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Festival di Sanremo

LIVE Sanremo 2023, 10 febbraio in DIRETTA: Mengoni inarrestabile, è in testa e vince anche la serata delle cover!

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Elisa

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LE PAGELLE DEL 10 FEBBRAIO LIVE

2.06: Per questa quarta serata, emozionante, divertente, caciarona, ogni tanto anche un po’ noiosa, è tutto. Grazie per averci seguito e buonanotte. A domani!

2.05: Ci attende un’ultima serata emozionante con tutti i 28 cantanti che si esibiranno e con ospiti straordinari come i Depeche Mode

2.03: Mengoni sempre in testa e difficilmente può essere andato a riprendere, apertissima la lotta per le altre due posizioni del podio: Ultimo è secondo e Lazza sale al terzo posto al posto di Mr. Rain che scende al quarto, risale al quinto posto Giorgia, che riceve il boost di Elisa

2.02: 5) Giorgia, 4) Mr. Rain,. 3) Lazza, 2) Ultimo, 1) Mengoni

2.01: 16) Leo Gassmann, 15) Lda, 14) Articolo 31, 13) Modà, 12) Coma Cose, 11) Gianluca Grignani, 10) Colapesce Dimartino, 9) Elodie, 8) Rosa Chemical, 7) Madame, 6) Tananai

1.59: 28) Sethu, 27: Shari, 26) Will, 25) Anna Oxa, 24) Olly, 23) Levante, 22) Cugini di Campagna, 21) Giuanmaria, 20) Colla Zio, 19) Mara Sattei, 18) Ariete, 17) Paola e Chiara

1.59: La classifica generale

1.56: Esibizione da pelle d’oca di Mengoni, strepitosa

1.53: Mengoni e Kingdom Choir ricantano Let it Be. Il cantante di Ronciglione rischia di fare l’en plein quest’anno. Fuori categoria

1.51: Il presidente della Liguria Toti consegna il premio della serata delle cover a Mengoni

1.49: 5) Mr. Rain, 4) Giorgia, 3) Lazza, 2) Ultimo, 1) Mengoni

1.48: Prima la classifica della serata con le migliori 5 cover e poi la classifica generale

1.39: Al rientro il monologo di Chiara Francini

1.32: Pubblicità

1.29: Il pezzo è travolgente, Ditonellapiaga bravissima e credibile! Scelta azzeccata, tutto gradevole

1.25: Salirò

Salirò

Tra le rose di questo giardino

Salirò salirò

Fino a quando sarò

Solamente un punto lontano.

Pompa pompa pompa pompa.

Preferirei

Stare seduto sopra il ciglio di un vulcano

Mi brucerei

Ma salutandoti dall’alto con la mano.

E invece sto sdraiato

Senza fiato

Scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato

E resto qui disteso

Sul selciato ancora un po’

Ma prima o poi ripartirò.

Accetterei

Di addormentarmi su un ghiacciaio tibetano

Congelerei

Ma col sorriso che si allarga piano piano

(come De Niro, ma più indiano)

E invece sto sdraiato

Senza fiato sfatto come il letto su cui prima m’hai lasciato

E resto qui distrutto

Disperato ancora un po’

Ma prima o poi ripartirò.

E salirò salirò

Salirò salirò

Fra le rose di questo giardino

Salirò salirò

Fino a quando sarò

Solamente un ricordo

Lontano.

E salirò salirò

Salirò salirò

Fino a quando sarò

Solamente un puntino

lontano

Preferirei ricominciare

Piano piano dalla base

E tra le rose lentamente risalire

E prenderei tra le mie mani

Le tue mani e ti direi:

“amore in fondo non c’è niente da rifare”.

E invece

Più giù di così

Non si poteva andare

Più in basso di così

C’è solo da scavare

Per riprendermi

Per riprenderti

Ci vuole un argano a motore

Salirò salirò

Salirò salirò

Fra le rose di questo giardino

Salirò salirò

Fino a quando sarò

Solamente un ricordo lontano.

Salirò

Salirò-o

Non so ancora bene quando

Ma provando e riprovando

Salirò salirò

Fino a quando sarò

Solamente un punto

Lontano

Lontano

Lontano

Lontano

1.25: Ritmo ballabile e testo ironico ma non privo di significato. Questa la ricetta perfetta della canzone dell’artista romano, che racconta una storia partendo dalla fine di una relazione d’amore e arrivando fino all’accettazione e arrivando fino alla sparizione, attraverso una lenta ma inesorabile progressione. Se all’inizio sale tra gli ostacoli, nelle altre strofe rimane fermo, bloccato, a pensare, senza più energie a causa di quanto accaduto. Solo verso la fine il protagonista porta a termine il suo percorso, tornando alla base per riprendere il suo amore in mano, ma con la consapevolezza che non può fare nulla per risolvere ciò che è già accaduto. E alla fine non resta che lo sconforto, che però sparisce guardando in lontananza, proprio lo stesso protagonista, che salirà fino a quando sarà “solamente un puntino lontano“.

1.24: Colla Zio & Ditonellapiaga – “Salirò” (Daniele Silvestri)

Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga, classe 1997, romana. Ditonellapiaga è un’artista dalla personalità fluida con l’urgenza di raccontare le mille sfaccettature della propria identità, spesso solare e piena di entusiasmo, a volte nevrotica, a tratti malinconica. Ironica e istrionica, Margherita non smette mai di interrogarsi su cosa significhi essere una ragazza nel secondo decennio del XXI secolo. Nuova icona urban, Ditonellapiaga, incarna le infinite articolazioni del complesso animo femminile, senza ridurre la femminilità a un’immagine univoca.  Da piccola, le pop star americane. Da adulta, protagonista indiscussa del circuito dei club romani dediti alle jam session, dove scopre soul, nu soul e jazz. Grazie all’incontro con il duo di producer romani bbrod, nel 2019, mette a fuoco il suo straordinario eclettismo e la sua incredibile versatilità, sia come autrice che come cantante, e oggi spazia con naturalezza da sonorità elettroniche più crude e acide a quelle più morbide e armoniche di un pop dal respiro internazionale.

Nel settembre 2019 pubblica il suo primo singolo Parli. Ottobre 2020 segna l’esordio con Dischi Belli/BMG Italy con Per un’ora d’amore, cover dell’iconico brano dei Matia Bazar suonata sotto le luci strobo di un club (di recente inserita nella colonna sonora del film Anni da cane, disponibile su Prime Video). A dicembre 2020 è uscito il suo primo singolo di questo nuovo corso, Morphina, che affronta il tema del piacere in modo esplicito ma con stile, eleganza e soprattutto ritmo travolgente. A febbraio 2021 è uscito Spreco di Potenziale un brano intimo, dal refrain difficile da dimenticare che canta la fine di un amore incompiuto e avvicina Ditonellapiaga ai territori dell’indie pop. Le sue sonorità urban, inoltre, accompagnano le scene relative alla realizzazione delle due opere dello street artist di fama internazionale Tvboy in Note di viaggio. Il film, il documentario che racconta le canzoni di Francesco Guccini.

Il 23 aprile è uscito Morsi, il suo primo EP che raccoglie i due singoli di anticipazione, tre tracce nuove di zecca e un remix di Populous. A quasi tre mesi di distanza è uscito l’EP Morsi Remix con l’intervento di alcuni dei più sofisticati ed eleganti interpreti della nuova scena elettronica: Bawrut, Whitemary, Foresta e Lorenzo BTW, oltre allo stesso Populous. Nel frattempo, ha firmato per Magellano Concerti e ha trascorso l’estate in tour lungo l’intera Penisola. Nell’autunno 2021 Ditonellapiaga è entrata, come seconda artista femminile italiana, in Breakthrough di Amazon Music, il programma del colosso di Seattle che promuove sul piano internazionale gli artisti più interessanti della nuova scena musicale. É, inoltre, la prima artista del 2022 selezionata da Apple Music Up Next, programma che valorizza e promuove a livello internazionale le nuove promesse e che in passato ha scelto ariste del calibro di Billie Eilish.

Il 24 novembre è uscito il singolo Non ti perdo mai, scritto con Fulminacci, anticipazione del nuovo disco Camouflage, rilasciato il 14 gennaio 2022.  In gara alla 72° edizione del Festival di Sanremo – in coppia con Donatella Rettore – con il brano Chimica, Ditonellapiaga è stata la vera rivelazione dell’edizione 2022 della celebre kermesse, conquistando subito sia il pubblico dell’Ariston che la stampa presente al Festival. In poche settimane Chimica ha scalato le classifiche arrivando a conquistare il disco d’oro e poi di platino. Nelle ultime settimane è stata annunciata la Targa MEI – Exitwell assegnata a Ditonellapiaga come Migliore Artista dell’Anno. Il 24 giugno, a poco più di quattro mesi dall’uscita del suo acclamato album d’esordio Camouflage, nel pieno di un tour che la sta portando su e giù per la Penisola, esce il nuovo singolo Disco (I Love It) per Dischi Belli/BMG Italy. Il 12 luglio 2022 vince la Targa Tenco con il disco d’esordio Camouflage per la sezione Opera prima

1.22: Base techno dance per Vamos a Bailar, la più attesa

1.21: E’ Viva l’amour, Amici come prima

1.20: Festival mixato con gli Abba, poi Kylie Minogue

1.18: Paola & Chiara & Merk & Kremont – Medley di Paola & Chiara

Merk & Kremont è un duo italiano di disc jockey formato da Federico Mercuri e Giordano Cremona, entrambi originari di Milano. Nel 2014 sono stati inclusi nella classifica annuale “Top 100 DJ” stilata dalla rivista DJ Magazine, posizionandosi al 94º posto.

Il duo, formato dai coetanei Federico Mercuri (Merk) e Giordano Cremona (Kremont, figlio del comico e illusionista Raul Cremona), sin dall’inizio della sua carriera ha attirato l’attenzione di artisti importanti, come Avicii, Steve Angello, Hardwell e Nicky Romero, i quali li hanno portati a firmare con l’etichetta discografica Spinnin’ Records, una delle maggiori nel campo di musica elettronica. La loro prima collaborazione è stata fatta nel 2016 con Bob Sinclar, nel remix di Someone who needs me. In Italia hanno prodotto alcuni brani di Rovazzi, Il Pagante (gruppo di cui fa parte Eddy Veerus, al secolo Edoardo Cremona, cugino di Kremont), Ghali e Gianluca Vacchi, tra i quali Andiamo a comandare, Tutto molto interessante, Senza pensieri, Good Times e DAM. Il 6 aprile 2018 hanno pubblicato il singolo Hands Up in collaborazione con i DNCE. Il brano è stato in seguito certificato disco di platino dalla FIMI. Oltre alle diverse date in Europa, il duo si è esibito anche in Arabia Saudita, Indonesia, Cina, Giappone, Birmania, Hong Kong, Florida e Tunisia.

1.13: Il collegamento con. Fiorello che è sdraiato a terra con la coperta e la sveglia

1.05: Si poterva fare un po’ meglio, il pezzo non è decollato

1.03: Una versione acustica con gli archi c he non dispiace, poi la barra di Mara Sattei rovina un po’ l’atmosfera. La voce di Noemi, graffiante, non è forse adattissima a questo pezzo

1.03: I still believe in your eyes

I just don’t care what you have done in your life

Baby, I’ll always be here by your side

Don’t leave me waiting too long,

Please come by

I, I, I, I still believe in your eyes

There is no choice, I belong to your life

Because I will live to love you someday

You’ll be my baby and we’ll fly away

And I’ll fly with you, I’ll fly with you,

I’ll fly with you

You are, are, are, are, are, are

You are, are, are, are, are, are

You are, are, are, are, are, are

Every day and every night

I always dream that you are by my side

Oh baby, every day and every night

Well, I said everything’s gonna be alright

And I’ll fly with you, I’ll fly with you,

I’ll fly with you

You are, are, are, are, are, are

You are, are, are, are, are, are

Dream of me, I still believe in your eyes

I just don’t care what you’ve done in your life

Baby, I’ll always be here by your side

Don’t leave me waiting too long,

Please come by

I, I, I, I still believe in your eyes

There is no choice, I belong to your life

Because I will live to love you some day

You’ll be my baby and we’ll fly away

And I’ll fly with you, I’ll fly with you,

I’ll fly with you

Every day and every night

I always dream that you are by my side

Oh baby, every day and every night

Well, I said everything’s gonna be alright

And I’ll fly with you, I’ll fly with you,

I’ll fly with you

You are, are, are, are, are, are

You are, are, are, are, are, are

1.02: La canzone L’amour toujours è stata scritta da Gigi D’Agostino, Diego Leoni, Carlo Montagner e Paolo Sandrini e pubblicata come primo singolo estratto dall’album L’amour toujours. Il successivo singolo, con il remix del brano, ottiene un enorme successo in tutta Europa, arrivando alle vette delle classifiche di Paesi Bassi e Danimarca, e riuscendo ad entrare nella top ten di Austria, Belgio ed Italia. In seguito il brano è stato oggetto di numerose opere di remixaggio di altri artisti, come quelle di Scott Brown, dei Wasted Penguinz che ne hanno fatto un bootleg Hardstyle o di DJ Sammy e di una cover acustica ad opera di Sagi Rei, nel 2015 Dzeko & Torres hanno rilasciato su etichetta Spinnin’ Records la loro versione del brano modificata da Tiësto. Il titolo francese L’amour toujours significa L’amore (per) sempre.

Nel 2000 il dj realizza due album, Tecno fes e Tecno fes volume 2 che contengono due versioni diverse della canzone: nel primo la canzone prende il nome de L’amour toujours (Tanzen Vision rmx). Nel 2001 escono in un unico album le versioni L’amour Toujours (L’amour Vision) e L’Amour Toujours (gigidagostino.com). Nell’album del 2004 L’amour toujours II il dj ne ha pubblicato una versione sottotitolata I Wish Real Peace. Nell’album del 2008 Suono libero è compresa una versione chiamata Forte Forte. Nel 2015 D’Agostino propone la versione chiamata Infinite Prospettive Mix. Il 25 dicembre 2017, in occasione del Natale, esce la versione denominata Happy Christmas. Una nuova versione chiamata Gigi Dag Radio Mix arriva nell’Agosto 2019 all’interno dell’album Gigi D’Agostino Collection, Vol.1. Nel 2019 viene scelta come colonna sonora per i titoli di coda del film Diamanti grezzi diretto da Josh e Benny Safdie

1.01: Mara Sattei & Noemi – “L’amour toujours” (Gigi D’Agostino)

Veronica Scopelliti, meglio nota come Noemi, nasce a Roma il 25 gennaio 1982 e comincia la sua carriera televisiva a soli… 19 mesi, quando partecipa ad una campagna pubblicitaria della Pampers, la nota azienda per prodotti dell’infanzia. Tuttavia, capirà presto che la sua strada non è quella della televisione o del cinema, bensì quella della musica: all’età di sei anni inizia a suonare il pianoforte e già ad 11 inizia a studiare la chitarra e a scrivere i suoi primi testi.

opo le Superiori si iscrive al DAMS dell’Università degli Studi Roma Tre, si laurea a pieni voti e inizia seriamente a pensare anche ad un probabile futuro come sceneggiatrice o regista. È proprio in questi ambiti che fa esperienza collaborando con il canale Nessuno TV. Veronica, però, non abbandona la passione per la musica: dal 2003 comincia a collaborare con l’arrangiatore e compositore Diego Calvetti, con cui si dedica soprattutto alla produzione di cover di Aretha Franklin e Anastacia.

L’anno della svolta è il 2008, quando Noemi decide di partecipare a X Factor. La seconda edizione del programma vede vincere Matteo Becucci, ma il favore popolare è quasi tutto per la bella Veronica che sotto l’ala di Morgan cresce sia dal punto di vista tecnico che da quello dell’immagine. La sua avventura si concluderà con un quinto posto nella classifica finale, mentre la critica la promuove alla seconda posizione.

Noemi non vince, ed esce prima dei pronostici. Tuttavia, dopo l’eliminazione, non è soltanto più Morgan ad essere convinto delle sue grandi capacità canore: in molti, infatti, si sono accorti del suo talento. E la stessa Noemi comprende che, arrivata a questo punto, è giunto il momento di tentare il tutto per tutto: pubblica nel 2009 il singolo Briciole, cui segue l’ EP Noemi. La cantante riceverà grandi soddisfazioni già con il suo lavoro d’esordio, che sarà certificato disco di platino. Cavalca l’onda del successo, vince un Wind Music Award come giovane talento della musica e viene invitata da Laura Pausini all’evento Amiche per L’Abruzzo, iniziativa benefica in favore dei terremotati.

Nello stesso anno pubblica Sulla mia pelle, il suo primo vero album: inevitabile e meritata a questo punto la partecipazione di Noemi a Sanremo nel 2010 con il singolo Per tutta la vita. La cantante arriverà al quarto posto scatenando le critiche del pubblico e dell’orchestra che, di fronte all’esclusione di Veronica dal podio, decide di lanciare gli spartiti sul palco come segno di protesta.

Tornerà sul palco dell’Ariston nel 2012 con Sono solo parole, nel 2014 con Bagnati dal sole e nel 2016 con La borsa di una donna, arrivando rispettivamente terza, quinta e ottava. Infine, è stata inserita anche fra i big dell’edizione 2018, con il pezzo Non smettere mai di cercarmi.

Nonostante le tantissime esibizioni sul palco dell’Ariston, in un’intervista rilasciata a Le Invasioni Barbariche Noemi ha rivelato di aver avuto problemi di stress in occasione delle sue prime apparizioni a Sanremo. La cantante, infatti, ha sofferto di attacchi di panico, che fortunatamente è riuscita a mettersi finalmente alle spalle dalla sua terza partecipazione al Festival.

Nel 2013, invece, torna in televisione, questa volta nelle vesti di coach alla prima edizione di The Voice of Italy ruolo che ricopre fino alla terza edizione del programma. Dopo essersi sottoposta a una dieta evidente che l’ha portata a rimettersi in forma come non mai, Noemi è tornata sul palco dell’Ariston nel 2021, nell’edizione di Sanremo ‘a porte chiuse’, con il brano Glicine. Un grande successo che l’ha portata a essere confermata anche nel 2022.

1.00. Pezzo strepitoso e LDA ha retto il confronto con l’autore, strappando una sufficienza piena. Questo deve fare, non il rapper! Ha tutto per seguire le orme del padre

0.57: Non ha l’autotune LDA ed è pure intonato, Britti si esalta ed esalta in questo pezzo

0.57: E non so perché quello che ti voglio dire

Poi lo scrivo dentro una canzone

Non so neanche se l’ascolterai

O restera soltanto un’altra fragile illusione

Se le parole fossero una musica

Potrei suonare ore ed ore, ancora ore

E dirti tutto di me

Ma quando poi ti vedo c’è qualcosa che mi blocca

E non riesco a dire neanche come stai

Come stai bene con quei pantaloni neri

Come stai bene oggi

Come non vorrei cadere in quei discorsi

Già sentiti mille volte

E rovinare tutto

Come vorrei poter parlare senza preoccuparmi

Senza quella sensazione che non mi fa dire

Che mi piaci per davvero

Anche se non te l’ho detto

Perché è squallido provarci

Solo per portarti a letto

E non me ne frega niente

Se dovro aspettare ancora

Per parlarti finalmente

Dirti solo una parola

Ma dolce più che posso

Come il mare come il sesso

Finalmente mi presento

E così, anche questa notte è già finita

E non so ancora dentro come sei

Non so neanche se ti rivedrò

O restera soltanto un’altra inutile occasione

E domani poi ti rivedo ancora

E mi piaci per davvero

Anche se non te l’ho detto

Perché è squallido provarci

Solo per portarti a letto

E non me ne frega niente

Se non è successo ancora

Aspetterò quand’è il momento

E non sarà una volta sola

Spero più che posso

Che non sia soltanto sesso

Questa volta lo pretendo

Preferisco stare qui da solo

Che con una finta compagnia

E se davvero prenderò il volo

Aspetterò l’amore e amore sia

E non so se sarai tu davvero

O forse sei solo un’illusione

Pero stasera mi rilasso

Penso a te

E scrivo una canzone

Dolce più che posso

Come il mare come il sesso

Questa volta lo pretendo

Perché oggi sono io

Oggi sono io

0.56: Il testo tratta di una presa di coscenza del protagonista deciso a rispettare le richieste di attesa di quello che crede il vero amore pur di ottenere un rapporto che possa durare nel tempo. L’autore, quindi, rifiuta l’idea di un banale rapporto che potrebbe minare un eventuale futuro di vita congiunta. Si impone, dunque, un’attesa che risulta piacevole pensando i benefici che tale sacrificio potrebbe favorire. La rinuncia diventa, quindi, una prova di fiducia, d’amore e di assoluto rispetto del partner e delle sue esigenze. Questa presa di posizione arriva, al protagonista, solo dopo una riflessione col proprio io che gli fa capire l’importanza di questo rapporto per la sua esistenza e, allo stesso tempo, riscopre una maturità e una coscenza di se che aveva smarrito tra i ritmi freneteci ed i falsi miti di un quotidiano fatto di futilità e di apparenza. “Oggi sono io” è l’affermazione che il protagonista deduce da questa introspezione ed è il punto da cui partire per continuare la propria vita e per condurre al meglio i rapporti interpersonali più importanti come, appunto, quello con il proprio partner. Un testo, quindi, che non passa inosservato e che Mina, da grande artista, non si è fatta sfuggire per arricchire un già strordianario repertorio. D’altro canto, questo brano, rappresenta anche la miglior prestazione autoriale di Alex Britti, il quale, da ottimo musicista, spesso cura più l’aspetto strumentale e sonoro delle sue canzoni che quello del testo.

0.55: LDA & Alex Britti – “Oggi sono io” (Alex Britti)

Alex Britti, all’anagrafe Alessandro Britti, è un cantautore italiano nato a Roma il 23 agosto 1968. Fin da piccolissimo ha la passione per la chitarra, tanto da riuscire a convincere i suoi genitori a regalargliene una per il compleanno, ad appena 7 anni. Da quel giorno in poi, Alex ha cominciato a collezionare le chitarre, arrivando ad averne più di 50.

Il chitarrista italiano ha fondato il suo primo gruppo musicale quando aveva 17 anni. Insieme alla sua band si esibisce nei locali romani e grazie al suo talento nel giro di poco tempo riesce ad affermarsi nell’ambiente blues e rock, esibendosi in vari Festival e lavorando con artisti di fama internazionale. Il suo primo disco uscì nell’anno 1992 e fu prodotto da Fonit Cetra. Nonostante il suo indiscusso talento, il suo album non riscuote molto successo, ma Britti non demorde e prosegue nella sua carriera di chitarrista e cantautore.

