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Prada Cup, Luna Rossa e lo ‘spionaggio legalizzato’ a New Zealand e gli avversari. Una pratica comune

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Sono giorni molto caldi per Luna Rossa, che sta facendo il conto alla rovescia nella baia di Auckland (Nuova Zelanda): mancano soltanto quattro giorni all’inizio dell’attesissima Finale della Prada Cup contro Ineos Uk. L’equipaggio italiano, reduce dal netto successo contro American Magic in semifinale, si presenterà nel Golfo di Hauraki con l’obiettivo di rispedire a casa anche i britannici: servono sette vittorie per alzare al cielo il trofeo e, soprattutto, garantirsi la possibilità di affrontare Team New Zealand per la conquista della America’s Cup.

Si preannuncia un confronto molto equilibrato e serrato, ma Luna Rossa sembra avere tutte le carte in regola per riuscire nel colpaccio e continuare a sognare dall’altra parte del mondo. Jacopo Plazzi, giovane coach di Team Prada Pirelli, è stato intervistato dal nostro Stefano Vegliani nella rubrica Sail2u in onda sulle pagine social di OA Sport. Il tecnico si è concentrato su un aspetto molto interessante, spiegandoci la pratica dello “spionaggio legalizzato” a Team New Zealand e agli altri avversari.

Max Sirena tre anni fa mi chiese se me la sentivo di fare l’allenatore, mi riteneva la persona adatta – ha dichiarato Plazzi. Io e Philippe Presti lavoriamo insieme, ma siamo divisi. Io mi occupo più dell’aspetto tecnico e delle manovre, di come i ragazzi usano i pezzi. Lui invece più dell’aspetto della regata. Io raccolgo tutto il materiale a terra, faccio i video e poi li analizziamo insieme ai ragazzi. Nei primi anni facevo lo spionaggio legalizzato degli avversari. Quando sono iniziate le regate abbiamo avuto tanto materiale a disposizione. Gli inglesi avevano il vantaggio di una comunicazione snella e di un tattico che faceva solo il tattico. Noi abbiamo deciso sin dall’inizio di andare con due timonieri che si alternano. Questo porta vantaggi in pre-partenza e nelle situazioni strette“.

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Foto: Lapresse

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