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La nuova dimensione di Jannik Sinner e la forza mentale di reagire dopo un match-point mancato

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Jannik Sinner

Devo sorride più quando gioco“. Lo aveva detto Jannik Sinner, poco dopo una grande delusione. L’eliminazione al secondo turno del Roland Garros 2023 contro il tedesco Daniel Altmaier aveva fatto toccare un po’ il fondo al tennista tricolore, che da quel momento ha iniziato a costruirsi per pezzo. Sono arrivate in successione la prima semifinale Slam (Wimbledon), il primo titolo di un Masters1000 (Toronto), i successi negli scontri diretti contro i top-5 del ranking e il sigillo in Coppa Davis.

Ecco che il raggiungimento della Finale degli Australian Open 2024, piegando il serbo Novak Djokovic (n.1 del ranking) per la terza volta nelle ultime quattro sfide, la dice lunga sull’evoluzione del tennista altoatesino. Un riscontro che è frutto di un lavoro tecnico, fisico e anche mentale. Soprattutto la testa ha un peso importante. E’ chiaro che per un giocatore di questo livello, il talento sia di livello altissimo, ma per ambire al meglio possibile non è sufficiente.

Era necessario fare uno step e probabilmente la consapevolezza che si è costruito con le vittorie dell’ultimo scorcio del 2023 gli ha dato quella tranquillità necessaria nel fronteggiare tutte le difficoltà. Serenità e calma sono le “armi” che Jannik ha messo in mostra nella sua avventura a Melbourne. Del resto, prima della sfida contro il nativo di Belgrado, il 26/28 alla voce “palle break annullate” la diceva lunga sul suo giocare sotto pressione.

Nella sfida contro il n.1 ATP il non aver mai concesso una chance “break” è ancor più emblematico di come Jannik sia riuscito a sviluppare una grande capacità di concentrazione, accettando anche quando le cose non sono andate per il verso giusto. Il pensiero va al tie-break del terzo set, vinto da Djokovic e con la mancata concretizzazione del match-point. Sinner ha saputo resettare e ripartire con grande convinzione.

Ora è necessario completare l’opera e imporsi contro il vincente della sfida tra il russo Daniil Medvedev (n.3 ATP) e il tedesco Alexander Zverev (n.6 del ranking).

Foto: LaPresse