Negli anni successivi partecipa al concerto del primo maggio a Roma, ad una trasmissione in onda su Italia 1 e a qualche spettacolo teatrale. Ha composto anche le colonne sonore di due film usciti nel 1995 e 1996, dal titolo Uomini senza donne e Stressati. Il successo per Alex Britti arriva nell’anno 1998, grazie al singolo Solo una volta o tutta la vita, che nel giro di pochi giorni si piazza primo nella classifica italiana. Da lì in poi, il cantante colleziona una serie numerosa di successi. Nel 1999 vince la categoria nuove proposte del Festival di Sanremo , grazie alla canzone Oggi sono io, che qualche anno dopo viene interpretata anche da Mina.

Tra i suoi singoli che sono diventati tormentoni ricordiamo La vasca, Mi piace, Una su un milione, Io con la ragazza mia tu con la ragazza tua, Sono contento, 7000 caffè e Lo zingaro felice. Nel 2011, dopo una pausa dagli studi di registrazione, incide la canzone Immaturi, che diventa la colonna sonora del film di Paolo Genovese.

0.53: Livello recita di fine anno delle scuole medie. Anche no, grazie!

0.52: Autotune a go go, coreografie rivedibili, pezzo che ha un pathos che si perde già dopo le prime note. Ridateci Bianconi, ah no, è impegnato a fare i Ricchi e Poveri…

0.50: Vorrei morire a questa età

Vorrei star fermo mentre il mondo va

Ho quindici anni

Programmo la mia drum machine

E suono la chitarra elettrica

Vi spacco il culo

È questione d’equilibrio

Non è mica facile

Charlie fa surf, quanta roba si fa

MDMA

Ma ha le mani inchiodate

Se Charlie fa skate, non abbiate pietà

Crocifiggetelo, sfiguratelo in volto

Con la mazza da golf

Alleluja alleluja

Mi piace il metal R’n’B

Ho scaricato tonnellate di

Filmati porno

E vado in chiesa e faccio sport

Prendo pastiglie che contengono

Paroxetina

Io non voglio crescere

Andate a farvi fottere

Charlie fa surf, quanta roba si fa

MDMA

Ma ha le mani inchiodate da

Un mondo di grandi e di preti, fa skate

Non abbiate pietà

Una mazza da baseball

Quanto bene gli fa

Alleluja alleluia

0.50: La figura di “Charlie” è una figura che ha diverse sfaccettature. Parte tutto da una frase di uno storico film “Apocalypse Now”, in cui il colonnello pronuncia la famosa frase “Charlie don’t surf“. Charlie è un nome collettivo, indica i Viet Cong (chiamati Victor Charlie in codice militare) e da questa considerazione iniziano le rappresentazioni “individuali” di Charlie. I primi a farlo sono i Clash, con il famoso brano “Charlie don’t surf” partendo da un’immagine collettiva di Charlie come popolo vietnamita (ironicamente invitato a “fare surf” contro il popolo americano che, invece, lo vorrebbe pieno di Napalm) fino a ridurre Charlie a un individuo (utilizzando “He should” all’interno del brano). E’ una canzone contro la grandezza mediatica dell’America, quindi l’abuso di potere, l’incontrollabile potere del capitalismo americano.

Charlie diventa poi, nell’opera di Maurizio Cattelan del 1997, una figura infantile con le mani inchiodate da matite a un banco di scuola; l’immagine di un bambino senza margini di libertà, soppiantato, inchiodato, schiacciato dalla società.

Fino a diventare un adolescente quindicenne, nell’immaginario del gruppo toscano dei Baustelle. Nel 2008 esce “Charlie fa surf“:

Date: 9 febbraio 2018

Author: SoundOnTheRoad

1 Commento

La figura di “Charlie” è una figura che ha diverse sfaccettature. Parte tutto da una frase di uno storico film “Apocalypse Now”, in cui il colonnello pronuncia la famosa frase “Charlie don’t surf“. Charlie è un nome collettivo, indica i Viet Cong (chiamati Victor Charlie in codice militare) e da questa considerazione iniziano le rappresentazioni “individuali” di Charlie. I primi a farlo sono i Clash, con il famoso brano “Charlie don’t surf” partendo da un’immagine collettiva di Charlie come popolo vietnamita (ironicamente invitato a “fare surf” contro il popolo americano che, invece, lo vorrebbe pieno di Napalm) fino a ridurre Charlie a un individuo (utilizzando “He should” all’interno del brano). E’ una canzone contro la grandezza mediatica dell’America, quindi l’abuso di potere, l’incontrollabile potere del capitalismo americano.

La canzone è una condanna dei ragazzi d’oggi, i quali, per sentirsi diversi, non fanno che identificarsi in certe tipologie di musica e modi di essere con il risultato di diventare comunque omologati. Gli adolescenti, protagonisti del brano, vengono definiti da Francesco Bianconi, frontman del gruppo, come «un esercito di piccoli ribelli inquadrati in un anticonformismo di massa» e «dei piccoli cristi caricaturali vittime di una società vuota, senza valori, che li vuole tutti uguali anche nel momento della trasgressione. In questo brano li prendo un po’ in giro ma un po’ li compatisco anche, la loro trasgressione è falsa e serve soltanto a tenerli a bada e ad omologarli» Wikipedia. Una sorta di ri-mediazione (dal cinema alla musica, passando per il mondo dell’arte) della figura di Charlie, che nasce come immagine collettiva di un popolo, fino alla più diretta rappresentazione di un adolescente perfettamente omologato alla massa, proprio nel suo considerarsi un ribelle.

0.49: bnkr44, stilizzazione di bunker44, è un collettivo toscano formato da Erin, Piccolo, Caph, Fares, Jxn, Faster e gherayo, cantanti e produttori tutti nati tra 2000 e 2001.

Il collettivo nasce ufficialmente nel 2019, più precisamente il 4 aprile dal quale deriva il 44 nel nome, giorno in cui hanno sistemato il loro studio. Da allora cominciano a pubblicare diversi brani su SoundCloud, fino ad entrare nei radar di Bomba Dischi che collabora alla pubblicazione di 44.DELUXE, il primo progetto su Spotify, una raccolta di brani già usciti sulla nuvola arancione con il format 44.exe, sessioni in studio di 72 ore, con l’unica collab “esterna” di Lil Kvneki degli Psicologi.

Nel 2021 vengono scelti da Spotify per il programma Radar Italia, dedicato ai migliori emergenti e prossimi big della scena italiana, e a novembre dello stesso anno pubblicano Farsi male a noi va bene, il loro nuovo album con l’unica collab di Ariete, inizialmente pubblicato in tre EP di cinque tracce coi titoli Farsi male, A noi e Va bene.

A inizio 2022 pubblicano Farsi male a noi va bene 2.0, la riedizione del disco con cinque tracce bonus, compresa Giorni vuoti featuring Tredici Pietro.

0.45: Gli autogol sul palco dell’Ariston

0.42: Pezzo spettacolare, versione mistica di Anna Oxa. Livello altissimo, straordinaria. L’ovazione dell’Ariston, meritatissima. Tutto meraviglioso

0.41: Fantastico l’arrangiamento con gli archi, emoziona Anna Oxa con il pezzo che l’ha lanciata

0.40: C’è una ragione che cresce in me

E l’incoscienza svanisce

E come un viaggio nella notte finisce

Dimmi, dimmi, dimmi che senso ha

Dare amore a un uomo senza pietà

Uno che non si è mai sentito finito

Che non ha mai perduto, mai

Per te, per te una canzone

Mai una povera illusione, un pensiero banale

Qualcosa che rimane invece

Per me, per me più che normale

Che un’emozione da poco mi faccia stare male

Una parola detta piano basta già

Ed io non vedo più la realtà

Non vedo più a che punto sta

La netta differenza

Fra il più cieco amore e la più stupida pazienza

No io non vedo più la realtà

Né quanta tenerezza ti da

La mia incoerenza

 

Pensare che vivresti benissimo anche senza

 

C’è una ragione che cresce in me

E una paura che nasce

L’imponderabile confonde la mente

Finché non si pente

E poi, per me più che normale

Che un’emozione da poco mi faccia stare male

Una parola detta piano basta già

Ed io non vedo più la realtà

Non vedo più a che punto sta

La netta differenza fra il più cieco amore

E la più stupida pazienza

No, io non vedo più la realtà

Né quanta tenerezza ti da

La mia incoerenza

Pensare che vivresti benissimo anche senza

No, io non vedo più la realtà

Pensare che vivresti benissimo anche senza

No, no, io non vedo più la realtà

Né quanta tenerezza ti da

La mia incoerenza

Pensare che vivresti benissimo anche senza

0.39: Anna Oxa & Iljard Shaba – “Un’emozione da poco” (Anna Oxa)

Iljard Shaba è un violoncellista professionista, oltre che un dj performer. Non conosciamo la sua data di nascita né altri dettagli sulle sue origini, ma sappiamo che ha studiato musica all’università e che già dall’età di 16 anni ha perfezionato la sua tecnica con il violoncello. Grazie a un talento straordinario e a uno stile unico, ha avuto modo di suonare in concerto in molti paesi del mondo per più di dieci anni, con un repertorio fatto da musica classica, jazz, musica latina e anche altre canzoni popolari. Oltre che violoncellista è anche un amato dj con oltre dieci anni di carriera alle spalle

Tra i successi indimenticabili della storia del Festival di Sanremo c’è sicuramente “Un’emozione da poco”, canzone portata da Anna Oxa a Sanremo nel 1978, scritta da Ivano Fossati e musicata da Guido Guglielminetti. Un pezzo che si classificò al secondo posto in classifica all’Ariston quell’anno, trasformandosi inevitabilmente in un instant classic amatissimo dal pubblico sin da subito, nonché omaggiato e citato da altri artisti e in film recenti come Lo Chiamavano Jeeg Robot, con l’interpretazione di Luca Marinelli.

0.37: Versione accorata, non sempre precisa tecnicamente. Renzo Rubino ha solo suonato il piano senza cantare

0.35: Vivere

È passato tanto tempo

Vivere

È un ricordo senza tempo

Vivere

È un po’ come perder tempo

Vivere e sorridere

Vivere

È passato tanto tempo

Vivere

È un ricordo senza tempo

Vivere!

È un po’ come perder tempo

Vivere e sorridere dei guai

Così come non hai fatto mai

E poi pensare che domani sarà sempre meglio

Oggi non ho tempo

Oggi voglio stare spento

Vivere

E sperare di star meglio

Vivere

E non essere mai contento

Vivere

Come stare sempre al vento

Vivere, come ridere

Vivere (vivere)

Anche se sei morto dentro

Vivere (vivere)

E devi essere sempre contento

Vivere (vivere)

È come un comandamento

Vivere o sopravvivere

Senza perdersi d’animo mai

E combattere e lottare contro tutto contro

Oggi non ho tempo

Oggi voglio stare spento

Vivere, vivere (vivere)

E sperare di star meglio

Vivere, vivere (vivere)

E non essere mai contento

Vivere, vivere (vivere)

E restare sempre al vento a

Vivere e sorridere dei guai

Proprio come non hai fatto mai

E pensare che domani sarà sempre meglio

0.35: “Vivere” è una canzone del cantautore Vasco Rossi, pubblicata il 15 febbraio del 1993. Una canzone che ha avuto un ottimo riscontro. È presente nel decimo album in studio “Gli spari sopra” di Vasco Rossi, pubblicato nel 1993. Considerato uno degli album di maggior successo del cantante, ed è uno tra gli album più venduti in Italia, grazie a 1 milione di copie vendute.

La canzone presenta un testo semplice e una musica molto piacevole da ascoltare. Invita a non mollare mai, anche se la vita ci riserva sfide, momenti difficili da superare. Dunque, è un inno alla vita, e a pensare che domani sarà sempre meglio. Ciò non vuol dire vivere la vita con superficialità o troppa leggerezza, anzi bisogna vivere a pieno e accettare che ci saranno giorni in cui ci sentiremo spenti, o che non avremo la forza di fare le cose, ma l’importante è trovare il modo di andare avanti e sorridere alla vita, perchè prima o poi farà accadere cose meravigliose e inaspettate.

Vasco Rossi ha svelato che la canzone è nata per caso nella prestigiosa Villa Condulmer, grazie a un accordo improvvisato dal musicista Massimo Riva e una melodia canticchiata da Tullio Ferro. Da lì l’ispirazione per la scrittura della canzone.

0.34: Levante & Renzo Rubino – “Vivere” (Vasco Rossi)

Oronzo Rubino, questo il suo vero nome, è nato a Taranto il 17 marzo 1988 sotto il segno dei Pesci. Cresciuto a Martina Franca, deliziosa cittadina della provincia di Taranto, frequenta il liceo artistico e all’età di 19 anni forma il suo primo gruppo musicale, i KTM, diventando contemporaneamente anche cantante e pianista di un night club pugliese.

Dopo aver iniziato a esibirsi nei locali pugliesi, pubblica il suo primo album, Farfavole, nel 2010. Pian piano riesce a far circolare il suo nome anche al di fuori della regione, e nel 2011 arriva ad aprire i primi concerti di importanti artisti nazionali.

Due anni dopo supera le selezioni di Area Sanremo e per la prima volta partecipa al Festival nella categoria Giovani, trattato il tema dell’amore gay nel brano Il postino (amami uomo). Non riesce a vincere, ma conquista il Premio della Critica nella categoria. Contemporaneamente pubblica il suo secondo album, il primo per una major, e per tutto l’anno partecipa ad altri importanti festival nazionali, conquistando anche diversi riconoscimenti. Debutta tra i Campioni di Sanremo nel 2014, piazzandosi al terzo posto con il brano Ora e conquistando il premio per il Miglior arrangiamento Sezione Campioni per un’altra canzone, Per sempre e poi basta. Torna sul palco dell’Ariston nel 2018 con Custodire, stavolta con minor successo.

0.31: Ovazione dell’Ariston per due dei gruppi di grande successo degli anni 2000

0.29: Il pezzo è pari pari a quello presentato da Le Vibrazioni in concerto e ovviamente funziona alla grande anche perchè Kekko è uno dei pochio che può reggere il confronto con Sarcina

0.26: Le distanze ci informano che siamo fragili

E guardando le foto ti ricorderai

Quei giorni di quiete sapendo che te ne andrai

Ma io avendo paura, non ti cercherò più

Più, più

Vieni da me

Abbracciami e fammi sentire che

Sono solo mie piccole paure

Vieni da me

Per vivere ancora quei giorni di incantevole poesia

E ridere… e ridere di questa poesia

E ridere

I veli trasformano intere identità

Ma è guardando le stelle che m’innamorerò

Di tutte le cose più belle che ci son già

Ma che fanno paura perché siamo fragili

Fragili, fragili, eh

Vieni da me

Abbracciami e fammi sentire che

Sono solo mie piccole paure

Vieni da me

Per vivere ancora quei giorni di incantevole poesia

E ridere di questi giorni

Dove tutto ciò è stato solo pura poesia

Vieni da me

Abbracciami e fammi sentire che

Sono solo mie piccole paure

Vieni da me

Per vivere ancora quei giorni di incantevole poesia

E ridere di questi giorni

Dove tutto ciò è stato solo pura poesia

Dove tutto ciò è stato solo pura

Poesia… e ridere… di questa poesia

0.26: Vieni Da Me parla di un rapporto è ormai finito, lei non dice ma si è progressivamente allontanata “Le distanze ci informano che siamo fragili“, lui non vuole arrendersi all’evidenza ma ha dentro di se matura la consapevolezza che è finita “Ma io avendo paura non ti cercherò più“. Fa comunque un ultimo estremo tentativo chiedendo a lei di fare il primo passo “Vieni da me / Abbracciami e fammi sentire che / Sono solo mie piccole paure“, forse inutilmente. Nel testo c’è dunque anche la paura di non riuscire a realizzare i propri sogni di felicità a causa di distanze fisiche o mentali da un’altra persona porta quasi a rinunciarci per timore di restare poi delusi dalle aspettative nel tentare di realizzare inutilmente le proprie aspirazioni ( ciò che a mio parere appare chiaro nella frase in cui recita: “ma io avendo paura non ti cercherò più”). Vieni Da Me è un singolo estratto da Le Vibrazioni, album del 2003 dell’omonimo gruppo milanese.

0.25: Modà & Le Vibrazioni – “Vieni da me” (Le Vibrazioni)

Le Vibrazioni è un gruppo pop rock italiano nato a Milano nel 1999 e composto da: Francesco Sarcina (voce, chitarra, theremin); Marco Castellani (basso); Stefano Verderi (tastiera, chitarra e sitar); Alessandro Deidda (batteria).

Da sempre hanno suonato in piccoli locali del capoluogo lombardo e il successo tardava ad arrivare. Un singolo contenuto nel loro primo album, però, ha permesso loro di essere conosciuti in tutta Italia riscuotendo un enorme successo di pubblico e critica. Se si accenna alla frase: “Sei immensamente Giulia!”, i più nostalgici penseranno subito alla canzone “Dedicato a te”, primo singolo dell’album “Le Vibrazioni” che prende il nome dall’omonima band. Era il 2003 quando il ritornello del brano era cantato in tutta Italia trasformando la band milanese in un gruppo di idoli per gli adolescenti. Il primo album è famoso per tanti altri brani, ma in particolare per una traccia fantasma chiamata “…E se ne va” che diventa parte della colonna sonora del film “Tre metri sopra il cielo”, altro must dell’adolescenza dei Millenials.

Il loro secondo album esce nel 2005 e si intitola “Le Vibrazioni II”. Fa parte del brano un pezzo che la band porta anche al Festivalbar, ossia “Angelica”. Un altro singolo di successo estratto dall’album è “Ovunque andrò”.

Dal 2005 al 2010 il gruppo milanese si è dedicato a concerti e alla produzione di altri due album: “Officine meccaniche” (2006) e “Le strade del tempo” (2010). Di quegli anni si ricorda la canzone “Invocazioni al cielo” che divenne il brano ufficiale di SkySport in occasione dei mondiali di calcio 2010. Inoltre, Le Vibrazioni, hanno aperto anche un concerto degli AC/DC ad Udine.

Dal 2010 al 2017 Le Vibrazioni si prendono un periodo di pausa anche perché nel 2012 il loro frontman, Francesco Sarcina, aveva detto addio alla band iniziando una carriera da solista.

Dopo una lunga assenza dai palchi, Le Vibrazioni tra il 2017 e il 2018 producono l’album “V” che sancisce il loro ritorno musicale. Nel 2018 partecipano al Festival di Sanremo con il brano “Così sbagliato”.

Le Vibrazioni parteciperanno poi anche al Festival di Sanremo 2020 con il brano “Dov’è” e 2022 con il brano “Tantissimo”.

0.19: Altro tentativo audace non perfettamente riuscito. Qualche stonatura, un ritmo vagamente rock, chitarre urlanti ma tutto questo non basta ad evitare paragoni impietosi

0.18: Cercherò mi sono sempre detto cercherò

Troverai

Mi hanno sempre detto troverai

Per oggi sto con me

Mi basto e nessuno mi vede

E allora accarezzo la mia solitudine

Ed ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere

Chiedere

Chiedere

Chiedere

Fammi sognare lei se morde la bocca e si sente l’America

Fammi volare lui allunga la mano e si tocca l’America

Fammi l’amore forte sempre più forte come fosse l’America

Fammi l’amore forte sempre più forte ed io sono l’America

Cercherai mi hanno sempre detto cercherai

E troverò ora che ti accarezzo

Troverò

Ma quanta fantasia ci vuole per sentirsi in due

Quando ognuno è da sempre nella sua solitudine

E regala il suo corpo e non sa cosa chiedere

Chiedere

Chiedere

Chiedere

Fammi volare lei le mani sui fianchi come fosse l’America

Fammi sognare lui che scende e che sale e si sente l’America

Fammi l’amore lei che pensa ad un altro e si inventa l’America

Fammi l’amore forte sempre più forte ed io sono l’America

0.17: America è un singolo della cantautrice italiana Gianna Nannini, pubblicato nel 1979 come primo estratto dall’album California, dello stesso anno. America venne scritta dalla Nannini insieme a Mauro Paoluzzi e prodotta da Michelangelo Romano. America fu il primo successo della Nannini, riuscendo ad arrivare alla terza posizione della classifica dei singoli più venduti. Il controverso testo della canzone, considerato un inno alla masturbazione sia maschile che femminile, contribuì notevolmente al successo del singolo. La copertina del disco (opera di Mario Convertino, autore di altre celebri copertine) raffigura la Statua della Libertà che impugna un vibratore a stelle e strisce, anziché la canonica fiaccola.

Del singolo esistono più edizioni con differenti lati B: l’edizione italiana riporta come lato B il brano California, mentre le edizioni destinate ai paesi europei riportano come lato B il brano Sognami. Il disco uscì infatti in Italia per la Dischi Ricordi in formato 7″ con il lato B California, in Austria e Germania uscì in formato 7″ e 12″, sempre per la Ricordi, mentre nei Paesi Bassi venne pubblicato dalla CNR in formato 7″ e 12″. L’edizione tedesca e austriaca riporta inoltre una differente copertina, con un ritratto fotografico della cantante su cornice azzurra. Leggenda vuole che il padre della Nannini fiero della figlia per il suo successo, abbia capito solo dopo di cosa trattasse la canzone. Si racconta anche che parecchia gente la canticchiasse dappertutto, in quanto orecchiabile, ma è chiaro non aveva inteso pienamente il significato.

La canzone è fondamentalmente un inno all’autoerotismo (per oggi sto con me/ mi basto e nessuno mi vede/ e allora accarezzo la mia solitudine). Curiosamente il tema fu trattato velatamente lo stesso anno da Vasco Rossi in “Albachiara”, e più esplicitamente qualche anno prima, nel 1977, da Lucio Dalla in “Disperato Erotico Stomp” e da Giorgio Gaber, nel 1974, con “La bugia”, tema che riprenderà nel 1982 all’interno dell’album-teatro “Il teatro di Giorgio Gaber” con il pezzo “La masturbazione”. Nel testo del brano la parola America è utilizzata come sinonimo dell’organo genitale maschile e femminile, nonché dello stesso vibratore

0.16: Rosa Chemical & Rose Villain – “America” (Gianna Nannini)

Rose Villain, pseudonimo di Rosa Luini, è una cantante e autrice italiana classe ’89, originaria di Milano.

