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Combinata nordica, l’Italia femminile riparte dopo il nulla del 2024-25. Nel nuovo inverno si può solo far meglio!

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Daniela Dejori
Daniela Dejori / La Presse

La squadra italiana femminile di combinata nordica riparte dopo la peggiore stagione della sua ancor giovine storia. Inutile utilizzare perifrasi o nascondere la realtà dei fatti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti ed è sufficiente aver completato la prima elementare, ovvero saper leggere e conoscere le tabelline, per razionalizzare l’amaro concetto.

La graduatoria generale di Coppa del Mondo e i piazzamenti delle azzurre parlano chiaro. Il 2024-25 è stato vissuto da comparse, poiché le italiane hanno fatto da riempitivo nel già scarno campo partenti del settore. Non c’è molto da aggiungere se, in un ambito in cui si fatica a mettere assieme 30 partenti, il miglior risultato dell’inverno è un quindicesimo posto (ripetuto tre volte).

Banalmente, significa essere perennemente nella seconda metà delle classifiche, facendo talvolta capolino ai margini della parte alta. Poca roba per un movimento che ha saputo conseguire cinque podi (tutti con Annika Sieff, nel frattempo però specializzatasi nel salto) e trentadue ingressi nella top-ten (dodici dei quali con Daniela Dejori e Veronica Gianmoena, tuttora in attività, ma nel 2024-25 rimaste lontane dal rendimento espresso in passato).

Gettare la croce addosso alle atlete sarebbe inutile, dunque si prende atto di quanto accaduto e si spera che la ventitreenne altoatesina e al trentenne trentina possano risollevare le proprie sorti. La prima, con la giusta abnegazione e dedizione, ha tutto il tempo per (ri)costruire una carriera di alto livello. La seconda è dotata di una pervicacia con pochi eguali, indi per cui non è da escludere il proverbiale “colpo di coda”.

Si vedrà, inoltre, come proseguirà la crescita – agonistica e non solo – delle più giovani Greta Pinzani (classe 2005) e Anna Senoner (2007). Molto, per non dire tutto, passa dalla capacità di essere competitive nel comparto salto, un concetto valido per le punte che per le seconde linee.