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Nuoto

Nuoto, tris di podi per l’Italia agli Europei in vasca corta: Ceccon è d’oro nei 100 dorso e sfata un tabù

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Thomas Ceccon
Thomas Ceccon / Andrea Masini / DeepBlueMedia.eu

Calato il sipario sulla quarta giornata di semifinali e di finali degli Europei di nuoto in vasca corta a Lublino. Nella piscina da 25 metri polacca, un day-4 in cui l’Italia ha potuto arricchire il proprio medagliere, portando il computo complessivo a 4 ori, 3 argenti e 1 bronzo (8 podi).

La vittoria del campione è stata quella di Thomas Ceccon. In acqua per imporsi, lo aveva detto e ha mantenuto la parola. In 49″29 il vicentino ha fatto suoi i 100 dorso, regalando a se stesso e al Bel Paese un oro che non aveva mai conquistato. Metallo pregiato, col personale, mettendosi alle spalle il francese Mewen Tomac (49″46), campione a Otopeni due anni fa, e il britannico Oliver Morgan (49″68). Quinto l’altro azzurro, Lorenzo Mora (49″95). Il veneto ha così sfatato il tabù per l’Italia che mai aveva conquistato il metallo più pregiato su questa distanza nella competizione continentale in corta.

Negli 800 stile libero femminili l’atteso duello per l’oro è andato in scena tra la tedesca Isabel Gose e Simona Quadarella. La romana ha dato tutto quello che aveva, siglando il record italiano di 8’03″00, ma si è dovuta accontentare dell’argento, esattamente come era accaduto nei 400 sl. Gose, infatti, è in una condizione di forma straordinaria e il record dei campionati in 8’01″90 lo testimonia. A completare la top-3, l’altra teutonica Maya Werner (8’14″41).

Nell’atto conclusivo dei 100 farfalla la medaglia che non ti aspetti, firmata da Michele Busa in 49″21. Una condizione non straordinaria messa in mostra in questi Europei e nel momento più importante il colpo. Un bronzo di livello, alle spalle del francese Maxime Grousset (48″10, record dei campionati) e dello svizzero Noè Ponti (48″11). Quarto posto per l’altro azzurro, Simone Stefanì (49″35), che terzo fino ai 75 metri ha subìto la rimonta del compagno di Nazionale.

Nell’atto conclusivo dei 200 rana uomini, Gabriele Mancini ha chiuso in settima posizione (2’05″84), in una gara in cui il favorito, Casper Corbeau (2’01″27), è stato beffato dallo spagnolo Carles Coll Marti (2’00″86). L’austriaco Luka Mladenovic si è messo al collo il bronzo in 2’02″48. Da segnalare il record europeo juniores del britannico Filip Nowacki (2’02″96), giunto quarto.

Una stupenda Sara Curtis si è superata, andando non solo a migliorare il proprio personale, ma a cancellare il record nazionale di Federica Pellegrini (52″10) nei 100 stile libero. Nella sua semifinale, la piemontese è stata straordinaria, riuscendo a distribuire splendidamente lo sforzo e toccando la piastra in 51″29, col miglior tempo d’accesso alla finale. Curtis è stata in grado dalla batteria del mattino a questo penultimo atto di scendere di 1″ rispetto al suo precedente limite. Azzurra, quindi, in corsa anche per l’oro, dovendosi però guardare da rivali molto forti come la britannica Eva Okaro (51″48) e l’olandese Marrit Steenbergen (51″56).

Missione compiuta anche per Carlos D’Ambrosio, che ha staccato il biglietto per la finale della medesima specialità col personale di 46″01. Terzo crono dell’overall per l’italo-cubano alle spalle del francese Grousset (45″65) e del croato Jere Hribar (45″76). L’obiettivo di Carlos sarà quello di abbattere il muro dei 46″ e poi si vedrà.

Uno splendido Alberto Razzetti, in totale gestione, è entrato col quarto crono nella finale dei 200 misti. Dovendo gestire le energie, visto il programma di gare che lo attende, il ligure ha toccato la piastra in 1’53″48 (4°). Domani sarà una bella sfida per le medaglie con lo spagnolo Hugo Gonzalez De Oliveira (1’52″68), il turco Berke Saka (1’53″16) e il campione in carica, Duncan Scott (1’53″22). In finale anche Anita Gastaldi nella medesima prova in 2’07″72 (primato personale). La migliore delle semifinali è stata la britannica Freya Colbert (2’06″42).