Scopre alle elementari la sua predisposizione per il canto e cresce nel capoluogo lombardo, per poi spostarsi a diciott’anni negli Stati Uniti per studiare al conservatorio di musica contemporanea di Los Angeles. Dopo aver conseguito il diploma, si sposta a New York per continuare gli studi a Broadway.

Nel 2016 debutta con il singolo Get The Fuck Out Of My Pool, seguito da Geisha. Entra a far parte di Machete Empire Records e il 10 novembre esce Don Medellin, brano di Salmo featuring Rose Villain. Prodotto da Sixpm (producer di fiducia di Rose e ex membro dei 2ndRoof), il brano è stato inserito in Hellvisback Platinum, riedizione del disco di Salmo.

Nel 2017 pubblica i singoli Kitty Kitty e Don’t Call The Po-Po e nell’anno successivo entra a far parte del roster di Republic Records, etichetta discografica americana che annovera tra i suoi artisti Drake, Post Malone, Metro Boomin e molti altri. Esordisce con la nuova label il 20 luglio 2018 con il singolo Funeral Party e nel resto dell’anno pubblica It’s Snowing, Motherfucker su IGTV e una cover di SAD! di XXXTentacion. Nel 2019 esce con i singoli Sneakers e SWOOP!

Il 21 aprile 2020 esce il singolo Bundy, prodotto da Young Miles e Sixpm, pubblicato per Machete Empire Records, seguio a maggio da Il Diavolo Piange e a luglio da Goodbye. Compare inoltre in Mr. Fini, attesissimo disco di Gué uscito il 25 giugno, in cui partecipa con Luchè al brano Chico. Il 2 luglio 2021 esce il singolo Elvis feat, Gué, prodotto da Sixpm. Nell’ottobre dello stesso anno collabora con Annalisa nel brano Eva+Eva. A novembre 2021 esce Gangstalove in collaborazione con Rosa Chemical. Il 13 maggio 2022 esce il singolo Michelle Pfeiffer feat. Tony Effe. Il 7 ottobre dello stesso anno l’artista pubblica Rari e l’11 gennaio del 2022 esce Lamette feat. Salmo, entrambi i brani sono contenuti in Radio Gotham, il primo album di Rose Villain, uscito il 20 gennaio 2022. L’album è prodotto da Sixpm, ma compaiono come produttori anche Drillionaire, Young Miles e Zef. Come featuring troviamo Salmo nella già citata Lamette, Tedua, Geolier, Carl Brave, Elisa, Tony Effe in Michelle Pfeiffer e Gué in Elvis.

0.13: Sul palco Jody Cecchetto e Andrea Delogu

0.12: Versione inconsistente, ridateci i Ricchi e Poveri! Vogliamo la Brunetta!!!

0.11: Lodevole la disponibilità dei Baustelle, un gruppo impegnato, a prestarsi a questo gioco che però “dura poco”

0.10: Che confusione

Sarà perché ti amo

È un’emozione

Che cresce piano piano

Stringimi forte e stammi più vicino

Se ci sto bene

Sarà perché ti amo

Io canto al ritmo del dolce tuo respiro

È primavera

Sarà perché ti amo

Cade una stella

Ma dimmi dove siamo

Che te ne frega

Sarà perché ti amo

E vola vola si sa

Sempre più in alto si va

E vola vola con me

Il mondo è matto perché

E se l’amore non c’è

Basta una sola canzone

Per far confusione

Fuori e dentro di te

E vola vola si va

Sempre più in alto si va

E vola vola con me

Il mondo è matto perché

E se l’amore non c’è

Basta una sola canzone

Per far confusione

Fuori e dentro di te

Ma dopo tutto

Che cosa c’è di strano

È una canzone

Sarà perché ti amo

Se cade il mondo

Allora ci spostiamo

Se cade il mondo

Sarà perché ti amo

Stringimi forte e stammi più vicino

È così bello che non mi sembra vero

Se il mondo è matto

Che cosa c’è di strano

Matto per matto

Almeno noi ci amiamo

E vola vola si sa

Sempre più in alto si va

E vola vola con me

Il mondo è matto perché

E se l’amore non c’è

Basta una sola canzone

Per far confusione

Fuori e dentro di te

E vola vola si va

Sarà perché ti amo

E vola vola con me

E stammi più vicino

E se l’amore non c’é

Ma dimmi dove siamo

Che confusione

Sarà perche ti amo

0.10: Il brano fu il primo presentato a Sanremo dal gruppo nella formazione ridotta a tre, dopo la defezione dell’altra cantante, Marina Occhiena, che aveva abbandonato il quartetto, dopo una furiosa lite con Angela Brambati, proprio nel corso delle prove per il Festival di Sanremo del 1981. La Occhiena avrebbe dovuto partecipare con gli altri tre membri, cantando proprio Sarà perché ti amo, il brano con cui la band avrebbe in seguito raggiunto il massimo della notorietà (ben noti i documenti d’archivio della RAI, che, nel corso dei vari TG precedenti e seguenti il Festival di quei giorni, mostrò spesso le immagini del gruppo durante le prove, prima come quartetto e poi come trio, sempre alle prese con l’esecuzione del pezzo per la gara di quell’anno). Se inizialmente fu lei a voler andarsene, successivamente fu sempre lei a pretendere di riappropriarsi del suo ruolo, ma i tre superstiti decisero di allontanarla dalla formazione dopo aver scoperto la sua presunta relazione con l’allora compagno di vita di Angela. La sua uscita non fu pacifica, si dovette agire per vie legali e la causa, vinta da Marina, avrebbe dovuto reintegrarla nel gruppo e nella gara, ma così non fu. Al termine della gara musicale, Angela convinse i due uomini a proseguire l’attività in tre senza andare alla ricerca di una sostituta come invece era loro intenzione fare. Questa decisione le diede ragione: nella loro prima esibizione in veste di trio, il pubblico dell’Ariston acclamò con grida il nome di “Angela” e portò al successo Sarà perché ti amo.

Il pezzo è stato il primo dei quattro singoli tratti dall’album E penso a te, pubblicato dai Ricchi e Poveri nel 1981. Il 45 giri ebbe una prima scarna copertina (scelta probabilmente obbligata da parte del reparto grafico della Baby Records dopo l’improvvisa fuoriuscita dal gruppo di Marina), in seguito sostituita, nella ristampa, da una nuova cover, raffigurante stavolta il trio (foto utilizzata anche per il retro del long-playing E penso a te). Gli altri singoli del 33 giri furono le due ballate M’innamoro di te, un lento molto romantico, e Come vorrei, sigla di Portobello (noto programma TV di Enzo Tortora), seguite da un brano ballabile intitolato Made in Italy, molto popolare sia in Italia che all’estero.

0.09: Coma_Cose & Baustelle – “Sarà perché ti amo” (Ricchi e Poveri)

I Baustelle si formano a Montepulciano (Siena) nella seconda metà degli anni Novanta: l’esordio discografico (prodotto da Amerigo Verardi), datato 2000 ed intitolato SUSSIDIARIO ILLUSTRATO DELLA GIOVINEZZA, fa conoscere il gruppo al pubblico indie e si conquista i favori degli addetti ai lavori. LA MODA DEL LENTO, che giunge sul mercato quasi tre anni dopo, riconferma i Baustelle come una delle realtà più vitali del pop alternativo italiano: il secondo singolo estratto dal disco, “Arriva lo yé-yé”, allarga ulteriormente l’audience del gruppo grazie ad un remix realizzato dai Delta V.

Nel 2005, dopo aver firmato il loro primo contratto major con la Warner Music/Atlantic, viene pubblicato LA MALAVITA, concepito e registrato dopo un radicale cambio di line-up che vedrà rimanere nella band, oltre ai fondatori Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi, anche Claudio Brasini e Claudio Chiari. A fine 2005 la band di Montepulciano inizia una tournée promozionale che li vede calcare i più importanti palchi di tutta Italia compreso quello del Festivalbar. Ad ottobre del 2006, terminato il tour de LA MALAVITA, il batterista Claudio Chiari e i Baustelle decidono di interrompere la loro collaborazione artistica.

Mentre la band si prende un periodo di riposo, nella primavera del 2007 Francesco Bianconi scrive un brano per Irene Grandi dal titolo “Bruci la città”, canzone che diventa da subito un singolo di successo. Anticipato dal primo estratto “Charlie fa surf”, AMEN, pubblicato nel 2008, è il titolo del loro quarto album, il secondo per la Warner. La quinta fatica discografica del gruppo toscano esce a marzo 2010 con I MISTICI DELL’OCCIDENTE. Sempre nel 2010 viene ristampato il primo album, SUSSIDIARIO ILLUSTRATO DELLA GIOVINEZZA, a cui segue il relativo tour in partenza il 30 novembre.

A gennaio 2013 arriva invece il nuovo disco, FANTASMA, seguito da un lungo tour che viene immortalato nel 2015 dall’album dal vivo ROMA LIVE.

A distanza di due anni esce L’AMORE E LA VIOLENZA di cui viene pubblicato il secondo volume nel 2018.

È forse la loro canzone più conosciuta[4]. Venne presentata al Festival di Sanremo nel 1981, dove si classificò quinta. Fu scritta per il testo da Enzo Ghinazzi, in arte Pupo e Daniele Pace, mentre la musica è del Maestro Dario Farina , tutti in forza all’etichetta milanese che riuscì a riportare i Ricchi e Poveri, che negli ultimi anni risultavano in penombra sulla scena musicale italiana, al massimo della celebrità[6]. La popolarità di questo pezzo, difatti, superò ogni aspettativa: divenne il singolo in italiano più venduto dell’anno in Italia, dove rimase in cima alle classifiche settimanali per nove settimane (dal 3 marzo al 28 giugno, non consecutive). La canzone consacrò il gruppo a livello internazionale, avendo larga eco nell’America Latina e in tutta Europa: è stata infatti oggetto di numerosissime cover e diversi adattamenti in lingua (soprattutto in spagnolo: Será porque te amo, anche cantato da Thalía nel suo disco Lunada, 2008). È stata inoltre utilizzata come colonna sonora di varie pellicole cinematografiche, tra le quali L’Effrontée – Sarà perché ti amo?, con Charlotte Gainsbourg del 1985 e Alta Tensione del 2003, nonché di Love Is All You Need, commedia romantica del 2012 con Pierce Brosnan e compare, inoltre, in un passaggio del film italiano del 2007 Una moglie bellissima di e con Leonardo Pieraccioni.

0.07: Credibile la parte rap, l’atmosfera Madame sa crearla, Izi rivedibile. Nell’insieme così così.

0.06: Autotune come se piovesse. De Andrè chiama i cantanti e pochi fronzoli

0.05: Via del Campo, c’è una graziosa

Gli occhi grandi color di foglia

Tutta notte sta sulla soglia

Vende a tutti la stessa rosa

Via del Campo, c’è una bambina

Con le labbra color rugiada

Gli occhi grigi come la strada

Nascon fiori dove cammina

Via del Campo, c’è una puttana

Gli occhi grandi color di foglia

Se di amarla ti vien la voglia

Basta prenderla per la mano

E ti sembra di andar lontano

Lei ti guarda con un sorriso

Non credevi che il paradiso

Fosse solo lì al primo piano

Via del Campo, ci va un illuso

A pregarla di maritare

A vederla salir le scale

Fino a quando il balcone è chiuso

Ama e ridi se amor risponde

Piangi forte se non ti sente

Dai diamanti non nasce niente

Dal letame nascono i fior

Dai diamanti non nasce niente

Dal letame nascono i fior

0.04: Via del campo è il titolo di una celebre canzone di Fabrizio De Andrè pubblicata nel 1967. Molti utenti sono alla ricerca del significato e degli accordi del bellissimo brano. La musica di questa canzone è stata scritta da Enzo Jannacci e dal premio Nobel Dario Fo.

Questo pezzo deve il suo titolo all’omonima strada di Genova, città natale del cantante. All’epoca in cui fu scritta questa strada era tra le vie più degradate della città, in questa zona vivevano i ceti sociali più poveri  e vi era una presenza massiccia di prostitute. Nella stessa canzone, viene presentata la figura di una prostituta che  non viene offesa, ma descritta con parole nobili.

Questo personaggio non vende il suo corpo come se fosse un oggetto, ma porge come dono la parte più preziosa di se stessa, la “rosa”, citata nel quarto verso della prima strofa.  Successivamente vi è descritta la figura di una bambina, simbolo di purezza e di speranza nel degrado del luogo in cui si trova, ciò è fortemente espresso nell’ultimo verso della seconda strofa che recita  “Nascon fiori dove cammina”. Nella terza strofa viene presentata una seconda prostituta, anche in questo caso De Andrè  cerca di restituire quei valori che la società negava alle prostitute: l’amore. Sentimento puro, visto come estraneo in quel contesto, egli infatti canta “Se di amarla ti vien la voglia, basta prenderle la mano” con naturalezza, come se fosse una qualsiasi altra donna, da amare e rispettare. Nonostante si trovi in un ambiente degradato, egli cita il paradiso nella quarta strofa, in contraddizione con la povertà dei luoghi ed eleva i protagonisti del rapporto sessuale:  “E ti sembra di andar lontano

lei ti guarda con un sorriso

non credevi che il paradiso

fosse solo lì al primo piano.”

Nella penultima strofa vi è il primo personaggio maschile,  dopo il susseguirsi delle tre figure femminili. Egli viene presentato come ‘un’illuso’, il quale non risiede in Via del campo, così definito poiché si reca lì con l’intento di cambiare la natura della donna che desidera, proponendole un matrimonio, non rendendosi conto dell’impossibilità della sua richiesta.

Via del campo si conclude con la  sesta strofa che recita:

“Ama e ridi se amor risponde

piangi forte se non ti sente

dai diamanti non nasce niente

dal letame nascono i fior

dai diamanti non nasce niente

dal letame nascono i fior”.

In questa parte del brano, viene rappresentato in maniera esplicita il concetto di amore . All’amore si risponde con amore, accettando la possibilità del non essere ricambiati, soffrendo senza vergognarsi della propria debolezza. I diamanti nominati subito dopo sono invece il simbolo della società conservatrice, considerata ormai finita poiché da essa non potrà mai nascere nulla, mentre il letame è un grande simbolo di futuro e nuova vita, dal quale potranno nascere fiori, intesi come qualcosa di diverso e migliore.

0.03: Madame & Izi – “Via del campo” (Fabrizio De Andrè)

Diego Germini (questo il vero nome di Izi) è nato a Savigliano, in provincia di Cuneo, il 30 luglio 1995 sotto il segno del Leone. Cresciuto in provincia di Genova, precisamente a Cogoleto, abbandona la scuola a 17 anni e scappa di casa.

In questi anni duri vive come un vagabondo e deve superare diverse difficoltà. Tuttavia, proprio in questo periodo inizia a scrivere canzoni, ispirandosi ai grandi rapper stranieri, italiani, ma anche al nostro cantautorato, impossibile da non prendere in considerazione crescendo a Genova.

Entra quindi nel collettivo Wild Bandana e muove i primi passi nella scena hip hop locale. Nel 2016 è protagonista del film Zeta di Cosimo Alemà, che racconta la storia di un giovane rapper in cerca del successo: praticamente, la sua vita.

Forte di questo primo riconoscimento, arriva a pubblicare il suo primo album, Fenice, anticipato da un singolo che già fornisce un’idea sul suo talento: Scusa.

Il suo secondo disco esce nel 2017: s’intitola Pizzicato e vanta la collaborazione di grandi nomi della nostra scena rap e trap, come Fabri Fibra e Caneda. Sul finire del 2018 ha raggiunto il successo nazionale con Fumo da solo, prodotto dal vincitore di Sanremo Charlie Charles. Oggi Izi continua a essere uno dei rapper più seguiti in Italia, e ha duettato anche con Emma Marrone e Margherita Vicario. Nel 2020, Izi è anche approdato sul palco di X Factor accompagnando Mydrama nella serata dei duetti.

23.59: Non una esibizione indimenticabile anche nella parte melodica. Occasione persa

23.58: Trasformare un pezzo melodico in rap con autotune non sempre è un’operazione meritoria

23.56: Cos’è successo, sei scappata

Da una vita che hai vissuto

Da una storia che hai bruciato

E ora fingi che non c’è

Cos’è successo, sei cambiata

Non sei più la stessa cosa

O sei ancora quella che

È cresciuta insieme a me?

Cos’è successo, sei scappata

E con te anche la mia vita

L’ho cercata, l’ho cercata

E l’ho trovata solo in te

Ma c’è qualcosa di grande tra di noi

Che non potrai cambiare mai

Nemmeno se lo vuoi

Ma c’è qualcosa di grande tra di noi

Che non puoi scordare mai

Nemmeno se lo vuoi

Cos’è successo, sei caduta

Sei caduta troppo in basso e ora provi a risalire

Ma è la fatica che non vuoi

Cos’è successo la fortuna non ti ha mai abbandonata

Ma ricordati il destino non ti guarda in faccia mai

E c’è qualcosa di grande tra di noi

Che non potrai cambiare mai

Nemmeno se lo vuoi

Ma c’è qualcosa di grande tra di noi

Che non puoi scordare mai

Nemmeno se lo vuoi

Adesso cosa fai?

Che cosa inventerai

Per toglierti dai guai, dove andrai?

Adesso cosa fai?

Che cosa inventerai?

Puoi fingere di più

Di come fai

Cos’è successo la tua luce

La tua luce si è oscurata

Con qualcuno che conosco

E ti ha portata via da me

Cos’è successo

La tua stella

La tua stella si è eclissata

E ora provaci dal buio a brillare senza me

Ma c’è qualcosa di grande tra di noi

Che non potrai cambiare mai

Nemmeno se lo vuoi

Ma c’è qualcosa di grande tra di noi

Che non puoi scordare mai

Nemmeno se lo vuoi

Ma c’è qualcosa di grande tra di noi

Che non puoi scordare mai

Nemmeno se lo vuoi

E c’è qualcosa di grande tra di noi

Che non potrai cambiare mai

Nemmeno se lo vuoi

Se lo vuoi, eh, eh, eh, aah

(Nemmeno se lo vuoi) Se lo vuoi

Se lo vuoi, ah, oh, eh, eh, eeh

Se lo vuoi

23.55: Lanciata come singolo il 3 aprile 2000, fu un successo straordinario, in grado di riuscire, grazie al clamore di quei mesi estivi, di vincere il Festivalbar. A contribuire al suo successo fu anche la presenza nella colonna sonora del film E adesso sesso di Carlo Vanzina. Certificato per la prima volta disco di platino nel 2021, il brano ebbe in realtà grandissimo successo anche in Spagna, dove venne lanciato come singolo con il titolo Algo grande nel 2001. Oggi rimane un vero classico, un evergreen, nella carriera di Cremonini, unico membro dei Lunapop ad aver raccolto l’eredità del gruppo bolognese.

Molto affezionato a questo brano, come a tutte le altre canzoni di …Squerez?, Cremonini ne ha più volte raccontato la storia, anche sui social. Il testo di Qualcosa di grande nacque tra i banchi di scuola, durante una lezione di matematica. Quando la professoressa lo vide scrivere, se ne accorse e lo fece uscire dall’aula.

Canzone adolescenziale ma non banale, ha un testo di rapida comprensione. Si tratta di una canzone d’amore, una canzone su una storia finita ma ancora viva nel sentimento di lui, che non si arrende alla fine della relazione e, come si può vedere nel video ufficiale, sembra quasi voler tormentare l’amata con la sua presenza: “C’è qualcosa di grande tra di noi che non puoi scordare mai, nemmeno se lo vuoi“.

23.54: Mr. Rain & Fasma – “Qualcosa di grande” (Cesare Cremonini)

Tiberio Fazioli, noto come Fasma, è nato a Roma il 17 Dicembre 1996. Ha mostrato una passione per la musica fin dalla giovane età e ha iniziato a scrivere le sue prime canzoni a soli 13 anni. Questi componimenti erano un mezzo per esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni. Fasma è molto popolare tra i giovani, con milioni di visualizzazioni sui suoi video su YouTube. Ma la vera fama arriva nel 2020, con la partecipazione da Sanremo giovani tra le Nuove Proposte.

Fasma è attivo nel panorama musicale italiano dal 2016. Ha fondato la sua crew hip hop e è stato riconosciuto dal grande pubblico nel 2018 quando ha partecipato al Wind Summer Festival. Questo evento ha segnato un punto di svolta nella sua carriera e lo ha reso popolare. Una delle sue canzoni più famose è “Marylin M”, che ha vinto un disco d’oro e ha raccolto circa 10 milioni di visualizzazioni e oltre 15 milioni di ascolti su Spotify. Altre canzoni di successo sono “M. Manson”, “Lady D” e “Monnalisa”. Il suo primo album, “Moriresti per vivere con me”, è stato un vero successo con ben 33 milioni di streaming su Spotify.

Grazie al suo successo, Fasma ha attirato l’attenzione di Francesco Facchinetti, che lo segue con la sua agenzia Newco Management dal 2019. L’anno seguente, nel 2020, Fasma ha partecipato al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte e ha raggiunto la finale. Torna sul palco dell’Ariston l’anno dopo, col suo brano “Parlami”. Il rapper concluderà la competizione classificandosi al diciottesimo posto.

23.52: Pezzo di grande intensità, che Gianmaria ha interpretato bene. Il migliore tra i più giovani finora

23.50: Giudice e allievo di X Factor assieme in un pezzo toccante. Gianmaria è credibile in questo duetto

23.49: Ho questa foto di pura gioia

È di un bambino con la sua pistola

Che spara dritto davanti a sé

A quello che non c’è

Ho perso il gusto, non ha sapore

Quest’alito di angelo che mi lecca il cuore

Ma credo di camminare dritto sull’acqua e

Su quello che non c’è

Arriva l’alba o forse no

A volte ciò che sembra alba non è

Ma so che so camminare dritto sull’acqua e

Su quello che non c’è

Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo

Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello

La chiave della felicità è la disobbedienza in sé

A quello che non c’è

Perciò io maledico il modo in cui sono fatto

Il mio modo di morire sano e salvo dove m’attacco

Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia

Quello che non c’è

Curo le foglie, saranno forti

Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti

Ma questo è camminare alto sull’acqua e

Su quello che non c’è

Ed ecco arriva l’alba, so che è qui per me

Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è

Fottendosi da sé, fottendomi da me

Per quello che non c’è

Per quello che non c’è

Per quello che non c’è

Per quello che non c’è

23.49: “Quello che non c’è” (che ha vinto l’Italian Music Award per miglior testo italiano) è un brano tutt’altro che felice, è intriso di malinconia e un profondo senso di disillusione. Lo dice il titolo stesso anche se poi, nel corso del tempo e come sempre accade, gli sono state affibbiate le interpretazioni più svariate.

