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MotoGP, Francesco Bagnaia: “Non riusciamo a capire perché le cose non funzionano, sapevo che qui avremo fatto fatica”
Si sono concluse con il guizzo di Pedro Acosta le pre-qualifiche MotoGP valide per il Gran Premio di Valencia 2025, ultimo appuntamento del Motomondiale 2025. Sul circuito spagnolo, il pilota KTM ha fatto segnare la migliore prestazione con il crono di 1:29.240, anticipando tutti gli avversari e ritagliandosi un ruolo da protagonista per il weekend valenciano.
Dietro di lui l’Aprilia di Marco Bezzecchi che paga un distacco di soli 53 millesimi dalla vetta. Venerdì positivo per il romagnolo, pronto a confermare la terza posizione nella classifica piloti dietro i fratelli Marquez. Completa la top 3 la Ducati VR46 Racing Team di Franco Morbidelli che si ferma a 185 millesimi dalla migliore prestazione.
Inizio in salita per Francesco Bagnaia che, dopo delle FP1 opache, non riesce a riscattarsi nelle pre-qualifiche. Il torinese ha infatti firmato il quattordicesimo tempo (+0.593) e domani sarà costretto a disputare il Q1. Ai microfoni di Sky Sport, il ducatista si è così espresso sul suo venerdì: “Niente di diverso rispetto al solito. Oggi non abbiamo lavorato nella direzione giusta ed è andata come è andata. Sapevo che qui avremo fatto fatica, c’è bisogno di una moto forte in staccata. Dobbiamo fare un passo in avanti per domani e cercare di migliorarci, magari con più grip”.
“Dalla prima gara che chiedo la stessa cosa, l’ho ottenuta solo in qualche occasione. Io ho sempre le idee chiare. Non per essere presuntuosi ma passo molto tempo ad analizzare i dati. Da questi si nota una mancanza di velocità in ingresso curva, tutta la stagione abbiamo cercato di andare nella direzione giusta. Faccio fatica a dare delle indicazioni chiare. Non sento niente, in frenata la moto rallenta poco ed in uscita non traziono minimamente. Ho le mie idee, la squadra lo sa. Per i test le moto saranno queste. Per il prossimo anno spero che qualcosa cambierà. In Malesia i test andarono bene, in Thailandia furono disastrosi. Da lì sono iniziate le difficoltà. Dai dati non si vede cosa succede sulla moto. Non riusciamo a capire perché le cose non funzionano”, ha poi concluso il centauro italiano.
