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Prada Cup, novità su Luna Rossa: chiglia più affilata e vele nuove. Foil modificati in stile New Zealand?

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Gli inglesi se la cantano e se la suonano, gonfiano il petto e fanno la ruota del pavone. Ha cominciato il provocatorio blogger Magnus Wheatley, quello che dopo le World Series aveva preso in giro Ben Ainslie, chiedendone a più riprese l’immediato licenziamento, dal suo blog Rule69. A seguire salta fuori Peter De Savary, l’armatore della sfida di Victory nel 1983 che superò Azzurra in semifinale non perché la barca fosse più veloce e l’equipaggio migliore, ma perché la barca italiana era arrivata a quella semifinale un po’ usurata, tanto che non riuscì a presentarsi alla prima partenza per un problema tecnico e si ritirò nell’ultima a poco dall’arrivo per un’avaria quando era in testa.

Wheatley parla addirittura di Luna Rossa in lacrime, De Savary neppure la cita, invitando a scommettere grosse cifre sulla vittoria di Ineos Team Uk sulla conquista della Coppa America, senza prendere in considerazione la prossima finale di Prada Cup.
Di solito tanta arroganza nasconde qualche timore, ma lasciamo gli inglesi nel loro brodo, a meglio nel loro the. Lunedi Luna Rossa Prada Pirelli Team e Ineos Team Uk hanno stazzato le barche per la finale Prada Cup: ora non si possono più fare modifiche.

Luna Rossa ha riprovato il timone giallo, ma nella giornata delle stazze quando è uscita aveva nuovamente il timone nero, lo stesso delle semifinali: non sapremo mai se hanno provato qualcosa da usare in un eventuale futuro oppure è stata pretattica. I foil sono sicuramente stati aggiornati e Max Sirena ha fatto capire che, se tutto va come speriamo, non si può escludere che possano spuntare per la Coppa America dei foil dritti come quelli neozelandesi. Scovare le modifiche non è mai facile, perché spesso sono minime, quasi invisibili. Nei giorni scorsi lo skipper e Team Director della barca italiana ha pubblicato su Instagram una foto quasi artistica di Carlo Borlenghi (il più importante fotografo di vela del mondo) che mostrava Luna Rossa sollevata dalla gru inquadrata da sotto. Quasi un close up sulla chiglia che ogni scafo ha configurato diversamente: qualche novità potrebbe essere proprio lì, l’impressione avuta è di una forma un po’ più profonda e affilata. Una chiglia più affilata e profonda può migliorare quella sorta di effetto suolo che tiene lo scafo più vicino alla superficie del mare oltre ad aiutare la ripresa del volo.

Quello che invece è stato evidente e visibile per la barca italiana sono le nuove vele, sia nel disegno che nel tipo di tessuto, vele molto panciute: grasse e potenti, adatte ai famosi venti leggeri che sono i preferiti da Luna Rossa e che almeno nella giornata di sabato sembrano più che probabili: le previsioni dicono 8/11 nodi, domenica ci sono due previsioni opposte, una che conferma lo stesso meteo di sabato e una che invece preannuncia vento forte. Comunque vele nuove continuano ad arrivare dalla filiale italiana della veleria North a Carasco in Liguria.

Ripeto sempre, e non mi stancherò mai, che i pronostici nella vela sono difficili perché è uno sport complesso, qui è ancora più azzardato perché le barche sono nuove e hanno fatto poche regate, anzi nessuna fino a metà dicembre, e questo complica ancor di più le cose. Nei giorni scorsi, oltre a testare le modifiche per questa finale di Prada Cup, Luna Rossa ha lavorato molto sull’affinare ancora di più le manovre, migliorare la coordinazione dell’equipaggio e provare situazioni che possono rendere l’approccio alle partenze ancora più aggressivo. Perché, al di là delle performance pure delle imbarcazioni, non bisogna dimenticare il quoziente di ori olimpici di chi ha in mano il timone e chi guida le decisioni che vengono prese a bordo di Ineos. Una cosa è certa, non c’è nessuna soggezione nei confronti del Baronetto e dei suoi sodali. Max Sirena ha detto solo due parole: dobbiamo vincere!

Stefano Vegliani

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Foto: Luna Rossa Press

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