metri conquistando l’oro nella gara regina dei Giochi.
Stefano Mei, Presidente della FIDAL, è voluto intervenire sulla vicenda attraverso un comunicato ufficiale diffuso attraverso i canali federali: “Abbiamo appreso dai media che un tesserato della FIDAL, Giacomo Tortu, risulterebbe indagato dalla Procura di Milano in presunte attività di spionaggio su Marcell Jacobs. Qualora fosse confermata la presenza di un’indagine, saremmo di fronte ad un episodio che dovrà essere affrontato anche dalla nostra Procura federale, che, come da regolamento, valuterà le carte non appena possibile secondo i tempi del procedimento penale. Stiamo comunque parlando di una vicenda che pare non coinvolgere Filippo Tortu“.
Il numero 1 dell’atletica tricolore ha poi proseguito: “Resta il fatto che indipendentemente da tutto, oggi come sempre in staffetta ci va chi corre più forte. Sino a condanna, gli indagati e gli incolpati sono innocenti, e auspico davvero che non ci sia stata alcuna attività di spionaggio o tentativo di spionaggio contro Marcell, perché sarebbe oltre che illegittimo, ingeneroso nei confronti di un grande campione. Noi non siamo né preoccupati né rattristati, anzi: il nostro settore tecnico continua a lavorare con serenità, la nostra staffetta sarà competitiva anche nel 2025, stiamo preparando un’altra grande stagione“.
Il tema della staffetta e della serenità dell’intero gruppo sono inevitabilmente al centro dell’attenzione, anche perché mancano soltanto un paio di mesi ai primi raduni che porteranno alle convocazioni per le World Relays, in programma il 10-11 maggio a Guangzhou (Cina). La competizione è di enorme importanza perché qualifica ai Mondiali, previsti poi a settembre proprio a Tokyo, dove l’Italia confezionò una delle imprese più memorabili della storia ai Giochi Olimpici.