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Volley femminile, l’Italia vuole mettere paura alla Turchia nell’ultima sfida della prima settimana di VNL

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Ekaterina Antropova
Antropova/Fivb

L’Italia ci prova con le campionesse di tutto. Reduce da due successi a fila rigeneranti con Germania e Bulgaria, la squadra di Julio Velasco affronta ad Antalya per l’ultimo match del primo slot di VNL la Turchia di Daniele Santarelli. Già di per sè la battaglia fra i due allenatori è qualcosa di epico visto che si trovano di fronte due fra i tecnici più vincenti della storia della pallavolo italiana: da una parte l’uomo che ha cambiato il volley azzurro maschile, conquistando due titoli mondiali e un argento olimpico, dall’altra il tecnico che da due anni ha questa parte ha vinto praticamente tutti i tornei a cui ha partecipato tranne un paio, con Conegliano, con la Serbia, diventando campione del mondo e con la Turchia, VNL e Europeo lo scorso anno.

La Turchia ha praticamente la squadra titolare a disposizione, è prima nel ranking mondiale e non vuole fermarsi (dopo la sconfitta con il Giappone), per mettere fieno in cascina e permettere a Santarelli di far riposare le giocatrici più forti nei prossimi week end di gara. L’Italia finora ha perso terreno sulle inseguitrici, avendo vinto le due partite contro le squadre che la seguivano nel ranking ma avendo anche perso la partita più importante contro la Polonia con un secco 0-3, permettendo al Canada di avvicinarsi nella rincorsa alla qualificazione olimpica.

Le azzurre, per alcuni sprazzi di tutte e tre le partite disputate finora, hanno mostrato buone cose. Cambi meglio di Bosio in regia, Antropova la solita finalizzatrice con qualche momento di black out comprensibile quando le avversarie ti marcano dalla prima all’ultima palla, bene il muro e abbastanza bene l’attacco dal centro dove hanno giostrato Danesi, Bonifacio e Akrari (bella sorpresa), qualche difficoltà comprensibile in banda dove Bosetti risponde spesso presente, Omoruyi ieri con la Bulgaria ha riscattato in parte la partenza falsa con la Polonia, Nervini è un ottimo prospetto e Degradi deve fare i conti con un ginocchio ballerino. Buone notizie nel reparto dei liberi dove Fersino e soprattutto Spirito hanno disputato partite all’altezza delle aspettative.

Contro la Turchia non basterà quanto mostrato finora dall’Italia. Serve alzare l’asticella e non di poco, limitare al minimo errori gratuiti, tenere alto il livello della battuta, cercare di non soffrire troppo in ricezione anche se la qualità delle battitrici avversarie è nettamente superiore a quella delle avversarie incontrate finora dalle azzurre. Serve una maggiore correlazione muro-difesa che è cresciuta nelle ultime due partite, seppure a corrente alternata e serve con il muro in particolare cercare di limitare una giocatrice fuori categoria come Vargas.

Daniele Santarelli, alla seconda stagione sulla panchina delle turche, con ogni probabilità schiererà in cabina di regia Cansu Ozbay, punto di forza ormai da nove stagioni del Vakifbank con cui negli anni ha vinto tutto quello che si poteva. L’opposta è lo spauracchio di tutte le rivali, la turca di origini cubane Melissa Vargas, giocatrice simbolo del Fenerbahce. Al centro un’altra giocatrice del Fenerbahce, Asli Kalac e Beyza Arici, in forza all’Eczacibasi. Le bande sono Hande Baladin, una delle giocatrici più amate in Turchia, dell’Eczacibasi e la istrionica Ebrar Karakurt del Lokomotiv Kaliningrad. Le riserve di Santarelli non sono da meno. In banda c’è Tugba Senoglu Ivegin, che quando è stata chiamata in causa ha fatto molto bene, in forza al Kuzeyboru, oppure Ilkin Aydin del Galatasaray. C’è l’alzatrice Saluiha Sahin del Galatasaray e una delle star assolute del movimento, la centrale Zehra Gunes, bandiera del Vakifbank ma reduce da una stagione costellata da infortuni.