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Formula 1

Lewis Hamilton: “In Ferrari è tutto diverso, sono orgoglioso di essere qui. Ho cominciato con grande entusiasmo”

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Lewis Hamilton
Hamilton / Lapresse

Lewis Hamilton è pronto ad affrontare un nuovo capitolo della sua carriera, con il sogno di conquistare l’ottavo titolo e di regalare alla Ferrari un Mondiale piloti che manca dal 2007. Il quarantenne britannico, reduce da dodici stagioni in Mercedes, affiancherà il monegasco Charles Leclerc in una delle migliori line-up della storia del Cavallino in Formula Uno. Ieri sera nel frattempo la scuderia di Maranello ha svelato la SF-25 che comincerà il suo percorso a metà marzo con il GP d’Australia.

È un giorno speciale e, onestamente, lo aspettavo da tantissimo tempo. Ho già iniziato quest’anno con grandissimo entusiasmo, entrando per la prima volta in fabbrica e guidando per la prima volta una vettura, incontrando tutto il team. Fin dal primo giorno che ho conosciuto le persone che lavoravano al progetto della nuova monoposto è stato entusiasmante, pur non conoscendone realmente ancora i dettagli. Ho visto la passione e l’impegno che mettevano, e mi sono sentito di condividere lo stesso sogno con ciascuno di essi, ora facendone parte anche io. È unico, surreale. Sinceramente non avrei mai creduto possibile arrivare in Ferrari, ne sono grato ed orgoglioso. Questa vettura sarà la mia e di Charles, ma ho già avuto modo di guidarne un paio di quelle vecchie che erano state costruite per altri piloti. Ma questa è proprio per noi due, il che è veramente bellissimo“, dichiara Hamilton nell’intervista ufficiale.

L’annuncio era arrivato all’inizio del 2024, per cui è stato davvero un anno lunghissimo, pieno di domande, pensieri e cercando di immaginare come sarebbe stato arrivare in azienda, come avrei trovato le persone e che accoglienza avrei avuto. Non ho approcciato nessuno con aspettative particolari, ma ho sicuramente trovato molto di più di quello che avevo provato ad immaginarmi. Quando entri in questa squadra senti tantissimo la passione, sensazioni reali quasi quantificabili. Arrivando da un’altra azienda, è un posto dove sei felice di ritrovarti a lavorare, vedi la dedizione e non senti la voglia di tornare a casa verso sera. So che ci sarà tanto da imparare e ho già anticipato che è una sfida molto impegnativa, ma stiamo lavorando assieme con grande entusiasmo, e ogni giorno vedo che cresciamo. Sapevo di avere bisogno di qualcosa di nuovo, di un’altra sfida e quando sono arrivato qui me ne sono reso conto davvero, ma ho sempre il sorriso ed è una situazione che rivitalizza“, spiega il sette volte iridato.

Dal secondo giorno che sono arrivato ho cominciato a lavorare con gli ingegneri cercando di conoscerci a vicenda il più velocemente possibile. Qui è tutto diverso, ho vissuto il passaggio da McLaren a Mercedes ed era già stato un bel salto, ma avevamo anche già usato quel motore quindi c’erano alcune cose simili. In Italia invece è tutto differente, dagli strumenti al linguaggio, ma per ora ognuno è stato fantastico e c’è grandissima voglia di fare, concentrazione e impegno. Personalmente ho cercato di godermi ogni test svolto provando a trovare il limite della vettura il più velocemente possibile, poiché non potevamo girare per una giornata intera, ed è stato davvero divertente e diverso, però abbiamo una strada ancora lunga davanti a noi e tante sfide. Ma penso che in questo tempo limitato che abbiamo avuto a disposizione abbiamo fatto il possibile“, prosegue il nativo di Stevenage classe 1985.

Sul suo rapporto con Leclerc: “Non ci sono stati problemi, anche se sono il nuovo arrivato. Abbiamo sempre parlato durante i weekend di gara nutrendo rispetto l’uno verso l’altro. Abbiamo un paio di interessi in comune, entrambi suoniamo il piano e lui forse meglio di me, e ci piace la moda, per cui al di fuori delle gare c’è sempre stato qualcosa di cui chiacchierare. Lo scorso anno in un paio di gare abbiamo combattuto in maniera ravvicinata, ma a parte questo direi che lavorare con lui è stato un piacere fino ad ora. So che quest’anno ci daremo motivazione l’un l’altro, cercando di fare il meglio per la squadra, combattendo per il vertice“.

Quando gli viene chiesto come va con l’italiano, Hamilton ammette:Così così (detto in italiano, ndr). Sto prendendo lezioni, posso provare a dire qualcosa. Sono felice di iniziare questa nuova avventura con voi in Ferrari, sono molto emozionato. Sto imparando pian piano, ma a chi non piace. Ricordo che quando andavo a scuola facevamo francese, ma non c’era modo di parlarlo molto. Quando ho cominciato a correre, a 13 anni mi sono ritrovato in una squadra italiana, dal 1997 al 2001, e sono stato molto in Italia. Credo proprio sia stato il mio periodo preferito di quel momento della mia vita. Odiavo la scuola e non andavo bene, ma nel fine settimana prendevo l’aereo e venivo in Italia, potevo mangiare il gelato, la pizza, lasagne e pasta; in generale il cibo è fantastico, per cui sono veramente entusiasta di essere tornato qui e vorrei impararne meglio la cultura e visitare posti. La cosa interessante è quando chiedo alla gente quale sia il cibo migliore e fra nord, sud, est ed ovest ognuno ha la propria opinione in base al luogo di provenienza. Non vedo l’ora di impararne il più possibile nel periodo che starò qui