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Panatta dubbioso su Alcaraz: “Si è involuto, sembra che non gliene freghi niente. Di testa non è come Sinner”

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Adriano Panatta
Adriano Panatta / Olycom

Analisi anche con il sorriso. Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, amici da una vita sul campo da tennis e non solo, stanno offrendo spunti interessanti in questi giorni di Australian Open, primo Slam del 2024. A questo proposito nella giornata di ieri si è definito il quadro delle semifinali del tabellone maschile, viste le vittorie di Daniil Medvedev e di Alexander Zverev. Il russo e il tedesco, dunque, si confronteranno per un posto nell’atto conclusivo, mentre nell’altra semifinale ci saranno Jannik Sinner e Novak Djokovic.

Nell’ormai noto Podcast “La Telefonata”, pubblicato su Spotify, nella puntata “La ribollita” il campione del Roland Garros ha espresso un parete tecnico su Carlos Alcaraz, sconfitto da Zverev nell’ultimo quarto di finale disputato sul campo della Rod Laver Arena. Una prestazione decisamente sottotono dell’asso iberico, da cui ci si aspettava molto di più.

Alcaraz non si è evoluto, ma si è involuto. Ha un atteggiamento in campo abbastanza bizzarro. Non lo vedo determinato come due anni fa: ride, scherza, sembra che non gliene frega niente. Non so cosa abbia questo ragazzo, ma secondo me lui deve ancora decidere che tipo di giocatore lui è. A livello di testa è indietro. Sinner è un’altra categoria ed è della stessa pasta di Djokovic“, le parole di Panatta.

Considerazioni chiare sul funambolo di Murcia, che negli ultimi mesi sembra aver perso effettivamente quella verve che gli aveva permesso in pochissimo tempo di scalare la classifica. Certamente si è al cospetto di un giocatore speciale ma, come detto dall’ex campione del Bel Paese, ci sono delle problematiche da risolvere sul piano della gestione del punto.

Foto: LaPresse