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Atletica, Daniele Meucci: “Mezza agli Europei e Maratona alle Olimpiadi: si può! L’emozione più bella…”

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Daniele Meucci

Ferdinando Savarese, conduttore della trasmissione Sprint2U, appuntamento settimanale in onda sul canale Youtube di OA Sport, ha avuto come ospite Daniele Meucci specialista delle corse su strada, che ha parlato dell’avvicinamento alla stagione olimpica.

Daniele Meucci avrebbe dovuto partecipare alla maratona di Valencia: “Ho rinunciato perché purtroppo proprio nella parte centrale nel blocco di carico maggiore ho avuto l’influenza, che quest’anno è stata davvero brutta, e non sarei arrivato al meglio. Volevo partecipare ed essere al meglio per poter dare il massimo. Anche perché poi le maratone non è che se vai male la rifai fra un’altra settimana, poi passano mesi prima di rifarla, e quindi non mi andava di buttar via l’occasione di correre una maratona. Alla mia età le devo scegliere e centellinare le energie al massimo“.

Il quartier generale di Meucci per la preparazione: “Mi alleno a 8-10 km da Pisa. Abito a Cascina, che è un paesino comodissimo per allenarsi, ho tutto quello che mi serve: la pista a 3 km da casa e percorsi ne ho quanti voglio. Ho tutto. Ho avuto anche fortuna, quando ho fatto l’università avevo il campo di atletica praticamente dietro l’università e poi avevo la pineta di San Rossore. Pisa è piccolina ma per allenarsi è perfetta. Il mio allenatore adesso è Luciano Di Pardo, la mia compagna Giada Bertucci mi segue negli allenamenti più impegnativi, perché Luciano è di Isernia. Quando riesco a fare qualche raduno sono in compagnia: quest’estate, ad esempio, sono andato a Rocca di Mezzo insieme a dei ragazzi del gruppo sportivo dell’Esercito. Sono stato appoggiato dall’Esercito, mi ha aiutato e lì ho avuto compagnia, negli ultimi 25 giorni prima della maratona ho completato la preparazione in compagnia, con tutta l’assistenza di cui avevo bisogno, il nostro fisioterapista dell’Esercito, quindi diciamo che quest’anno mi ha aiutato tanto l’Esercito“.

Gli allenamenti in Kenya: “Sono stato diverse volte in Kenya, là corre anche il giardiniere e ti prende in giro perché magari fa 2:07′ nella maratona, quindi laggiù respiri l’aria della corsa e dell’atletica tutti i giorni, da quando ti alzi la mattina fino a quando vai a letto la sera, Io lo paragono al calcio qui, come è sentito il calcio qui da noi in Italia, così in Kenya è l’atletica. Ho detto tutto“.

Gli obiettivi del 2024 sono la mezza maratona degli Europei e le Olimpiadi: “L’obiettivo è quello, non lo nascondo. L’obiettivo principale sono le Olimpiadi, però si possono fare tutti e due. Col fatto che mi è saltata Valencia sto riprogrammando un po’ tutta la situazione. Dobbiamo definire bene da gennaio dove andare, ora ho recuperato la condizione e sto rifacendo la base per fare una preparazione di maratona“.

Il momento più bello della carriera: “Ne ho avuti fortunatamente diversi, ma il più bello, forse perché più inatteso, è stato quando sono arrivato terzo a Barcellona sui 10.000 in pista, è stato il primo Europeo, la prima medaglia, quella non si dimentica, è stata quell’emozione, quella gioia mai provata. Poi dopo ho avuto la fortuna di riprovarla, però lì è stata proprio la prima volta. Mai avrei pensato di vincere una medaglia così quel giorno. Sapevo di stare bene, avevo fatto dei buoni allenamenti, poi quando sei giovane non hai termini di paragone, quindi è sempre tutto una sorpresa“.

Meucci non pone ancora un termine temporale definito alla propria carriera: “Finché sento che sono competitivo o comunque che possa essere competitivo, che mi alleno e sono ancora competitivo continuo, nel momento in cui sentirò che la condizione, ma anche la condizione mentale più che altro, dice basta, dirò basta ed alzerò bandiera bianca“.

Su un eventuale futuro da tecnico: “Adesso sinceramente non lo so. […] Devo vedere nel momento in cui dirò basta a livello professionistico cosa la testa avrà voglia di fare, perché poi è una cosa che devi fare comunque tutti i giorni e, come si dice, il lavoro deve piacerti. Fino ad ora io sono mi sento super fortunato perché ho fatto e sto facendo un lavoro che non sento come un lavoro, perché è una cosa che mi piace, che ho fatto in tutti questi anni e che continuo a fare grazie all’Esercito, che mi ha dato la possibilità di farlo proprio a livello agonistico e professionale. Non mi è mai pesato questo lavoro, e quindi dopo vorrei fare qualcosa che continui a non pesarmi, penso che sia il desiderio di tutte le persone“.

IL VIDEO DELLA PUNTATA COMPLETA DI SPRINT2U

Foto: Colombo/FIDAL