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Volley, World League: le pagelle dell’Italia! Vittoria bis sulla Polonia, arriva il record

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Ieri sera, nella meravigliosa cornice all’aperto del Foro Italico in Roma, una grande Italia sconfiggeva la Polonia per 3-1 (clicca qui per la cronaca) nel sesto match del turno eliminatorio di World League. Di seguito le nostre pagelle e i nostri commenti.

 

ITALIA: 9. Sei vittorie consecutive in World League! L’Italia non le abbracciava dal 2011 (quando però non eravamo a punteggio pieno), miglior prestazione degli ultimi 15 anni. Storica doppia vittoria sul suolo brasiliano, dopo 19 anni di digiuno, sfiancando i Campioni del Mondo (che comunque stanno attraversando un grande momento di difficoltà); due passeggiate sull’Iran, poi la doppia affermazione sulla Polonia e solo quattro set persi in tutto.

Gioco sempre di eccellente livello (anche se ci sono ampi margini di miglioramento, anche a detto di ct e giocatori), un sestetto titolare di assoluto rilievo, una grande squadra abile in tutti i fondamentali, capace di esibire sempre al meglio le sue armi migliori: il muro (ieri addirittura 14 punti) e il servizio.

Non esistono trascinatori individuali. Anzi, basta guardare gli mvp di queste tre settimane: si passa da Zaytsev, a Kovar, a Birarelli, a Piano, a Parodi. Proprio il collettivo fa la forza ed è l’elemento che ci contraddistingue. Senza dimenticare che abbiamo una panchina che sarebbe titolare ovunque e tanti uomini che dobbiamo ancora vedere all’opera.

I black out sono stati ridotti davvero al minimo rispetto al recente passato, segno che si è lavorato anche dal punto di vista psicologico. Proprio per questo motivo il terzo set di ieri sera ci ha lasciati perplessi ed è davvero l’unico neo di questa prima metà di World League.

La forma fisica era davvero al top, dimostrazione di un ottimo lavoro atletico e di un buon campionato giocato fino in fondo, ma ora sta leggermente calando (gara1 con la Polonia ne ha dato i primi sentori). Serve un meritato periodo per i nostri big, in attesa poi di riproporli a inizio luglio contro il Brasile prima dell’attesissima Final Six di Firenze.

 

EMANUELE BIRARELLI: 9. Il nostro capitano è l’uomo del match, al migliore incontro da quando è stato investito del titolo più importante in Nazionale. Dà un supporto stratosferico in attacco (85%, 11 punti su 13 tentativi) portando il suo score personale a quota 14 grazie anche a tre muri di eccellente fattura. Fondamentale nell’arco dell’intera partita, superlativo nel secondo set, bravo a dare la scossa ai compagni dopo il sorprendente tracollo del terzo parziale.

 

IVAN ZAYTSEV: 8. Ancora una volta è il nostro top scorer (18, 3 aces). Lo Zar, dopo la superlativa gara1 di Bari, prosegue sui livelli che gli competono. Il primo set è pazzesco: 8 punti, mattatore assoluto, spina nel fianco della difesa polacca grazie a un ottimo 75% in attacco. Si spegne un po’ durante la fase centrale del match e il vistoso cala del terzo set è pesato sulla prestazione di squadra, poi ha tirato di nuovo fuori il cuore e ha dato lo scossone finale. Il più osannato dal pubblico del Foro.

 

MATTEO PIANO: 8+. Un secondo set da antologia, con le sue murate decisive per la conquista del parziale. Granitico sottorete per l’intera durata dell’incontro, chiuderà la serata con 5 stampatone favolose e 9 punti complessivi. Degno compagno al centro di Birarelli, gioca probabilmente la seconda miglior gara di questa World League dopo l’irripetibile gara2 contro il Brasile.

 

DRAGAN TRAVICA: 7/8. Picchia come un martello pneumatico al servizio, pescando 3 aces e mettendo spesso in difficoltà la ricezione polacca. Capisce intelligentemente che il braccio caldo della serata è di Birarelli e lo serve ripetutamente, appoggiandosi a Zaytsev quando lo vede in buona posizione. Anche lui va in difficoltà nel terzo set, spiazzato da una nostra pessima ricezione poi ritrova agevolmente il bandolo della matassa.

 

SALVATORE ROSSINI: 7. Un po’ la media tra i primi due set dove è stato tra i migliori in campo grazie a una ricezione esagerata e un terzo parziale in cui è letteralmente crollato insieme a tutta la squadra. Fondamentale nel recuperare palloni difficili, spesso si fa apprezzare anche in “palleggio” e i polacchi fanno fatica a capire come aggirarlo.

 

SIMONE PARODI: 6,5. I polacchi individuano in lui e in Kovar i punti deboli su cui picchiare durante il disastroso terzo set. Per il resto si fa ben apprezzare con un discreto 50% in fase offensiva, siglando 11 punti complessivi. Il miglior Parodi rimane quello visto in gara1 contro l’Iran, ma il nostro schiacciatore di banda è una delle grandi risorse di questa Nazionale.

 

JIRI KOVAR: 5. Il weekend con la Polonia non gli ha proprio sorriso e probabilmente ha pagato un calo di forma. Fa fatica a mettersi in mostra durante la serata e va spesso in difficoltà: chiuderà con soli 5 punti e soprattutto la soddisfazione di realizzare il punto della vittoria grazie a un buon muro.

