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Atletica

Maratona New York 2025, dominio del Kenya. Obiri da record, duello Kipruto-Mutiso al fotofinish

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Benson Kipruto e Alexander Mutiso
Kipruto e Mutiso / Lapresse

La 54ma edizione della Maratona di New York è andata in archivio ieri con una doppia tripletta del Kenya, che ha monopolizzato il podio sia nella gara femminile che in quella maschile a dimostrazione di una supremazia veramente notevole. Tanti gli spunti emersi dalla 42,195 km più importante e prestigiosa al mondo, valevole come settima e ultima Major della stagione.

C’era grande attesa in campo femminile per la sfida tra le keniane e Sifan Hassan, ma la neerlandese ha deluso le aspettative della vigilia staccandosi definitivamente negli ultimi dieci chilometri e dovendo accontentarsi del sesto posto con 2h24:43 in una gara corsa ad un ritmo molto sostenuto dalle big. Le vincitrici delle precedenti tre edizioni della New York City Marathon si sono date battaglia per il successo demolendo il primato dell’evento stabilito nel lontano 2003 da Margaret Okayo con 2h22:31 e regalando al Kenya il settimo sigillo consecutivo nella Grande Mela. Alla fine è stata Hellen Obiri ad imporsi (secondo trionfo a New York dopo quello del 2023) scendendo sotto le 2 ore e 20 con un brillante 2h19:51 dopo aver seminato nell’ultimo chilometro Sharon Lokedi (2h20:07) e Sheila Chepkirui (2h20:24).

Dominio keniano anche tra gli uomini, ma in questo caso la vittoria si è decisa in volata e quasi al fotofinish. Il duello ravvicinato a Central Park tra Benson Kipruto e Alexander Mutiso è terminato infatti sulla linea del traguardo con un gap di soli 16 centesimi (minor distacco di sempre sulle strade della Grande Mela) in favore di Kipruto. Si tratta della quarta affermazione in una Major per il 34enne, che ha completato la prova in 2h08:09 davanti a Mutiso e all’altro connazionale Albert Korir, terzo in 2h08:57.

Buona prestazione in chiave azzurra per il quarantenne toscano Daniele Meucci, undicesimo assoluto e quarto tra gli europei in 2h10:40. “Una gara difficile ma questa è New York. Con l’esperienza credo di aver gestito ogni momento al meglio: a 28 anni ho corso qui in 2h12:03 e oggi oltre un minuto in meno, i numeri dicono già tanto. Posso essere soddisfatto, senza alcun rammarico. Le fatiche degli ultimi mesi di preparazione, lontano dalla famiglia, sono state più che ripagate“, le parole dell’unico big azzurro presente.

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