Il verso che più di tutti ha colpito i fan è questo: «Curo le foglie, saranno forti, se riesco ad ignorare che gli alberi son morti». La cura dei particolari, sottovalutando il disegno totale, è tipico di una vita sempre più frenetica, in cui ovviamente non c’è posto per la pace che è la vera ricerca della felicità. Alla fine, Manuel Agnelli dà anche la sua risposta: disilluso sì, ma non tanto da non capire che «la chiave della felicità è la disobbedienza in sé a quello che non c’è».

Come mai questa canzone colpisce tanto? Perché è triste, ma con diversi raggi di sole, di speranza. ogni singola strofa può essere ascoltata da sola e avere comunque un profondo significato. Tutta insieme, invece, è un viaggio che scende, scende, fino a toccare il fondo, ma poi risale fino a rivedere la luce.

23.48: Gianmaria & Manuel Agnelli – “Quello che non c’è” (Afterhours)

Cantautore, musicista, produttore discografico, autore, è impossibile dare una definizione unica di Manuel Agnelli. È un artista profondamente legato a tutti i volti della musica che inizia a farsi notare nel 1985, quando fonda la più importante rock band italiana: gli Afterhours.

Oltre a Manuel Agnelli, leader e voce del gruppo, gli Afterhours comprendono Roberto Era al basso, Rodrigo D’Erasmo al violino e tastiere, Xabier Iriondo alla chitarra, Fabio Rondanini alla batteria, e Stefano Pilia alle chitarre.

Esordiscono con il 45 giri “My Bit Boy” nel 1987, seguito nel 1988 dal mini LP “All the Good Children go to hell”. L’anno successivo, Manuel Agnelli fonda anche la sua etichetta chiamata Vox Pop: produce in pochissimo tempo una novantina di dischi di band del calibro dei Prozac+, Casino Royale, Sottotono, Ritmo Tribale, Africa Unite e Mau Mau.

È nel 1990 che esce l’album d’esordio degli Afterhours: “During Christine’s Sleep”, da cui emerge un talento rock indiscutibile riconosciuto anche dalla rivista americana Alternative Press, che lo dichiara disco del mese. È così che gli Afterhours arrivano a rappresentare l’Italia al New Music Seminar di New York.

Il terreno è fertile per il secondo album della band, il primo interamente in italiano. Si intitola “Germi”, del 1995, ed è il simbolo dell’identità degli Afterhours: melodia e rumore, sperimentazione pop e ironia. Solo due anni dopo esce anche “Hai paura del buio?” che incorona il gruppo come uno dei più significativi della scena indie rock italiana.

Gli Afterhours si trovano per la prima volta sul palco del concerto del Primo Maggio a Roma nel 1998, dove torneranno altre 4 volte, mentre Manuel Agnelli continua a produrre grandi musicisti del calibro di Massimo Volume, La Crus, Cristina Donà e Scisma.

Nel 1999 esce quello che secondo la rivista Rolling Stones è uno dei 100 album italiani più belli di sempre. Si intitola “Non è per sempre”: ha un sound meno aggressivo, anche grazie all’arrivo degli archi di Dario Ciffo e Roberta Castoldi, che li porta a suonare live anche con i R.E.M..

Nel 2001 pubblicano “Siam tre piccoli porcellin”, una raccolta dei live che contiene l’inedito “La sinfonia dei topi”. Manuel Agnelli inventa e inaugura il Tora! Tora! Festival, un festival itinerante che raccoglie tra gli altri Marlene Kuntz, Subsonica, Massimo Volume, Cristina Donà e Modena City Ramblers. Si aggiudica il premio come “Evento live dell’anno” del MEI (Meeting delle etichette indipendenti).

Nello stesso anno, Agnelli vince anche l’Italian Music Awards come miglior produttore italiano, per aver lavorato a “Solo un grande sasso” dei Verdena.

Nel 2002 esce “Quello che non c’è” con un sound diverso, più evoluto. Il brano che dà il titolo all’album vince l’Italian Music Awards come miglior testo.

Si consolida la collaborazione con Greg Dulli che, nel 2005, produce l’album “Ballate per piccole iene”. Questo ultimo lavoro debutta al secondo posto della classifica dei brani più venduti in Italia, e tutte le date del live vanno sold out (più di 30 mila persone). La versione inglese, “Ballads for little Hyenas” viene distribuita in Europa, Canada e Stati Uniti. E gli Afterhours iniziano ad esibirsi anche in Europa e negli USA (tra cui il prestigioso South by south, di Austin, la Knitting Factory di New York e il Troubador di Los Angeles).

Tra il 2007 ed il 2008 gli Afterhours si ritirano in studio per la realizzazione de “I Milanesi Ammazzano il Sabato”, pubblicato poi su etichetta Universal Music nel 2008. Al progetto partecipano Greg Dulli, Stef Kamil Carlens (dEus, Zita Swoon), Brian Ritchie (Violent Femmes), Cesare Malfatti (La Crus, Amor Fou) e John Parish (P.J. Harvey). L’album li porta di nuovo negli Stati Uniti, e in Canada.

Nel 2009 salgono sul palco della 59° edizione del Festival di Sanremo con “Il paese è reale”, che vince il Premio della Critica Mia Martini assegnato dalla sala stampa.

Esce nel 2012 l’album “Padania” che si aggiudica la Targa Tenco come Miglior Album dell’anno e il PIMI (Premio italiano per la musica indipendente) come Miglior Gruppo. Nel 2014 esce l’edizione speciale di “Hai paura del buio?”, che ospita tra gli altri Edoardo Bennato, Eugenio Finardi, Robert Wyatt; Joan as Police Woman, Greg Dulli, Mark Lanegan, Nic Cester.

Due anni dopo debutta al primo posto dei dischi più venduti “Folfiri o folfox”, mentre Manuel Agnelli prende parte come giudice a X-Factor, ruolo che avrà anche nel 2017 e 2018.

Nel 2017 esce l’antologia “Foto di Pura Gioia (Antologia 1987-2017)”, 4 CD che raccontano i 30 anni di percorso degli Afterhours. Il disco è accompagnato da una nuova versione del brano “Bianca” che vede la partecipazione di Carmen Consoli.

Nel 2018, Manuel Agnelli è co-autore di “Ossigeno”, programma musicale di Rai Tre con artisti in studio che si raccontano come The Editors, Anna Calvi, Brunori Sas, Ghemon, Ivano Fossati, Jade Bird. Durante il programma Manuel suona con Ben Harper, Stewart Copeland, Adrian Belew, Joan as Police Woman, Baustelle, Salmo, Daniele Silvestri, Max Gazzè.

Il 10 Aprile 2018 la band celebra in un data unica i 30 anni di carriera con un concerto sold out al Mediolanum Forum di Assago. E pubblica l’anno dopo l’album live “Noi siamo gli Afterhours”, in doppio CD e DVD con il docufilm.

Nel 2019 dopo essere tornato al Festival di Sanremo e a condurre “Ossigeno”, esce il vinile in tiratura limitata “An Evening with Manuel Agnelli”, che racconta l’omonimo tour nei teatri curata da Agnelli accompagnato da Rodrigo D’Erasmo. A ottobre torna come giudice a X-Factor.

A inizio 2021 esce il suo primo 45 giri da solista “La profondità degli abissi”, realizzato per la colonna sonora di Diabolik, dei Manetti Bros, che vince un David di Donatello e un Nastro d’Argento come miglior canzone originale. Dopo l’uscita dei singoli “Proci” e “Signorina Mani avanti”, il 30 settembre 2022 pubblica il suo primo album solista “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

23.45: Sulla Costa ci sono Takagi e Ketra che propongono un medley dei loro super successi

23.28: Estasiati, ci riposiamo un attimo con la pubblicità

23.37: Ancora tutti in piedi all’Ariston per una performance da urlo! E’ l’anima soul italiana. Interpretazione indimenticabile

23.36: Senza parole, interpretazione straordinaria… Altro momento altissimo

23.35: Brividi…

23.34: When I find myself in times of trouble, Mother Mary comes to me

Speaking words of wisdom, let it be

And in my hour of darkness she is standing right in front of me

Speaking words of wisdom, let it be

Let it be, let it be, let it be, let it be

Whisper words of wisdom, let it be

And when the broken hearted people living in the world agree

There will be an answer, let it be

For though they may be parted, there is still a chance that they will see

There will be an answer, let it be

Let it be, let it be, let it be, let it be

There will be an answer, let it be

Let it be, let it be, let it be, let it be

Whisper words of wisdom, let it be

Let it be, let it be, let it be, let it be

Whisper words of wisdom, let it be, be

And when the night is cloudy there is still a light that shines on me

Shinin’ until tomorrow, let it be

I wake up to the sound of music, Mother Mary comes to me

Speaking words of wisdom, let it be

And let it be, let it be, let it be, let it be

Whisper words of wisdom, let it be

And let it be, let it be, let it be, let it be

Whisper words of wisdom, let it be

23.33: Paul scrisse Let it be in un momento in cui il gruppo stava entrando in una crisi irreversibile. John e George avevano sempre più spesso un atteggiamento che rendeva l’aria pesante. Il primo perché imponeva a tutti la costante presenza di Yoko Ono, pur sapendo che era mal tollerata dagli altri. Il secondo perché chiedeva più spazio come compositore e pensava di essere sottovalutato. Nemmeno Ringo sopportava più quell’aria così tesa. Paul avvertiva che il gruppo si stava perdendo e che non c’era più un sentire comune. Stavano diventando quattro pianeti distanti, e nessuno sembrava veramente coinvolto in quel nuovo lavoro, allora decise di occuparsi in prima persona della gestione dell’album. Ma questa decisione fu mal digerita dagli altri, che non accettavano di buon grado la sua direzione dei lavori. «L’ho scritta quando tutti i problemi lavorativi hanno cominciato a schiacciarmi», racconta Paul. «Stavo davvero attraversando la mia ‘ora più buia’ e scrivere la canzone era il mio modo di esorcizzare i fantasmi».

Va detto subito che è giusto tradurre letteralmente Let it be come Lascia che sia, ma va anche aggiunto che il senso esatto della frase è lascia perdere, lascia correre, lascia che la vita faccia il suo corso.

La prima parola che si nota in questo testo è Mother Mary, che fa pensare immediatamente alla Vergine Maria. Il senso del testo conforta questa interpretazione, ma Paul non si riferiva alla Madonna bensì alla sua vera madre, di nome Mary, scomparsa nel 1956 quando lui aveva solo quattordici anni. Paul era certo che lei lo avrebbe aiutato anche dall’aldilà in quel momento difficile. Una notte la sognò e lei gli disse che sarebbe andato tutto bene.

«Una notte ho sognato mia madre», raccontò Paul. «Era morta quando avevo quattordici anni, quindi non la sentivo da molto tempo ed è stato bello. Mi ha dato un po’ di forza. Nella mia ora più buia, madre Mary era venuta da me».

In seguito, Paul disse di essere consapevole del fatto che la canzone era diventata un inno religioso, ma che quella non era stata la sua intenzione iniziale. Molti cristiani vedono un’affinità del ritornello con le parole del Vangelo di Luca 1,38 (“Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei”); mentre i buddisti vi leggono le parole di Buddha quando sostiene l’abbandono di ogni bene. Questi tentativi di strumentalizzazione, sia pur con buone intenzioni, non aggiungono nulla a quello che ormai è un inno alla speranza e alla fede, cosa di cui Paul non si è mai lamentato, accettandolo serenamente.

Al contrario, John Lennon era molto sarcastico in merito a questo brano, lo detestava, e non faceva nulla per nasconderlo. Dichiarò: «È solo Country & Gospel C&G». Lo considerava troppo “pseudo-religioso”, e la sua antipatia per il brano si manifesta del tutto nell’ultima frase che pronuncia in falsetto in Dig it, prima della inconfondibile introduzione di piano di Let it be: «And now we’d like to do “Hark! The Angels Come!”» (“Ed ora vorremmo eseguire “Udite! Gli angeli cantano!”). Il brano successivo è invece (casualmente?) Maggie Mae, dedicato a una prostituta di Liverpool.

Let it be venne registrata il 31 gennaio 1969. Paul McCartney suonava il piano, John Lennon il basso, George Harrison la chitarra elettrica, Ringo Starr la batteria e Billy Preston l’organo, il quinto elemento coinvolto da George nel progetto. In questa seduta furono registrate due versioni della canzone, una per il singolo e l’altra per il film.

Quando fu pubblicato Let it be, i Beatles non esistevano già più, ma la loro musica sì, e il singolo raggiunse la prima posizione in classifica negli Stati Uniti e la seconda in Inghilterra, in Italia fu primo. Anche l’album uscì dopo la rottura definitiva, e a quell’epoca Paul aveva già pubblicato il suo primo album solista (McCartney). Nel 2004 il brano ha raggiunto il ventesimo posto nella classifica pubblicata dalla rivista Rolling Stones delle 500 canzoni migliori di tutti i tempi. Forse John non sarebbe stato felice di questo risultato, o forse il tempo avrebbe risanato le ferite. La mano di Mark David Chapman ha scelto per lui e per tutti gli altri.

23.33: Marco Mengoni & Kingdom Choir – “Let it be” (The Beatles)

I Kingdom Choir è un ensemble gospel composto da circa 30 cantanti, nasce nel 1994 grazie alla direttrice d’orchestra Karen Gibson. Prima dell’esibizione al matrimonio di Harry e Meghan nel 2018, il coro aveva tenuto concerti solo davanti a poche centinaia di persone. Poi, ecco il salto di qualità, fino a firmare il proprio primo contratto discografico.

Nel 2018 cantano una versione gospel di Stand by Me di Ben E. King, per cui il direttore d’orchestra viene definito come “la madrina del gospel della Gran Bretagna”. Dopo la performance, il coro ha firmato un contratto discografico con Musica Sony, pubblicando il primo album il 2 novembre successivo: Stand by Me – 15 Songs of Love and Inspiration.

23.30: La magia di Sanremo! Puoi mettere tutta l’0innovazione che vuoi ma poi parte la hot anni 70 e si illumina l’Ariston. A casa avete cantato tutti, vero?

23.29: Bello l’arrangiamento di La Forza della Vita, attacca Anima Mia

23.28: Il falsetto dei Cugini di Campagna funziona in un pezzo che è rimasto nella storia di Sanremo e che Vallesi ha presentato più volte anche in Vaticano

23.27: Anche quando ci buttiamo via

Per rabbia o per vigliaccheria

Per un amore inconsolabile

Anche quando in casa il posto è più invivibile

E piangi e non lo sai che cosa vuoi

Credi

C’è una forza in noi amore mio

Più forte dello scintillio

Di questo mondo pazzo e inutile

È più forte di una morte incomprensibile

E di questa nostalgia

Che non ci lascia mai

Quando toccherai

Il fondo con le dita

A un tratto sentirai

La forza della vita

Che ti trascinerà

Con se

Amore non lo sai

Vedrai una via d’uscita c’è

Anche quando mangi per dolore

E nel silenzio senti il cuore

Come un rumore insopportabile

E non vuoi più alzarti

E il mondo è irraggiungibile

E anche quando la speranza

Oramai non basterà

C’è una volontà

Che questa morte sfida

È la nostra dignità

La forza della vita

Che non si chiede mai

Cos’è l’eternità

Anche se c’è chi la offende

O chi le vende l’aldilà

Quando sentirai che afferra le tue dita

La riconoscerai

La forza della vita

Che ti trascinerà

Con sé

Non lasciarti andare mai

Non lasciarmi senza te

Anche dentro alle prigioni

Della nostra ipocrisia

Anche in fondo agli ospedali

Della nuova malattia

C’è una forza che ti guarda

E che riconoscerai

È la forza più testarda che c’è in noi

Che sogna e non si arrende mai

E’ la volontà

Più fragile e infinita

La nostra dignità

(Amore mio è)

La forza della vita

Che non si chiede mai

Cos’è l’eternità

Ma che lotta tutti i giorni insieme a noi

Finché non finirà

Quando sentirai

La forza è dentro di noi (che afferra le tue dita)

Amore mio prima o poi (la riconoscerai)

La sentirai, la forza della vita

Che ti trascinerà con se

Che sussurra intenerita

“Guarda ancora quanta vita c’è!”

 

Andava a piedi nudi per la strada

Mi vide e come un’ombra mi seguì

Col viso in alto di chi il mondo sfida

E tiene in piedi un uomo con un sì

Nel cuore aveva un volo di gabbiani

Ma un corpo di chi ha detto troppi sì

Negli occhi la paura del domani

Come un ragazzo me ne innamorai

La notte lei dormiva sul mio petto

Sentivo il suo respiro su di me

E poi mi dava i calci dentro il letto

C’è ancora il suo sapore qui con me

Anima mia

Torna a casa tua

Ti aspetterò dovessi odiare queste mura

Anima mia

Nella stanza tua

C’è ancora il letto come l’hai lasciato tu

Avrei soltanto voglia di sapere

Che fine ha fatto e chi sta con lei

Se sente ancora freddo nella notte

Se ha sciolto i suoi capelli oppure no

Anima mia

Torna a casa tua

Ti aspetterò dovessi odiare queste mura

Anima mia

Nella stanza tua

C’è ancora il letto come l’hai lasciato tu

Na nai na, na na nai na, na na nai na

Na na nai na, nai na na

23.26: I Cugini di Campagna & Paolo Vallesi – “La forza della vita” (Paolo Vallesi) / “Anima mia” (I Cugini di Campagna)

Bambino con la passione per la musica, Paolo Vallesi vive i primi momenti notorietà grazie alla sua partecipazione a Gran Premio, programma cult condotto da Pippo Baudo. Curiosità: dallo stesso palcoscenico hanno preso il via le carriere di Aldo Giovanni e Giacomo e dei Tazenda. Insomma, una sorta di fucina di talenti che ha anticipato (e di molto) quelli che oggi conosciamo tutti! Il cantante decide di cavalcare la cresta dell’onda e nel 1991 si presenta sul palco dell’Ariston. Paolo Vallesi a Sanremo presenta Le persone inutili aggiudicandosi il primo posto nella categoria Giovani. Nel mese di maggio dello stesso anno esce il suo primo omonimo album: con quasi 200.000 copie vendute ottiene il suo primo disco d’oro.

Paolo Vallesi torna a San Remo nel 1992 da “Big”: presentare la sua nuova canzone “La forza della vita” con la quale conquista il III posto. L’album, che porta il titolo della canzone, raggiunge le oltre 500.000 copie vendute e resterà per settimane primo nelle classifiche di album e singoli. Ancora oggi la bellissima “La forza della vita” rimane la sua canzone simbolo per la quale il pubblico lo ricorda.

Con quest’ultimo album ottiene il suo primo disco di platino. Il disco viene poi pubblicato in Germania, Francia, Olanda e Scandinavia e, nella versione interamente cantata in spagnolo, in Spagna e nei paesi dell’America latina. La canzone “Sempre”, contenuta nell’album, vince il premio dell’air-play radiofonico di tutte le radio italiane al Festivalbar.

Nel 1993 comincia la collaborazione di Paolo Vallesi con la Nazionale Italiana Cantanti, con la quale arriverà a disputare oltre 120 partite. Nel 1994 arriva il terzo album dal titolo “Non mi tradire” che oltre a garantirgli il suo secondo disco di platino ed il terzo d’oro lo vede collaborare con i suoi amici e colleghi Eros Ramazzotti (“Insieme a te”), Biagio Antonacci (“In viaggio”) ed Irene Grandi (“Vedi di non montarti la testa”). Con Irene Grandi inizia un lungo tour live. Nel 1996 partecipa nuovamente a San Remo e incide il suo quarto album “Non essere mai grande” la cui versione spagnola “Grande” arriva al primo posto in Spagna anche grazie al duetto omonimo con il cantante madrileno Alejandro Sanz.

Dopo cinque anni ad alti livelli e altre due partecipazioni a Sanremo Vallesi decide di prendersi una pausa dal mondo dello spettacolo a causa della pressione per il successo arrivato troppo presto e in maniera inaspettata. Il ragazzo che fino a qualche mese prima faceva piano bar in un ristorante si ritrova d’improvviso gli occhi di milioni di persone puntati addosso… e il peso delle aspettative sulle spalle.

Dopo una pausa lunga sedici anni, in cui qualcuno aveva addirittura pensato che fosse morto, Paolo Vallesi pubblica una trilogia musicale diventata famosa soprattutto per la collaborazione dell’artista con… Gennaro Gattuso! Proprio lui, l’ex calciatore (poi allenatore) del Milan. Lo strano duetto riscuote un discreto successo ma non risolleva le sorti della carriera di Vallesi. E di certo, con tutto il rispetto, non apre il mondo della musica a Ringhio Gattuso, decisamente più a suo agio su un campo da calcio. La canzone più famosa di Vallesi è sicuramente La forza della vita. Ma come è nato il grande successo? “Ricordo che la scrissi una sera mentre ero a casa davanti al televisore, ascoltando le amare vicissitudini di alcune persone – ha raccontato Vallesi come riportato da io Acqua&Sapone. Andai al pianoforte e cercai di esprimere quella forza misteriosa che avevano in comune. Ho imparato che la forza della vita è più evidente nei bambini. Ogni bambino nasce con una potenzialità unica che rischia di perdere attraverso le esperienze negative che fa con noi adulti”.

Nel 2019 il cantante fiorentino si è rilanciato in grande stile vincendo la seconda edizione del talent di Rai Uno Ora o mai più, dedicato alle stelle della musica dimenticate dal grande pubblico. ‘Allenato’ dalla coach Ornella Vanoni, Paolo si è classificato primo davanti a Jessica Morlacchi (ex Gazosa) e Silvia Salemi.

23.16: E’ il momento della sigla di “Mare fuori”, la fiction sulle carceri minorili che ha avuto grande successo e che tra poco va in onda con la terza stagione

23.13: La scelta comunque sta pagando perchè all’Ariston cantano tutti! Noi ne facevamo volentieri a meno. Bella l’idea di chiiudere la cover con “Splash!”

