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Tennis, le palline causano infortuni: la denuncia di Pablo Carreno Busta

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Pablo Carreno Busta

La questione infortuni nel massimo circuito internazionale del tennis tiene banco. Lo sport con racchetta e pallina, per la sua estremizzazione atletica e nei materiali, sta avendo delle pesanti controindicazioni sullo stato di salute dei giocatori, costretti a fermarsi non appena possibile per recuperare e prevenire eventuali criticità che possono minarne il loro incedere.

Legato a questo aspetto vi è la problematica delle palline da gioco, che cambiano da un torneo all’altro e, a detta di alcuni giocatori, causano traumi agli arti per la loro pesantezza nel corso dello scambio. In sostanza, si parla di un rigonfiamento che possa portare a degli scompensi. A denunciare il fatto è stato lo spagnolo Pablo Carreno Busta, fermo 9 mesi per un problema al gomito.

Rientrato nel tour a livello Challenger, il tennista nativo di Gijon ha raccontato ai media presenti nel torneo di Malaga quanto accaduto: “È un anno complicato, a parte questo, non sono rimasto mai del tutto fermo. Ho continuato ad allenarmi, cercando di recuperare. A volte sono stato fermo, ma non per più di quattro settimane. Mi stavo riprendendo e sembrava che le cose si fossero messe nel verso giusto, ma poi il gomito è peggiorato e mi sono dovuto fermare di nuovo, quindi sono tornato di nuovo in campo in allenamento. È stata particolarmente dura a livello mentale perché più di una volta mi sentivo quasi pronto a tornare, e invece non ce l’ho fatta. Ho provato a tornare a Indian Wells, poi a Madrid, poi a Winston-Salem, e alla fine è stato la settimana scorsa“, le parole del tennista iberico (riportate da livetennis).

E poi l’accusa: “Sono sicuro che le palle siano la causa del mio infortunio. Ad esempio, prima del Roland Garros mi stavo allenando con alcune palline all’Accademia per riprendermi dall’infortunio e tutto stava andando bene, stavo giocando dei set e le cose erano ok. Quindi sono passato alle palline del Roland Garros per iniziare ad allenarmi con le condizioni da torneo e dopo 20 minuti mi sono dovuto fermare di nuovo perché il gomito era in fiamme. È chiaro che le palle sono molto diverse e il continuo cambio di palle ha un’influenza. La settimana scorsa abbiamo giocato con un marchio, questa settimana stiamo giocando con un altro. Nel circuito Challenger è ancora peggio, perché se ne cambiano di più, ma anche sull’ATP tour si cambiano troppe palle. Non facciamo nemmeno due tornei praticamente uguali. Nello stesso tour australiano o su terra battuta puoi cambiare la marca delle palline. Sia la palla adottata che il loro continuo cambio provocano infortuni“.

Un attacco molto chiaro che segue quanto detto già negli ultimi mesi da Daniil Medvedev, Stan Wawrinka e Stefanos Tsitsipas sull’argomento. Da capire se i responsabili si attiveranno per venire incontro alle esigenze dei tennisti o se tutto verrà lasciato esclusivamente agli interessi del mercato.

Foto: LaPresse