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Basket: Obradovic saluta il Partizan dopo giorni di tira e molla
Alla fine è accaduto: Zeljko Obradovic ha deciso di lasciare il Partizan Belgrado. Inutili tutte le trattative, i tentativi di farlo desistere, tre giorni nei quali è accaduto un po’ di tutto. Un vero terremoto, quello di questa settimana, per i decani dell’Eurolega, da Messina appunto all’allenatore serbo, due che hanno fatto la storia del basket continentale.
I fatti: lo scorso mercoledì, a sorpresa, dopo la sconfitta del Partizan contro il Panathinaikos in Eurolega, sono arrivate le dimissioni di Obradovic, con tanto di sua lettera ai tifosi per ricordare il suo grande legame con il club che sempre ha sentito suo. Il giorno dopo, però, si è creato un giallo, perché il club ha respinto le dimissioni di Obradovic chiedendo al coach nativo di Cacak di restare.
In seguito, al ritorno del Partizan all’aeroporto Nikola Tesla di Belgrado, duemila persone abbondanti si sono riversate agli arrivi dello scalo al fine di chiedergli di rimanere. Il tutto a base di cori, striscioni e quant’altro. Un’attesa tale, la sua, che più di diecimila persone hanno seguito con i radar disponibili via internet la traiettoria del volo dove Obradovic sedeva.
Nel frattempo anche Zoran Savic, direttore sportivo del Partizan, ha rassegnato le dimissioni (potenzialmente i successori sono Novica Velickovic e Zarko Paspalj, rappresentanti di due ere cestistiche totalmente diverse). E infine, poche ore fa, è arrivata la conferma: Obradovic ha rifiutato l’offerta di continuare, l’addio è definitivo.