23.11: Scelta piaciona, non particolarmente piacevole. Non è il pezzo per Colapesce e Dimartino

23.09: Cerco l’estate tutto l’anno

E all’improvviso eccola qua

Lei è partita per le spiagge

E sono solo quassù in città

Sento fischiare sopra i tetti

Un aeroplano che se ne va

Azzurro

Il pomeriggio è troppo azzurro

E lungo per me

Mi accorgo

Di non avere più risorse

Senza di te

E allora

Io quasi quasi prendo il treno

E vengo, vengo da te

Il treno dei desideri

Nei miei pensieri all’incontrario va

Sembra quand’ero all’oratorio

Con tanto sole, tanti anni fa

Quelle domeniche da solo

In un cortile, a passeggiar

Ora mi annoio più di allora

Neanche un prete per chiacchierar

Azzurro

Il pomeriggio è troppo azzurro

E lungo per me

Mi accorgo

Di non avere più risorse

Senza di te

E allora

Io quasi quasi prendo il treno

E vengo, vengo da te

Il treno dei desideri

Nei miei pensieri all’incontrario va

Cerco un po’ d’Africa in giardino

Tra l’oleandro e il baobab

Come facevo da bambino

Ma qui c’è gente, non si può più

Stanno innaffiando le tue rose

Non c’è il leone, chissà dov’è

Azzurro

Il pomeriggio è troppo azzurro

E lungo per me

Mi accorgo

Di non avere più risorse

Senza di te

E allora

Io quasi quasi prendo il treno

E vengo, vengo da te

Ma il treno dei desideri

Nei miei pensieri all’incontrario va

Azzurro

Il pomeriggio è troppo azzurro

E lungo per me

Mi accorgo

Di non avere più risorse

23.09: Probabilmente una delle canzoni italiane più conosciute nel nostro paese e all’estero, Azzurro di Celentano è un brano che nell’anno della sua uscita non fu apprezzato dalla critica, in quanto andava completamente contro le correnti del tempo. Effettivamente Azzurro si avvicina molto di più ad una marcetta popolare che al rock o alle classiche ballate all’italiana. La voce di Celentano si adatta perfettamente alla malinconica melodia, contrapposta al ritmo allegro in levare che in qualche modo ricorda quello delle bande di paese. Conte non amava molto la musica italiana che considerava troppo mielosa, per questo cercò una soluzione più legata alla tradizione, ritenendo che in questo modo potesse venire accolta da tutti gli ascoltatori.

Il testo di Azzurro scritto da Pallavicini fu pensato proprio per Adriano Celentano, non a caso il temi principali sono l’amore e la religione. Fondamentalmente il testo si rivolge ad una persona che abita lontano, dichiarando di volerla raggiungere prendendo un treno. L’amore è implicito nel testo anche se non viene mai dichiarato, ma c’è anche il tema della noia e di non voler fare nulla senza la giusta compagnia.

Il successo del brano a detta di Paolo Conte fu dovuto proprio a Celentano, capace di interpretare i testi e le canzoni italiane con grande semplicità, senza tecnicismi ricercati, arrivando dritto allo spettatore anche con un cantato un filo stonato e strascicato. In effetti Azzurro di Adriano Celentano è una canzone molto semplice.

23.08: Colapesce Dimartino & Carla Bruni – “Azzurro” (Adriano Celentano)

Carla Gilberta Bruni Tedeschi è nata a Torino il 23 dicembre 1967 sotto il segno del Capricorno. Originaria di una ricca famiglia piemontese di origine ebraica, ma convertita al cattolicesimo, a 8 anni si trasferisce con i genitori a Parigi. Qui il padre si dedica al lavoro di compositore con grande successo. A 19 anni Carla abbandona gli studi alla Sorbona per diventare modella. Nel 1998 abbandona questo mondo per dedicarsi a un’altra grande passione: la musica. La sua carriera inizia nel 2002 con l’album Quelqu’um m’a dit, che ottiene un grande successo di critica e pubblico soprattutto in Francia. Questo il video della title track: Nel 2003 partecipa come ospite al Festival di Sanremo, e l’anno dopo vince il premio Victoires de la musique come artista femminile dell’anno. Torna sul mercato qualche anno dopo, nel 2007, con il suo primo album in inglese, No Promises. Segue nel 2008 un nuovo album, Comme si de rien n’était, quasi completamente in francese. Al suo interno trova però spazio anche una cover italiana di Francesco Guccini: Il vecchio e il bambino. Dopo alcuni anni di pausa, lancia un nuovo album, Little French Songs, nel 2013, anticipato dal brano Chez Keith et Anita. Partecipa quindi di nuovo a Sanremo come ospite, presentando proprio questo suo nuovo lavoro. Cosa fa oggi Carla Bruni? Per diversi anni si è dedicata a progetti extra musica, ma nel 2020 è tornata con un nuovo album eponimo.

23.06: L’Ariston in piedi per queste due grandi artiste! Celestiale, indimenticabile!

23.05: Uno dei momenti più alti degli ultimi anni di Sanremo

23.04: Elisa per Luce ha mantenuto l’arrangiamento con gli archi che sta portando in tournèe. Fantastico l’ensemble

23.03: SPETTACOLO!

23.02: Parlami, come il vento fra gli alberi

Parlami, come il cielo con la sua terra

Non ho difese ma

Ho scelto di essere libera

Adesso è la verità

L’unica cosa che conta

Dimmi se farai qualcosa

Se mi stai sentendo

Avrai cura di tutto quello che ti ho dato

Dimmi

Siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella

Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra

Su nuovi giorni

Ascoltami

Ora so piangere

So che ho bisogno di te

Non ho mai saputo fingere

Ti sento vicino

Il respiro non mente

In tanto dolore

Niente di sbagliato

Niente, niente

Siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella

Siamo luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra

Su nuovi giorni in una lacrima

Come un sole e una stella

Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra, su nuovi giorni

Il sole mi parla di te (mi stai ascoltando, ora?)

La luna mi parla di te (avrà cura di tutto quello che mi hai dato)

Anche se dentro una lacrima, come un sole e una stella

Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra

Su nuovi giorni, in una lacrima come un sole e una stella

Siamo luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra

Su nuovi giorni

Ascoltami

Ascoltati

Ascoltami

Ascoltami

Ascoltami

Ascoltami

Ascoltati

 

 

Voglio parlare al tuo cuore

Leggera come la neve

Anche i silenzi, lo sai

Hanno parole

Dopo la pioggia ed il gelo

Oltre le stelle ed il cielo

Vedo fiorire il buono di noi

Il sole, e l’azzurro sopra i nevai

Vorrei illuminarti l’anima

Nel blu dei giorni tuoi più fragili

Io ci sarò

Come una musica

Come domenica

Di sole e d’azzurro

Voglio parlare al tuo cuore

Come acqua fresca d’estate

Fare fiorire quel buono di noi

Anche se tu, tu non lo sai

Vorrei illuminarti l’anima

Nel blu dei giorni tuoi più fragili

Io ci sarò

Come una musica

Come domenica

Di sole e d’azzurro

Vorrei illuminarti l’anima

Nel blu dei giorni tuoi più fragili

Io ci sarò

Come una musica

Come domenica

Di sole e d’azzurro

Vorrei liberarti l’anima

Come vorrei

Nel blu dei giorni tuoi e fingere

Che ci sarò

Come una musica

Come domenica

Di sole e d’azzurro

Voglio parlare al tuo cuore

Voglio vivere per te

Di sole e d’azzurro

23.01: Elisa presentò questa canzone al Festival di Sanremo del 2001, condotto quell’anno da Raffaella Carrà, finendo per vincere quell’edizione e consacrandosi presso il pubblico italiano come cantautrice anche in lingua italiana, visto che la notorietà precedente era dovuta a una produzione totalmente declinata in lingua inglese. Il brano era stato scritto inizialmente da Elisa nel 2000, con un testo in inglese dal titolo Come Speak to Me. Per l’occasione sanremese, venne però sottoposto a Zucchero Fornaciari, il quale contribuì alla traduzione della canzone lavorando in particolare al ritornello, con il passaggio “siamo nella stessa lacrima” attribuibile proprio a lui. Alla traduzione partecipò anche la madre della cantante, che mise la sua firma sulla prima canzone in italiano cantata dall’artista triestina.

“Di sole e d’azzurro” parla della voglia di aiutare e di far stare meglio la persona che abbiamo al nostro fianco, di guidare l’amato e non lasciarlo mai solo. Questa bellissima canzone di Giorgia può essere dedicata in un momento particolarmente difficile della vita della persona che abbiamo acconto per mostrare tutta la nostra vicinanza e il nostro amore. Ecco il video e il testo.

23.00: Giorgia & Elisa – “Luce (Tramonti a nord est)” (Elisa) / “Di sole e d’azzurro” (Giorgia)

Elisa Toffoli è nata a Trieste il 19 dicembre 1977 sotto il segno del sagittario. Originaria di Monfalcone e residente in provincia di Gorizia, ha esordito a 19 anni con l’album Pipes & Flowers, ma è diventata famosa al grande pubblico a 23 con la vittoria al Festival di Sanremo 2001 grazie a Luce (tramonti a nord est).

Dopo il trionfo sul palco dell’Ariston, Elisa pubblica un terzo album e viene eletta miglior artista italiana agli MTV Europe Music Awards di Francoforte. Tra il 2001 e il 2002 sono tantissimi i premi che riempiono la bacheca dell’artista, insieme alle partecipazioni a eventi straordinari, come quella al Pavarotti & Friends il 5 gennaio 2002. Nel 2003 reinterpreta uno dei capolavori della musica italiana, Almeno tu nell’universo di Mia Martini, per il film Ricordati di me di Gabriele Muccino, conquistando subito la cima della classifica italiana. Nello stesso anno lancia il primo disco interamente acustico, Lotus, in cui sono contenute tre cover di grande pregio: Femme Fatale dei Velvet Underground, Hallelujah di Leonard Cohen oltre al pezzo di Mia Martini.

Segue un disco, Pearl Days, dalle sonorità rock che l’avvicinano a una delle cantanti cui è stata più paragonata agli inizi: Alanis Morissette. Nel 2005 l’artista è tra i protagonisti del Live 8 al Circo Massimo e nel 2006 partecipa alla Cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino. Un altro grande successo lanciato da Elisa in quegli anni è Gli ostacoli del cuore, scritto da Luciano Ligabue. Nel 2008 la cantautrice inizia a proiettarsi verso il Nord America. Nell’autunno si esibisce per la prima volta in un tour dedicato solo agli Stati Uniti e il Canada.

Senza sosta prosegue il successo dell’artista, che nel 2012 partecipa al mega evento di beneficenza Italia Loves Emilia a Campovolo e a fine novembre annuncia di aver scritto una canzone, Ancora qui, per il film di Tarantino Django Unchained. La canzone viene inserita nella lista delle settantacinque canzoni candidate all’Oscar alla Miglior canzone originale. Nel 2015 per la prima volta è direttore artistico nel programma Amici di Maria De Filippi, lanciando verso il successo i The Kolors. Nel 2016 viene riconfermata come direttrice all’interno della trasmissione.

Il suo penultimo album è uscito il 26 ottobre 2018, per la prima volta sotto l’etichetta Universal: si intitola Diari aperti e segna il ritorno della cantautrice alle canzoni in italiano. Dal disco viene tratto il 28 settembre un singolo scritto da Calcutta, Se piovesse il tuo nome, che ottiene un successo straordinario, rimanendo in vetta alla classifica delle canzoni più trasmesse in radio per diverse settimane. Ha pubblicato nuovo album e nel 2022 ha centrato il secondo posto al Festival di Sanremo.

22.59: Ariston in piedi! Un insert di disco pura nel Festival. 40/50enni in visibilio

22.28: E’ il momento di Tranqi Funky

22.57: Mamma mi ci vuole la Fidanzata, poi Ohi Maria

22.56: Si passa a Gente che spera, l’Ariston balla

22.56: Il punk/rock de l’Italiano medio

22.55: Articolo 31 & Fedez – Medley Articolo 31

Il vero nome di Fedez  è Federico Leonardo Lucia. Nasce a Milano, da una famiglia originaria di Castel Lagopesole (provincia di Potenza) il 15 ottobre del 1989, quindi ha 33 anni. Cresce a Buccinasco e frequenta il liceo artistico, che abbandona per focalizzarsi sulla musica. Il suo primo EP si intitola “Pat-a-Cake” ed è del 2007, mentre il primo mixtape è “BPCT” e vede la collaborazione di Emis Killa, G. Soave e Maxi B. Esordisce sul palco due anni più tardi, come seconda voce di Fadamat, mentre nel 2010 pubblica il secondo EP, “Diss-Agio”, in collaborazione con Vincenzo da Via Anfossi e Dinamite e prodotto da JT. Fedez autoproduce il suo primo album in studio nel 2011: “Penisola che non c’è“. Esce nello stesso anno “Il mio primo disco da venduto”, il suo primo album, che vede la partecipazione di artisti come Gué Pequeno, Entics, Marracash, J-Ax, Jake La Furia e i Two Fingerz.

Sempre nel 2011, Federico partecipa all’album dei produttori Don Joe e Shablo Thori & Rocce, nella canzone “Fuori luogo”, realizzata insieme a CaneSecco e Gemitaiz. Prende parte un anno dopo all’album “Hanno ucciso l’Uomo Ragno 2012” in duetto con Max Pezzali nel brano “Jolly Blue”.

Il terzo disco esce nel 2013: è “Sig. Brainwash – L’arte di accontentare“. Nel frattempo, sul suo canale YouTube Fedez pubblica alcuni video (“Zedef Chronicles”), in cui racconta le vicende della sua vita quotidiana. Nel mese di dicembre il rapper J-Ax annuncia di aver fondato una nuova etichetta discografica indipendente insieme a Fedez, la Newtopia.

Il nome scelto deriva da una citazione tratta da una conferenza stampa di John Lennon, il quale, invitato dall’allora presidente degli Stati Uniti d’America Richard Nixon a lasciare New York per Londra, spiegò di essere cittadino di una realtà immaginaria denominata appunto Newtopia.

Fedez continua a collaborare con diversi artisti della scena italiana e, nel maggio del 2014, diviene ufficiale il suo ruolo come giudice di X Factor, che mantiene per le edizioni successive. Segue il quarto album in studio, cioè “Pop-Hoolista“: vi partecipano artisti come Elisa, Noemi e Francesca Michielin.

Successivamente collabora con il rapper Caneda e con la cantante pop statunitense Ariana Grande, rispettivamente ai brani “Seven” e a una rivisitazione di “One Last Time”. Entrambi i brani escono come singoli, rispettivamente il 25 e il 26 maggio 2015. Esce invece il 28 settembre il brano “21 grammi”, che anticipa la riedizione di “Pop-Hoolista”, denominata “Cosodipinto Edition“.

A febbraio del 2016 Fedez annuncia di essere al lavoro con J-Ax su un album in studio in collaborazione: esce a maggio il singolo “Vorrei ma non posto”, seguito a novembre da “Assenzio“, con la partecipazione di Stash dei The Kolors e Levante. Il disco di J-Ax e Fedex esce il 20 gennaio del 2017 e si intitola “Comunisti col Rolex“. A dicembre dello stesso anno, Federico pubblica il singolo benefico “Le palle di Natale”.

Il quinto album da solista è “Paranoia Airlines”, che esce nel 2019. A partire dal 2020, Fedez conduce “Muschio selvaggio“, in collaborazione con Luis Sal: ogni episodio del programma è un dibattito con un ospite, che varia di puntata in puntata. Nel dicembre di questo stesso anno il comune di Milano conferisce a lui e alla moglie Chiara Ferragni l’Ambrogino d’oro per l’impegno nella raccolta fondi a seguito della pandemia di COVID-19.

Nel 2021 Fedez partecipa al 71esimo Festival di Sanremo in coppia con Francesca Michielin con il brano “Chiamami per nome“: si classificano secondi. Lo stesso anno conduce insieme a Mara Maionchi “LOL – Chi ride è fuori” su Prime Video e pubblica il singolo “Mille”, realizzato con Achille Lauro e Orietta Berti.

Esce a settembre il singolo “Meglio del cinema“, mentre novembre vede l’uscita del suo sesto album “Disumano”. Nel mese di giugno del 2022 pubblica il singolo “La dolce vita”, con Tananai e Mara Sattei. Torna anche a collaborare con J-Ax al progetto Love Mi, un evento di beneficienza realizzato alla fine di giugno al Duomo di Milano.

22.45: L’ovazione dell’Ariston per alcuni pezzi della storia della musica italiana

22.44: Interessante la versione con l’ensemble di archi

22.43: Il rock di capitan Uncino, uno dei più grandi successi di Bennato, album Sono solo canzonette

22.42: La storia: l’Isola che non c’è, tutto molto bello

22.41: Inizia con A cosa serve la guerra

22.39: Leo Gassmann & Edoardo Bennato & Quartetto Flegreo – Medley di Edoardo Bennato

Edoardo Bennato – nato a Napoli nel 1949 – fin da giovane è incoraggiato dalla madre a prendere lezioni di musica come i fratelli Eugenio (poi nella Nuova Compagnia di Canto Popolare) e Giorgio. Bennato incomincia così a girare il mondo finché approda a Milano per studiare architettura. Le influenze musicali straniere, in particolare il blues, finiscono per caratterizzare uno stile musicale assai diverso da quello tradizionale del fratello Eugenio: fin dal primo album, Edoardo si definisce ironicamente un Rinnegato. Un crescente seguito caratterizza gli anni ’70, dal secondo album I BUONI E I CATTIVI (contenente la dissacrante “In fila per tre” e il classico “Un giorno credi”) al successo di massa che arriva con la rivisitazione allegorica delle favole di Pinocchio e di Peter Pan in due concept album, BURATTINO SENZA FILI e SONO SOLO CANZONETTE.

Il cantautore napoletano tuttavia ama l’imprevedibilità; pubblica, ad esempio, due dischi nel giro di poche settimane, uno dei quali guarda all’acerbo punk rock italiano (UFFÀ! UFFÀ!, a cui collaborano i Gaznevada). A partire dagli anni ’80 la sua produzione si fa più discontinua e commercialmente più incerta (punito in particolare un album come KAYWANNA): ciò non gli impedisce di ottenere grandi successi azzeccando singoli come “Ok Italia”, “W la mamma” o l’inno dei mondiali del ’90 “Notti magiche”, cantato insieme a Gianna Nannini. Tenendo fede alla sua anomalia e versatilità – che lo porta a incidere un disco di rhythm’n’blues in napoletano con lo pseudonimo di Joe Sarnataro, o un album “classico”, QUARTETTO D’ARCHI, nel quale rivisita i suoi successi accompagnato dal Solis String Quartet – Bennato nel 1998 può dichiararsi SBANDATO, come titola il suo album di quell’anno. Nel 2000 e nel 2001 escono due raccolte. La prima, SEMBRA IERI, contiene tre inediti, “Si tratta dell’amore”, “Sembra ieri” e “Taraunta tatà”; il logo di copertina ritorna quello presente negli album della prima metà della carriera. L’altro è un doppio intitolato AFFERRARE UNA STELLA, che comprende fra le altre le canzoni che fanno da colonna sonora a una serie di spot di una compagnia telefonica. Nel 2001 esce anche IL PRINCIPE E IL PIRATA, colonna sonora dell’omonimo film di Leonardo Pieraccioni.

Arriva nel 2005 il nuovo disco, LA FANTASTICA STORIA DEL PIFFERAIO MAGICO: è un concept album che vede la partecipazione di una ventina di artisti del panorama musicale italiano, tra i quali compaiono i nomi di Max Pezzali, Irene Grandi, Jovanotti, Sugarfree, Velvet, Morgan e Piero Pelù. Nel 2006 è la volta di SALVIAMO IL SALVABILE, raccolta curata dal produttore Alessandro Colombini, mentre l’anno successivo esce CANZONI TOUR 2007, un live di brani suonati dal vivo.

Nel 2010 pubblica LE VIE DEL ROCK SONO INFINITE, seguito – a 5 anni di distanza – da PRONTI A SALPARE. Altri cinque anni di attesa e viene pubblicato NON C’E’, doppio album da venti brani, otto dei quali inediti e dodici ripresi dal vecchio repertorio, reincisi con nuovi arrangiamenti.

22.36: Si torna indietro di un anno: con le mani!

22.32: Si riparte con Morandi in Piazza con La Rappresentante di Lista che canta Diva

22.25: Il ricordo delle stragi nelle foibe di Amadeus

22.19: Spettacolare l’interpretazione di un Grignani che, dopo l’avvio difficoltoso, è tornato il se stesso di 20 anni fianco. Canta tutto l’Ariston e Arisa è una fuoriclasse

22.17: Partenza a sorpresa di Grignani, Arisa magica

22.16: Un viaggio a senso solo

Senza ritorno se non in volo

Senza fermate ne confini

Solo orizzonti, neanche troppo lontani

In questo girotondo d’anime

Chi si volta è perso e resta qua

Lo so per certo amico

Mi son voltato anch’io

E per raggiungerti ho dovuto correre

Ma più mi guardo in giro e vedo che

C’è un mondo che va avanti anche se

Se tu non ci sei più

Se tu non ci sei più

E dimmi perché

In questo girotondo d’anime non c’è

Un posto per scrollarsi via di dosso

Quello che c’è stato detto e

Quello che oramai si sa

E allora sai che c’è

C’è, che c’è

C’è che prendo un treno che va

A paradiso città

E vi saluto a tutti e salto su

Prendo il treno e non ci penso più

Un viaggio ha senso solo

Senza ritorno se non in volo

Senza fermate nè confini

Solo orizzonti neanche troppo lontani

Io mi prenderò il mio posto

E tu seduta lì al mio fianco

Mi dirai destinazione paradiso

Un viaggio a senso solo

Senza ritorno se non in volo

Senza fermate ne confini

Solo orizzonti, neanche troppo lontani

Io mi prenderò il mio posto

E tu seduta lì al mio fianco

Mi dirai destinazione paradiso

C’è, che c’è

C’è che prendo un treno che va

A paradiso città

Io mi prenderò il mio posto

E tu seduta lì al mio fianco

Mi dirai destinazione paradiso

Paradiso città

22.16: Destinazione paradiso è una canzone di Gianluca Grignani uscita a febbraio del 1995. Il brano, composto dallo stesso Grignani e arrangiato con Massimo Luca, è stato presentato in gara al Festival di Sanremo 1995, nelle Nuova Proposte, classificandosi al 6º posto. Il pezzo è stato un grandissimo successo e ha venduto qualcosa come due milioni di copie in tutto il mondo, ottenendo riscontri anche in America Latina.

