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Judo, Mondiali 2015: tagliate anche Cantoni e Marchiò. Quando la medaglia europea non basta

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Inizialmente siamo rimasti con il dubbio, ma oramai ne abbiamo la certezza: il “taglio” operato dalla commissione federale sui convocati italiani per i prossimi Mondiali di judo di Astana 2015 non ha colpito solamente la nazionale maschile, dove i nomi dei selezionati sono passati dagli otto voluti da Pino Maddaloni a quattro, ma anche la squadra femminile. Rispetto alla formazione che ha partecipato ai Campionati Europei di Baku 2015, infatti, mancano dalle convocazioni Giulia Cantoni (70 kg) ed Elisa Marchiò (+78 kg), che guarderanno la prova iridata da casa.

Siamo infatti venuti a sapere che Cantoni e Marchiò non hanno problemi fisici, anzi stanno partecipando in questo periodo al collegiale di preparazione che si sta tenendo al centro federale di Ostia, dove sono presenti anche le cinque convocate (Valentina Moscatt, Odette Giuffrida, Giulia Quintavalle, Edwige Gwend ed Assunta Galeone) che partiranno per il Kazakistan agli ordini di Dario Romano ed altri atleti, compresi rappresentanti delle categorie giovanili. Le due atlete restano comunque all’interno del gruppo della nazionale italiana per i prossimi tornei internazionali, ai quali parteciperanno per cercare di conquistare i punti necessari per la qualificazione olimpica. Nel caso della squadra femminile, Romano ha probabilmente preferito mettere a tacere ogni polemica per permettere alle cinque convocate di preparare più tranquillamente l’appuntamento mondiale, ed Odette Giuffrida ha deciso anche di isolarsi momentaneamente dal mondo dei social network per lo stesso motivo.

POST GIUFFRIDA

Ciò che colpisce, è ancora una volta l’incoerenza tra le giustificazioni della federazione ed i tagli effettuati. Ripassiamo nuovamente il comunicato della federazione: “La scelta di restringere la partecipazione ai Mondiali 2015 ai soli atleti che dispongono della migliore condizione tecnico-atletica e strategica“, si legge. “Tale decisione, quindi, ha tenuto conto, nella maniera più razionale possibile, di tutte le priorità in prospettiva olimpica […] Per tale motivo è stato ritenuto opportuno convocare solamente le atlete e gli atleti ritenuti attualmente più competitivi e meglio posizionati nella ranking list“.

Il primo fatto che salta all’occhio è il totale disinteresse della federazione per la prova a squadre che ha riportato l’Italia su un podio europeo quattro anni dopo le ultime medaglie. A Baku, infatti, l’Italia ha conquistato il bronzo con il team femminile, e Giulia Cantoni ha giocato un ruolo fondamentale in questo successo: l’atleta che la prossima settimana compirà trent’anni ha permesso alle azzurre di rimontare l’iniziale svantaggio di 2-0 contro la Russia, superando un’avversariaa ostica come Irina Gazieva. Oltretutto, come abbiamo già sottolineato negli articoli precedenti, senza Cantoni l’Italia non potrà neppure schierare una squadra completa ai Mondiali di Astana, rinunciando proprio alla prova che l’ha riportata sul podio europeo dopo il lungo digiuno. Una scelta che non fa quasi nessuna nazionale al mondo, con l’unica eccezione, negli ultimi due anni, dell’Olanda, Paese che però ottiene sempre un numero di medaglie individuali più che soddisfacente. E non si può nemmeno dire che la prova a squadre tolga energie fisiche e mentali alle atlete, perché questa è prevista per l’ultima giornata, dopo che ogni judoka avrà già affrontato le proprie gare individuali.

Quanto ad Elisa Marchiò, la rappresentante della categoria +78 kg non ha partecipato attivamente alla conquista della medaglia di Baku, ma ha comunque fatto parte della squadra nazionale per tutta la stagione ed ha il merito di essere l’unica italiana competitiva a livello internazionale in questa categoria. La ventiduenne veneta ha infatti conquistato quest’anno la medaglia d’oro all’African Open di Casablanca, miglior risultato mai ottenuto da un’italiana tra le +78 kg a livello senior.

Infine, notiamo come il principio del ranking sia rispettato solamente in parte, visto che anche Giulia Quintavalle, la campionessa olimpica di Pechino 2008, è momentaneamente fuori dalla qualificazione virtuale a Rio 2016, anche se accusa un ritardo di soli ventisette punti dall’ultima ripescata europea, la russa Irina Zabludina. Elisa Marchiò, addirittura, sarebbe attualmente l’ultima ripescata europea, e dunque con ogni possibilità di qualificazione, mentre Giulia Cantoni deve recuperare 154 punti alla georgiana Esther Stam. Se invece consideriamo la qualificazione diretta, i distacchi sono questi: 135 per Quintavalle dall’israeliana Camila Minakawa, 265 per Cantoni dalla Cinese Zhou Chao e 211 per Elisa Marchiò rispetto alla bielorussa Maryna Slutskaya. A nostro avviso, dunque, Cantoni e Marchiò avrebbero meritato anche per i Mondiali di Astana la conferma all’interno di un gruppo nazionale del quale hanno fatto parte per tutta la stagione.

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1 Commento

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    15 Agosto 2015 at 01:02

    Mi compiaccio per le scelte “strategiche” della federazione. Che, per non svantaggiare un gruppo militare a favore di un altro, nell’interesse dell’Italia (ci mancherebbe…) rischia di favorire solo gli avversari. Abbiamo una serie di atleti in bilico per la qualificazione olimpica e il superamento anche di un solo turno ai mondiali potrebbe essere determinante. E la federazione che fa? Lascia campo libero agli avversari. Che geni! Pino Maddaloni ha fatto bene a dimettersi. D’altra parte i Maddaloni sono persone serie.
    P.S. Chi mente sapendo di mentire meriterebbe ipso facto di decadere. Se non sbaglio stiamo parlando di sport, no? E lo sport insegna la lealtà…

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