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Panatta rincuora Sinner: “La Wada ha voluto imporsi, è una ingiustizia. 3 mesi non sono un dramma”

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Adriano Panatta
Panatta / IPA Agency

Jannik Sinner dovrà scontare una squalifica di tre mesi e non potrà dunque disputare un incontro agonistico fino al 4 maggio. Lo stop è figlio di un accordo tra il numero 1 del mondo e la WADA, che aveva presentato ricorso al TAS dopo che il tennista italiano era stato assolto dall’ITIA in merito alla positività al Clostebol riscontrata ormai un anno fa a Indian Wells. Il fuoriclasse altoatesino salterà così i tornei in programma nelle prossime settimane, soprattutto i Masters 1000 di Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid.

L’azzurro spererà di conservare il primo posto nel ranking ATP in vista del suo ritorno in campo, previsto in occasione degli Internazionali d’Italia che scatteranno il 7 maggio sulla terra rossa del Foro Italico di Roma. Dopo l’appuntamento di fronte al proprio pubblico l’attenzione sarà rivolta al Roland Garros, secondo Slam della stagione in cui l’azzurro cercherà di fare la differenza e di ruggire come ha fatto tre settimane fa agli Australian Open.

Adriano Panatta ha espresso un proprio parere ai microfoni di Rai News 24: “È la scelta più pratica, evita a a Jannik di saltare la stagione intera. Perderà qualche torneo, ma i più importanti, Roma, Roland Garros e Wimbledon, potrà giocarli. La trovo sempre un’ingiustizia, ma almeno si toglie di mezzo questo pensiero che da troppo tempo aveva nella testa. Si allenerà, tre mesi non sono un dramma“.

Adriano Panatta ha poi concluso, con una piccola frecciata rivolta all’Agenzia Mondiale Antidoping: “La Wada ha voluto imporsi per dire noi esistiamo, per cui il principio della responsabilità oggettiva è stato ribadito. Ho sempre detto che Sinner non c’entrava niente e hanno detto che non intenzionale ma responsabilità del suo staff“.