Il brano è letto come una metafora di un viaggio senso solo, visto come suicidio, su un treno che conduce proprio alla destinazione Paradiso, la morte. C’è senso di smarrimento, in un mondo frenetico nel quale non ci si riconosce e un girotondo d’anime che provoca il desiderio di scrollarsi via tutto e abbandonarsi.

22.15: Gianluca Grignani & Arisa – “Destinazione paradiso”

Arisa, il cui vero nome è Rosalba Pippa, è una cantante nata il 20 agosto 1982. E’ diventata famosa per il brano presentato al Festival di Sanremo “Sincerità” e per un look iconico. Arisa ha avuto una relazione tormentata con Andrea di Carlo, manager tra gli altri di Can Yaman. Arisa ha vinto Ballando con Le Stelle 2021 in coppia con Vito Coppola con il quale ha avuto una relazione.

Arisa nel 2008, insieme a Simona Molinari, vince SanremoLab ed ottiene il diritto a gareggiare nel 59° Festival di Sanremo vincendo nella categoria Proposte. Il brano presentato, “Sincerità”, ancor prima della finale è in testa alla classifica iTunes. Segue l’omonimo album che raggiunge quinta posizione nella classifica. Partecipa al concerto benefico organizzato da Laura Pausini, “Amiche per l’Abruzzo” assieme ad altre 40 cantanti italiane. Nel 2010 torna sul palco di Sanremo nella sezione artisti dove si esibisce in “Malamorenò” che è anche il titolo del suo secondo album. Nello stesso anno entra a far parte del cast tutto al femminile del programma di La7, “Victor Victoria – Niente è come sembra” con Victoria Cabello, Melissa Panarello e Geppi Cucciari.

Ritorna per la terza volta a Sanremo con una canzone dedicata all’Unità d’Italia duettando con Max Pezzali. Arisa diventa anche giudice nel popolare talent show “X Factor” a fianco di Morgan, Elio e Simona Ventura e nello stesso anno si cimenta nel ruolo di Chiara in “Tutta colpa della musica” nel film di e con Ricky Tognazzi, Stefania Sandrelli, Marco Messeri, Elena Sofia Ricci e Debora Villa. La sua avventura col cinema continua recitando in “La peggior settimana della mia vita” con Fabio De Luigi, Cristina Capotondi, il film per il quale scrive un brano della colonna sonora. Pubblica il suo terzo album “Amami” con il singolo “La notte” presentato al 62° edizione di Festival di Sanremo dove si piazza al secondo posto. Sempre nel 2012 pubblica il suo primo romanzo “Il paradiso non è granché (storia di un motivato orecchiabile” per Mondadori (seguito da “Tu eri tutto per me” del 2014) e viene riconfermata come giudice di X Factor. Debutta anche come doppiatrice nel film d’animazione “Un mostro a Parigi” di Bobo Bergeron in cui interpreta Lucille e successivamente anche in “Cattivissimo Me 2” e  “Barry, Gloria e i Disco Worms”. È anche l’anno in cui inizia le sue collaborazioni: canta nel brano “Luce sarà” del DJ Big Fish , “Fragili” dei Club Dogo, “Meglio tardi che mai” con Fedez e J-Ax, “L’esercito dei selfie” di Takagi&Ketra e “DJ di m****” de Lo Stato Sociale assieme al rapper Myss Keta.

Nel 2015 entra nei panni della conduttrice del Festival di Sanremo assieme a Carlo Conti, Emma Marrone e Rocìo Munoz Morales. L’avventura televisiva continua, Arisa infatti partecipa come special coach in The voice of Italy, come concorrente nel reality “Monte Bianco – sfida verticale”, “Prodigi – La musica è vita” e ritorna a giudicare i cantanti di X Factor a fianco di Fedez, Manuel Agnelli e Alvaro Soler. Nel 2017 incide “Ho cambiato i piani” che entra a far parte della colonna sonora del film “Nove lune e mezza” di Michela Andreozzi e ottiene candidatura ai Nastro d’argento per la miglior canzone originale. Arriva il sesto lavoro “Una nuova Rosalba in città” il primo sotto una nuova etichetta, Sugar Music. Arisa viene esclusa dal Festival di Sanremo 2020 a causa della somiglianza del suo brano con quello di Giordana Angi, ma partecipa alla kermesse in qualità di ospite. Compone la colonna sonora italiana del film di Walt Disney “Lilli e il vagabondo” doppiando il personaggio di Gilda nella versione cantata. Fonda la sua etichetta discografica, la Pipshow e sempre nel 2020 è la professoressa della scuola di “Amici 20 di Maria De Filippi” con Anna Pettinelli e Rudy Zerbi per la sezione Canto. Non viene invece confermata per la stagione Amici 2021 2022 e il suo posto viene preso da Lorella Cuccarini che l’anno precedente era professoressa di Ballo. Partecipa a Sanremo 2022 nella serata duetti e cover per accompagnare il cantante Aka7even sulle note di Cambiare di Alex Baroni.

 

22.11: Entra Salmo con Un diavolo in me. Sorprendente il rapper che interpreta bene il brano di Zucchero

22.10: Shari canta Ho scelto te, in modo abbastanza discutibile

22.09: Shari & Salmo – Medley di Zucchero “Hai scelto il diavolo in me”

Nato a Olbia il 29 giugno 1984 sotto il segno del cancro, Maurizio Pisciottu ha iniziato a scrivere le sue prime rime da giovanissimo. Dopo alcune demo dal successo trascurabile, nel 2011 ha debuttato con il suo primo album in studio, The Island Chainsaw Massacre. Il disco ottiene un ottimo riscontro di pubblico, soprattutto sulla scena rap, lanciando l’artista sardo a livello nazionale.

La carriera di Salmo inizia quindi a decollare. Nel 2012 esce il suo secondo album, Death USB, e nello stesso anno l’artista si aggiudica un premio agli MTV Hip Hop Award nella categoria Best Crossover. L’anno dopo dà alle stampe Midnite, che debutta al primo posto nella classifica italiana degli album, ottenendo il pochi mesi il disco d’oro.

Salmo non si adagia però sugli allori, e nel 2014 lancia un nuovo album, Tanta Roba, più un disco live, S.A.L.M.O. Documentary. Tra le tante attività collaterali messe in piedi in questi anni, c’è anche quella di regista, e sul finire del 2014 firma il videoclip di Sabato di Jovanotti. Con quest’ultimo la collaborazione non finisce qui: è infatti Salmo ad avere l’onore di aprire i concerti negli stadi nel tour 2015 di Lorenzo Cherubini. A inizio 2016 torna sul mercato con l’album Hellvisback, altro grande successo commerciale, capace di raggiungere il disco di platino. Nel 2017 debutta come attore nel cortometraggio Nuraghes S’arena di Mauro Aragoni, quindi torna al lavoro per il quinto album, uscito il 9 novembre del 2018: si tratta di Playlist, il disco della definitiva consacrazione.

22.06: Il duetto tra Amadeus e Chiara Francini per raccontare la proposta del presentatore all’attrice. Un lampo di Varietà

22.03: Un. duetto non indimenticabile, pezzi sicuramente indimenticabili, interpretazione da rivedere

22.02: Il medley prosegue con “Sognami”

22.01: Biagio Antonacci sale sul palco cantando “Quanto tempo ancora”

21.59: Cambia il testo personalizzandolo, Tananai. Piacevole fino a un certo punto

21.58: C’è anche Biagio Antonacci sul palco!

Vorrei cantare come Biagio Antonacci

Vorrei pesare come Biagio Antonacci

Firmare autografi alle fan, riempire i palasport

E fare quel che fa Biagio Antonacci

Vorrei vestirmi come Biagio Antonacci

Vorrei convivere con Biagio Antonacci

Se fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison

Con Rambo e Rocky, adesso è solo Biagio Antonacci

Godo della stima dei miei simili

E per quanto sia nostalgico non sono stato mai da Paolo Limiti

I limiti che ho li riconosco

Sono Cappuccetto Rosso perso in questi sottoboschi artistici

Credici, mi dicono, credici e arriverai al Palalottomatica o al Festivalbar

Fidati, mi dicono, fidati, ce la fai

Ma io mi sento un panchinaro condannato allo stand-by

Mi stimano tantissimo i colleghi cantautori

I direttori generali e pure i produttori

Mi vuole bene questo pubblico di nicchia

Ma io mi sento piccolo come una lenticchia

Vorrei cantare come Biagio Antonacci

Vorrei pesare come Biagio Antonacci

Firmare autografi alle fan, riempire i palasport

E fare quel che fa Biagio Antonacci

Vorrei vestirmi come Biagio Antonacci

Vorrei convivere con Biagio Antonacci

Se fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison

Con Rambo e Rocky, adesso è solo Biagio Antonacci

Pe-pere-pe-pe-pe, pesante la tua musica leggera

La trovi su CD, LP e su dischetti per tastiera

Mentre a me mi trovi in giro qualche sera

In un locale dove fuori certamente non c’è fila

Purtroppo in cima alle classifiche non ci facciamo compagnia

La costruzione di un successo è sempre un’alchimia di musica e di testo

Tu sei un gran maestro

Ti dedico ‘sto pezzo e spero che ricambierai la cortesia

Vorrei cantare come Biagio Antonacci

Vorrei pesare come Biagio Antonacci

Firmare autografi alle fan, riempire i palasport

E fare quel che fa Biagio Antonacci

Vorrei vestirmi come Biagio Antonacci

Vorrei convivere con Biagio Antonacci

Se fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison

Con Rambo e Rocky, adesso è solo Biagio Antonacci

Sono bravo a scrivere canzoni, sì, ma tu di più, ma tu di più

Sono bravo a regalare le emozioni, sì, ma tu di più

Ma quanto tempo e ancora, io dovrò darci dentro

Quanto tempo e ancora mi viene da star male perché

Purtroppo io non sono Biagio Antonacci

Vorrei pesare come Biagio Antonacci

Firmare autografi alle fan, riempire i palasport

E fare quel che fa Biagio Antonacci

Vorrei vestirmi come Biagio Antonacci

Vorrei convivere con Biagio Antonacci

Se fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison

Con Rambo e Rocky, adesso è solo Biagio Antonacci

Purtroppo io non sono Biagio Antonacci

21.58: Vorrei cantare come Biagio è un singolo del cantautore italiano Simone Cristicchi, pubblicato il 6 maggio 2005 come primo estratto dal primo album in studio Fabbricante di canzoni, Il titolo ed il testo fanno riferimento al cantante Biagio Antonacci; il brano, scritto da Leo Pari, è una provocatoria denuncia del mercato discografico italiano. In un’intervista concessa a TV Sorrisi e Canzoni, Cristicchi ha spiegato che, sebbene il brano sia diventato una specie di «simbolo del buonumore», in realtà è stato scritto in un periodo di grande sconforto per lui. Dopo anni di gavetta, Cristicchi aveva perso le speranze di riuscire a sfondare nel mondo della musica e Vorrei cantare come Biagio era una sorta di grido d’aiuto, che, ironia della sorte, è diventato il suo primo successo. Nascondendosi dietro la speranza di riuscire ad assomigliare in tutto e per tutto al più noto collega, Cristicchi denuncia con amara ironia le enormi difficoltà incontrate da un giovane artista, stimato dai «colleghi cantautori, i direttori generali e pure i produttori», che però deve accontentarsi del suo «pubblico di nicchia» se vuole preservare la sua individualità senza diventare il clone di qualcun altro. Il singolo è uscito nei negozi il 6 maggio 2005, tuttavia la trasmissione radiofonica era già cominciata il 22 aprile, permettendo al brano di farsi conoscere. In poco tempo e a dispetto delle previsioni del suo stesso autore, Vorrei cantare come Biagio diventa un vero e proprio tormentone della stagione, anche se si tratta più di un successo radiofonico che commerciale, dato che il singolo riesce a malapena ad entrare nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, per pochissime settimane. Inoltre è stato aggiunto alla compilation blu del Festivalbar 2005.

21.57: Tananai & Don Joe – “Vorrei cantare come Biagio” (Simone Cristicchi)

Don Joe, pseudonimo di Luigi Florio, è un dj e producer italiano, nato a Milano il 15 maggio 1975.

Deve principalmente il suo successo alla militanza nei Club Dogo, trio formato insieme a Gue Pequeno e Jake La Furia. Comincia la sua attività musicale intorno ai 18 anni, grazie al fratello. Nonostante le prime apparizioni lo vedano anche al microfono, è con l’unione al gruppo Sacre Scuole e con la conseguente fondazione dei Dogo che viene ricordato l’inizio della sua carriera.

Il 30 aprile 2004 partecipa insieme a numerosi altri artisti al mixtape PMC VS Club Dogo, storico progetto che vede collaborare la crew di Milano Dogo Gang, che comprende, tra gli altri, Marracash, e quella di Bologna Porzione Massiccia, la quale vede tra le sue fila anche Inoki. Il 23 aprile 2003 esce Mi fist, il primo album ufficiale dei Club Dogo, comprendente 20 tracce. Dopo l’EP Regular, realizzato insieme al rapper americano Grand Agent, Don Joe torna alle macchine per il secondo album del gruppo, Penna capitale, uscito il 15 marzo 2006.

La proficua intesa dei tre continua anche per Vile denaro, dell’anno successivo. La raccolta sancisce il loro ingresso nel mainstream nazionale, raccogliendo ottimi riscontri da critica e classifiche. Da qui in avanti inizia anche l’importante lavoro di produzione per altri artisti. Montenero, Noyz Narcos, Kaos One e Marracash sono solo alcuni dei rapper che hanno scritto sulle basi del beatmaker milanese nei due anni dopo. Tra questi, rientra il lavoro dell’intero collettivo Dogo Gang. Benvenuti nella giungla è il titolo dell’album, pubblicato nel 2008. Il 2009 è l’anno di Dogocrazia. Insieme agli amichevoli featuring di sempre, il disco presenta una ventata internazionale data dalla collaborazione con Kool G Rap in Gunz From Italy. Lo stesso anno inizia anche Dogoinfamous Mixtape, saga che consiste in un mixato delle migliori tracce da club e dancefloor oriented.

Il 5 ottobre 2010 esce Che Bello essere noi, nuovo disco dei Dogo prodotto interamente da Don Joe. Il 14 giugno dell’anno dopo lavora a quattro mani con Shablo a Thori & Rocce, album collaborativo che vede la partecipazione di diversi artisti italiani. Intanto, il trio hip hop più amato d’Italia ritorna nuovamente in vetta alle classifiche con Noi siamo il club, pubblicato il 5 giugno del 2012. Grazie a questi lavori, finalmente il pubblico riconosce grande importanza al lavoro del produttore. L’ultimo progetto ufficiale è datato 9 settembre 2014, dal titolo Non siamo più quelli di Mi fist. Da qui in avanti il producer, Guè Pequeno e Jake La Furia porteranno avanti le loro carriere autonomamente, anche se il brano Status Symbol, contenuto all’interno del primo album da solista di Don Joe del 2015, Ora o mai più, aveva fatto sperare in un possibile ritorno.

Nonostante la separazione, Don Joe non smette di produrre per altri artisti. Anzi, fa di più: mette a disposizione la sua figura e il suo background attraverso la nascita della sua Dogozilla Empire, label che pone l’attenzione sui giovani talenti. Il suo suono è in continua evoluzione. Sempre al passo coi tempi, lo testimoniano le produzioni per artisti come Vaz Tè, Young Slash, Anastasio e Roshelle. Il 20 settembre 2019 esce Cos’è l’amore, brano di Ketama126 featuring Franco Califano e Franco126 su produzione di Don Joe. Il singolo è compreso nell’album Kety, uscito il 18 ottobre dello stesso anno.

21.51: Pubblicità

21.50: Uno dei migliori duetti non solo di questa edizione ma forse in assoluto. Sicuramente da top ten!

21.49: Interpretazione accorata di Lazza ed Emma. Una grande rivelazione di questo Festival, Lazza che sta entrando in una nuova dimensione

21.46: Chiedo scusa a chi ho tradito

E affanculo ogni nemico

Che io vinca o che io perda

È sempre la stesssa merda

E non importa quanta gente ho visto, quanta ne ho conosciuta

Questa vita ha conquistato me e io l’ho conquistata

“Questa vita”, ha detto mia madre, “figlio mio, va vissuta”

“Questa vita non guarda in faccia, in faccia al massimo sputa”

Io mi pulisco e basta con la manica della mia giacca

E quando qualcuno ti schiaccia devi essere il primo che attacca

Non ce l’ho mai fatta, ho sempre incassato

E sempre incazzato fino a perdere il fiato

Arriverà la fine, ma non sarà la fine

E come ogni volta ad aspettare e fare mille file

Con il tuo numero in mano e su di te un primo piano

Come un bel film che purtroppo non guarderà nessuno

Io non lo so chi sono e mi spaventa scoprirlo

Guardo il mio volto allo specchio, ma non saprei disegnarlo

Come ti parlo, parlo da sempre della mia stessa vita

Non posso rifarlo e raccontarlo è una gran fatica

Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole

Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole

Non mi sembra vero e non lo è mai sembrato

Facile e dolce perché amaro come il passato

Tutto questo, mi ha cambiato

E mi son fatto rubare, forse gli anni migliori

Dalle mie paranoie e dai mille errori

Sono strano, lo ammetto, e conto più di un difetto

Ma qualcuno lassù mi ha guardato e mi ha detto

“Io ti salvo stavolta come l’ultima volta”

Quante ne vorrei fare, ma poi rimango fermo

Guardo la vita in foto, è già arrivato un altro inverno

Non cambio mai, su questo mai, distruggo tutto sempre

Se vi ho deluso, a chieder scusa non servirà a niente

Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole

Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole

In un attimo già domani

Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani

Perché sarà migliore e io sarò migliore

Come un bel film che lascia tutti senza parole

21.45: Laura Marzadori è una violinista di talento nata a Bologna il 9 gennaio 1989, sotto il segno zodiacale del Capricorno. Laura è nota al grande pubblico con il suo vero nome e non ha un nome d’arte o soprannomi nel mondo della musica. Inizia lo studio della musica, prendendo per la prima volta un violino in mano a soli quattro anni. Si approccia allo studio dello strumento con la famosa insegnante di metodo Suzuki, Fiorenza Rosi.

Dopo aver conseguito il diploma con lode presso il Conservatorio Martini di Bologna, ha continuato gli studi con Marco Fornaciari. Ha ulteriormente migliorato le sue capacità musicali grazie ai corsi di Giuliano Carmignola, Pavel Berman e Salvatore Accardo all’Accademia Stauffer di Cremona e alla Chigiana di Siena, dove ha ricevuto due volte il Diploma d’Onore.

Attualmente sta continuando a perfezionarsi con il prestigioso insegnante di violino, Zakhar Bron. Prima di raggiungere l’apice della sua fama, ha vinto numerosi concorsi importanti come la Rassegna “Andrea Amati” di Cremona, il Premio Nazionale delle Arti, il Concorso Internazionale Postacchini (premio speciale per la migliore esecuzione dei capricci di Paganini), e il Premio “Città di Vittorio Veneto” a soli 16 anni.

Quest’ultima vittoria è particolarmente importante per la carriera di Laura. Infatti, si tratta del concorso nazionale di maggior prestigio attualmente organizzato nel nostro Paese. La svolta arriva però a soli 25 anni, quando La Marzadori vince il concorso internazionale per primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Ad oggi ricopre questo prestigioso ruolo, lavorando con i migliori direttori al mondo. Oltre al suo impegno alla Scala, Laura è attiva anche in concerti solistici in tutto il mondo e collabora con diverse orchestre prestigiose. Il suo debutto come violino solista al Teatro alla Scala di Milano risale al dicembre 2013.

2145: Lazza & Emma & Laura Marzadori – “La fine” (Nesli, reinterpretata da Tiziano Ferro)

Emma Marrone ha conquistato il pubblico durante il talent show “Amici” di Maria De Filippi, dalla quale uscì vincitrice nel 2010. Grazie al talento e alla capacità di reinventarsi con ogni album è una delle protagoniste della musica italiana ormai da un decennio.

Emma eredita la passione per la musica dal padre, chitarrista in una band. Grande fan di Mina e Loredana Bertè, fin da giovanissima mette in luce il suo talento esibendosi nelle feste popolari e nei locali della provincia di Lecce. Nel 2003 partecipa e vince, insieme ad altre due ragazze, il talent show Superstar Tour. Le vincitrici formano il gruppo Lucky Star e debuttano con l’album LS3. Ma la formazione ha vita breve ed Emma torna a farsi notare solo nel 2010, con la partecipazione alla 9° edizione di “Amici” di Maria De Filippi. Questo talent show le cambierà la vita per sempre: la sua voce graffiante dalle tinte blues conquista il pubblico e la sua carriera decolla.

Uscita trionfante dal talent show, Emma pubblica il suo primo EP “Oltre”, lanciato dal brano “Calore”. Un album dalla vena rock, in grado far piena mostra del suo talento canoro. Nell’autunno del 2010, esce “A me piace così”, primo album di inediti e certificato due volte album di platino, introdotto dal singolo “Con le nuvole”. Nel 2011 partecipa al Festival di Sanremo del 2011 con il brano “Arriverà”, in duetto con i Modà, mentre l’anno seguente vince la gara con “Non è l’inferno”, una riflessione sulla difficile situazione socioeconomica del Paese. Il terzo album “Schiena” marca una svolta artistica rispetto al passato, puntando su sonorità pop-rock. Il lavoro spazia dal pop frizzante di “L’amore non mi basta”, un omaggio alla musica di Pink, al rap di “Dimentico tutto”, scritto da Nesli. “Adesso”, del 2015, vede Emma nelle vesti di compositrice di testi e musiche, insieme ad altri artisti come Ermal Meta e Giuliano Sangiorgi.

A gennaio 2018 esce un nuovo album definito dalla stessa Emma come “un inno alla vita”. “Essere qui” mette al centro una femminilità passionale ma concreta, sostenuta da una musica piena, con sonorità elettroniche e funk. Un sound internazionale che esprime a pieno la personalità di Emma e amplia il suo linguaggio vocale, assecondando un desiderio di cambiamento e modernità. Tema che emerge chiaramente già nel primo singolo estratto, “L’isola”, brano che parla di un viaggio coraggioso necessario per scegliere ciò che fa stare bene veramente, mischiando ritmi pop con elettronica e funk. “Effetto domino”, invece, da voce alla parte più passionale di Emma, raccontando il sesso nella sua accezione più positiva e con un filo di ironia. “Mi parli piano”, un’intensa ballata cantata con voce calda e graffiante, riflette su amore e amicizia e sulla mancanza di comunicazione nelle relazioni. Emma ha celebrato il successo dell’album, certificato oro in Italia, con “Essere qui Tour”, tour che, dopo una prima serie di concerti nei palasport delle principali città italiane, proseguirà con “Essere qui Tour Exit Edition 2019”. Ma “Essere qui” è uscito anche in Giappone, dove Emma ha avuto anche l’occasione di esibirsi in un live esclusivo in occasione della terza edizione di “Italia, Amore mio! 2018”, prestigioso festival dedicato all’Italia. Emma si è poi anche esibita anche a Las Vegas durante la Billboard Latin Music Week.