 

MICHELE BARANOWICZ, SIMONE BUTI, FILIPPO LANZA: S.V. Sono le sostituzioni realizzate da Mauro Berruto nel corso del disastroso terzo set (Simone è entrato anche nel secondo, Michele nel primo). Un punto per Lanza, uno per Baranowicz. Saranno sicuramente tra i protagonisti delle prossime trasferte in Polonia e in Iran.

Non entrati: LUCA VETTORI, LUIGI RANDAZZO.

 

FORO ITALIANO: 11 (mila). Un evento che è già entrato nella storia secolare del volley mondiale: il primo match ufficiale giocato all’aperto (almeno stando alle statistiche FIVB). Il cielo di Roma ha fatto da cornice alle stelle dell’Italia, avvolte da 11mila tifosi scatenati sugli spalti del Foro della capitale, testimonianza di un amore esorbitante nei confronti di questa bella Nazionale (quattro sold out consecutivi non si ricordavano da tempo).

 

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5 Commenti

5 Comments

  1. Al

    9 Giugno 2014 at 15:29

    Veramente uno spettacolo mai visto, complimenti a chi lo ha pensato. Ora, i Paesi ben gestiti su un evento del genere ci costruirebbero affermazioni tipo “il tempio della pallavolo”, “la pallavolo siamo noi”, e via incensando sui giornali di mezzo mondo. Il CONI sfrutterà il ritorno d’immagine di questo evento?
    Un altro campo di gara eccezionale è stato il golfo di Napoli per la Coppa America. In Italia siamo pieni di luoghi che potrebbero costituire ambientazioni sportive da sogno, attualmente mancano i soldi ma sarebbero proprio gli incassi degli eventi a garantire i fondi necessari per il recupero dei beni storici e artistici. Chi sa che non si possano in qualche modo fondere il risparmio fiscale del 65% appena approvato dal Governo, con la creazione di impianti sportivi nei luoghi d’interesse culturale.

    • ale sandro

      9 Giugno 2014 at 16:11

      E dire che questa location in realtà sarebbe dovuta essere, da quanto ho capito, il palcoscenico degli Europei di beach volley che invece son stati trasferiti sulla spiaggia del Poetto di Quartu S.Elena accanto a Cagliari, altra manifestazione splendida e location azzeccata, che spero sarà utilizzata più spesso per questo sport. Una volta tanto una rinuncia si è trasformata in due colpi vincenti in tutti i sensi. Sullo sfruttamento dell’evento o di successi per un ritorno d’immagine, dopo aver visto una delle nazionali più forti giocare pallavolo vincente per un decennio e più, e non vedere un corrispondente lavoro di Coni e Fipav, non ho più tante illusioni.

      • Al

        10 Giugno 2014 at 00:03

        Disillusi sì, rassegnati mai. Quello che non hanno finora, possono iniziarlo domani… Comunque tutto sommato la nazionale di cui parli è stata piuttosto sfruttata mediaticamente: riconosciuta come ‘squadra del secolo’ dalla stampa internazionale, Lollo Bernardi miglior giocatore di sempre con Kiraly (secondo me il migliore di sempre è stato Andrea Giani), per molti anni un pallavolista era un campione solo se aveva giocato in Italia. E oggi esportiamo allenatori!

        • ale sandro

          10 Giugno 2014 at 00:50

          Certo ,rassegnarsi mai. Mi riferivo più che ai riconoscimenti alla squadra e ai singoli, peraltro condivisibili visto che squadra e giocatori ruolo per ruolo per me sono considerabili tra i più forti, al fatto che in Italia questo sport avrebbe potuto ottenere una maggiore considerazione ,anche a livello di sponsorizzazioni. Tu stesso ricordavi di come si viene (o veniva) considerati all’estero anche solo giocando nel campionato italiano, oltre al fatto di allenare e vincere con squadre straniere. Magari si sarebbe potuta ottenere una maggiore popolarità, una visibilità che non avrebbe guastato anche come numero di tesserati. Ho apprezzato il lavoro mediatico fatto dalla Federazione di Rugby negli anni passati, ecco un’ “operazione simpatia” dello stesso livello avrebbe aiutato di più secondo me,ovviamente a prescindere dai risultati effettivamente conseguiti. Comunque i presupposti di un evento così e dei 4 sold out fanno ben sperare che la gente sappia avvicinarsi sempre più a questo sport bellissimo , anche da sola senza essere ‘imbeccata’.

          • Al

            11 Giugno 2014 at 01:21

            Sì sono d’accordo, le vittorie di quel periodo avrebbero dovuto portare a una struttura molto più solida del movimento. C’era tutto lo spazio per attirare investimenti italiani e stranieri, sia nelle squadre che come sponsor. Purtroppo degli ultimi decenni della nostra storia si salva poco e non certo la gestione dello sport. Il rugby che hai citato è un ottimo esempio di contesto piccolo (da noi) dove la Federazione ha lavorato in modo strategico e i risultati si sono visti. In positivo per la pallavolo vedo molto bene il ritorno di Milano ai massimi livelli, è la vetrina giusta per creare o rilanciare qualcosa.

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