Dopo la sua performance all’Experience and Innocence Tour degli U2 sulle note di “Women of the world”, in supporto all’associazione ONE che sostiene i diritti delle donne, esce “Essere qui – B∞M Edition”. Il progetto contiene tutti i brani di “Essere qui” più quattro inediti. All’inizio del 2019, mentre è ancora impegnata con il tour, Emma collabora con i Thirty Seconds to Mars nel brano “Love is Madness”.

Il 2019 è l’anno del settimo disco “Fortuna”, anticipato dal singolo “Io sono bella”, scritto appositamente per lei da Vasco Rossi. Questo brano è il più trasmesso dalle radio italiane per due settimane consecutive alla sua uscita, ed è seguito da altri due inediti: “Stupida Allegria” e “Luci Blu”.

“Fortuna” vede la luce allo scoccare del decimo anno di carriera della cantante, e trova una Emma più matura e consapevole che esprime in questo disco un sound moderno e un nuovo linguaggio vocale. All’interno si trovano 14 brani che vantano produzioni di rilievo: Dardust e Luca Mattioni per “Manifesto”, “Corri”, “Basti solo tu” e “A mano disarmata”; Elisa per “Mascara”; e Frenetik & Orang3 per “Dimmelo Veramente”. Viene certificato disco d’Oro, ed entra direttamente al primo posto nella classifica degli album più venduti.

Emma torna sul palco di Sanremo a febbraio 2020 come super-ospite. E nello stesso anno inizia la sua esperienza come giudice a X-Factor 2020, al fianco di Manuel Agnelli, Mika ed Hell Raton.

Con la collega e amica Alessandra Amoroso, Emma canta “Un pezzo di cuore”. Il brano, disponibile per l’ascolto da gennaio 2021, è frutto della storia comune delle due artiste, che hanno vinto il talent show “Amici” e sono oggi tra le voci femminili più conosciute nel panorama musicale italiano.

Per festeggiare i suoi dieci anni di carriera, Emma pubblica “Best of Me” nel giugno 2021: un punto d’arrivo importante che segna anche un nuovo inizio. Nella tracklist ci sono i grandi successi e l’inedito “Che sogno incredibile”, in collaborazione con Loredana Bertè.

Nell’estate del 2021 Emma torna in tour con “Fortuna live” nelle maggiori città italiane.

Il nuovo anno si apre per Emma con la partecipazione al 72esimo Festival di Sanremo 2022. Terza volta per lei sul famoso palco dell’Ariston dopo la partecipazione del 2011, in coppia con i Modà, e quella del 2012, in cui vinse con il brano “Non è l’inferno”. Nella stessa occasione duettò anche con Gary Go, nella serata cover, e con Alessandra Amoroso cantando lo stesso brano di partecipazione e dimostrando ancora una volta il grande talento e la determinazione. Ma non è solo da cantante che Emma ha dominato il palco di Sanremo: nel 2015 ebbe la sua esperienza come co-conduttrice insieme a Carlo Conti, Arisa e Rocío Muñoz Morales, mentre nel 2020 fu invitata come ospite della prima serata. Lo scorso anno Emma ha partecipato  con il brano “Ogni volta così”.

 

21.42: Chiara Francini dopo la gag di ingresso si presenta elegantissima per scendere le scale. Simpatica l’attrice toscana

21.41: L’Ariston si è trasformato in una bolgia! Non c’era dubbio. Scelta ovviamente vincente di Ultimo

21.40: Si prosegue con Più bella cosa

21.38: Un’emozione per sempre. Ramazzotti: sai che non me la ricordo?

21.37: Si inizia con Ultimo al pianoforte ed Eros Ramazzotti sulla scala con Adesso tu

21.36: Ultimo & Eros Ramazzotti – Medley di Eros Ramazzotti

Eros Ramazzotti è nato il 28 ottobre 1963 sotto il segno dello Scorpione. Romano doc, è cresciuto nella periferia della Capitale, lì dove la vita è difficile ma spesso non si dice. Cresce con lo spettro e la minaccia della droga, una presenza costante intorno al cantante, un male sempre presente, dalla scuola al parco vicino casa. Eppure Eros è riuscito a non entrare nel tunnel, e questo per due motivi: il primo è la morte di un amico, ucciso proprio dalla droga, il secondo è la grande passione per la musica, una via di fuga che negli anni lo avrebbe largamente ripagato sotto molti punti di vista.

Da lì la lunga strada verso il successo con la partecipazione e la vittoria (inaspettata) a Sanremo Giovani con Terra Promessa, uno dei cavalli di battaglia di Eros. Dopo il successo del 1984, si è ripresentato a Sanremo tra i Big l’anno successivo, presentando il brano Una storia importante, un vero trionfo a livello discografico. Non pago, nel 1986 sceglie di fare tripletta e si ripresenta sul palco dell’Ariston, ottenendo anche la vittoria finale grazie ad Adesso tu.

Per la musica di Eros Ramazzotti la svolta arriva nel quinquennio successivo, con una serie di album e canzoni che lo porta a imporsi anche a livello internazionale, da Musica è a In ogni senso. Gli anni Novanta sono quelli della sua consacrazione come ambasciatore della musica pop in tutto il mondo, un ruolo confermato anche con i dischi dei primi anni Duemila. Sempre pronto a rinnovare il proprio sound, senza per questo rinunciare alla melodia. Una ricetta che gli permette di raggiungere i primi posti nelle classifiche di tutto il mondo con brani come L’aurora, Se bastasse una canzone e Un’emozione per sempre. Cosa fa oggi Eros Ramazzotti? Nonostante lo status di leggenda vivente della musica italiana, continua a scrivere canzoni e a esibirsi in tutto il mondo. Il suo ultimo album è Vita ce n’è, pubblicato nel 2018. Di seguito l’omonimo singolo

21.33: Snaturata, modernizzata, La Notte vola interpretata da una bellissima Lorella Cuccarini, ancora in versione anni ’80, fisico da urlo! Una sorta di remix su cui Olly non ha sfigurato

21.32: Prima parte intimistica, poi la versione techno di uno dei pezzi italiani più ballati

21.31:

Cosa fai fra sogni e TV

Pomeriggi che non passano più

Sale già leggera un’idea

Di una moto e via, notte sei mia

Mordila la tua fantasia

Non dormire aspettando domani

Crescerà forte più di te

Questa voglia di vita fra le tue mani

E vola

Con quanto fiato in gola

Il buio ti innamora

Qualcuno ti consola

La notte vola

All’ombra di un respiro

Io ti sarò vicino

Ti prego resta sempre bambino

E vola

Con quanto fiato in gola

Il buio ti innamora

Qualcuno ti consola

La notte vola

All’ombra di un respiro

Io ti sarò vicino

Ti prego resta sempre bambino

Dimmi cosa vuoi da questa città

Che ti prende amore e niente ti dà

Che ora è, che importa se sai

Che sui passi tuoi non ritornerai

Mordila la tua fantasia

Non dormire aspettando che sia domani

E vola

Con quanto fiato in gola

Il buio ti innamora

Qualcuno ti consola

La notte vola

All’ombra di un respiro

Io ti sarò vicino

Ti prego resta ancora bambino

Mordila la tua fantasia

Non dormire aspettando domani

Crescerà forte più di te

Questa voglia di vita fra le tue mani

E vola

Con quanto fiato in gola

Il buio ti innamora

Qualcuno ti consola

La notte vola

All’ombra di un respiro

Io ti sarò vicino

Ti prego resta ancora bambino

Vola

21.31: Il pezzo è stato pubblicato nel gennaio del 1989. I testi de La notte vola sono di Silvio Testi, mentre la musica è di Marco Salvati e Beppe Vessicchio. Il brano, insieme al relativo videoclip, fu utilizzato come sigla di apertura del varietà televisivo del sabato sera di Canale 5 Odiens, trasmesso nella stagione 1988-89 e condotto dalla stessa Cuccarini con Ezio Greggio, Gianfranco D’Angelo e Sabrina Salerno.

Il singolo ebbe un notevole successo in Italia, raggiungendo la posizione numero 7 nella hit parade dei singoli più venduti e la numero 44 nella classifica dei singoli più venduti del 1989.[2] Al di là delle classifiche musicali, il brano è ricordato a tutt’oggi come uno dei maggiori successi della Cuccarini e può essere considerato un evergreen della musica italiana. Nell’estate del 2001 la Cuccarini condusse su Canale 5 un varietà omonimo che consisteva in una gara tra i maggiori successi musicali italiani degli anni ottanta, eseguiti dagli interpreti originali. Nel dicembre del 2021 il singolo ha ricevuto un ulteriore disco d’oro per le vendite digitali che hanno superato le cinquantamila copie.

Nel 1990 Lorella Cuccarini incise una versione in lingua inglese del brano intitolata Magic, che riscosse un ottimo successo di vendite in Germania e Spagna. Nello stesso anno anche Sabrina Salerno, nel suo terzo album Over the Pop, presentò una versione rivisitata del brano in inglese, con il titolo Vola. La canzone veniva utilizzata a cavallo tra gli anni ottanta e novanta da varie tifoserie sportive, come base per i cori. Gli ultras della Roma (squadra di cui tra l’altro la stessa Cuccarini è tifosa) la utilizzarono per celebrare i gol e le giocate dell’attaccante tedesco, campione del mondo, Rudi Völler. Il testo veniva cambiato in: «Tedesco vola, sotto la curva vola, la curva s’innamora…». Da qui il soprannome di Tedesco Volante per il giocatore.

21.30: Olly & Lorella Cuccarini – “La notte vola” (Lorella Cuccarini)

Nata a Roma il 10 agosto 1965 (Leone), ha un fratello e una sorella ed è sempre stata legata a sua madre, di professione sarta. La donna l’ha praticamente cresciuta da sola, visto che il padre di Lorella, Vero, lascia la famiglia nel ’75, quando lei è ancora molto piccola.

A 9 anni scopre la sua grande passione per la danza e si iscrive alla scuola di ballo di Enzo Paolo Turchi. Da lì comincerà una carriera incredibile. Sua mamma, Marta Persili, è venuta a mancare il 16 aprile 2002; fu una perdita molto dolorosa da superare per Lorella: “Aveva 65 anni, il momento in cui potevamo regalarle un po’ di tranquillità, di serenità, il piacere di fare la nonna. Credo che lei sarebbe contenta di come ho cresciuto i miei figli. Ho messo in pratica tanti suoi insegnamenti“, aveva scritto dal suo profilo Instagram.

Ha trascorso la sua adolescenza in condizioni economiche modeste: per pagarsi le lezioni di ballo ha svolto diversi lavori (faceva anche le pulizie e la segretaria in un’accademia di danza). La sua è una carriera costellata di successi e riconoscimenti, basti pensare che ha vinto ben 12 telegatti. Oltre ad essere una delle ballerine più amate di sempre, è stata una cantante, firmando alcune delle più famose sigle anni ’80 (da Liberi liberi a Vola).

Ha partecipato a Sanremo sia come presentatrice, nel 1993 al fianco di Pippo Baudo, sia come cantante, nel 1995 con il brano Un altro amore no. È stata anche una nota conduttrice: il suo sodalizio con Marco Columbro ha dato vita ad alcune delle più seguite trasmissioni TV degli anni Novanta, Paperissima e Buona Domenica su tutte. Nella stagione 2019-2020 conduce La vita in diretta su Rai 1 al fianco di Alberto Matano, a cui però, a fine edizione, rivolge pesanti accuse di maschilismo, lasciando tutti a bocca aperta e svelando incomprensioni e screzi che non erano trapelati in trasmissione.

Nel settembre del 2020 entra nello staff di Amici, la trasmissione di Maria De Filippi, in qualità di insegnante di danza. Una rinascita per Lorella, che dopo il turbolento addio alla Rai riesce a mettersi in gioco. L’anno successivo cambia cattedra, passando da quella di danza a quella di canto. Non mancano ovviamente le polemiche durante il programma: soliti siparietti e contrapposizioni, nel suo caso con Alessandra Celentano, a causa di un diverso metodo di insegnamento.

21.24: E’ il momento dell’ingresso di CHIARA FRANCINI

Chiara Francini nasce a Firenze il 20 dicembre 1979, e cresce a Campi Bisenzio. Suo padre è originario di Roma. Dopo il diploma presso il liceo Dante Alighieri,  si iscrive presso l’Università degli studi di Firenze, dove consegue la laurea con votazione 110 e lode,  discutendo una tesi in italianistica sulla Retorica dell’Ermeneutica. Inizia ad interessarsi al teatro, studiando al teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, e da qui comincia la sua carriera prima di approdare in televisione. Da sempre estremamente determinata, Chiara Francini ha dichiarato che in quanto donna ha sempre dovuto “fare 20 per arrivare a 12”.

Chiara Francini approda in tv, dopo diverse esperienze teatrali, grazie a Marco Giusti, che le offre ruoli nei suoi programmi Bla Bla e Stracult. Nel 2007 è una delle protagoniste della serie televisiva targata Rai “Gente di Mare 2“, dove ha l’occasione di lavorare con altri attori famosi tra cui Giuseppe Zeno.

Tra il 2007 ed il 2008 appare in diverse pellicole cinematografiche, tra cui “una moglie bellissima” di Leonardo Pieraccioni, insieme a Laura Torrisi e Gabriel Garko. Nel 2010, invece, torna sul piccolo schermo, con una parte nella seconda stagione della serie televisiva “Tutti pazzi per amore”. Lo stesso anno è Marta nel film “Maschi contro femmine”, pellicola di Brizzi con un cast corale che vede tra i protagonisti anche Rajae Bezzaz, Claudio Bisio, Paola Cortellesi, Nicolas Vaporidis, Luciana Litizzetto, Fabio De Luigi ecc. L’anno successivo, ritorna nel sequel, ovvero “femmine contro maschi”, insieme allo stesso cast del primo film e alcune new entry come Paolo Ruffini e Serena Autieri.

Nel 2011 è una delle co-conduttrici dello show comico Colorado, ancora una volta accanto a Paolo Ruffini e insieme anche a Belen Rodriguez. Nel 2015 recita nel film Piccoli segreti, grandi bugie sempre con Giuseppe Zeno. Dal 2016 al 2018 prende parte alla fiction di Rai uno “Non dirlo al mio capo” i cui protagonisti sono Vanessa Incontrada e Lino Guanciale. Dopo diversi ruoli di successo tra il cinema e la televisione, Chiara Francini ha debuttato anche come scrittrice per Rizzoli, pubblicando prima “non parlare con la bocca piena” nel 2017 e “mia madre non lo deve sapere” nel 2018; “un anno felice” nel 2019 e, infine, “il cielo stellato fa le fusa”, disponibile nelle librerie dal 2020. Dal 2018, inoltre, collabora per La Stampa come editorialista. Nel 2021 recita nel film Addio al Nubilato con Laura Chiatti.  Il 9 luglio 2021 è stata ospite di Belve il programma condotto da Francesca Fagnani. Ad autunno 2021 torna in tv nei panni di giurata del programma Drag Race Italia, accanto all’ex gieffino ed influencer Tommaso Zorzi e con la Drag Queen Miss Priscilla.

21.16: L’ovazione per Peppino di Capri a cui sarà consegnato il premio Città di Sanremo

21.13: Un Peppino Di Capri non al meglio intona Champagne

21.11: PEPPINO DI CAPRI

Peppino di Capri nasce a Capri il 27 luglio 1939. Figlio d’arte, a soli quattro anni suona istintivamente al pianoforte canzoni americane di quel periodo. “Enfant prodige” nei week-end siesibisce per il generale Clark e le truppe USA di stanza sull’isola, questa matrice musicale lascerà una traccia profonda in tutta la sua carriera. Studia in privato musica classica per 5 anni prima di scoprire la sua nuova tendenza verso la metà degli anni ’50, una certa musica rock che si affacciava all’orizzonte. Nell’autunno del ’58, Peppino all’età di diciotto anni, con il suo gruppo I ROCKERS, incide i suoi primi dischi: “MALATIA”, “NUN E’ PECCATO”, “LET ME CRY”, ecc. il successo è immediato, …siamo appena all’inizio di una favolosa lunga carriera! Da quando ha esordito nel 1958, anno del primo grande successo “Malatia”, Peppino Di Capri è un’autentica star della musica italiana. Pochi come lui sono riusciti a conciliare, nei momenti più felici, la tradizione napoletana con le novità del rock’n’roll e del twist. Nei cinque anni successivi lancia hits come “VOCE ‘E NOTTE”, “NESSUNO AL MONDO”, “LUNA CAPRESE”, “LET’S TWIST AGAIN”, “ST. TROPEZ TWIST”, “ROBERTA” etc., brani che lo vedono sempre tra i primi in vetta alle classifiche.

Nel ’65 partecipa come “supporter” alla mitica e unica tournée italiana dei BEATLES. Nel ’70 Peppino fonda la SPLASH, la sua casa discografica e studi di registrazione nel ’73 vince il suo primo Festival di Sanremo con “UN GRANDE AMORE E NIENTE PIU’” e nel dicembre  dello stesso anno lancia “CHAMPAGNE” che in breve diventa un grande successo internazionale. Nel ’76 vince il suo secondo Sanremo con “NON LO FACCIO PIU’” e negli anni successivi Peppino raccoglie vari consensi attraverso partecipazioni ai grandi spettacoli del sabato sera e ai vari Sanremo ( ben 15 edizioni ) con IL SOGNATORE, E MO E MO’, EVVIVA MARIA, FAVOLA BLUES etc.

Nel settembre ’98 festeggia i suoi quarant’anni di carriera con lo spettacolo “CHAMPAGNE,  DI CAPRI DI PIU” in onda su Rai Uno dalla famosa piazzetta di Capri. Dall’autunno 2003 ad oggi sono usciti vari album tra i quali: il “live PEPPINO DI CAPRI IN TOUR”,  “ANTOLOGIA NAPOLI IERI NAPOLI OGGI” (5 CD) contenenti 80 brani selezionati tra il ’70 e il ’03, una preziosa raccolta di canzoni napoletane; seguono “JUKE-BOX”; “CHAMPAGNE”; “AMORE.IT”; “AD OCCHI CHIUSI…NAPOLI” etc. Nel 2004 viene pubblicato un libro dal titolo “IL SOGNATORE” scritto da Peppino e Geo Nocchetti, in cui il cantante si racconta attraverso una piacevole sinusoide tra l’artistico ed il privato.

Nel 2009, tra vari concerti e passaggi televisivi, incide 2 CD “COLLECTION” 1 e 2 che mantengono sempre vivo il suo successo discografico sino all’ultimo concerto live al Parco della Musica di Roma da cui è tratto il DVD video e CD audio “Peppino di Capri “50° ANNIVERSARIO”. Tra il 2007/2010 compone e arrangia la colonna sonora per le 3 serie della fiction “CAPRI”. Tra le novità un album di 12 brani “MAGNIFIQUE With Orchestra” che arricchisce la sua lunga storia musicale, ispirato alla internazionalità della sua isola. L’artista interpreta brani come: “WHEN I FALL IN LOVE”, “L’HYMNE A’ L’AMOUR”, “CRY”, “SOLAMENTE UNA VEZ”, I LOVE PARIS/C’EST MAGNIFIQUE”, etc. e con le stesse nuove sonorità sono inclusi 4 successi classici tra cui: “ROBERTA”, “CHAMPAGNE”, “NUN E’ PECCATO” e “NESSUNO AL MONDO”; chiude l’album un sublime “peppiniano” …”CAMBIAMO”. Tutti i brani dell’album “Magnifique” sono stati arrangiati  dal M°Antonello Cascone. Nel 2012 continua a promuovere il suo nuovo album con un tour che lo vede impegnato in vari teatri italiani ed esteri.

Nel 2013 è impegnato in una nuova tournèe teatrale ed a dirigere la grande orchestra è il figlio Edoardo. Nel gennaio 2014 in occasione dei 40 anni del brano “Champagne”, Peppino per (la SPLASH – sua casa discografica) si regala un cartone animato che “finalmente” spiega il vero significato della canzone. Il 23-24-25 ottobre 2015 Peppino con il suo groppo in Brasile in Porto Alegre, Rio de janeiro e S. Paulo, ancora un mini-tour di strepitoso successo!

Nello stesso anno, a fine novembre, ha ultimato l’album “L’ACCHIAPPASOGNI” 13 brani inediti In chiusura anno 2015 vediamo Peppino scritturato per il Film “NATALE COL BOSS”. targato De Laurentiis nel doppio ruolo di “Boss mafioso” e di “Peppino di Capri”. Nello stesso periodo è uscito l’album “LE CANZONI D’AMORE”. Tutti coloro che amano le canzoni ”d’amore” sicuramente avranno già ascoltato molti brani contenuti in questo CD. Infatti, ad eccezione della prima “Le Canzoni d’Amore”, appunto, che da il titolo al disco, contiene successi storici: da Nessuno al mondo a Me chiamme ammore, da Un grande amore e niente più a Le donne amano ecc. Tutto il lavoro, quindi, farebbe pensare a una semplice compilation.  Così non è. Infatti queste canzoni che rappresentano delle pietre miliari della musica leggera italiana, sono state ottimizzate, pur conservandone il pregio dell’originalità, e dimostrano, qualora ve ne fosse bisogno, che la musica… quella vera, sa proiettarsi nel futuro per restare eterna. Per Natale 2016 Peppino ha festeggiato il suo 500esimo brano inciso lanciando tre nuovi singoli: “I miei capelli bianchi”, seguito da “Anche se” e “Sogno di una sera”  brani poi contenuti nell’album “UNA MUSICA INFINITA”. Nella primavera 2017 una nuova tournée in Brasile, “sold out” in tutti i teatri, tour che prosegue in ottobre tra Canada e USA.  A maggio del 2018 festeggia i suoi “primi” 60 anni di carriera nel più antico Teatro del mondo ancora attivo, lo storico San Carlo di Napoli.

21.10: La cosa più incredibile che resta nella mente più la voce di ogni altra cosa di Elodie e non aggiungiamo altro…

21.09: Una Elodie credibile nella interpretazione del pezzo dei Who. Poi afrriva Big Mama con un rap travolgente

21.07: American woman

Stay away from me

American woman

Mama, let me be

Don’t come hangin’ ‘round my door

I don’t wanna see your face no more

I got more important things to do

Than spend my time growin’ old with you

Now woman, stay away

American woman, listen what I say

American woman

Get away from me

American woman

Mama, let me be

Don’t come knockin’ ‘round my door

I don’t wanna see your shadow no more

Colored lights can hypnotize

Sparkle someone else’s eyes

Now woman, get away

American woman, listen what I say

American woman

I said, get away

American woman

Listen what I say

Don’t come hangin’ ‘round my door

Don’t want to see your face no more

I don’t need your war machines

I don’t need your ghetto scenes

Colored lights can hypnotize

Sparkle someone else’s eyes

Now woman, get away

American woman, listen what I say

American woman

Stay away from me

American woman

Mama, let me be

I gotta go, I gotta get away

Babe, I gotta go, I wanna fly away

I’m gonna leave you, woman

I’m gonna leave you, woman

I’m gonna leave you, woman

I’m gonna leave you, woman

Bye-bye, bye-bye

Bye-bye, bye-bye

(American woman) You’re no good for me and I’m no good for you

(American woman) I look you right straight in the eye

I tell you what I’m gonna do

(American woman) I’m gonna leave you woman, you know I gotta go

(American woman) I’m gonna leave you woman, I gotta go

(American woman) I gotta go

I gotta go, American woman

Yeah

21.06: American Woman è una cover dell’omonimo pezzo dei The Guess Who del 1969 eseguita da Lenny Kravitz per la colonna sonora del film Austin Powers: La spia che ci provava. In seguito è stata inclusa nelle ristampe dell’album 5.

Kravitz dichiarò di voler creare una versione più funky di American Woman, ispirandosi però al concetto di “funk” degli anni 60-70. Nel video l’attrice Heather Graham è presente in tutto il video con un vestito rosso.

Il pezzo, nella versione dei The Guess Who, presenta nel lato B No Sugar Tonight in versione accorciata; ha passato tre settimane al numero 1 della Billboard Hot 100, diventando il primo singolo canadese a raggiungere la cima della prestigiosa classifica. In Canada arriva al primo posto, in Svizzera e Paesi Bassi al quarto, in Germania al sesto ed in Austria al settimo.

È stata votata per ben due volte (2000 e 2005) miglior singolo canadese di tutti i tempi in due sondaggi promossi dal magazine canadese Chart. Compare nel film American Beauty, cantata dal protagonista Kevin Spacey, e nel film Austin Powers: La spia che ci provava.

21.06: Elodie & BigMama – “American woman” (Lenny Kravitz)

Marianna Mammone, in arte BigMama, nasce il 10 marzo 2000 ad Avellino. Si avvicina alla musica poco più che adolescente, ma lo fa da autodidatta. In famiglia, nessuno suona strumenti. «L’ho fatto io da sola, tramite i karaoke, le gare di canto, il coro del paese, il coro del teatro, il coro della scuola. L’ho fatto da sola a piccoli passi.»

Si avvicina al rap a 13 anni, nel 2013, quando inizia a registrare i primi, rudimentali freestyle sul telefono. Il nome d’arte che sceglie è BigMama, una specie di traduzione un po’ libera del suo cognome, Mammone.

Dopo essersi diplomata al Liceo Scientifico ad Avellino, nel 2018 si sposta a Milano per frequentare Urbanistica al Politecnico. Il trasferimento giova anche alla sua musica. In questi mesi pubblica vari freestyle, tra cui 77, Amsa e Lights Off. Pluggers, la stessa etichetta di Massimo Pericolo, è la prima ad accorgersi del suo talento nel 2019.

Ma le cose prendono una piega inaspettatamente tragica poco tempo dopo. «Avevamo deciso di collaborare [con Pluggers] nel 2019, nel 2020 c’è stato tutto il casino che c’è stato e poi nell’estate 2020, appena prima di firmare il contratto, ho scoperto di avere un cancro.» Fa in tempo a pubblicare un singolo, Mayday, che già deve sottoporsi a un’estenuante serie di cicli di chemioterapia.

Ne uscirà più forte di prima nel 2021, anche grazie al fatto di non aver mai smesso di fare musica nel frattempo. «Abbiamo comunque deciso di continuare a lavorare. Mi sono fatta 12 chemio ma non hanno scalfito il mio mood. Preferivo stare malissimo ma fare musica piuttosto che non farla proprio. Anzi, probabilmente è proprio la musica che mi ha tirato fuori da certe situazioni, che mi ha fatto andare avanti. Non so se ci sarei riuscita con la stessa carica.» Nello stesso anno partecipa anche al disco di Inoki, Medioego.

Il suo singolo di ritorno esce il 25 giugno 2021, TooMuch. Prodotto da Crookers, anticipa il primo album Next Big Thing, che esce ad aprile 2022, sfoggiando anche un featuring di Ensi.

20.59: Will meglio sulle note alte che su quelle basse, poi arriva la “Masterclass” per il giovane interprete con la seconda strofa di Zarrillo che illumina

20.57: Cinque giorni che ti ho perso

Quanto freddo in questa vita, ma tu

Non mi hai cercato più

Troppa gente che mi chiede

Scava dentro la ferita e in me

Non cicatrizzi mai

Faccio male anche a un amico

Che ogni sera è qui

Gli ho giurato di ascoltarlo

Ma tradisco lui e me

Perché quando tu sei ferito non sai mai, oh mai

Se conviene più guarire

O affondare giù, per sempre

Amore mio, come farò

A rassegnarmi a vivere

E proprio io che ti amo

Ti sto implorando

Aiutami a distruggerti

Cinque giorni che ti ho perso

Mille lacrime cadute

Ed io inchiodato a te

Tutto e ancora più di tutto

Per cercare di scappare

Ho provato a disprezzarti

A tradirti, a farmi male

Perché quando tu stai annegando non sai mai, oh mai

Se conviene farsi forza

O lasciarsi andare giù nel mare

Amore mio, come farò

A rassegnarmi a vivere

E proprio io che ti amo

Ti sto implorando

Aiutami a distruggerti

Se un giorno tornerò nei tuoi pensieri

Mi dici tu chi ti perdonerà

Di esserti dimenticata ieri

Quando bastava stringersi di più

Parlare un po’

Amore

E proprio io che ti amo

Ti sto implorando

Aiutami a distruggerti

20.57: “Cinque giorni” è uno dei classici della disografia di Michele Zarrillo ed è stato inciso nel 1994 nell’album “Come uomo tra gli uomini”. Scritta a quattro mani con Vincenzo Incenzo, il brano, venne presentato al 44° Festival di Sanremo dello stesso anno e si classificò quinto. “Cinque giorni”, però, ebbe subito un ottimo riscontro da parte della critica e del pubblico che poi confermò tale apprezzamento in termine di vendite. Il testo parla di un amore finito da appena cinque giorni, appunto, che il protagonista non riesce a dimenticare implorando l’aiuto dello stesso ex partner. L’autore spiega come, in un momento tanto difficile, non si riesca a capire qual’è la strada migliore da perseguire: “guarire o affondare giù per sempre”. E’ evidente che il protagonista della canzone si trova in uno stato di grande confusione e non riesce a rassegnarsi per questa storia finita. L’unica soluzione, tra l’altro risultata vana, è quella di cercare di disprezzare e di distruggere idealmente quella persona tanto amata ma si rende conto che, in questo modo, non fa altro che tradirsi e farsi del male poichè è palese che il suo amore per lei è ancora intatto. Un gran bel testo, quindi, proposto da un autore raffinato e sensibile che ha contribuito bel scrivere la storia della nostra musica popolare. Inoltre, nel 1997, il suddetto brano venne inciso anche per il mercato spagnolo con il titolo “Cinco dias” ed inserito nell’omonimo album pubblicato nella penisola iberica. “Cinque giorni” è anche protagonista di diverse cover tra cui quelle di Fiorello nel 1995 pubblicata nell’album “Finalmente tu” e quella di Laura Pausini in “Io canto” del 2006.

20.56: Will & Michele Zarrillo – “Cinque giorni” (Michele Zarrillo)

Michele Zarrillo è nato a Roma il 13 giugno 1957 sotto il segno dei Gemelli. Cresciuto nel quartiere Centocelle, mostra fin da subito una spiccata passione e propensione per la musica. Fa il suo esordio sulla scena romana già nel 1972, come chitarrista del gruppo prog Semiramis.

Con la sua prima band pubblica un solo album, Dedicato a Frizz, in cui è presente il brano Luna Park: Dopo lo scioglimento del gruppo, entra per un breve periodo in una delle formazioni più importanti del periodo, i Rovescio della Medaglia. Ma ben presto capisce che l’epoca d’oro del prog non può proseguire a lungo, e che la sua strada deve portarlo altrove. Si apre così alla musica pop e pubblica i suoi primi lavori da solista. Vince il Festival di Castrocaro nel 1979 con il brano Indietro no e inizia a scrivere le musiche per artisti già affermati come Renato Zero e Ornella Vanoni.

Fa quindi il suo esordio sul palco di Sanremo con Su quel pianeta libero, per poi tornare l’anno successivo e presentare Una rosa blu. Quest’ultimo brano diventa un classico della sua carriera, ma in quell’edizione del Festival non arriva nemmeno in finale.

Il successo stenta ancora ad arrivare, fino a quando, nel 1987, torna a Sanremo, stavolta nella sezione Nuove Proposte (uno ‘smacco’ per un artista con quindici anni di carriera alle spalle e già due partecipazioni al Festival), e conquista la vittoria con La notte dei pensieri. Gli anni Novanta iniziano con la collaborazione con un produttore storico della nostra canzone, Alessandro Colombini. Il rinnovamento del suo stile lo porta nel 1994 nuovamente a Sanremo, dove presenta il brano Cinque giorni e ottiene grande riscontro a livello di pubblico.

Torna ancora sul palco dell’Ariston nel 1996, stavolta con L’elefante e la farfalla, altro brano destinato a diventare un suo classico. Gli anni Duemila sono gli anni della conferma del successo del decennio precedente. Pubblica diversi album e partecipa più volte con discreto successo a Sanremo, presentando canzoni come L’acrobata e L’alfabeto degli amanti.

Oggi Michele Zarrillo continua a essere uno dei cantautori più raffinati della nostra musica pop (oltre che uno dei chitarristi più sottovalutati). Il suo ultimo album fino a questo momento è Vivere e rinascere del 2017. Nel 2020 è tornato a far parte del cast di Sanremo.

20.56: Piacevole l’arrangiamento che non si è allontanato troppo dall’originale, non intonatissimi i due interpretio

20.55: Non iniziamo benissimo… Leggerini i due ragazzi che affrontano una montagna come un Battiato commerciale ma allo stesso tempo altissimo

20.53: Una vecchia bretone

con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù.

Capitani coraggiosi

furbi contrabbandieri macedoni.

Gesuiti euclidei

vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori

della dinastia dei Ming.

 

Cerco un centro di gravità permanente

che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

avrei bisogno di…

Cerco un centro di gravità permanente

che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

over and over again

 

Per le strade di Pechino erano giorni di maggio

tra noi si scherzava a raccogliere ortiche.

Non sopporto i cori russi

la musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese.

Neanche la nera africana.

 

Cerco un centro di gravità permanente

che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

avrei bisogno di…

Cerco un centro di gravità permanente

che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

over and over again…

 

You are a woman in love baby come into my life

baby I need your love

I want your love

over and over again

20.52: “Centro di gravità permanente” è tra le canzoni più popolari del maestro Franco Battiato. Fra citazioni dotte e irriverenti giochi di parole, il brano racconta il senso di smarrimento che, talvolta, ci capita di sperimentare nella vita. Quando ci sembra di aver perso la rotta e ci sentiamo in balia degli eventi, è allora che il nostro istinto ci chiede di trovare un centro. Un centro di gravità che ci permetta non solo di stare in piedi, ma che ci aiuti ad orientarci in quel caos della vita, ad astrarci per qualche istante per osservare il mondo e noi stessi con lucidità e distacco. Centro di gravità permanente è una canzone che fa riferimento al senso di smarrimento provato da Battiato. Il testo della canzone è, in apparenza, basato su immagini casuali. Il “centro di gravità” qui citato è il luogo dell’intimità, quel centro dove il cantautore spera di trovare stabilità. Soltanto lì, infatti, il tempo si ferma e si può osservare la realtà circostante con gli occhi di uno straniero. Per raggiungere questo stato assoluto, quasi una sorte di nirvana, l’io dovrà percorrere un viaggio lungo e pieno di misteri. Lungo la strada incontrerà infatti personaggi sapienti: i gesuiti euclidei vestiti come bonzi alla corte della dinastia dei Ming, i capitani contrabbandieri macedoni e la vecchia bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù. Questi riferimenti culturali provengono probabilmente dalla frequentazione letteraria del mistico Georges Gurdjieff.

20.52: Ariete & Sangiovanni – “Centro di gravità permanente” (Franco Battiato)

Sangiovanni, all’anagrafe Giovanni Pietro Damian, è nato il 9 gennaio 2003 a Vicenza, ed è cresciuto nel piccolo paesino di Grumolo delle Abbadesse.

Sangiovanni ha iniziato a scrivere i suoi pezzi a 16 anni, ma il suo successo è arrivato con la partecipazione al talent show Amici di Maria De Filippi, che gli ha permesso di far conoscere il suo inedito Guccy Bag e di pubblicare altre canzoni da record, come Lady, Tutta la notte e Malibu. In particolare, il brano Lady ha conquistato ben quattro dischi di platino. Nel maggio 2021, è uscito il suo primo EP, targato Sugar Music, anch’esso certificato con quadruplo disco di platino.

Successivamente ha pubblicato altre canzoni tra cui anche Perso nel buio con Madame. Nel 2022 ha partecipato al settantaduesimo Festival di Sanremo, classificandosi quinto con la canzone “Farfalle”. Qualche mese dopo, ha pubblicato “Scossa”, colonna sonora della serie tv Summertime e della pubblicità del cornetto Algida. La canzone è stata rilasciata anche in spagnolo, con il titolo “Mariposas”, in collaborazione con la cantante spagnola Aitana.

20.51: E’ il momento dei codici

20.49: Amadeus spiega il meccanismo di voto

20.46: Gianni Morandi vestito da podista raggiunge il palco dell’Ariston

20.45: Amadeus sul palco dell’Ariston saluta il pubblico, c’è entusiasmo in teatro

20.44: Sigla

20.42: Ospite della serata odierna il cast di “Mare fuori” che canterà la celebre sigla della serie. Sul palco dell’Ariston potrebbe fare la sua apparizione anche Peppino Di Capri: inizialmente la sua presenza era prevista per ieri ma il cantante napoletano ha lamentato una laringite con un forte abbassamento di voce e proverà ad esserci questa sera.

20.40: A condurre il Festival sarà per il quarto anno consecutivo Amadeus, affiancato alla conduzione da Gianni Morandi che sarà presente sul palco dell’Ariston tutte le sere. Questa sera la co-conduttrice la attrice Chiara Francini, mentre domani tornerà in scena Chiara Ferragni, già protagonista martedì sera.

20.37. Noi cercheremo di accompagnarvi nell’ascolto dei duetti con la biografia dell’ospite, la storia del pezzo scelto e il testo della canzone da cantare tutti assieme, ognuno dal proprio divano

20.34: Nel corso della serata odierna la votazione sarà tripartita: il 34% affidato al televoto, il 33% alla giuria sala stampa, tv, radio, web e il 33% alla giuria demoscopica, mentre nella quinta i 28 campioni saranno giudicati dal solo televoto che andrà a sommarsi alle precedenti classifiche.

20.31: Ci aspettano altre due serate piene di musica: nella quarta, questa sera, si esibiranno tutti i 28  artisti in gara con le cover di pezzi scelti nel repertorio degli anni ’60, ’70, 80, 90 e 2000.

20.28: OA Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche e nel giudicare gli outfit dei partecipanti.

20.25: Buon asera agli amici di OA Sport e benvenuti alla diretta live della quarta serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo.

I CANTANTI PER LE COVER DI OGGI

IL PROGRAMMA DI OGGI E L’ORDINE DI USCITA DEI CANTANTI

Il programma di Sanremo 2023 giorno per giorno: ospiti, cantanti, conduttriciTutti i vincitori e l’albo d’oro del FestivalChi sono le presentatrici di Sanremo 2023? Le co-conduttrici giorno per giornoIl regolamento di Sanremo 2022: come funziona la garaSanremo 2023, i cachet e quanto guadagnano Amadeus, cantanti, ospiti e conduttriciSanremo 2023, i cantanti in gara: testi e titoli delle canzoniSanremo 2023, i favoriti e le scommesseIl programma di venerdì 10 febbraio: big in gara, presentatori, ospitiChi saranno gli ospiti del Festival di Sanremo 2023? – La cronaca della prima serata del Festival 2023 – Le pagelle della prima serata del Festival 2023La cronaca della seconda serata del Festival 2023Le pagelle della seconda serata del Festival 2023Gli ascolti della prima serataCosa è successo a Blanco?Il video della esibizione di Blanco La cronaca della terza serataLe pagelle della terza serata Gli ascolti della seconda serataChi saranno gli ospiti di oggi, 10 febbraio?Il programma dei duetti. Chi sono gli artisti invitati dai cantanti in gara?Gli ascolti della terza serata

Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della quarta serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo. OA Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2023 al termine della serata finale di domani, sabato 11 febbraio.

Ci aspettano altre due serate piene di musica: nella quarta, questa sera, si esibiranno tutti i 28  artisti in gara con le cover di pezzi scelti nel repertorio degli anni ’60, ’70, 80, 90 e 2000. Nella prima e nella seconda serata (martedì 1 e mercoledì 2 febbraio, con 14 artisti in gara ciascuna) hanno votato la giuria della sala stampa, tv, radio e web che effettuerà la propria votazione dividendosi in tre componenti autonome: un terzo per tv e carta stampata, un terzo per quella radio e un terzo per la giuria web. Il risultato complessivo ha determinato una classifica delle 14 canzoni eseguite in ciascuna serata. Nella serata di ieri il voto è stato affidato per il 50% al televoto e per l’altro 50% alla giuria demoscopica. Al termine della serata di ieri è stata stilata una classifica generale congiunta di tutte le 28 canzoni in gara. 

Nel corso della serata odierna la votazione sarà tripartita: il 34% affidato al televoto, il 33% alla giuria sala stampa, tv, radio, web e il 33% alla giuria demoscopica, mentre nella quinta i 28 campioni saranno giudicati dal solo televoto che andrà a sommarsi alle precedenti classifiche. Al termine della quinta serata per decretare il vincitore del 73° Festival di Sanremo tra i 5 finalisti (ovvero i primi 5 classificati nella somma di tutte le votazione della settimana) nuova votazione da parte di televoto, giuria sala stampa, tv, radio, web e giuria demoscopica.

A condurre il Festival sarà per il quarto anno consecutivo Amadeus, affiancato alla conduzione da Gianni Morandi che sarà presente sul palco dell’Ariston tutte le sere. Questa sera la co-conduttrice la attrice Chiara Francini, mentre domani tornerà in scena Chiara Ferragni, già protagonista martedì sera. Ospite della serata odierna il cast di “Mare fuori” che canterà la celebre sigla della serie. Sul palco dell’Ariston potrebbe fare la sua apparizione anche Peppino Di Capri: inizialmente la sua presenza era prevista per ieri ma il cantante napoletano ha lamentato una laringite con un forte abbassamento di voce e proverà ad esserci questa sera.

Questa la lista dei Duetti in ordine di uscita sul palco:

Ariete & Sangiovanni – “Centro di gravità permanente” (Franco Battiato)
Will & Michele Zarrillo – “Cinque giorni” (Michele Zarrillo)
Elodie & BigMama – “American woman” (Lenny Kravitz)
Olly & Lorella Cuccarini – “La notte vola” (Lorella Cuccarini)
Utimo & Eros Ramazzotti – Medley di Eros Ramazzotti
Lazza & Emma & Laura Marzadori – “La fine” (Nesli, reinterpretata da Tiziano Ferro)
Tananai & Don Joe & Biagio Antonacci – “Vorrei cantare come Biagio” (Simone Cristicchi)
Shari & Salmo – Medley di Zucchero “Hai scelto il diavolo in me”
Gianluca Grignani & Arisa – “Destinazione paradiso” (Gianluca Grignani)
Leo Gassmann & Edoardo Bennato & Quartetto Flegreo – Medley di Edoardo Bennato
Articolo 31 & Fedez – Medley Articolo 31
Giorgia & Elisa – “Luce (Tramonti a nord est)” (Elisa) / “Di sole e d’azzurro” (Giorgia)
Colapesce Dimartino & Carla Bruni – “Azzurro” (Adriano Celentano)
I Cugini di Campagna & Paolo Vallesi – “La forza della vita” (Paolo Vallesi) / “Anima mia” (I Cugini di Campagna)
Marco Mengoni & Kingdom Choir – “Let it be” (The Beatles)
Gianmaria & Manuel Agnelli – “Quello che non c’è” (Afterhours)
Mr. Rain & Fasma – “Qualcosa di grande” (Cesare Cremonini)
Madame & Izi – “Via del campo” (Fabrizio De Andrè)
Coma_Cose & Baustelle – “Sarà perché ti amo” (Ricchi e Poveri)
Rosa Chemical & Rose Villain – “America” (Gianna Nannini)
Modà & Le Vibrazioni – “Vieni da me” (Le Vibrazioni)
Levante & Renzo Rubino – “Vivere” (Vasco Rossi)
Anna Oxa & Iljard Shaba – “Un’emozione da poco” (Anna Oxa)
Sethu & Bnkr44 – “Charlie fa surf” (Baustelle)
LDA & Alex Britti – “Oggi sono io” (Alex Britti)
Mara Sattei & Noemi – “L’amour toujours” (Gigi D’Agostino)
Paola & Chiara & Merk & Kremont – Medley di Paola & Chiara
Colla Zio & Ditonellapiaga – “Salirò” (Daniele Silvestri)

OASport vi propone la DIRETTA LIVE della quarta serata della 73ma edizione del Festival di Sanremo: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla di questo spettacolo. Appuntamento alle 20.40 circa. Buon divertimento!

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